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Aumento iva su sky - un altra tassa sulle famiglie

  1. #181
    Perennemente incazzato!!! Earl88
    Uomo 36 anni
    Iscrizione: 18/9/2007
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    Berlu-Sky: la vera storia

    di P. Gomez e M. Lillo
    L’Iva agevolata sulla pay-tv? Un favore fatto a Berlusconi nel 1991 dal ministro socialista Rino Formica e dal governo Andreotti. E dietro lo sconto, secondo la Procura di Milano, c’era anche un tentativo di corruzione




    «Ma quale conflitto di interessi. La sinistra ha concesso a Sky per i rapporti che aveva con quella televisione il privilegio del 10 per cento dell'Iva. Abbiamo tolto quei privilegi e abbiamo fatto ritornare l'Iva a Sky uguale a quella di tutti gli altri».

    E' proprio questa la vera storia del trattamento fiscale agevolato per la pay tv? "L'espresso" ha fatto una piccola inchiesta per ricostruire la vicenda dello sconto dell'Iva a Telepiù, il primo nome della tv a pagamento che fu fondata dal gruppo Fininvest per essere ceduta prima a una cordata di imprenditori amici, poi ai francesi di Canal Plus e infine nel 2002 a Murdoch che la denominerà con il nome del suo gruppo: Sky.
    Si scopre così che l'Iva agevolata sugli abbonamenti della pay-tv italiana è stata un trattamento di favore risalente al 1991 fatto dal ministero retto dal socialista Rino Formica e dal governo Andreotti a Silvio Berlusconi in persona. Non solo: dietro questo favore, secondo la Procura di Milano, c'era persino stato un tentativo di corruzione.

    Nel 1997 Il pubblico ministero Margherita Taddei chiese il rinvio a giudizio per Berlusconi. Lo chiese anche sulla base di un fax che fu trovato durante una perquisizione. La missiva era opera di Salvatore Sciascia, allora manager Fininvest e oggi parlamentare del Pdl nonostante una condanna definitiva in un altro procedimento per le mazzette pagate dal gruppo alle Fiamme Gialle. Nel fax, diretto a Silvio Berlusconi, Sciascia chiedeva di spingere per far nominare alla Corte dei Conti il dirigente del ministero delle Finanze Ludovico Verzellesi, meritevole perché in precedenza si era speso per fare ottenere l'agevolazione dell'Iva al 4 per cento per Telepiù. In pratica, secondo la ricostruzione dei magistrati, la raccomandazione era il ringraziamento di Fininvest per il trattamento ricevuto.


    Il fascicolo processuale però fu trasferito nella Capitale per competenza nel 1997. Nel 2000 il Gip Mulliri, su richiesta del procuratore di Roma Salvatore Vecchione e del pm Adelchi D'ippolito (oggi capo dell'ufficio legislativo del ministero dell'economia con Giulio Tremonti) archiviò tutto.Nessuna rilevanza penale, quindi. Ma restano i dati oggettivi sulla trattativa tra la Fininvest e il ministero per l'abbassamento dell'Iva sulla pay tv: dal 1991 al 1995 quando era controllata o partecipata dal gruppo Berlusconi, Telepiù ha goduto di un'aliquota pari al 4 per cento. Un'agevolazione che allora Berlusconi non considerava scandalosa. Mentre oggi definisce "un privilegio" l'aliquota più che doppia del 10 per cento.

    L'innalzamento dal 4 all'attuale 10 per cento fu introdotto alla fine del 1995 nella legge finanziaria del Governo Dini. All'epoca i manager di Telepiù, scelti dal Cavaliere, salutarono così il provvedimento: «È l'ultimo atto di una campagna tesa a mettere in difficoltà la pay tv».

    Il 25 ottobre del 1995, Mario Zanone Poma, (amministratore di Telepiù sin dalla sua fondazione) dichiarava alle agenzie di stampa: «L'innalzamento dell'aliquota Iva:
    1) contraddice la sesta direttiva della Comunità Europea;
    2) contraddice l'atteggiamento degli altri paesi europei verso aziende innovative quali le pay tv;
    3) crea una grave discriminazione tra la pay-tv e il servizio televisivo pubblico».
    In pratica il manager scelto da Berlusconi diceva le cose che oggi dicono gli uomini di Murdoch.



    Effettivamente un ruolo dei comunisti ci fu. Ma a favore del Cavaliere.

