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Cosa pensate delle ragazze che fanno gangbang?

  1. #551
    FdT quasi assuefatto
    Donna 38 anni
    Iscrizione: 17/5/2008
    Messaggi: 335
    Piaciuto: 14 volte

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    rispondo ora al misteriosissimo mistermistero. a tal proposito sottolineo che anch'io cerco di essere misteriosa, nel senso che sono sicura che chi mi conosce nella vita di tutti i giorni non potrebbe mai ricollegare questi scritti a me. forse, e dico forse, potrebbero farlo gli uomini che dividono con me certi momenti, ma dubito che bazzichino da queste parti.
    a questo punto non so, volevo mostrare una foto del mio corpo in bikini. però non so.
    relativamente ai punti che hai toccato:
    sigaretta. sì, è vero, io fumo quasi solo prima della gangbang. mi piace. spesso, quando tutti gli uomini sono arrivati, ne accendo una senza sfiorarli. quando finisco, si inizia. e restano per cinque minuti in tensione, aspettando che io finisca. adoro questa sensazione.
    cultura: sì, sto molto attenta a come scrivo. cultura medio-alta, "prima della classe" (non per vantarmi, sia chiaro), parlo più di una lingua, non suono più strumenti musicali perchè la lunghezza delle unghie me lo impedisce, insomma, c'hai preso.
    tributo di sguardi: assolutamente. hai ragione, avrei potuto pubblicare la foto solo dei sandali, ma mi è piaciuto mettermici dentro (non avendo nient'altro addosso, comunque). mi piace vestirmi in modo sexy e fine. e ti dirò (anche se questo potrebbe far crollare una delle tue convinzioni): a volte mi piace vestirmi anche in modo non fine. è quasi una sfida con me stessa. sembrare una t....ietta. mi diverte, a volte.
    sporcizia: sì, mi piace quella sensazione. di abbandonarmi al sonno con i segni della serata ancora addosso, che siano sudore od altro. però ammetto che l'indomani non ho mai fatto granchè. troppa stanchezza, riesco ad arrivare a casa, salutare i miei col sorriso sulle labbra, rispondere ad un paio di domande di circostanza e tornare a riposarmi, stavolta sul letto della mia casa "cittadina".

    comunque il tuo intervento è stato molto interessante e lo condivido in toto. soprattutto la parte sulla "non malattia".

  2. #552
    Sempre più FdT Mistake
    Uomo 40 anni da Frosinone
    Iscrizione: 19/6/2008
    Messaggi: 2,139
    Piaciuto: 218 volte

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    ***** ma quanto scrivete

    ps: vogliamo la foto

  3. #553
    Matricola FdT
    Uomo 50 anni
    Iscrizione: 4/1/2009
    Messaggi: 17
    Piaciuto: 0 volte

