In collaborazione con le associazioni di carcerati ed ex, il servizio parte a maggio e dura fino alla fine dell'anno.
Mobilità sostenibile con un occhio al sociale. Sta per ripartire (questa volta, si spera, con maggior convinzione), il servizio di bici-risciò per i turisti della Capitale, realizzato con la collaborazione delle associazioni di detenuti ed ex detenuti. Insomma, un modo diverso di visitare la città eterna, originale, che riprende un’idea lanciata due anni fa, ma che non ha avuto un seguito concreto.
IL VIA A MAGGIO - Il nuovo progetto è allo studio della giunta comunale, promosso dall’assessore all’Ambiente, Fabio De Lillo. «Proprio ieri, è stata discussa una memoria di giunta su spinta dell’assessore De Lillo - spiega Corrado Scimia, responsabile della Cooperativa Blow up, che fece partire l'iniziativa nel 2007. - È stato deciso che il servizio sarà avviato, in via sperimentale, nella prima settimana di maggio: si andrà avanti per un anno e poi verranno tirate le somme. Se i risultati si riveleranno incoraggianti, la giunta provvederà a rendere stabile il progetto». In primo luogo, dovrà essere stabilito un regolamento, sul modello degli altri servizi di trasporto pubblico (come, ad esempio, i taxi). Per poi passare ai risvolti pratici: in quali orari svolgere il trasporto, chi se ne dovrà occupare, con quali norme e modalità. E, particolare non certo trascurabile, la definizione delle norme del codice della strada a cui i risciò dovranno attenersi. Nel progetto sono coinvolti due assessorati capitolini e, pare, che sia in arrivo anche un finanziamento del ministero dell’Interno. «Il VII Dipartimento del Comune - aggiunge Scimia - si occuperà della definizione delle regole da rispettare sulla strada».
DAL 2007 - Gli inciampi, dunque, dovrebbero essere finiti. La storia dei risciò romani ebbe un capitolo importante nel marzo del 2007: allora, infatti, dopo due anni di tira e molla, riunioni, incontri, gli ex detenuti, grazie alla Cooperativa Blow Up, decisero di portare in strada i loro nove risciò a tre ruote. Si partì da piazza Sant’Apollonia, nel cuore di Trastevere: il servizio era gratuito, con un’offerta libera da parte dei clienti. Era un risciò sui generis, con l’ausilio di un motorino elettrico che consentiva, al massimo, la velocità di 10 chilometri orari. Due i passeggeri da trasportare. Una buona iniziativa fermata, però, dalla mancanza di sostegno economico da parte dell’amministrazione comunale. Per l’estate 2009, si spera, l’ipotesi dell’ecotaxi con risciò diventi concreta.
Simona De Santis
17 aprile 2009(ultima modifica: 18 aprile 2009)
*questo articolo è del 17 aprile 2009. La cooperativa Blow Up ad oggi non ha ancora ricevuto i necessari aiuti e le istituzioni non si sono impegnate per raggiungere gli accordi previsti. La storia che c'è dietro, come sempre, è di convenienze politiche ed economiche e non di convenienza sociale, motivo per cui la cooperativa si batte non cedendo a compromessi. Consiglio a tutti coloro che sono a Roma, o passano da quelle parti, di provare a fare due chiacchere con Corrado Scimia, il cui unico interesse è quello di offrire un servizio ecosostenibile. Si rimane impressionati dallo spirito e dalla volontà di costruire qualcosa pur avendo perso tutto. Qui due video di approfondimento
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Chi era a conoscenza di questa cosa ?
Mi piace!
L'articolo è di Aprile... Se n'è fatto qualcosa, poi?
Mi sa di no, eh?
Tutte le belle cose rimangono su carta..