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Margherita Hack: "Centrali nucleari? Più sicuro farle in Sardegna"

  1. #31
    a.k.a. Pedobear Nascar Rocker
    Uomo 33 anni da Roma
    Iscrizione: 25/9/2008
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    Quote Originariamente inviata da matteo.1989 Visualizza il messaggio

    Non vorrei sbagliare ma a quanto ho capito sono ostinati a farle perché ora come ora i tassi di prestiti sono bassi e quindi conviene costruire centrali nucleari dove i costi di costruzione sono elevatissimi ma con il passare del tempo i costi di gestione nel lungo periodo sono ridottissimi rispetto ad altre fonti energetiche.
    In ogni caso secondo me c’e qualcun altro sotto sotto che punta ad altro come sempre in Italia, e non vengano a dire che lo fanno per raggiungere l’autonomia energetica del paese perché con questo progetto nucleare si raggiungerebbe solo l’8% del fabbisogno mentre investendo su fonti rinnovabili si potrebbe raggiungere il 25, 30%.
    Il fatto per cui sono ostinati a farle è semplice: la Francia ha una porzione enorme del nostro debito pubblico.
    I costi si ammortizzeranno nel lunghissimo tempo, per costruire una centrale ci vogliono 10-15 anni e oltretutto il nucleare ha il più alto costo per kW/h.


  2. #32
    Pesciolino nell'acquario. Half shadow
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    Quote Originariamente inviata da Nascar Rocker Visualizza il messaggio
    Il fatto per cui sono ostinati a farle è semplice: la Francia ha una porzione enorme del nostro debito pubblico.
    I costi si ammortizzeranno nel lunghissimo tempo, per costruire una centrale ci vogliono 10-15 anni e oltretutto il nucleare ha il più alto costo per kW/h.
    Già, ma è stato detto che l'uranio è finito e che bisognerebbe acquistarlo da altri stati.
    E quindi non saremmo punto e a capo?

  3. #33
    a.k.a. Pedobear Nascar Rocker
    Uomo 33 anni da Roma
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    Quote Originariamente inviata da Half shadow Visualizza il messaggio
    Già, ma è stato detto che l'uranio è finito e che bisognerebbe acquistarlo da altri stati.
    E quindi non saremmo punto e a capo?
    Giusto anche questo.
    Infatti il nucleare attualmente è la scelta peggiore che si possa fare

  4. #34
    FdT svezzato
    Donna 31 anni
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    Quote Originariamente inviata da Julie* Visualizza il messaggio
    Mi trovo d'accordo in tutto e per tutto con il pensiero della Hack u.u
    Ne riparleremo quando costruiranno una 20ina di centrali nucleari nella tua regione ^^
    A SaraNana e matteo.1989 piace questo intervento

  5. #35
    Killing loneliness... learch
    Uomo 37 anni da Venezia
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    Quote Originariamente inviata da matteo.1989 Visualizza il messaggio

    Non vorrei sbagliare ma a quanto ho capito sono ostinati a farle perché ora come ora i tassi di prestiti sono bassi e quindi conviene costruire centrali nucleari dove i costi di costruzione sono elevatissimi ma con il passare del tempo i costi di gestione nel lungo periodo sono ridottissimi rispetto ad altre fonti energetiche.
    In ogni caso secondo me c’e qualcun altro sotto sotto che punta ad altro come sempre in Italia, e non vengano a dire che lo fanno per raggiungere l’autonomia energetica del paese perché con questo progetto nucleare si raggiungerebbe solo l’8% del fabbisogno mentre investendo su fonti rinnovabili si potrebbe raggiungere il 25, 30%.
    La nucleare non è un' energia che costa meno, non pensiamo tutti di pagare meno tasse. Non sono molto informato sul loro costo e quanto ci farebbero pagare.
    Per dire no non costruiamole basti guardare in Giappone cos'è successo, cosa sta causando UNA cn, mentre le energie alternative sono pulite e si risparmia davvero


    Quote Originariamente inviata da Prozac. Visualizza il messaggio
    Più sicuro non farle per niente.
    Anche se tanto non fa differenza visto che le hanno in Francia,a 10 km dal confine,se succede qualcosa ci rimaniamo secchi anche noi.
    E anche in Jugoslavia

