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La truffa dell'Euro

  1. #231
    Sousuke
    Utente bannato

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    nessuno ha sacrificato e svenduto nessuno, nulla impedisce all'italia di funzionare come stato, nemmeno l'euro, anzi semmai tassi e inflazione molto bassi dovrebbero aiutare un paese con un elevato debito pubblico, riduce molto le spese per chi chiede soldi in prestito, lo stato e le imprese/famiglie

    non ho detto che la soluzione è semplice, anzi, la zona geografica che corrisponde all'italia non è affatto abituata ad essere uno stato, oserei dire a riconoscere uno stato



    in un paese in cui ci sono 180 miliardi evasi ogni anno (percentuali sul pil molto maggiore della media UE) nessuna politica economica o industriale può funzionare, tantomeno si può competere con paesi più rigorosi, perchè si baserebbe su dati distorti ufficiali, prima si creano le basi di uno stato con poca evasione e rispetto delle leggi, poi si può pensare ad altro

    in italia ci sono attività imprenditoriali come discoteche o centri di benessere che dichiarano mediamente redditi negativi, il reddito medio dichiarato (ai fini irpef) dei dipendenti è superiore a quello degli imprenditori
    http://www.ansa.it/sito/notizie/econ...a5511470e.html

    non c'entra la crisi attuale, questa situazione perdura da più di 30 anni, anche quando l'economia si sviluppava bene c'era la stessa illegalità/evasione diffusa
    Ultima modifica di Sousuke; 29/12/2014 alle 16:44

  2. #232
    Can che dorme Wolverine
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    C'è da dire però che trascuri gli effetti che avrà il trattato europeo Fiscal Compact...nonchè il fatto che ci sono tuttora Paesi in cui il debito pubblico è comunque piuttosto alto, e che ciononostante risentono meno di noi (noi non solo Italia...) degli effetti della crisi (vedi Giappone...o gli stessi Stati Uniti). Negli anni '80 e '90, pur con le nostre storture, la produzione industriale e la fiducia delle agenzie di rating verso l'Italia erano entrambe a livelli molto alti...ora, io personalmente non darei molto credito alle agenzie di rating, ma se normalmente vengono giudicate affidabili...bè...allora ci dobbiamo fidare anche quando di noi parlavano bene, non solo quando parlano male

    Non dimentichiamo poi che la stessa Germania, comunque, è in un equilibrio abbastanza precario sia per quel che riguarda la bilancia commerciale sia sui livelli occupazionali. Germania che, per inciso, spesso è la prima a non rispettare le regole di cui invece pretende il rispetto dagli altri Paesi...
    A alfio61 piace questo intervento

  3. #233
    Sousuke
    Utente bannato

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    a me non interessa nè di cosa pensano gli italiani, nè di cosa dicono le agenzie di rating, nè di cosa fa la germania/usa/giappone o qualunque altro paese europeo, nè se la germania cambia politica e riduce il rigore in ue

    l'italia a prescindere deve ridurre il debito per far calare la componente spesa per interessi che grava sullo stato/i suoi servizi, deve rimodernare tutta la macchina statale, deve ridurre l'evasione/corruzione/illegalità diffuse a livelli ue,

    tutto questo con la forza imposta dall'alto e senza svalutare la moneta, perchè queste sono le condizioni ideali per crescere senza squilibri

    io non parlo dei rating ma dei dati ufficiali fiscali e della macchina statale/legalità, un paese del genere già solo con simili numeri non va da nessuna parte, mancano le basi dello stato, in un mercato globale ed europeo competitivo in cui tutti usano la stessa moneta (quindi non si può più giocare sui prezzi all'estero, conta quanto è efficiente e forte il tuo sistema) non si può non garantire nemmeno la certezza delle leggi e delle procedure giudiziarie a chi viene ad investire