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    Le osservazioni di Carlogeno e quelle di Occhi Blu mi sembrano intelligenti e sincere, perciò voglio fare una riflessione a “voce alta”, che spero possa essere interessante per tutti. Mettetevi comodi, perché non sarò affatto breve!
    (Dimenticavo: brutti mascalzoni, nessuno ha visto i video che ho segnalato!).
    Prima di tutto voglio essere un poco provocatore ed attirare l’attenzione di tutti su di un aspetto di questo forum che mi sembra irresistibilmente ironico: ora che abbiamo messo un po’ di carte in tavola tutti noi siamo in trappola, e dobbiamo censurare quello che diciamo. Molti di voi non possono dire proprio tutto (immaginate la ragazza che segue la discussione col fidanzato -o il marito- e che vorrebbe intervenire dicendo: “io queste cose le facevo prima di conoscere mio marito” oppure “a me piace da pazzi, tutte le volte che il mio fidanzato è via per lavoro…”, ma anche molti uomini non possono essere del tutto sinceri). D’altro canto quelli che possono parlare di meno sono proprio quelli che sembrano più disinibiti, cioè Chiara ed io, e la nostra posizione è comicamente assurda: non possiamo dire come ci chiamiamo, dove viviamo, come si chiamano i nostri genitori, cose queste che invece sbandieriamo presso chi ci conosce; i nostri volti (quello di Chiara ed il mio) e non i nostri corpi nudi sono diventati in questo contesto “osceni” nel senso proprio di “non rappresentabili”, così come le nostre banalità anagrafiche.
    Dico simbolicamente:
    Voi potete mostrare i vostri volti, ma non i vostri corpi. Noi potremmo mostrare i nostri corpi, ma non i nostri volti.
    Pensate all’agente segreto: se dice che lavoro fa non può dire il suo nome e se dice il suo nome non può dire che lavoro fa.
    A proposito di corpi Chiara, non potresti mostrare una foto di un corpo in bikini presa dal Postal Market per questo signore del piano di sopra che continua a reclamarla, o una più spinta di una rivista per camionisti dicendogli che se si precipita in cima all’Everest trova una tenda in cui lo stai aspettando per fargli la stessa cosa che è rappresentata nell’immagine?
    Sto scherzando ragazzi, non offendetevi: è che dopo che ho fatto cambiare idea a Chiara sulla foto temo che gli uomini si siano uniti per rintracciarmi e farmi la pelle: ora giro accompagnato da uno stuolo di modelle che possano difendermi.
    Credo che la libertà, ed in particolar modo quella sessuale, sia una cosa ambigua, desiderabile sotto certi aspetti, ma pericolosissima per altri. A chi dice di sentirsi libero io consiglio sempre questo esperimento: aspetta l’estate quando fa caldo, poi un sabato pomeriggio quando i marciapiedi sono affollati ed è impossibile entrare nei negozi del centro, spogliati completamente e attraversa la città nudo e a piedi fischiettando, per andare in una birreria del centro a bere qualcosa di fresco e fare due chiacchere con gli amici.
    Forse Chiara vive il giusto desiderio di svelare anche quella parte importantissima della sua personalità che è la sua sessualità (tutti vorremmo essere conosciuti ed accettati fin nell’intimo, ma è impossibile per tutti essere sinceri fino in fondo, ci sono cose dentro di noi che abbiamo messo a dormire e sono ignote a noi stessi). Non provate uno strano piacere quando un amico viene trovarvi sul posto di lavoro e voi avete del tempo da dedicargli: potete mostrargli dove trascorrete la maggior parte della vostra vita, vi sentite più compresi. Provate ad immaginare di essere un agente segreto, di sapere che per tutta la vita potrete dire alle persone (tutte, anche a vostra moglie ed ai vostri figli) solo alcune cose, per il resto solo bugie.
    Le persone che hanno fantasie sessuali, e specialmente coloro che le mettono in atto, hanno secondo me più inibizioni di quelle che si comportano diversamente (oggi è la giornata dei paradossi).
    Per sentirsi “sporca” Chiara deve evidentemente avere un’idea ben precisa di cosa voglia dire “essere pulita”. La realizzazione di una “perversione”, di un vizio, implica l’attribuzione di valore alla virtù che tale vizio oltraggia. Solo chi ha un rispetto “ossessivo” della donna, prova un piacere “perverso” nell’oltraggiarla. Paradossalmente L’omosessualità origina talvolta non dall’attrazione per gli uomini o dalla ripugnanza per il femminino, ma al contrario da un eccessivo amore per la donna, che sfocia nella sua venerazione e nell’idealizzazione, si materializza una sorta di “pretesa di castità da parte della donna”: viene posta talmente in alto da risultare poi inattingibile. L’istinto sessuale viene quindi deviato verso qualcos’altro. Pasolini ha descritto così i suoi sentimenti.
