ormai non mi stupisco piu' di nulla...è incredibile a cosa ci si possa attaccare pur di non dire apertamente che, in quanto nn credente, si è pronti a sputare sopra a qualsiasi parola esca dalla bocca del Papa o da quella della catechista della parrocchia di quartiere
Mi auguro che la TUA interpretazione del discorso del Papa sia solo tua e condivisa da pochi nel mondo.
"..dare testimonianza davanti al mondo della bellezza dell'essere umano, del matrimonio e della famiglia". "Questa - ha ricordato - fondata nell'unione indissolubile fra un uomo e una donna, costituisce l'ambito privilegiato in cui la vita umana viene accolta e protetta, dal suo inizio alla fine naturale". (Benedetto XVI)
1-Cosa ne sa lui del matrimonio che non l'ha mai provato sulla propria pelle?
2-In un matrimonio la costante è che c'è amore; se c'è amore in una coppia omosessuale vale di meno rispetto a una eterosessuale? (già questa completa condanna dell'omosessualità è espressione di intolleranza)
3-Quindi ci sono famiglie di serie A e famiglie di serie B?
Perchè negli altri paesi industrializzati non è piu cosi?
4- se per te è cosi ovvia la chiusura mentale di una persona che non ha provato il matrimonio e che si ostina a dettar legge e a parlare di fine naturale di un legame, cioè fino alla morte (ironico?), continua a credere nelle sue parole..
Vai a leggerti il Vangelo o qualche libro di religione e troverai risposta alle tue domande.
Qui non si tratta di interpretare , il Papa dice cio' che la religione cristiana gli dice di dire, punto.
Se poi nn sei d'accordo in quanto nn credi, è affar tuo ma nn dire che il papa dice sciocchezze o altro.
Ancora x obo:
Il papa afferma che la famiglia eterosessuale è la principale agenzia di pace (parole testuali) e che chi la osteggia rende fragile la pace (ancora parole testuali).
Se poi vogliamo dire che non ce l'aveva con gli omosessuali, bensì con quelli che aumentano gli affitti delle case...
vedo che prima di parlare un po' ti informi...
3. In effetti, in una sana vita familiare si fa esperienza di alcune componenti fondamentali della pace: la giustizia e l'amore tra fratelli e sorelle, la funzione dell'autorità espressa dai genitori, il servizio amorevole ai membri più deboli perché piccoli o malati o anziani, l'aiuto vicendevole nelle necessità della vita, la disponibilità ad accogliere l'altro e, se necessario, a perdonarlo. Per questo la famiglia è la prima e insostituibile educatrice alla pace. Non meraviglia quindi che la violenza, se perpetrata in famiglia, sia percepita come particolarmente intollerabile. Pertanto, quando si afferma che la famiglia è « la prima e vitale cellula della società »(6), si dice qualcosa di essenziale. La famiglia è fondamento della società anche per questo: perché permette di fare determinanti esperienze di pace. Ne consegue che la comunità umana non può fare a meno del servizio che la famiglia svolge. Dove mai l'essere umano in formazione potrebbe imparare a gustare il « sapore » genuino della pace meglio che nel « nido » originario che la natura gli prepara? Il lessico familiare è un lessico di pace; lì è necessario attingere sempre per non perdere l'uso del vocabolario della pace.
continua
Pertanto, chi anche inconsapevolmente osteggia l'istituto familiare rende fragile la pace nell'intera comunità, nazionale e internazionale, perché indebolisce quella che, di fatto, è la principale « agenzia » di pace. È questo un punto meritevole di speciale riflessione: tutto ciò che contribuisce a indebolire la famiglia fondata sul matrimonio di un uomo e una donna, ciò che direttamente o indirettamente ne frena la disponibilità all'accoglienza responsabile di una nuova vita, ciò che ne ostacola il diritto ad essere la prima responsabile dell'educazione dei figli, costituisce un oggettivo impedimento sulla via della pace. La famiglia ha bisogno della casa, del lavoro o del giusto riconoscimento dell'attività domestica dei genitori, della scuola per i figli, dell'assistenza sanitaria di base per tutti. Quando la società e la politica non si impegnano ad aiutare la famiglia in questi campi, si privano di un'essenziale risorsa a servizio della pace. In particolare, i mezzi della comunicazione sociale, per le potenzialità educative di cui dispongono, hanno una speciale responsabilità nel promuovere il rispetto per la famiglia, nell'illustrarne le attese e i diritti, nel metterne in evidenza la bellezza.
se aveste letto il punto 3 del discorso del papa Vi sareste accorti che quella frase da tutti tanto criticata, non inneggia poi al terrorismo ma è detta come "completamento" di un discorso e di concetti ben più ampi e che, magari bigotto io, non sono poi dei concetti da malati di mente, da scemo, da cretini.
spero che qualcuno legga il testo però, altrimenti è facile dire: al papa stanno sul ***** i gay e chi è gay è un terrorista
e parlo cosi, non da cristiano cattolico, ma da uno che crede che la famiglia fondata sul rapporto uomo-donna sia la prima "società" del bambino e che senza una famiglia capace di educare proprio figlio a dei valori giusti, poi il bambino sarà in disagio e crescendo sarà un disadattato e andrà a minare la stessa società in cui viviamo.
poi ripeto, io la penso cosi e se i miei pensieri sono simili a quelli del papa non posso farci niente tranne che difenderli.