    Il Governo Dini voleva aumentare l'Iva fino al 19 per cento (come oggi vorrebbe fare Berlusconi) ma poi fu votato un emendamento di mediazione che fissò l'imposta al 10 per cento attuale. L'emendamento passò con il voto decisivo di Rifondazione Comunista: il suo leader dell'epoca, Fausto Bertinotti, in un ribaltamento dei ruoli che oggi appare surreale, fu duramente criticato dall'allora responsabile informazione del Pds (e attuale senatore del PD) Vincenzo Vita: «È squallido che Bertinotti abbia permesso un simile regalo a questo nuovo trust della comunicazione, figlio della Fininvest».(01 dicembre 2008)
    Come al solito TUTTI i telegiornali hanno riportato questi fatti...

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  3. #182
    Dovahkiin
    Utente cancellato

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    Quote Originariamente inviata da Earl88 Visualizza il messaggio
    Come al solito TUTTI i telegiornali hanno riportato questi fatti...
    Ma scherzi ho visto prima Fede che lo diceva sul Tg4

  4. #183
    Sempre più FdT
    Uomo 39 anni da Catania
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    Ritengo questo provvedimento gusto perche':

    L'iva non viene AUMENTATA ma NORMALIZZATA

    Anche il latte e lo zucchero hanno un iva non agevolata e credo che siano beni un pelino piu' di prima necessita' rispetto al satellitare...

    Sky e' satellitare e non digitale.

    Sky ha usufruito per anni di un regime fiscale agevolato, adesso che e' un azienda ben avviata e' giusto che paghi come tutte le altre.

    Sky e' nata dalla fusione delle 2precedenti reti satellitari.Sky non ha concorrenza...

  5. #184
    BlackHole
    Ospite

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    Il governo delle non tasse ha appena aumentato le tasse e 10-15 milioni di cittadini italiani pagheranno in media 50 euro in piu...Invece di alzare l'iva in maniera graduale è stata raddoppiata in maniera troppo brusca..
    E ricordiamoci che Berlusconi per primo ha beneficiato in passato di una partita iva ancora piu bassa di quella attuale con tele +
    Insomma, ci si illude sempre e comunque

  6. #185
    Lo_Zio
    Utente bannato

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    Il governo delle non tasse ha appena aumentato le tasse e 10-15 milioni di cittadini italiani pagheranno in media 50 euro in piu...Invece di alzare l'iva in maniera graduale è stata raddoppiata in maniera troppo brusca..
    E ricordiamoci che Berlusconi per primo ha beneficiato in passato di una partita iva ancora piu bassa di quella attuale con tele +
    Insomma, ci si illude sempre e comunque

    Aumentare l'iva in maniera graduale? ma sai di cosa stai parlando? l'iva ha delle aliquote fisse, non puoi modificarle xkè se no l'aumento non è graduale...dai, non parlare a vanvera.

    E cmq, mi spieghi come fanno a pagare 50 euro in più da un'aumento del 10%? sky costa 250 euro al mese? ma per piacere.

  7. #186
    a.k.a. Pedobear Nascar Rocker
    Uomo 33 anni da Roma
    Iscrizione: 25/9/2008
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    Quote Originariamente inviata da Lo_Zio Visualizza il messaggio
    Aumentare l'iva in maniera graduale? ma sai di cosa stai parlando? l'iva ha delle aliquote fisse, non puoi modificarle xkè se no l'aumento non è graduale...dai, non parlare a vanvera.

    E cmq, mi spieghi come fanno a pagare 50 euro in più da un'aumento del 10%? sky costa 250 euro al mese? ma per piacere.
    50€ in più l'anno...

  8. #187
    Lo_Zio
    Utente bannato

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    Quote Originariamente inviata da Nascar Rocker Visualizza il messaggio
    50€ in più l'anno...

    Già, ti sembra il caso di lamentarsi per un aumento di 4 euro e 20 centesimi al mese adducendo come motivazione tale insignificante aumento?

  9. #188
    a.k.a. Pedobear Nascar Rocker
    Uomo 33 anni da Roma
    Iscrizione: 25/9/2008
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    Quote Originariamente inviata da Lo_Zio Visualizza il messaggio
    Già, ti sembra il caso di lamentarsi per un aumento di 4 euro e 20 centesimi al mese adducendo come motivazione tale insignificante aumento?
    io mi lamento per quello che mi pare

  10. #189
    Lo_Zio
    Utente bannato

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    io mi lamento per quello che mi pare
    Bene, vai nel bar giù all'angolo a berti il grappino mentre ti lamenti x il gusto di lamentarti, tra i pensionati va di moda.