    La stessa società che crea la grazia divina della ballerina, crea anche la pratica “perversa” della gangbang, sono i due lati della stessa moneta, non potrebbe essere altrimenti. La donna nel mondo occidentale è stata divisa in due dall’uomo (anche in Giappone è accaduto qualcosa di simile, ed in effetti anche il Giappone è terra feconda per la nascita di fantasie e perversioni sessuali): o madre e moglie o *******, o aggraziata ed idealizzata o pezzo di carne (la prostituta era chiamata in latino “scortum”, cioè pelle, pezzo di cuoio, un oggetto che valeva semplicemente quanto la sua pelle: agghiacciante, vero? Non vi viene in mente il verbo scorticare?) Questo processo è iniziato già nell’antichità, ma solo nelle società altamente sviluppate, quelle paragonabili a formicai nei quali chi si riproduce fa quello e basta e chi fa un certo lavoro fa quello e basta. Le civiltà che non conoscono l’efferratezza delle “perversioni” sessuali non conoscono nemmeno la grazia idealizzata della ballerina. Molte civiltà non hanno conosciuto nessun tipo di erotismo, né tantomeno di pornografia (e nemmeno i sreial killer ed i crimini di natura sessuale).
    Gli Indiani d’America. Provate a guardare Piccolo Grande Uomo come fosse un film erotico, o meglio un documentario sul sesso. Sono molti gli spunti: la moglie che viene rapita dagli Indiani, la “reverse gangbang” (come viene chiamata nell’ambiente pornografico) del protagonista con le molte sorelle della moglie indiana (che questa stessa chiede insistentemente al marito, il quale non la vuole fare, ma si guadagna la stima e la gratitudine della moglie cedendo alla sua richiesta) che tra l’altro è descritta in una sequenza buffa ed ironica, senza nessuna morbosità, proprio perché quel popolo non ha conosciuto morbosità, ne l’omicidio, né il lavoro, né il carcere, né la pornografia, né l’erotismo, né la grazia esasperata della ballerina (solo gli uomini indiani ballano). Ci sono poi la mascolinità della sorella, il parto della moglie di Ombra., le allusioni del nonno ai dubbi sul piacere provato dalle donne bianche. Quasi ogni personaggio è descritto anche nella sua sessualità. Quella degli indiani era una civiltà basata sul vigore fisico dell’uomo, potenzialmente molto maschilista, ma la posizione della donna era solo leggermente subordinata.
    Alcune popolazioni di Indiani d’America hanno però dato vita agli unici esempi di società matriarcale che ancora esistono, tutt’oggi. I Pueblos del Nuovo Messico sono piccole comunità di indiani che vivono in costruzioni fisse fatte di travi e fango ed il cui governo è affidato ad un nucleo di “anziane”. Quando per esempio una donna vuole “divorziare”, se le anziane ritengono validi i suoi motivi, non fa che mettere gli stivali, il fucile, i vestiti e la stuoia del marito fuori della porta. Questi se ne deve andare, la decisione è irrevocabile.
    Pensate alla figura femminile interpretata da Faye Dunaway: moglie di un castissimo e severissimo pastore (che irrompendo nel granaio impedisce un atto sessuale tra il protagonista ed una ragazza), va molto spesso a “trovare” il droghiere, cerca di irretire il giovane pupillo e finisce col prostituirsi “per necessità”.
    Chiara, la tua pretesa di una parità di diritti sessuali in questa società e soprattutto l’approvazione per la pratica della gangbang, è secondo me un po’ assurda. Giustissima, perché la donna vive una mutilazione atroce ed è vittima di un’ingiustizia (che nuoce anche all’uomo: una donna mutilata origina un uomo castrato), ma impossibile da realizzare in questa società. La virtù si nutre di vizio, il vizio di virtù. Se muore uno, muore anche l’altro.
    Alcune donne, come te, vivono in alcune circostanze la rinascita esaltante della parte che questa società ha mutilato, ridiventano anche put…ne, la brava ragazza è contemporaneamente una tr….tta, ma è un momento.
    La gangbang è la più pericolosa ed eversiva delle perversioni sessuali perché implica la società, anzi la mima (si tratta di un gruppo di persone), ma la rappresenta distorcendola, ripristinando quel torto ma in modo esagerato.
    Poiché però uno degli elementi che la generano è il rancore, questa pantomima non può che essere estrema. Il rancore della donna per la mutilazione sessuale subita, per la costrizione alla rinuncia, il rancore verso gli uomini che tale mutilazione hanno inflitto, il rancore degli uomini verso la donna che così poco si concede (ma proprio in virtù di quello sdoppiamento che essi hanno creato), il rancore per il suo dominio psicologico in quel frangente, il rancore per colei che li usa come burattini sessuali, umiliandoli e alludendo in prospettiva ad un rovesciamento delle parti ed al ritorno di una società matriarcale, il rancore di tutti, uomini e donna, verso la società che li fa soffrire.
    La gangbang di una donna con molti uomini sarà accettata proprio quando non esisteranno quei divieti che la pantomima della gangbang rappresenta oltraggiati (esistono “sottogeneri” nella cinematografia pornografica come la gangbang di una donna in abito da sposa). Ma come si può rappresentare ciò che non esiste? A quel punto allora non esisterà più la gangbang.

