ci sono ancora delle scosse, per questo non li fanno rientrare.
guarda, spero che rientrino e che ci una nuova scossa forte, così vediamo se rompono ancora per entrare mentre ci sono le scosse
ci sono ancora delle scosse, per questo non li fanno rientrare.
guarda, spero che rientrino e che ci una nuova scossa forte, così vediamo se rompono ancora per entrare mentre ci sono le scosse
E' difficile pero' devono avere pazienza..
io una crociera gratis me la farei
Guardate che non è che la gente di L'Aquila è incazzata perchè odia le crociere:semplicemente hanno (abbiamo) capito che i soldi non ci sono,quei pochi arriveranno col contagocce e in più li stanno buttando per sistemare un inutile aeroporto del ***** per l'inutile G8,e quindi quella di Berlusconi sembra tanto l'ennesima provocazione/presa per culo....
Riguardo la storia del voler tornar a casa subito sfidando le scosse è una cazzata,si intende "datevi una mossa ad aggiustare,vogliamo tornare a casa nostra",tutto qui...
fidatevi che qui pure chi ha la casa in sicurezza al 100% preferisce ancora dormire in tenda per la paura,quindi di sicuro nessuno vuole tornare a dormire nella zona piu disastrata....
E' comprensibilissimo il disagio di quelle persone...io penso che darei fuori di matto a vivere da mesi in una tenda...purtroppo però non si ristrutturano/costruiscono case di punto in bianco, e bisogna avere pazienza...facile a dirsi, lo so...
Per quanto riguarda la crociera...non è neanche un'idea malvagia, visto che tanto non è che se non la fanno a luglio sono tutti nelle loro case...
ennesima dimostrazione di come le varie raccolta fondi sia una presa per il deretano sia per chi li dona che per chi dovrebbe riceverli....
Speciale Terremoto - Il sindaco de L'Aquila: ''Se non cambia il ddl perdiamo tutto''
di Pietro Orsatti su Terra - 2 giugno 2009
Parla il sindaco de L’Aquila Massimo Cialente, denunciando le tante pecche e i tanti ritardi causati dal decreto.
Dopo il consenso verso l’azione della Protezione civile oggi emergono i timori di una ricostruzione parziale.
Sabato scorso a L’Aquila è definitivamente cambiato il clima nei confronti del governo da parte delle popolazione locale. Un migliaio di persone, con alla testa il sindaco Massimo Cialente e la presidente Stefania Pezzopane, per qualche minuto sono riuscite a forzare il blocco delle forze dell’ordine e a entrare nel centro storico della propria città dopo quasi due mesi di chiusura totale. Atto estremo di protesta contro il decreto del governo e contro la militarizzazione del territorio. «Noi possiamo tenere, finora abbiamo tenuto - racconta il sindaco a due giorni di distanza - ma ormai non è più possibile fermare l’incertezza che sta montando. E l’incertezza è la cosa più grave. Come il dolore distrugge il malato, l’incertezza ci sta distruggendo».
La convince l’azione del governo a quasi due mesi dal sisma?
Direi proprio di no. Il decreto prevede indennizzi solo per la casa primaria, quella di residenza, quando qui si è sempre pensato a una “città territorio”, dove, ad esempio, molti abitanti de L’Aquila vivono e lavorano in centro mentre hanno, casomai, la residenza nella casa di famiglia in qualche borgo della zona. E poi, per le altre case, è rimasto il limite dei 150mila euro. Si rischia una ricostruzione a macchia di leopardo che snaturerà completamente il territorio. Un territorio che, anche grazie alla presenza dei Parchi nazionali e regionali ha delle caratteristiche e delle prerogative particolari. Così, se non si cambia, perdiamo tutto.
Mancano i soldi, manca la copertura. Questo dice ora l’esecutivo dopo le promesse iniziali.
Bertolaso mi rassicura che in un modo o nell’altro i soldi li troverà. Ma non ci bastano le rassicurazioni.
Carta canta?
Esatto, carta canta. Anche il presidente del Consiglio Berlusconi ha più volte cercato di rassicurarmi, arrivando perfino a dirmi che se mancavano i soldi di copertura ce li metteva direttamente lui. Per intenderci, lui su questa vicenda ha fatto un investimento politico enorme.
Poi il problema del centro storico. Come lo si sta affrontando?
Enorme. Fra pochi giorni renderemo pubblico un nostro studio e una nostra valutazione da consegnare in sede di Unione europea che individua danni per più di 10 miliardi di euro. Tre miliardi per intervenire solo sul patrimonio monumentale. Poi tutto il resto. Stiamo parlando di 1.800 edifici tutelati dalla sovrintendenza. Queste sono le dimensioni.
Poi tutti i borghi da ricostruire nella Valle dell’Aterno.
Sono decine, tutti colpiti in maniera gravissima a partire da Onna fino a Villa S. Angelo, Fossa, e poi il centro di Paganica: anche lì la situazione è drammatica. Sono parte fondamentale della storia e dell’economia di questo territorio.
Avete paura che non intervenendo sulla ricostruzione dell’esistente si smembrino le comunità locali?
Certo. è proprio questo il nostro timore più grande. E per come è disegnato per ora il decreto, non c’è molto da essere ottimisti. Anche per questo è cambiato il clima a L’Aquila.
Antimafia Duemila - Speciale Terremoto - Il sindaco de L'Aquila: ''Se non cambia il ddl perdiamo tutto''
o be tanto vanno in crociera....
ho paura che dopo le elezioni dimenticheranno gli abruzzesi coinvolti nel terremoto
Hanno già abbandonato tutti.
Se ne parla solo per fare facciata ( vedi crociere..)
Ultima modifica di RudeMood; 3/6/2009 alle 0:52
Se non mi vedete piu bazzicare il forum è perchè mi hanno arrestato per aver tirato la scarpa a Berlusconi quando faranno il G8.