  11. #190
    BlackHole
    Ospite

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    Aumentare l'iva in maniera graduale? ma sai di cosa stai parlando? l'iva ha delle aliquote fisse, non puoi modificarle xkè se no l'aumento non è graduale...dai, non parlare a vanvera.

    E cmq, mi spieghi come fanno a pagare 50 euro in più da un'aumento del 10%? sky costa 250 euro al mese? ma per piacere.
    Si conta che al mese l'aumento sarà intorno ai 5 euro. In un anno se ne pagano intorno ai 50 in piu.
    Tralasciando altri particolari che non mi va di discutere, la UE non ha mai detto di aumentare l'iva, anzi:



    Sky, la Ue: "Iva da armonizzare"
    Aveva chiesto il 10% su tutte le Tv


    La Commissione suggeriva di abbassare l'imposta al livello delle altre televisioni
    di ALBERTO D'ARGENIO



    BRUXELLES - Per l'Europa il caso Sky è chiuso, ma da qui ad avvallare in pieno la scelta del governo di alzare l'Iva alla piattaforma satellitare italiana ce ne passa. "Se le autorità italiane dovessero insistere nel non cambiare le aliquote Iva sulla tv a pagamento, dovremo aprire una procedura di infrazione", ha detto tramite un portavoce la Commissione Ue, dando ragione al discorso fatto ieri dal ministro Tremonti a margine del summit con i colleghi europei a Bruxelles. Ma attenzione, perché la decisione di alzare le tasse a Sky è stata politica, come peraltro ammesso ieri dallo stesso titolare del Tesoro. Per noi che sia il 10 o il 20% è uguale, spiegano a Repubblica fonti Ue, l'importante è allinerare le aliquote tra Mediaset, Rai e Sky.

    In aprile, comunque, la Commissione aveva suggerito all'Italia di allineare le aliquote Iva verso il basso, ossia al 10% concesso alle tv via satellite, ossia sky. Questo il succo di una lettera dell'11 aprile 2008 inviata dalla Direzione generale per la fiscalità alla rappresentanza permanente dell'Italia presso la Ue.

    "La commissione - è scritto nella lettera - è del parere che le trasmissioni via etere (dvb-t, il cosiddetto digitale terrestre) debbano essere soggette ad una aliquota Iva ridotta identica a quella applicata alle stesse trasmissioni tramesse utilizzando le piattaforme tecniche dvb-c (cavo) e dvb-s (satellite) e che questo aspetto della legislazione italiana debba essere modificato".

    La portavoce del commissario Ue al fisco, Laszlo Kovas, ha ricostruito tutta la vicenda. "La Commissione ha ricevuto nell'aprile del 2007 un reclamo", ha detto senza però indicare l'autore, che fonti di Bruxelles indicano in Mediaset (comportamento del tutto normale nella dialettica con l'Ue). In questo reclamo si denunciava la presenza di due aliquote diverse nel settore delle tv a pagamento, con alcuni che applicano l'Iva al 10% (Sky) e altri al 20% (Mediaset). "Quindi - ha proseguito la portavoce - come sempre la Commissione ha proceduto a fare le sue verifiche. Ricordo che nella direttiva Iva c'è un allegato in cui si dice che si può applicare un'Iva ridotta, ma assicurando la neutralità fiscale. Dunque - ha continuato - non ci possono essere aliquote diverse per uno stesso tipo di servizio".
    Argomenti tanto validi da avere spinto il governo Prodi, con una lettera del 29 gennaio 2008, a impegnarsi "ad allinerare" la tassazione. Qualche mese dopo, era l'11 aprile, Bruxelles scriveva a Roma sollecitando di applicare "un'Iva ridotta identica" del 10% tra il satellite, Sky, e il digitale terrestre di Mediaset. Poi ci sono state le elezioni e tutto è rimasto fermo fino al 3 ottobre, quando la Ue ha dato due mesi a Roma per modificare il regime fiscale. Pena una scomoda procedura d'infrazione contro il Governo.