    Voglio chiarire che quando io dico gangbang intendo esattamente ciò che Chiara ha descritto, non solo la parte “tecnica”, ma anche i rapporti fra le persone coinvolte sono esattamente gli stessi che vivo io e non farei altrimenti, forse ho solo vissuto “atmosfere” più forti, e di queste mi piacerebbe parlarti, Chiara, ma temo proprio che non sia possibile.
    Non frequento ambienti “sordidi”, per nessuna ragione umilierei una persona pagandola per venire con me (cosa che inoltre umilierebbe anche me) e i club in cui dei disperati cercano di combinare qualcosa li lascio ai disperati.
    Per gli uomini che vorrebbero provare qualcosa di piccante:
    Le donne non sono pupazzi, che talvolta vogliano giocare ad essere dei pupazzi è tutta un’altra faccenda.
    Questa pratica secondo me tocca corde profonde ed indicibili della nostra coscienza e sia per la donna che per gli uomini coinvolti sfiora quelle della crudeltà, del desiderio di umiliare l’altro, del sentirsi ridotti ad oggetti. Chiara ha osservato giustamente che è una pratica che può sembrare “suicida”, descrizione molto interessante. Chi si butta in Internet cercando numeri di telefono o si fionda in certi locali per cercare di ottenere qualcosa, sta facendo tutt’altro e gli consiglio di fare attenzione a non risvegliarsi qualche ora dopo in un fosso senza un rene o senza pene e testicoli, come e è successo nell’arco di qualche anno ad alcuni uomini negli Stati Uniti che si erano fatti convincere a seguire una signorina che nutriva segreti rancori in seguito ad uno stupro subito. Secondo me la situazione di Chiara è sana e lei mi sembra proprio in gamba, ma è più unica che rara. Anche io vivo delle situazioni che sono sicure, ma non dico affatto: “Abbasso i tabù, basta coi preconcetti, divertitevi!”. Quando seguite qualcuno in uno scantinato siete in sua balia. Non fatelo. Per mantenere la testa in certi contesti bisogna essere individui eccezionali e ricordate che anche Chiara parla di “un fuoco dentro” che le fa fare certe cose, quindi anche lei, che pure ha meno inibizioni di altri e le fa in un contesto sicuro, è molto emozionata. Non credo che si tratti solo di emozione fisica, è anche una vertigine, che si prova perchè davanti a noi si è spalancato un baratro. Chi ha il paracadute nel cervello può anche affacciarsi su questo baratro, ma chi nella testa ha uno zaino pieno di pentoloni e calzini come nel cartone animato è meglio che non faccia certe cose semplicemente per aver l’opportunità di divertirsi con una bella donna, rischia di fare molto male a delle persone senza accorgersi o di finire molto male lui.
    Nella nostra coscienza il sesso è nella stessa stanza dove sono poste cose molto pericolose. Non tutti riescono ad aprire il cassetto giusto.
    I sentimenti, l’amore, la monogamia e la fedeltà sono cose bellissime e Carlogeno ed Occhi blu sono persone con la testa sulle spalle.
    Intervieni Chiara, correggimi tu.

