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Dio

  1. #51
    Rosemary
    Ospite

    Predefinito

    Quote Originariamente inviata da Godel Visualizza il messaggio
    Suppongo tu sia un non credente.. Quello che ho detto prima non c'entra molto con questo discorso, ma volendo riprendere ciò che dici, il mio ex professore di chimica - non credente - diceva che chi dice che si può credere solo in ciò che si tocca, dice una cavolata. E faceva l'esempio del fatto che tutti credono nell'esistenza di New York, ma pochi l'hanno visitata.
    Quello che sembra un discorso scemo in realtà ha una logica inespugnabile, e se lui lo usava per dirci che nella chimica spesso molto di quello che accade ci sfugge, io posso usarlo altresì per dirti che di tutte le cose in cui credi, la fiducia incondizionata in una fede non è poi tanto strana rispetto a queste.
    Tu crederai nell'evoluzione, ma non è una teoria scientifica come non è qualcosa di comprovato e di tangibile, eppure probabilmente basi molte delle tue convinzioni su questa teoria. Magari credi in un partito politico, in un ideale sociale, nell'affetto di qualcuno, in una teoria matematica; eppure la maggior parte di queste cose possono rivelarsi delle sciocchezze.
    La fede in questo tipo di visione pratica non fa molta differenza. C'è chi si proclama ateo e crede che l'universo intero sia nato dal nulla, cosa ovviamente assurda ma comunque teoria che oggi è accettata ciecamente dai più; e c'è chi si proclama credente e crede in un entità soprannaturale creatrice, in un paradiso, nei santi negli angeli e così via, cose che magari a te sembrano assurde.
    Il pensare che una visione di tipo religioso sia molto diverso ai fatti o per razionalità dal credere che degli amminoacidi formatisi per caso si siano uniti per caso in una proteina che a sua volta casualmente unendosi ad altre proteine ha formato il primo organismo procariote sul pianeta terra, indica semplicemente che la gente o non si preoccupa di indagare sulla propria conoscenza, oppure che tutti siamo credenti come dici tu, allo stesso modo. O meglio, quasi.
    La nocività che vedi tu nelle convinzioni di chi crede infatti è frutto di un' idea atea forviante, di cui non mi spiego l'esistenza, perchè a ben vedere, il credente ha tutto il diritto di credere in Dio come in Babbo Natale per fede, il non credente no. Il non credente dovrebbe credere come dici tu solo a ciò che tocca, ed in quest'ottica la miriade di cose che formano le convinzioni di molti non credenti, come l'idea di amore, alcuni valori della vita e della società, la stessa teoria dell'evoluzione, non hanno alcun senso.
    Un ateo ad esempio, non ha nessuna argomentazione plausibile per opporsi ad una visione morale di tipo nietzscheano, anzi, dovrebbe desiderarla come il punto più alto possibile per un mondo privo di Dio. Eppure non mi sembra che gli atei siano a favore dell'uccisione di malati e vecchi come sono a favore del sesso prematrimoniale. Il problema è, come direbbe anche S@ve, che la nostra società è talmente intrisa di cattolicesimo che lo si rinnega prendendone tuttavia gran parte degli insegnamenti.



    Il mio discorso comunque era incentrato su ben altre considerazioni: il credente non crede per conoscenza, crede per fede, cosa che sente intimamente come tu senti l'amore per la tua ragazza; e questo lo porta a legittimare le proprie convinzioni circa una vita dopo la morte, e circa un entità soprannaturale, senza dover dimostrare nulla e senza accampare diritti di scientificità.


