PORDENONE - Sanaa El Ketawi, la ragazza marocchina di 18 anni uccisa martedì sera a Montereale Valcellina (Pordenone), è morta per l'emorragia causata dalle coltellate alla gola, secondo quanto stabilito dall'autopsia.
Intanto la madre prende le difese del marito, in una vicenda che assume sempre piu' i contorni simili all'omicidio di Hina, la ragazza pachistana uccisa dai familiari perche' 'troppo occidentale'. Anche in quel caso la madre capi' il gesto del marito.
"Perdono mio marito: ha commesso un gesto orrendo, ma è mio marito, il padre di altre mie due figlie. Forse ha sbagliato Sanaa": lo ha detto la mamma di Sanaa.
A riferire le parole della donna è l'imam di Pordenone, Mohamed Ovatiq, che ha accompagnato la donna per il riconoscimento ufficiale della salma della figlia, nell'obitorio dell'ospedale della città friulana.
"La madre - ha riferito l'imam - condanna il gesto, orrendo, compiuto dal marito ma lo perdona perché l'uomo si è sempre comportato bene, ha provveduto alla famiglia, e ci sono le due sorelline da crescere". "La madre è sconvolta - ha detto Ovatiq - si sente delusa e tradita dal gesto del marito, che è giunto inaspettato".
La morte - si legge nell'esito dell'autopsia - è avvenuta per "dissanguamento da emorragia acuta derivante da profonde lesioni dei vasi del collo, vene e arterie, recisi con un'arma da taglio". Sul corpo della ragazza - è scritto nell'esito dell'esame - sono state rilevate altre lesioni giudicate "assolutamente irrilevanti". I primi risultati dell'autopsia - hanno spiegato fonti tecniche vicine all'inchiesta - sono "reciprocamente puntuali" con le ricostruzioni che sono state fatte finora da testimoni e investigatori secondo i quali la ragazza è stata uccisa con colpi di coltello alla gola.
L'autopsia è stata eseguita dall'anatomopatologo Giovanni Del Ben, Direttore del Cro (Centro di Riferimento Oncologico) di Aviano (Pordenone), al quale il pm Mariagrazia Zaina ha posto tre ordini di quesiti. In primo luogo accertare la natura, la causa, i mezzi e i tempi della morte di Sanaa. In secondo luogo l'autopsia deve identificare i gruppi sanguigni e le caratteristiche delle tracce ematiche rilevate sul luogo del delitto e su altri reperti sequestrati dai Carabinieri della Compagnia di Sacile (Pordenone). Infine, Del Ben deve visitare Massimo De Biasio, fidanzato di Sanaa, per ricostruire l'appartenenza del sangue ai vari soggetti coinvolti nella vicenda. tale visita - si è saputo - é prevista per domenica mattina nell'ospedale di Pordenone, dove il giovane si trova ricoverato con prognosi di due mesi.
fonte: ansa.it
allè...di bene in meglio direi
Già, ma lui non l'ha fatto sulla scia di una religione che ti impone certi canoni. La moglie di questo marocchino cosa può fare? E' legata a lui dal sacro vincolo della loro unione, e sa che non potrà mai mettersi contro di lui. E' troppo tardi per lei, non riuscirà mai a liberarsi da certi stereotipi. Solo la figlia, che voleva vivere una vita diversa dalla loro tradizione, all'"occidentale", ha provato ad andare contro a questi canoni. E guarda che fine ha fatto.
Già solo per il fatto che è una religione è negativa. Se la gente usasse la sua testa invece che un credo, si starebbe molto meglio al mondo.
Ma qui viene fuori la parte atea che è in me, quindi passo e chiudo.
e certo che i casi non finiranno di certo qui, visto che x gli arabi, per la maggior parte ,è vivo il concetto di clan o tribu dove l'onore viene prima della felicità dei singoli e dove la donna con la scusa della religione o per ignoranza vale quanto una cammello o una proprietà.
La ricchezza che si creano qui nel nostro paese ( la casa, la macchina, ecc.) di certo non li aiuta ad integrarsi con la società italiana e ne permettono ai loro figli di integrarsi alla nostra ecco la triste lezione che
possiamo ricavare da questa triste vicenda
Ma perchè il padre non ha ammazzato di botte anche il fidanzato che ha "deviato" la figlia? Ah, perchè lei è un donna, quindi impura e inferiore...
Secondo me se fosse stato un marocchino o cmq un mussulmano si sarebbe incavolato a morte sì, ma magari non l'avrebbe uccisa. O se il suo fidanzato fosse stato ricco..
bhe dare una cotellata nella pancia e recidere i tendini al findazato che la difendeva non mi sembra non ammazzarlo "quasi" di botte tieni presente il discorso che ho fatto precedentemente e ti accorgi che qui parliamo in termini di possesso e non di persona e quindi il padre pensava di avere anche il diritto divino di sopprimerla ha fatto tutto come se fosse una cosa
un oggetto a perdere