  4. #554
    Matricola FdT
    Uomo 38 anni
    Iscrizione: 10/1/2009
    Messaggi: 32
    Piaciuto: 0 volte

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    Scusa Chiarotta una domanda... tu ti definisci scricciola... si potrebbe saere la tua altezza e peso? s vuo...

  5. #555
    Dovahkiin
    Utente cancellato

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    Girare nudo in mezzo alla città d'estate... Se il costume vale, l'ho fatto Che lesi Mi hai fatto ricordare una cosa da morir dal ridere

  6. #556
    FdT quasi assuefatto
    Donna 38 anni
    Iscrizione: 17/5/2008
    Messaggi: 335
    Piaciuto: 14 volte

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    risposta all'uomo del mistero:
    hai ragione per quanto riguarda il "conflitto" corpo/viso. nessuno qui vedrà mai il mio viso. il mio corpo magari sì, è un corpo "anonimo". ma il mio viso no. ed è buffo, perchè il mio viso lo conosce un sacco di gente. ma che non mi conosce "dentro". invece qui mi sto aprendo.

    e m'è piaciuta molto la tua risposta sul fatto che "la gangbang non dev'essere accettata, altrimenti perderebbe il suo fascino". vero. non c'avevo mai pensato.
    e comunque no, non è per tutti. ribadiamolo. se un uomo vuole solo svuotarsi le palle, che se le svuoti su/dentro una ragazza qualunque. una gangbang girl è diversa, credo.

  7. #557
    FdT quasi assuefatto
    Donna 38 anni
    Iscrizione: 17/5/2008
    Messaggi: 335
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    Quote Originariamente inviata da Loris_86 Visualizza il messaggio
    Scusa Chiarotta una domanda... tu ti definisci scricciola... si potrebbe saere la tua altezza e peso? s vuo...
    certamente: 168x48

  8. #558
    FdT quasi assuefatto
    Donna 38 anni
    Iscrizione: 17/5/2008
    Messaggi: 335
    Piaciuto: 14 volte

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    Quote Originariamente inviata da mistermistero Visualizza il messaggio
    la gangbang di una donna in abito da sposa
    questa è una genialata. se solo un abito da sposa non costasse così tanto, sarebbe veramente da provare.

  9. #559
    Matricola FdT
    Uomo 50 anni
    Iscrizione: 4/1/2009
    Messaggi: 17
    Piaciuto: 0 volte

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    Per quanto riguarda l’abito da sposa, puoi rivolgerti ad un laboratorio di sartoria specializzato in costumi teatrali. Costerà molto meno e l’illusione è buona. I “cavalieri” possono dividersi equamente le spese. Esperienza personale.
    Ci sono tante avventure che potrei raccontarti, ma penso che già questa stia offendendo molto alcune persone.

    Faccio inoltre due osservazioni da pedante: un corpo non è mai anonimo, perché noi siamo anche i nostri corpi e dissociarsi da essi implica indirettamente che li riduciamo a “salme” (in Italiano corpo è anche sinonimo di cadavere). Questo è forse il dramma più grave del nostro tempo, che il mio scherzo voleva porre in risalto: corpo e viso, in quanto dissociati, non possono coesistere in uno stesso ambito (nel tuo caso questo si avvera, ma solo nell’ambito della gangbang; questa quindi diventa una sorta di “ghetto” in cui c’è la libertà, ma che libertà è quella ghettizzata?).
    Ai tempi di Omero un concetto di “corpo” simile al nostro credo non esistesse. In molte civiltà questa dissociazione è stata inconcepibile. Per quanto ne so non c’era neanche la possibilità di dire “il corpo di Ulisse”, perchè la lingua non disponeva delle parole necessarie.