    Il credere non è solo fiducia in Dio, come la conoscenza di Dio non comporta il credere. Rispondendoti con le parole di Sant'Agostino, chi dice di conoscere Dio e non lo ama, non lo conosce affatto. E rifacendoci al cattolicesimo ed al messaggio cristiano, Dio è amore, credere significa amare Dio; il resto della conoscenza a suo carico può quasi essere superfluo.
    Il cristiano che crede non può essere visto come un tizio che decide di dar fiducia al Papa o alle Scritture, o come uno che si è studiato la teologia ed ha deciso di credere, o come uno che ha paura della morte e decide di credere in modo da non abbattersi; il vero credente crede per ciò che sente dentro di sé. E ahimé, questo qualcosa è probabilmente incomprensibile per i non credenti, come è non trasmettibile ad altri; perchè come tu non puoi trasmettermi l'amore incondizionato che provi per la tua donna, come non puoi farmelo capire appieno dato che non lo provo, il credente non può trasmettere l'amore che prova per Dio ad altri in modo da fargli credere a loro volta, e non può forse neanche farlo comprendere appieno al non credente.

    Sono molto prolisso anch'io, e sono anche piuttosto svogliato nello scrivere questi argomenti per me non hanno grande attrattiva qui, credo siano tutte cose piuttosto ovvie.

  2. #52
    rhoda
    Utente cancellato

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    ho sempre avuto bisogno di un contatto con una dimensione "altra"...
    col passare degli anni il cattolicesimo si è fatto ricerca, la ricerca ipersensibilità....

    è cambiata molto la mia idea di divinità, ma ora so...che se è una parte di te non importa che nome gli dai, nè se la riverisci.
    puoi anche sputarle addosso, ma sarà sempre la componente più forte e prevarrà sul tuo essere istinto, si fonderà col tuo stesso istinto. e non avrai bisogno di denigrare o di adorare. sentirai il sacro e basta.

  3. #53
    Sempre più FdT _HaRmOnY_
    Donna 33 anni da Pesaro-Urbino
    Iscrizione: 23/5/2007
    Messaggi: 3,201
    Piaciuto: 409 volte

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    godel ti ammiro x quello ke scrivi^^

  4. #54
    Sempre più FdT
    Iscrizione: 1/4/2005
    Messaggi: 3,368
    Piaciuto: 2 volte

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    Quote Originariamente inviata da JustMe Visualizza il messaggio
    Blabla maestrina bla
    A parte gli accenti che mi scoccia mettere, il reto è colpa della tastiera del portatile ch mi lascia via le lettere, gne

  5. #55
    Rosemary
    Ospite

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    Non sono maestrina!

    Quote Originariamente inviata da Godel Visualizza il messaggio
    A parte gli accenti che mi scoccia mettere, il resto è colpa della tastiera del portatile che mi lascia via le lettere, gne

  6. #56
    Can che dorme Wolverine
    Uomo 39 anni
    Iscrizione: 3/4/2006
    Messaggi: 43,734
    Piaciuto: 2786 volte

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    Sul concetto generale di fede effettivamente concordo con Godel, da non credente la penso allo stesso modo

    (Ehi, però è la prima volta che gli vedo fare una critica APERTA E NETTA alla chiesa! Devo salvare la schermata prima che ci ripensi e la cancelli!!)

  7. #57
    Alias Bonnie Tyler Joy Turner
    Donna 36 anni
    Iscrizione: 28/5/2007
    Messaggi: 16,028
    Piaciuto: 5206 volte

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    penso ke la religione, la fede e l'atto stesso di pregare siano bisogni ke vengano dentro, bisogna sentirlo di volerlo fare, nn bisogna pregare solo 'xkè la messa c'è solo a qll'ora' o cose varie. io personalmente nn ho mai sentito qst bisogno, pur avendo una situazione famigliare tragica, nn credo in Dio, e nn sento dentro di me il bisogno di crederci..

  8. #58
    FdT svezzato
    Uomo 43 anni da Perugia
    Iscrizione: 7/1/2008
    Messaggi: 137
    Piaciuto: 0 volte

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    Quote Originariamente inviata da Godel Visualizza il messaggio
    Suppongo tu sia un non credente.. Quello che ho detto prima non c'entra molto con questo discorso, ma volendo riprendere ciò che dici, il mio ex professore di chimica - non credente - diceva che chi dice che si può credere solo in ciò che si tocca, dice una cavolata. E faceva l'esempio del fatto che tutti credono nell'esistenza di New York, ma pochi l'hanno visitata.
    Quello che sembra un discorso scemo in realtà ha una logica inespugnabile, e se lui lo usava per dirci che nella chimica spesso molto di quello che accade ci sfugge, io posso usarlo altresì per dirti che di tutte le cose in cui credi, la fiducia incondizionata in una fede non è poi tanto strana rispetto a queste.
    "
    PUNTO 1
    quello che asserisci poco sopra, non è nient'altro che la disputa tra la "certezza" universale del metodo deduttivo....che pero non porta a forme di conoscenza superiore...e il processo di "cumulabilità" della conoscenza del metodo induttivo attraverso il dato empirico........che ha una validità,discutibile,è come scoprire l'acqua calda.

