sono a favore dell'aborto, le donne devono avere il diritto di scegliere.Anche perchè vietarlo farebbe solo riaccedendere il giro di aborti clandestini che rischiano di uccidere anche le donne.
sono a favore dell'aborto, le donne devono avere il diritto di scegliere.Anche perchè vietarlo farebbe solo riaccedendere il giro di aborti clandestini che rischiano di uccidere anche le donne.
secondo me dipende dai casi..
non è che si può generalizzare!secondo me la chiesa non si deve mettere in mezzo, è la coscienza personale che regna su queste cose!cmq sono a favore anche perchè hanno fatto delle statistiche e da quando l'aborto è legale ce ne sono molti meno e soprattutto sono fatti in sicurezza
la chiesa dica quel che vuole, ne ha facoltà. Ma privare di un diritto tutti i cittadini in nome della propria fede (imponendone un principio) è veramente troppo.
Chi vuol essere buon cristiano non abortisca, gli altri facciano secondo coscienza. Tutti pero devono essere egualmente liberi di compiere la propria scelta.
Io riconosco che la chiesa abbia il dovere (di coerenza) di parlare alle coscienze. Di esprimere il parere di dio(se tale poi alla fine è) e basta. Niente scomuniche ai politici, sotterfugi, boicottaggi. Parlare alla gente di dio. Questo è il suo compito e quando si limiterà a svolgerlo l'apprezzerò. Fintanto che preferirà parlare ai politici... non merita alcun rispetto da parte mia.
I figli non nascono a caso sotto i cavoli, se la società pubblicizza e reclama il sesso anche ai ragazzini di 13 anni è ovvio che poi ci si ritrovi con quattordicenni che preferiscono abortire. Dato però che il sesso vende, è molto meglio recuperare commettendo l'assassinio di un figlio che instaurare una giusta informazione sui metodi anticoncezionali e favorire una cultura che non dica che se fai sesso sei figo e sei grande. E' questo il problema, ma purtroppo il mondo è in balia dei potenti del denaro, e a questi di certo non glie ne frega nulla di cosa succede o meno.
Se un individuo fa sesso, che abbia quattordici anni, quaranta o undici, e questo atto porta come conseguenza il concepimento di un figlio, è giusto che si prenda le proprie responsabilità.
Sicuramente, come ho già detto, se un ragazzino si trovi di fronte a questi problemi non è del tutto colpa sua ma in gran parte è colpa della cultura sessoconsumistica che c'è oggi; ma ciò non toglie che è un principio di giustizia che chi compie un atto si assuma la responsabilità per le conseguenze di questo.
Ed il bello è che lo Stato garantisce la possibilità di non tenere il bambino, di levarselo dalle scatole appena dopo il parto senza neanche vederlo. L'aborto è un atto incivile; che distribuiscano gratis i mezzi anticoncezionali più usuali e favoriscano una cultura positiva, invece di riparare agli errori idioti di ragazzini o adulti che non hanno neanche il coraggio di prendersi la responsabilità di curarsi del figlio che hanno concepito con un atto volontario.
Trallaltro va detto che nessuno ha tenuto particolarmente conto delle parole dell'autore dell'articolo, che afferma che scientificamente il feto è un essere vivente, non riconosciuto però come soggetto giuridico dallo stato.
C'è da farsi due risate. Lo stato italiano riconosce la FIAT come soggetto giuridico, attribuendole gli stessi diritti che ha un comune cittadino se non di più, come se fosse una persona reale; mentre non riconosce come soggetto giuridico un feto, per il semplice fatto che il bambino acquisisce tale peculiarità solo dal momento del primo atto volontario fuori dalla pancia della mamma, comunemente (ed erroneamente) indicato come il primo vagito.
Se mando affanculo la FIAT mi fanno causa e la vincono, se ammazzo mio figlio che non è ancora nato lo stato se ne frega.
Quello che non capisco è perché coloro che sono contrari all'aborto per motivi cattolici, si soffermino sulla questione da un punto di vista scientifico, andando a sindacare se il feto può essere o no considerato un essere vivente.
Anche un pollo è un essere vivente, oppure un grillotalpa... eppure la religione cattolica non è che ci impedisce di cuocere allo spiedo il primo o di trinciare sotto la fresa del trattore il secondo...
La questione da un punto di vista cattolico andrebbe invece posta in questi termini: un feto è in possesso dell'anima? A questa domanda risponda qualcuno più esperto di me di cattolicesimo, io credo per le nozioni che ho che sia difficile dare una risposta e che qualsiasi affermazione che un cattolico può fare in proposito rimane soggettiva.
Dal mio punto di vista, non essendo io cattolico ma avendo dei retaggi culturali che sono gli stessi dei cattolici, mi pongo la questione in modo simile: ovviamente do però all'anima un significato più confacente al mio essere non-cattolico, e la sostituisco con un misto di coscienza, capacità di pensiero ed esperienze accumulate.
Personalmente non do molto valore a un feto, lo ritengo di poco più nobile di un organo interno qualsiasi di una femmina in gestazione, di un fegato o di una milza per intenderci... L'unico valore vero di un feto sta nelle aspettative che in lui si ripongono. Quindi questo valore, se è presente, lo è nella testa dei propri genitori.
Questo ragionamento lo potrei spingere all'eccesso e dire che anche un bambino nato da poco non ha un grandissimo valore se non nelle aspettative che si ripongono in lui.
Dividerei la questione aborto in due casi distinti:
1. l'aborto entro le prime settimane di gestazione, come ultima ratio quando c'è la volonta di non procreare;
2. l'aborto terapeutico, quando, pur essendo in presenza della volontà di procreare si vengono a determinare circostanze per le quali la madre non si sente più in grado di farlo.
Credo che le due questioni andrebbero discusse separatamente.
Certo che al punto 1., nel terzo millennio, bisognerebbe non arrivarci mai!
Personalmente mi baso sul principio che condizione necessaria affinché un bambino possa nascere è che egli sia desiderato.
Sono quindi favorevole all'aborto in entrambi i casi.
sono discorsi inutili, perchè il togliere l'aborto equivale a tornare agli aborti clandestini, ben peggiori.
In certe situazioni non sarebbero manco in grado di mantenerlo un bambino, quindi sono favorevolissimo all'aborto, e ritengo la legge del 78 una delle migliori conquiste dei diritti della donna e dell'umanità.