    i rating negli anni 80 e 90 erano alti perchè gli effetti dei ladri/corrotti/evasori non avevano ancora prodotto il debito pubblico e la situazione attuale macroeconomica (si continuava però a spendere allegramente e a svalutare facendo erodere il potere d'acquisto dei lavoratori con alti tassi d'interesse), era solo una questione di tempo affinchè l'accumularsi di tali effetti diventasse sensibile, adesso si paga dazio perchè gli effetti si fanno sentire, la classe politica di allora aveva deciso di far crescere l'economia in questo modo chiudendo un occhio sulle evasioni e illegalità, non perchè fossero disonesti ma perchè gli stessi cittadini erano disonesti, li avevano votati per assecondare tali atteggiamenti e adesso vanno in piazza a lamentarsi di loro e dell'euro perchè i politici giustamente hanno le mani legate dall'ue, non possono più continuare a permettere evasioni e illegalità,

    ma pur di non perdere voti e non ridurre l'evasione/illegalità a livelli da paese ue e non sudamericano, cioè far funzionare in modo normale uno stato, sono disposti a far morire l'economia, e l'italia non può più fare la furbetta come prima e svalutare facendo pagare il debito ai posteri, deve mettere le mani sulla macchina statale perchè adesso per fortuna in ue comandano i crucchi, la germania giustamente non fa sconti se non si dimostrano risultati effettivi seri sulla riduzione drastica di questi comportamenti come sul debito pubblico, cioè se non si dimostra che la volontà politica vera di cambiare coi fatti

    la germania non ha violato nessuna regola, è un paese virtuoso e molto solido/stabile nei parametri macroeconomici, tra i grandi paesi occidentali è tra quelli messi meglio come potenzialità, ha un tasso basso di disoccupazione e per anni ha avuto un attivo commerciale (risente solo adesso della crisi generale dopo anni di crescita ma appena ci sarà una minima ripresa tornerà ad avere tassi di espansione ben diversi da quelli italiani, e senza svalutare o alta inflazione, hanno una produttività maggiore che tiene basso il costo del lavoro per prodotto pur avendo salari alti), può essere accaduto in passato di non rispettare qualche parametro come per la francia e sono state applicate le procedure previste, ovviamente non le stesse per paesi meno virtuosi con un debito enorme come l'italia, che richiede un'attenzione maggiore

    il fiscal compact avrebbe dovuto applicarlo l'italia di sua iniziativa, senza aspettare uno specifico accordo europeo, dato che ha estremo bisogno di ridurre il debito pubblico

    il giappone ha risentito meno della crisi negli anni passati perchè è un paese isolato finanziariamente, gran parte del debito pubblico è in mano ai giapponesi, e ha un'efficienza del sistema produttivo e statale molto maggiore dell'italia (che non è isolata ma integrata nei mercati europei), che non può certo fare come loro e svalutare a raffica con politiche espansive, i mercati punirebbero l'italia con alti tassi per aver rinunciato a risanarsi proseguendo il percorso di integrazione europea, col pericolo di riaprire vecchie politiche allegre della spesa pubblica, e non può permetterselo con il debito che ha

    in ogni caso anche il giappone comincia ad avere problemi con l'economia ferma e il debito enorme

    stesso discorso degli usa, sono un paese che partiva con un debito diverso e hanno potuto fare politiche espansive monetarie e di bilancio per uscire dalla crisi (col problema però di autorizzare il superamento del limite del debito pubblico), non sono l'italia con la sua credibilità nè hanno la lira, quindi i tassi e la moneta sono rimasti comunque stabili
    Ultima modifica di Sousuke; 29/12/2014 alle 21:52

  4. #234
    Can che dorme Wolverine
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    Il Giappone è isolato finanziariamente?!?!?! Stai scherzando, vero?