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    Tu crederai nell'evoluzione, ma non è una teoria scientifica come non è qualcosa di comprovato e di tangibile, eppure probabilmente basi molte delle tue convinzioni su questa teoria. Magari credi in un partito politico, in un ideale sociale, nell'affetto di qualcuno, in una teoria matematica; eppure la maggior parte di queste cose possono rivelarsi delle sciocchezze.

    "
    PUNTO2
    Si, io credo(inteso come CREDO=CREDO e non come CREDO=FEDE) nell'evoluzione, credo nel partito politico, credo nell'ideale sociale, credo in una teoria matematica e credo nell'affetto di qualcuno,con una differenza. Che dell'evoluzione, del partito politico ecc.. so tutto, vita morte miracoli. Mentre i credenti(religiosi, chiaramente) non sanno quasi niente, o spesso niente del tutto, dell’oggetto della loro fede. E nei casi in cui lo sanno, non ci credono.(questo è un dato che si può riscontrare in 7 pazienti su 10 e largamente dimostrato nel mio lavoro da Psicologo)
    "

    La fede in questo tipo di visione pratica non fa molta differenza. C'è chi si proclama ateo e crede che l'universo intero sia nato dal nulla, cosa ovviamente assurda ma comunque teoria che oggi è accettata ciecamente dai più; e c'è chi si proclama credente e crede in un entità soprannaturale creatrice, in un paradiso, nei santi negli angeli e così via, cose che magari a te sembrano assurde.
    Il pensare che una visione di tipo religioso sia molto diverso ai fatti o per razionalità dal credere che degli amminoacidi formatisi per caso si siano uniti per caso in una proteina che a sua volta casualmente unendosi ad altre proteine ha formato il primo organismo procariote sul pianeta terra, indica semplicemente che la gente o non si preoccupa di indagare sulla propria conoscenza, oppure che tutti siamo credenti come dici tu, allo stesso modo. O meglio, quasi.
    "
    PUNTO3

    Quello che asserisci nelle prime righe era un concetto ideologico dei vecchi credenti, i credenti in buona fede, che sono scomparsi con la rivoluzione scientifica. I vecchi credenti erano degli ingenui, che pensavano che Dio avesse creato il mondo in sei giorni. I nuovi credenti non credono a queste storie, ma pretendono di credere, il che, mi pare, equivale a essere in malafede, a credere di credere. E di conseguenza la nostra è proprio una religione di ritorno, la gente pensa al ritorno, non necessariamente solo politico o economico, anche semplicemente di tranquillità, di pace dell’anima, che viene dalla conformità sociale, dal pensare (pubblicamente) come tutti. Il ritorno della religione è, a mio parere, nella stragrande maggioranza dei casi il piacere del conformismo.
    "C’è chi dice che c’è una zona del sacro nel nostro cervello. Non lo so, non me ne intendo, forse ho una menomazione. Ma ammesso e non concesso che ci sia una zona del sacro nel nostro cervello, e riconosciuto il fatto, indubbio, che la storia è piena di religioni, non è un argomento a vantaggio della religione (e poi, quale? Cristianesimo? Buddismo? Satanismo?)
    "
    La nocività che vedi tu nelle convinzioni di chi crede infatti è frutto di un idea atea forviante, di cui non mi spiego l'esistenza, perchè a ben vedere, il credente ha tutto il diritto di credere in Dio come in Babbo Natale per fede, il non credente no. Il non credente dovrebbe credere come dici tu solo a ciò che tocca, ed in quest'ottica la miriade di cose che formano le convinzioni di molti non credenti, come l'idea di amore, alcuni valori della vita e della società, la stessa teoria dell'evoluzione, non hanno alcun senso.
    "
    PUNTO4
    Quello che asserisci fa parte della coerenza di ogni uomo cioè COERENZA in rapporto alla COSCIENZA" (a seconda del livello di coscienza che si ha raggiunto si può giungere a una propria coerenza personale certo mai assoluta ovviamente, proprio perkè sempre in base al livello di coscienza certe dinamike nostre di ragionamento o di comportamento che per noi sono certissimamente coerenti alla vista di altri esaminatori potrebbero apparire totalmente incoerenti).