  6. #36
    Puzzate tutti!! SaraNana
    Donna 35 anni da Cagliari
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    Quote Originariamente inviata da Julie* Visualizza il messaggio
    Mi trovo d'accordo in tutto e per tutto con il pensiero della Hack u.u
    tu sei una di quelle persone che manderei in giappone a prendere un po' di radiazioni.. poi ne riparliamo.... e se mai costruiranno le centrali nella mia terra, e se mai ci fosse un incidente... spero che sia talmente grande da colpire tutta l'Italia, specialmente le persone favorevoli come te...
    Quote Originariamente inviata da Half shadow Visualizza il messaggio
    Già, ma è stato detto che l'uranio è finito e che bisognerebbe acquistarlo da altri stati.
    E quindi non saremmo punto e a capo?
    Esattamente.. come ho detto io nella pagina precedente... anche perchè tra costruirle e provarle ci vorranno alcuni anni... e già l'uranio è finito ora, figurati fra qualche anno -.-'''
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  7. #37
    Matricola FdT
    Uomo 35 anni
    Iscrizione: 20/3/2011
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    Quote Originariamente inviata da Julie* Visualizza il messaggio
    Mi trovo d'accordo in tutto e per tutto con il pensiero della Hack u.u
    Da vero sei d’accordo!!! Spero allora con tutto il cuore che te ne costruiscano una sotto casa tua e se dovesse succedere qualche cosa sia tu la prima a pagarne le conseguenze…..
    Ti ricordo a te e a tutti quelli che la pensano così che la SARDEGNA non è una discarica o una parte dell’Italia da non considerare, ma un’isola degna del suo nome, della sua storia del suo popolo della sua liberta e della sua bellezza perché sono proprio le persone come te che criticano tanto o che la trattano da discarica a venire a farsi le ferie e ad ammirare le bellezze della NOSTRA TERRA.
    A SaraNana e Blacko piace questo intervento

  8. #38
    Vivo su FdT Loller156
    Uomo 34 anni da Lecco
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    io non sono a favore del nucleare..ma qua la gente parla sapendo qualcosa o per sentito dire?

  9. #39
    FdT quasi assuefatto Saranghae
    Donna 37 anni
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    La Hack non è l'univa mente a favore del nucleare
    Riporto un'intervista di Veronesi rilasciata alla Stampa il 3 marzo

    Veronesi: "Senza nucleare
    l’Italia è un Paese morto"
    «Spiegherò ai cittadini che si può fare in sicurezza e che non è giusto avere paura»

    Vista con gli occhi di Umberto Veronesi, la questione del ritorno all’atomo è estremamente semplice. «Senza il nucleare l’Italiamuore. Tra 50 anni finirà il petrolio, tra 80-100 il carbone, seguito poi dal gas. Altre fonti non saranno sufficienti a fornire l’energia di cui abbiamo bisogno. Il risultato? Non avremo la luce, non potremo far funzionare i computer o i frigoriferi e neppure far viaggiare i treni. Se lo immagina?». Se questa è la (apocalittica) premessa, non è difficile capire perché il medico più famoso d’Italia, a 85 anni, abbia deciso di abbandonare il Senato e accettare la presidenza dell’Agenzia per la sicurezza nucleare. L’incarico - c’è da scommetterci - porterà con sé una cospicua dote di polemiche, ma Veronesi non ha dubbi che il piano possa realizzarsi senza pericoli per le persone e l’ambiente.

    Professore, recenti sondaggi dicono che la maggioranza degli italiani è contraria al nucleare. Non la preoccupa andare controcorrente?
    «No, anzi, la conflittualità mi stimola. Sono abituato ad affrontare problemi scabrosi. L’importante è essere sicuro che la scelta che faccio sia moralmente corretta».

    E in questo caso lo è?
    «Assolutamente sì. Come oncologo conosco molto bene le radiazioni e i modi per proteggere i pazienti.Voglio dedicare i prossimi anni ad assicurare i cittadini che non corrono rischi».

    Conoscerà altrettanto bene le contestazioni mosse dal fronte degli oppositori, vero? «Guardi, ci sono essenzialmente tre problemi per quanto riguarda un reattore nucleare. Primo, garantire la sicurezza nel funzionamento ordinario, obiettivo non difficile. Poi c’è la questione delle scorie e mi creda, nessunomai almondo èmorto per inquinamento da scorie. Infine c’è il fattore umano, la possibilità di poter disporre di personale qualificato è fondamentale. Basta pensare che i due grandi incidenti nelle centrali nucleari hanno avuto una caratteristica comune: sono dipesi da errori umani. E’ stato così a Three Mile Island, negliUsa, come a Cernobil».