    Più precisamente io intendevo dire che la gangbang non “può” essere accettata.
    Se fossi profeta direi però che la mia impressione è in realtà che stiamo vivendo in un momento di “penombra morale” in cui i cambiamenti delle nostre coscienze stanno accelerando e stanno portando ad una parziale accettazione di questa pratica, che avrà però conseguenze molto pericolose. Se lo desideri posso spiegarmi meglio, dimmi tu.

    Per quanto riguarda infine la ragazza “qualunque” devo dissociarmi da quello che dici. Ho capito le tue intenzioni, ma poiché ora siamo personaggi “pubblici”, altre persone (la cui età, cultura, sensibilità ed equilibrio mentale noi non possiamo conoscere) ci leggono e quindi voglio muoverti un rimprovero pubblico (scusa se mi permetto): dici delle cose sprezzanti che starebbero meglio in bocca ad un maschio. Noi maschi siamo pericolosamente portati a dividere le donne in due categorie: quelle da rispettare e quelle che è possibile disprezzare (è proprio il nocciolo della questione da te sollevata, no?). Ora stai invocando tu su di altre donne il male che volevi distogliere dalle ragazze che fanno delle gangbang.

    Ti racconto una storia:
    Una ragazza di ottima famiglia aveva perso la testa da giovanissima per uno “spiantato”. I genitori di lei, contrari a quell’amore, le vietarono di sposarsi con lui e lei fuggì rinunciando all’eredità e troncando i rapporti coi suoi genitori. Le difficoltà economiche della coppia divennero presto molto gravi e lui la convinse a girare un film pornografico amatoriale che avrebbe portato molti soldi.
    Così iniziò la carriera di attrice pornografica di una bella ragazza di buona famiglia.
    Arrivarono la separazione e tempi difficili. In un’intervista l’attrice disse:
    “Ho sentito di aver toccato veramente il fondo una volta che giravo una scena in esterni e mi sono ritrovata sdraiata per terra su neve ghiacciata e sudiciume, con temperatura prossima allo 0 e ricoperta di sperma, senza che nemmeno uno mi tendesse la mano per aiutarmi a rialzarmi”.
    Forse qualcuno di noi si stava masturbando davanti ad un suo film nell’esatto istante in cui la coscienza di Karen Lancaume, qualche tempo dopo quell’intervista, scivolava lentamente e per sempre nell’oblio. Si era suicidata con dei barbiturici in un appartamento di città. Da sola.

  10. #560
    FdT quasi assuefatto
    Donna 38 anni
    Iscrizione: 17/5/2008
    Messaggi: 335
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    stavolta non sono riuscita a seguirti. nel senso che probabilmente avrò letto male, ma quello che ho capito del tuo messaggio è:
    - che stiamo vivendo un momento di penombra morale e ti rammarichi del fatto che forse le gangbang diverranno parzialmente accettate (e non capisco però perchè questo ti dà fastidio, visto che anche tu partecipi, no?)
    - che te la sei presa con me per la questione della ragazza "qualunque". hai ragione, ho sbagliato dicendo che io faccio bene e le altre fanno male. non c'è bene e male. ho fatto un discorso forse maschilista.
    - che...ecco, non ho capito la storia dell'attrice pornografica di buona famiglia. dici che "mi finirà" come lei? che un giorno nessuno mi aiuterà a rialzarmi da una gangbang ed allora tenterò il suicidio? sai, io non conosco molto bene il mondo del porno, ma suppongo che, a fronte di (credo) ingenti pagamenti alle attrici, esse "autorizzino" a non essere rispettate. da lì la questione della temperatura polare e dello sperma. come ben sai le gangbang che faccio io (e anche tu, credo) sono diverse, basate sul reciproco rispetto, quindi non ho capito il paragone.

    per il resto, disponibilissima a parlare, eventualmente anche in privato, qualora tu ritenessi che gli argomenti sono "esageratamente proibiti". io non ho problemi in tal senso.

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