    "
    Un ateo ad esempio, non ha nessuna argomentazione plausibile per opporsi ad una visione morale di tipo nietzscheano, anzi, dovrebbe desiderarla come il punto più alto possibile per un mondo privo di Dio. Eppure non mi sembra che gli atei siano a favore dell'uccisione di malati e vecchi come sono a favore del sesso prematrimoniale. Il problema è, come direbbe anche S@ve, che la nostra società è talmente intrisa di cattolicesimo che lo si rinnega prendendone tuttavia gran parte degli insegnameni.
    "
    PUNTO5
    Ci sono cristiani fervidi credenti (pochi), cristiani ipocriti (tanti), probabilmente anche cristiani matti, come in ogni risma di persone. La cosa interessante, però, è che se uno dice che tal dei tali, che è ateo, è anche matto, il messaggio che passa è semplicemente: “tal dei tali è matto”. Mentre se si dice che tal dei tali, che è cattolico, è anche matto, la Chiesa si indigna, e sostiene che si sta attaccando il cattolicesimo




    Il mio discorso comunque era incentrato su ben altre considerazioni: il credente non crede per conoscenza, crede per fede, cosa che sente intimamente come tu senti l'amore per la tua ragazza; e questo lo porta a legittimare le proprie convinzioni circa una vita dopo la morte, e circa un entità soprannaturale, senza dover dimostrare nulla e senza accampare diritti di scientificità.




    Il credere non è solo fiducia in Dio, come la conoscenza di Dio non comporta il credere. Rispondendoti con le parole di Sant'Agostino, chi dice di conoscere Dio e non lo ama, non lo conosce affatto. E rifacendoci al cattolicesimo ed al messaggio cristiano, Dio è amore, credere significa amare Dio; il resto della conoscenza a suo carico può quasi essere superfluo.
    Il cristiano che crede non può essere visto come un tizio che decide di dar fiducia al Papa o alle Scritture, o come uno che si è studiato la teologia ed ha deciso di credere, o come uno che ha paura della morte e decide di credere in modo da non abbattersi; il vero credente crede per ciò che sente dentro di sé. E ahimé, questo qualcosa è probabilmente incomprensibile per i non credenti, come è non trasmettibile ad altri;
    "
    PUNTO6
    faro riferimento al vangelo di Giovanni citato da Leopardi all’inizio della Ginestra: “gli uomini preferirono le tenebre alla luce”. Che però, messa così, sembra la prevalenza del cretino. La spiegazione è che abbiamo a che fare con una alleanza tra superstizione (tendenza mai morta nell’uomo), fastidio per la scienza, incapace di trasmettere certezze, e tecnologia a go go. Come risultato, si va dal medico, e ci si va in macchina, ma si tiene il santino di padre Pio, non si sa mai. Non dobbiamo illuderci sul fatto che il progresso tecnologico sia anche sviluppo razionale. Giorni fa viaggiavo su un volo easyjet proveniente da Parigi, le hostess vendevano ai passeggeri dei gratta e vinci, non si ha idea di quanti ne hanno comprati, e magari se li comprava anche il pilota.

    "
    perchè come tu non puoi trasmettermi l'amore incondizionato che provi per la tua donna, come non puoi farmelo capire appieno dato che non lo provo, il credente non può trasmettere l'amore che prova per Dio ad altri in modo da farli credere a loro volta, e non può forse neanche farlo comprendere appieno al non credente.