  5. #235
    Sousuke
    Utente bannato

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    Quote Originariamente inviata da Wolverine Visualizza il messaggio
    Il Giappone è isolato finanziariamente?!?!?! Stai scherzando, vero?
    no, sono informato

    ripeto che il giappone ha gran parte del debito pubblico in mani ai giapponesi, a differenza dell'italia, quindi è di fatto isolato finanziariamente, la banca centrale giapponese può fare politiche monetarie con maggiore margine di manovra, lo stesso per il governo rispetto alle politiche di bilancio (ovvero deficit)

    l'italia è l'opposto, è storicamente integrata nell'ue, una parte non minima del debito è in mano all'estero, senza contare che è completamente diversa dal giappone come struttura industriale e stabilità politica, cioè per i fattori citati prima relativi alla produttività del sistema industriale che segue l'espansione della base monetaria (tengono bassa l'inflazione), quindi se lo si copia si finisce per farsi del male

    se io concedo a un francescano di spendere di più lui non butterà via un centesimo, sarà efficiente e farà ciò che gli viene chiesto

    se lo chiedo a un ladro evasore graziato da indulti lui se li mangerà tutti

    dato che i mercati conoscono queste differenze (la situazione economica generale come la stabilità politica influiscono sulla redditività/esigibilità futura) e non sono composti da idioti che investono a caso, un'eventuale politica monetaria dell'italia che decidesse di uscire dall'euro per tornare a svalutare e fare i suoi porci comodi con la spesa pubblica allegra sarebbe un suicidio ben peggiore della situazione attuale, con tassi e inflazione elevati

    quindi per i vari tromboni giornalisti contro l'euro è inutile sbraitare per vendere più copie, come è inutile manifestare in piazza, tutto tempo sprecato, si fa come dice la germania, che piaccia o meno agli italiani, anzi se non piace agli italiani ancora meglio, significa che la decisione è giusta
    Ultima modifica di Sousuke; 29/12/2014 alle 22:40

  6. #236
    Can che dorme Wolverine
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    Ma non è solo questione di debito pubblico in mani interne o estere...conta, non dico che non conti, ma il Giappone è ESTREMAMENTE integrato nel mercato internazionale, quindi può comunque risentire di tutti i possibili contraccolpi. Che poi sia un Paese più civile, purtroppo non c'è dubbio, specie se il termine di paragone siamo noi italiani

  7. #237
    Sousuke
    Utente bannato

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    parlavo della politica monetaria e di bilancio, non dell'economia in generale, per isolato finanziariamente non si intende che è isolato a livello economico, ma che ha un sistema finanziario legato ai titoli pubblici molto più autonomo rispetto a quello di altri paesi, per il fatto che il debito è sottoscritto in gran parte da soggetti giapponesi

    questo influisce non poco sulle fluttuazioni della moneta e dei tassi di mercato dei titoli di stato (soprattutto in caso di situazioni anomale), che sono più facilmente gestibili dalla politica economica interna e gli interventi sulla moneta/tassi più efficaci, subendo meno effetti dall'esterno

    situazione opposta degli usa, il debito federale è esploso e la cina (col giappone) è tra i maggiori creditori esteri degli usa, questo dà un forte potere di contrattazione alla cina negli accordi internazionali, oltre che di influenza sul sistema finanziario americano, anche se negli ultimi mesi la cina si è sbarazzata di qualche decina di miliardi di dollari di titoli statunitensi (su circa 1200 miliardi di dollari di titoli detenuti in totale), comprati da paesi europei
    Ultima modifica di Sousuke; 30/12/2014 alle 1:47

  8. #238
    Pesciolino nell'acquario. Half shadow
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    @Annie Lennox il jobs act permette i licenziamenti anche di chi era già a tempo indeterminato da anni?

  9. #239
    Sousuke
    Utente bannato

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    a meno che bel frattempo abbiano approvato altri decreti attuativi, che io sappia il provvedimento sul lavoro si applica solo ai nuovi assunti, gli altri rimarranno con le vecchie regole
    A lunantica piace questo intervento

  10. #240
    Ghajarya Annie Lennox
    Donna 147 anni
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    Gli altri, penso, rimarranno con le vecchie regole. Compresi gli statali. Infatti per questi non si applica il jobs act.
    Cosa assurda ma vera.
    Forse perché cominceranno a licenziare, altro che finte tutele crescenti.

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