    Quel nome, Cernobil, a distanza di 25 anni agita ancora negli italiani incubi difficili da scacciare.
    «Lo so, ma so anche che Cernobil è qualcosa che non potrà più accadere. Là era tutto sbagliato. C’era una macchina vecchia, pensata per usi militari, non civili. Si decise di fare un esperimento, vera follia in una centrale. E il direttore dell’impianto non era un esperto di nucleare».

    Con questo che cosa vuol dire?
    «Che poiché il fattore umano è cruciale, la mia attenzione maggiore sarà formare personale adeguato dal punto di vista tecnico, scientifico,ma anche psicologico, perché sappia far fronte alla pressione».

    Ma dopo un quarto di secolo lontano dal nucleare, l’Italia ha il bagaglio di conoscenze necessarie?
    «Due aspettimi confortano. In primo luogo che abbiamomantenuto viva la ricerca e centri come quello di Casaccia, vicino a Frosinone, sono all’avanguardia. Poi il fatto che partire da zero ci consente di usare le tecnologie più moderne e il tempo necessario a impiantarle ci daràmodo di creare le competenze per usarle almeglio».

    C’è chi sostiene che le tecnologie scelte dall’Italia per le nuove centrali rischino di risultare superate una volta che gli impianti entreranno in funzione. Come risponde? «Ma noi non abbiamo ancora fatto una scelta definitiva, per cui l’obiezione non è fondata. E poi, una centrale è studiata per durare da 60 a 100 anni. Se anche ne trascorrono 10 per averla operativa, certo non potrà essere considerata vecchia».

    Torniamo al primo problema che lei ha sollevato, il funzionamento del reattore. Gli ambientalisti ripetono che, pure in condizioni di normalità di un impianto, ci sono piccole dispersioni che creano conseguenzeper la salute. E’ vero?
    «E’ un’invenzione assoluta. Non esce nulla. Meglio, esce dell’acqua, che può avere minime quantità di radiazioni, ma molto inferiori anche rispetto al livello di legge. Non crea problemi».

    Resta la delicatissima questione delle scorie e di come smaltirle. Quando nel 2003 il governo individuò Scanzano Jonico come sede del deposito nazionale, ci fu una sollevazione popolare. Come pensa di affrontare questo aspetto?
    «Il discorso è complesso, provo a ridurlo all’essenziale. Solo una piccola parte delle scorie richiede millenni per depotenziarsi completamente. Vanno messe in sicurezza, e ci sono le soluzioni per farlo, dentro una montagna o a grandi profondità. Al tempo stesso, si stanno affinando tecniche per renderle innocue più in fretta. Soprattutto, l’Italia potrà non avere depositi di scorie pericolose».

    In che senso?
    «Si tende a individuare un unico sito per Continente. In Europa ci sono tre soluzioni allo studio, tutte fuori dai nostri confini. Ma il punto vero è che le scorie sono sì un problema serio e costoso, ma non devono spaventare. Non si sorprenda se dico che c’è più radioattività in un ospedale. O ancora, lo sa che c’è uranio anche in un bicchier d’acqua? ».

    Ma tra un bicchier d’acqua e una centrale esiste una bella differenza. La realtà è che c’è ancora paura fra la gente. Questo non conta?
    «Ho trascorso lamia vita a combattere le paure ingiustificate. Soltanto 40 anni fa in Italia c’era ancora il timore a usare il forno amicroonde, per non dire di quando cominciò a girare la storia che il pane congelato in freezer fosse cancerogeno. Assurdità, lo sappiamo. Ma voglio dire che spesso la paura è frutto di ignoranza. Sono timori vaghi, confusi, sui quali giocano alcuni movimenti politici. Il risultato? Non si possono usare gli Ogm, non si fa la Tav, si bloccano i termovalorizzatori... ».

    Mentre lei non ha dubbi che la soluzione del nucleare sia sicura.
    «Certo.Guardiamo che cosa succede nel mondo. Tutti i Paesi puntano sul nucleare. La Cina ha previsto 120 centrali, l’India 60, la Francia ne ha 62, il programma svizzero ne contempla 8 per 8milioni di abitanti. Capisce? E ancora: scommettono sul nucleare Paesi di cui si parla meno, la Lituania, la Slovacchia, l’Armenia. Ma lo sa che anche inMedio Oriente, nella culla del petrolio, hanno imboccato questa strada? Gli Emirati Arabi hanno ordinato 4 reattori, tanti quanti è previsto ne abbia l’Italia. Possibile che siamo noi i più intelligenti a opporci?».