    Sono molto prolisso anch'io, e sono anche piuttosto svoiato nello scrivere questi argomenti per me non hanno grande attrattiva qui, credo siano tutte cose piuttosto ovvie.
    Per concludere:
    purtroppo noi pensiamo e crediamo di vedere in ragione di ciò che il nostro dna ha programmato per noi, esiste poi una programamzione collettiva comune a tutti che ad esempio ci porta a vedere i colori e le forme allo stesso modo a fronte di altri tipi di programmazioni individuali che rendon le persone più o meno abili di uscire dalla matrice comune per valutare in maniera indipendente ciò che non ci è stato incultato dall'educazione famigliare, dai discorsi di conoscenti e di amici, dalla scuola, dalla cultura e dall'educazione scolastica.......
    Credo che l'acqua la vedan tutti incolore: che prove abbiano io te e gli altri che davvero sia incolore, se davvero esistessero altre intelligenze cosmiche cioè altri esseri viventi su altri mondi, sei convinto che se venissero sulla Terra il rosso ai loro occhi restrebbe rosso e l'acqua resterebbe incolore, ecc ecc? Io non ho questa sicurezza...Inoltre tutti vediamo le forme all'incirca allo stesso modo,cioè che ci vediamo con delle mani, con delle gambe, con dei piedi, ecc: tranne eccezioni di persone con particolari turbe mentali anche in questo caso IL GROSSO SEMI-TOTALE dell'umanità gli elementi salienti li vede allo stesso modo...Il fatto di pensare in tanti che sia giusta la medesima cosa conferisce solo una falsa sicurezza e un finto ordine di cose,ma è UN BLUFF.

    Scusate OT

  9. #59
    FdT-dipendente
    Donna 30 anni da Alessandria
    Iscrizione: 5/8/2007
    Messaggi: 1,641
    Piaciuto: 0 volte

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    Quote Originariamente inviata da JustMe Visualizza il messaggio
    Bello....

    Oddio, grazie....

  10. #60
    Sempre più FdT
    Iscrizione: 1/4/2005
    Messaggi: 3,368
    Piaciuto: 2 volte

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    Quote Originariamente inviata da LuC4_81 Visualizza il messaggio
    (...)ma è UN BLUFF.

    Scusate OT
    Non puoi affermare quello che affermi, non solo lo neghi in evidenza di fatti, ma asserisci con la presunzione tipica di fa i conti alla fede un sacco di sciocchezze che sarebbe facile ritorcere contro la tua stessa visione, se uno ne avesse voglia
    Con tutta la franchezza che ho, e che spero non ti offenda, credo che la psicologia non sia altro che uno scarto della filosofia, un modo per dare soddisfazione agli uomini che desiderano presumere di conoscere gli altri uomini.
    I temi che trattano gli psicologi, il loro lavoro, la loro conoscenza, sono convenzioni che si accettano, su cui non potete e non dovreste fare avvidamento; la filosofia si occupa di studiare in modo profondo tutto ciò che vi vantate di sapere o di fare, e la risultante è una mancanza nella vostra conoscenza come nel vostro modo di ragionare, che palesa il fatto che quella filosofia di cui avete bisogno, di cui siete figli, non l'avete mai trattata.
    Il pensiero dei grandi filosofi del passato ha già coperto la maggior parte dei quesiti, degli argomenti, dei problemi trattabili dall'uomo stesso, in maniera profonda, forte, quasi completa; e come un grande filosofo - anche se non sempre - si accosta in modo ponderato ai piccoli aspetti dell'essere umano, sfornando concetti e idee che impiegherebbero da soli molta attenzione e molto studio, vi è la sostanziale capacità di avvicinarsi a quello che è un universo, l'essere umano, con una profondità che alla picologia come alla gran parte degli psicologi, manca.
    L'uomo è un universo, universo che pensate di conoscere, di studiare, ma è un universo a sé che in un individuo solo basterebbe ad occupare l'intera esistenza di uno studioso.
    Ed esplorare questo universo senza essere Dio, è come navigare un mare infinito con una barca a remi.

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