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scienza e religione:Aborto legge 194

  1. #1
    Overdose da FdT
    Uomo
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    Predefinito scienza e religione:Aborto legge 194

    Aborto, la proposta di Ruini è giusto riformare la legge 194?

    http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Aborto-la-proposta-di-Ruini-e- giusto-riformare-la-legge-194/1936068&ref=hpstr2

    a cui voglio aggiungere una lunga lettera di Michele Brambilla sull argomento ( giornalista in forza di FI)

    Ma è un omicidio, lo dice la scienza
    di Michele Brambilla - venerdì 04 gennaio 2008, 07:00


    Dirò subito quello che penso, e pazienza se sarò espulso dal politicamente corretto consesso civile: l'aborto è un omicidio. Mi correggo. Che l'aborto sia un omicidio non è «quello che penso»: è una verità oggettiva, sperimentalmente verificabile da chiunque, basta osservare un'ecografia.
    A causa di questa evidenza, appiccicare l'infamante marchio di «baciapile» a chi, come me, dice che «l'aborto è un omicidio», è una reazione sterile, inefficace e un po' vigliacca da parte di chi non ha altri argomenti se non quello di squalificare come retrogrado e bigotto chi lo mette di fronte a un fatto incontestabile.La fede religiosa qui conta zero, anzi meno di zero: ripeto, bastano gli occhi e la ragione per rendersi conto che con l'interruzione di gravidanza si distrugge una vita che è già cominciata. Che è già cominciata e che - come dimostrano tutti gli studi medici in materia: ripeto medici, non teologici - ha già una sua particolarissima autonomia, tanto che interagisce con la mamma e prova sensazioni positive o negative che lo segneranno anche dopo la nascita. Fa veramente tristezza sentir ripetere ancora oggi che «solo la donna ha il diritto di decidere». È fin troppo facile rispondere a queste persone che anche loro furono embrioni, e che oggi non potrebbero dire quello che dicono se le loro madri avessero deciso che eliminarle era un «diritto». Basta ipocrisie, qui non è in gioco solo la libertà della donna: è in gioco anche la libertà di esistere a chi c'è già.
    Per questi motivi, credo che sia sbagliata perfino la posizione di quei cattolici che dicono: «applichiamo la 194 anche nella sua parte che tutela la gravidanza». Sì, so perfettamente che la 194 prevede norme che incentivano la donna in difficoltà a scegliere la strada giusta, che è quella di non sopprimere il bambino. E so perfettamente, anche per esperienza familiare, che negli ospedali e nei consultori pubblici chi cerca di applicare quelle norme è ostacolato, quando non insultato come «terrorista», da chi sponsorizza la soluzione più veloce, che è l'aborto.
    Ma, anche se nella 194 c'è questa parte «buona» da valorizzare, penso che quella legge sia intrinsecamente sbagliata, perché rende legale un omicidio. Si obietta che prima si abortiva lo stesso, e in condizioni più pericolose per le donne. Vero. Ma a quella piaga si sarebbe dovuto reagire facendo di tutto per impedire situazioni del genere e aiutando le mamme in difficoltà: non legalizzando l'errore. Anche i furti, gli stupri e le rapine in villa esistono: ma nessuno si sogna di risolvere il problema rendendoli legali e controllati dallo Stato. Che sia chiaro, chiarissimo: io non voglio che la donna che abortisce vada in galera. Ma ritengo che il danno della 194 non sia la sua incompleta applicazione. Il danno è che ha confuso le coscienze, ha creato falsi alibi, insomma ha instillato in molte donne (e in molti uomini: perché non dimentichiamoci che, così come si genera in due, si abortisce in due) la convinzione che l'aborto, se lo Stato lo consente, non è poi così sbagliato. È questa la colpa grave, gravissima, della 194, anzi di ogni legge che permette l'interruzione di gravidanza. E vengo al dibattito politico di questi giorni. Del dialogo destra-sinistra, del confronto tra laici e cattolici, dei rischi di spaccature, sconfitte politiche eccetera, non me ne frega niente. Certi scrupoli vanno bene quando si discute di riforma elettorale o di finanziaria: non quando si tratta di affermare un principio incontestabile, e cioè che un omicidio non può essere considerato lecito.
    Mi inquietano anche certe prudenze della Chiesa. Con tutto il rispetto, non capisco come mai sia così intransigente sulle unioni civili, e timorosa nel chiedere l'abolizione della legge sull'aborto. Personalmente penso che anche in materia di matrimonio e famiglia la posizione della Chiesa corrisponda a una legge naturale; ma non c'è dubbio che per l'uomo di oggi sia molto più facile capire (che non vuol dire ammettere: ma capire sì) l'errore dell'aborto che non quello dei Dico. Ma poi: perché aver timore di perdere una battaglia politica? Ci sono cause che vanno combattute a prescindere dal risultato. Ci scandalizziamo per la pena di morte e la fame nel mondo, ma forse la nostra generazione sarà giudicata soprattutto per aver eliminato, con la benedizione della legge e con la quieta coscienza del mondo perbene, cinquanta milioni di bambini all'anno

