Premetto che a me non piace la generalizzazione, sia in un senso che nell'altro, che chi ha votato per l'approvazione o per la bocciatura della riforma costituzionale sia idiota o altro. Ovviamente non è possibile negare che parte degli elettori che hanno votato No e parte di chi ha votato Sì, lo abbiamo fatto su basi che trascendono dal contenuto della riforma costituzionale, e fortunatamente ritengo di non rientrare in questa categoria sia per il corso di studi che sto seguendo, sia per i saggi letti sull'argomento nonché per la lettura della riforma e le dovute considerazioni.
Leggevo nelle pagine precedenti dell'equazione dimezzamento senatori= dimezzamento dei costi, un'equazione che in termini matematici non sta proprio in piedi (basta pensare ai 50 milioni presunti di risparmio dichiarati dalla Ragioneria di Stato in merito alla Riforma, certamente non una scheggia impazzita o un organo anarchico del nostro sistema istituzionale, per capire che i 500 milioni di risparmio sbandierati dal PD non avessero basi concrete), così come la lentezza del nostro Parlamento nel produrre e approvare leggi. Peccato che anche in questo caso si parli molto spesso del bicameralismo paritario per sentito dire e facendo riferimento solo alla cosiddetta "navetta parlamentare", tralasciando il più delle volte il fatto che in termini di attività il nostro è il terzo Parlamento più produttivo in ambito europeo (vado a memoria su questo dato) e che in questa legislatura l'80% dei provvedimenti approvati non ha necessitato di alcuni ulteriori passaggi parlamentari, così come il restante 20% che ha richiesto l'utilizzo della "navetta" si riduce a solamente 2 leggi nel corso della legislatura che hanno richiesto più di 4 passaggi bicamerali (nella norma dovrebbero essere due). Con questo non voglio precludere la possibilità di modificare o abolire in toto il bicameralismo paritario, ma solo sottolineare come spesso ci si sofferma su quello che viene gridato dai politici, "lentezza legislativa", piuttosto che ricercare le cause di questa presunta lentezza al di là delle regole istituzionali che ci si è dati.
Senza dilungarmi troppo nel merito della Riforma, alla fine gli elettori si sono espressi, è fuori discussioni che da una parte si è sbagliato a personalizzare l'esito del referendum e dall'altra ad informare in maniera poco obiettiva e chiara gli elettori che innegabilmente non possono tutti contare su capacità da giurista o tali da poter comprendere a pieno una riforma così sostanziale della Carta Costituzionale.
A me più che altro spaventano le tifoserie da stadio in merito a tutte le questioni che girano e hanno girato attorno al referendum, a partire dalle dimissioni di Renzi di cui si valuta solo l'atto in sé "di levarselo dalle palle" ma non le conseguenze che ne potrebbero discendere (non parlo di complottismi e cazzi vari eh..). Fatto sta che ne vedremo delle belle, parlando in ambito squisitamente politico, fra partiti che corrono per accaparrarsi la vittoria, minoranze interne al PD che tentano di risalire e una situazione in stallo nella quale difficilmente vedrei qualcuno invidiare la posizione di Mattarella.
Non intendevo dire che il 60% degli elettori del no è lo stesso del 60% degli eurodetrattori. È che statisticamente la percentuale di italiani che uscirebbero dall'euro sono il 60%.Sì che l'ho letta. E lo stesso ha fatto anche un mio amico che ha partecipato a comitati per il sì e per il no per informarsi. Ed ha votato NO.Solo questo bastava per dire NO. Era palese che la loro fosse una brutta copia della riforma del Movimento, un cavallo di Troia per pasticciare la costituzione e togliere potere al popolino.
No no no no no no. Stai generalizzando e male. Perché l'argomento per cui hai votato sì non era solo nel dimezzamento dei costi. Fosse stato così ovviamente avrei votato sì. Quando si parla di un referendum consultivo o abrogativo non mi interessa chi lo propone, se mi sta bene voto sì, altrimento voto no.
E i 2 tentativi di abbassamento dell'opposizione, vanificati dallo stesso partito che promuove la stessa cosa ma con aggiunte poco limpide alla costituzione per me non merita fiducia. Se volevano abolire il senato votavano sì alla proposta dell'opposizione. Chi ha votato NO spero in maggioranza l'abbia fatto pensando a questo.
Ecco, allora vedo che capisci cosa intendo. Se fino a ieri dici "È demagogia limitarci o sottopagarci" ma il giorno dopo dici "Ci limitiamo modificando anche gli articoli della costituzione" allora stai facendo un gioco sporco.
Il populismo è stata la radice da cui è nata la sinistra tra le altre cose, combattendo la chiesa e la monarchia. E non riscuoteva consensi negli ambienti dell'alta borghesia nemmeno a quei tempi.La nostra costituzione deve garantire la sanità a tutti indipendentemente dalla regione. Cosa c'entrava questa riforma per garantire a tutti gli stessi servizi, da parte di un partito che tra le altre cose all'inizio dell'anno l'ha tagliata la sanità pubblica? La nostra costituzione prima ancora di necessitare di modifiche necessita di essere applicata come indicato.
Per non parlare die costi... I consiglieri regionali, che lavorino male o meno, sarebbero stati ancora più assenti perché in senato e a nostre spese per i trasporti, oltre che poco pratico anche costoso.
C'era stata una precedente modifica alla costituzione che demandava agli enti locali (regioni) la gestione della sanità.
Attualmente, tanto per fare un esempio, nel Lazio si paga un ticket aggiuntivo di 10 euro al già oneroso ticket comune a tutti, per una visita specialistica o una prestazione diagnostica.
Se vuoi la sanità uguale per tutti devi NECESSARIAMENTE passare per l'abrogazione di tale precedente modifica della costituzione!
Guarda, i discorsi stanno a zero, un ticket per visita specialistica nel Lazio costa 10 euro più che in Friuli o Toscana etc.
A decidere i ticket sono le regioni.
Oppure vogliamo parlare delle strade? Nel Lazio ci sono la prima e la terza strada in classifica per numero di incidenti mortali. Dopo quella riforma costituzionale la loro manutenzione è passata dall'anas all'astral (azienda strade lazio) con conseguenze disastrose sullo stato del manto stradale e inevitabile aumento del numero dei morti.
Poi anch'io avrei desiderato l'eliminazione del senato in toto, ma sarei anche stato ben felice di vedere alcune riforme che ritenevo comunque proficue alla costituzione.
Tra un anno e mezzo si sarebbe comunque andati alle elezioni, non era quindi escluso che un parlamento più illuminato avrebbe potuto apportare ulteriori modifiche migliorative e soprattutto maggiormente condivise nell'arco parlamentare di quelle proposte in questo fallito referendum.