    Che ha provveduto in tempo utile, alzando però le tasse a Sky, che dovrà pagare 220 milioni in più, anziché abbassarle agli altri, il cui gettito nella pay è decisamente meno significativo. "E' una scelta che deve fare il governo", ha detto oggi la portavoce Ue, sottolineando che dopo la mossa dell'esecutivo Berlusconi "il caso è chiuso". Ciò non toglie che la scelta di alzare le tasse a Sky è stata politica e che le indicazioni Ue erano solo contro lo status quo. Punto ammesso ieri da Tremonti, che ha detto: "Senza Bruxelles non avrei fatto nulla, ho ben altro a cui pensare. Ma va bene così, visto che facciamo cassa per pagare misure sociali, come il bonus" per i cittadini meno abbienti.
    (
    3 dicembre 2008)



    ROMA - Il Governo non torna indietro sull’aumento dell’iva sulla pay tv dal 10 al 20%, il ministro Tremonti tira in ballo accordi tra il precedente governo Prodi e la commissione europea ma Sky, in una nota a fine giornata, replica che “la Commissione Europea non ha mai richiesto di applicare l’aliquota al 20% e ha confermato nel maggio scorso che i servizi televisivi, e a maggior ragione la televisione digitale, sono ammessi al regime Iva agevolato”.
    E smentisce Tremonti: “non risulta - spiega l’emittente satellitare - che il governo precedente abbia mai preso alcun impegno con la Commissione Europea per aumentare l’aliquota Iva”.
    Per Sky così “continua a essere inspiegabile la scelta del governo di raddoppiare le tasse a oltre 4,7 milioni di famiglie italiane su questo specifico prodotto”. Sky chiarisce che la questione dell’Iva agevolata applicata ai servizi televisivi “é stata affrontata in sede europea a seguito di un esposto presentato da Mediaset nel 2007 alla Commissione Europea. Sulla base di questo esposto, la Commissione ha intrattenuto uno scambio di documenti con il Governo italiano. In tale esposto si rilevava come l’Iva agevolata nel settore televisivo in Italia potrebbe avere un carattere distorsivo della concorrenza poiché aziende concorrenti - Mediaset e Sky - sarebbero trattate in maniera diversa. Va ricordato che Mediaset fa riferimento ai suoi servizi in pay-per-view offerti sul digitale terrestre, dove si applica l’aliquota al 20%”. La conclusione di Sky è maliziosa: “si deve infine rilevare come sia inusuale che queste motivazioni, che oggi il Governo ha definito ’sostanziali’ per la scelta di raddoppiare l’Iva sui servizi offerti da Sky, siano state presentate solo cinque giorni dopo l’approvazione del Decreto, mentre sono passate nel più assoluto silenzio sia nella conferenza stampa di presentazione del Decreto, sia nella Relazione Tecnica di accompagnamento”. Intanto c’é chi, come Gene Gnocchi prova a fare umorismo: “Sono in difficoltà perché non sapevo che Murdoch fosse comunista e io con i comunisti non voglio lavorare e adesso per andare in una rete davvero anticomunista mi tocca passare a Red Tv, quella di D’Alema”.
    Contro l’aumento dell’Iva dal 10 al 20%, si schiera anche Il Foglio di Giuliano Ferrara che ha aderito alla campagna Sky per la libertà di antenna. In un editoriale oggi ha spiegato le motivazioni: “Portare via per decreto circa due terzi degli utili a un editore televisivo che investe, dà lavoro e ha certamente innovato nell’offerta di prodotto, con massimo beneficio di utenti e consumatori di tv, é qualcosa di molto simile a quanto per anni i dirigisti di ogni colore hanno cercato di infliggere, come punizione divina, alle tv del Cavaliere”. Il regista Gabriele Salvatores che con Quo vadis baby? versione tv ha lanciato la prima coproduzione Mediaset-Sky (la seconda è la serie di Romanzo Criminale attualmente in onda) ha detto: “Il conflitto d’interessi è una cosa che devono risolvere gli italiani. Lo dico da sempre. Come si fa a tassare dischi e film in questo momento di crisi? Per me è una cosa totalmente sbagliata”. Contraria è anche l’Associazione Produttori Televisivi (Apt) secondo cui “L’inasprimento della pressione fiscale sugli abbonamenti delle pay-tv rischia infatti di rappresentare un ulteriore ostacolo all’affermazione in Italia di un mercato televisivo pluralistico, multipiattaforma e realmente aperto alla concorrenza”.

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