    Che ne pensate di questa richiesta di revisione?


  2. # ADS
     

  3. #2
    obo
    .
    35 anni
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    questione di pura coscienza personale secondo me. lasciando perdere scienza e fede.

    se si pensa che all'atto del concepimento quell'accozzaglia di cellule nate dalla fusione di un uovo con un seme sia solo "un'accozzaglia di cellule" allora va bene, difendete l'aborto.

    ma se si pensa il contrario e si crede che da quel momento sia in atto un processo che porterà alla formazione di un nuovo essere umano allora bisogna pensarci bene su prima di interromperlo.

  4. #3
    Se muoio rinasco P S Y C H O
    da Estero
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    Quote Originariamente inviata da obo Visualizza il messaggio
    questione di pura coscienza personale secondo me. lasciando perdere scienza e fede.

    se si pensa che all'atto del concepimento quell'accozzaglia di cellule nate dalla fusione di un uovo con un seme sia solo "un'accozzaglia di cellule" allora va bene, difendete l'aborto.

    ma se si pensa il contrario e si crede che da quel momento sia in atto un processo che porterà alla formazione di un nuovo essere umano allora bisogna pensarci bene su prima di interromperlo.
    obo, oggi mi sembri La Palice...

  5. #4
    obo
    .
    35 anni
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    Quote Originariamente inviata da Abel Balbo Visualizza il messaggio
    obo, oggi mi sembri La Palice...
    non so chi sia, mi informerò XD

  6. #5
    Jazz_lover
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    questi benpensanti si preoccupano piu di una cellula che dei bambini veri in carne ed ossa che ogni giorno muoiono in africa

  7. #6
    Se muoio rinasco P S Y C H O
    da Estero
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    non so chi sia, mi informerò XD

    De Mauro - lapalissiano

    Il termine deriva da La Palice...

  8. #7
    DiVX
    Ospite

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    Fossi una donna forse sceglierei di tenerlo un bambino, ma no posso saperlo, quello che so è che anche se fossi personalmente contro, lascerei il libero arbitrio.

  9. #8
    Nuvolablu
    Donna 42 anni
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    questi benpensanti si preoccupano piu di una cellula che dei bambini veri in carne ed ossa che ogni giorno muoiono in africa


    guarda che una cosa nn escluderebbe l'altra..
    dal momento del concepimento cmq il feto è un essere vivente a tutti gli effetti, definirlo una cellula mi sembra riduttivo oltre che triste.

  10. #9
    DiVX
    Ospite

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    Quote Originariamente inviata da nuvolablu Visualizza il messaggio


    guarda che una cosa nn escluderebbe l'altra..
    dal momento del concepimento cmq il feto è un essere vivente a tutti gli effetti, definirlo una cellula mi sembra riduttivo oltre che triste.
    Ritengo che finchè non c'è il cervello non c'è cognizione, quindi non c'è sofferenza, quindi una blastula o una morula possono pure essere abortite per quel che m'interessa.

  11. #10
    Nuvolablu
    Donna 42 anni
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    Quote Originariamente inviata da DiVX Visualizza il messaggio
    Ritengo che finchè non c'è il cervello non c'è cognizione, quindi non c'è sofferenza, quindi una blastula o una morula possono pure essere abortite per quel che m'interessa.


    meno male che nn sei una donna e nn potrai abortire.

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