    Le fonti rinnovabili non possono essere un’alternativa?
    «Sarebbe bellissimo, ma dobbiamo intenderci. Dalle biomasse può arrivare l’1-2% del fabbisogno italiano, così come dalla geotermica. L’idroelettrica è praticamente già al massimo. L’eolica? Procede, ma abbiamo poco vento e bisogna pensare anche al paesaggio e al turismo. E se comunque, per assurdo, riempissimo la penisola di pale, arriveremmo a coprire il 10-15%. Resta il solare, io sto giusto mettendo un impianto nella mia casa in campagna. Ma è questa la dimensione, va bene per le famiglie, non per una grande fabbrica».

    Il nucleare evoca anche scenarimilitari. Lei, che da anni si batte per il disarmo, non si sente un po’ al centro di una contraddizione?
    «Per nulla. Lavoro per usare l’atomo a fini di pace. Nel mondo ci sono già oggi 30 mila testate nucleari, non c’entrano con la scelta di realizzare un impianto per produrre energia».

    Una centrale agita anche il rischioterrorismo. E’ d’accordo?
    «E’ chiaro che servono contromisure, ma non credo sia un pericolo reale pensare a qualcuno che si impossessa di materiale nucleare per costruire una bomba.Troppo difficile».

    Lei, pur non essendo iscritto, è stato eletto nelle fila del Pd, un partito contrario al nucleare. Ha provato imbarazzo per questa diversità d’opinione?
    «Difendo le mie posizioni di uomo di scienza. So che nel Pd c’è chi ha idee diverse, lo rispetto, ma restiamo distanti. Comunque, non è per questo che mi sono dimesso da senatore».

    Così come nel 1987, c’è ancora un referendum che può bloccare il nucleare in Italia. Teme il voto?
    «Le rispondo con una battuta. Se dovessero prevalere i contrari, io avrei più tempo libero per dedicarmi alla famiglia e ai miei interessi. Peccato che a rimetterci sarebbe il Paese».



    Io ammiro molto quest'uomo, questa intervista è stata rilasciata prima del terremoto in Giappone.
    Detto questo io abito vicino a un ex comprensorio nucleare (Saluggia in provincia di Vercelli) dove fino al 2004 sono stati prodotti radiofarmaci.
    Ora il problema per come la vedo io non sono le centarli in se, ma come vengono gestite le cose a livello politico in Italia.

    Altra cosa ci preoccupiamo tanto dello smaltimento delle scorie a livello nazionale e conseguentemente Europeo (essendo che nessuna delle sedi attuali di smaltimento si trova nel nostro pease), ma lo sapete che la Svizzera smaltisce le sue scorie sotto le Alpi al confine con l'Italia?

    Io sarei piu a favore delle energie rinnovabili rispetto al nucleare, peccato che dalle mie parti gli ambietalisti hanno bloccato diversi progetti per l'mpianto di pannelli nei campi e la costruzione di una nuova centrale idroelettrica. Le motivazioni? Avrebbero deturpato il paesaggio
    A questa affermazione io sono restata basita perchè loro dovrebbero essere i primi a supportare le rinnovabili.

  10. #40
    Overdose da FdT Jean Grey
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    Quote Originariamente inviata da ~Fih Visualizza il messaggio
    Ne riparleremo quando costruiranno una 20ina di centrali nucleari nella tua regione ^^
    Allora non ne riparleremo mai. Perchè in Italia non si costruiranno mai, nè nella mia regione nè nella tua.

    Quote Originariamente inviata da SaraNana Visualizza il messaggio
    tu sei una di quelle persone che manderei in giappone a prendere un po' di radiazioni.. poi ne riparliamo.... e se mai costruiranno le centrali nella mia terra, e se mai ci fosse un incidente... spero che sia talmente grande da colpire tutta l'Italia, specialmente le persone favorevoli come te...
    Modo molto maturo di replicare e argomentare, complimenti!...augurare il male a chi la pensa diversamente da te. Già da queste frasi si può capire quanto siano affidabili e seri i tuoi ragionamenti.
    Quote Originariamente inviata da matteo.1989 Visualizza il messaggio
    Da vero sei d’accordo!!! Spero allora con tutto il cuore che te ne costruiscano una sotto casa tua e se dovesse succedere qualche cosa sia tu la prima a pagarne le conseguenze…..
    Ti ricordo a te e a tutti quelli che la pensano così che la SARDEGNA non è una discarica o una parte dell’Italia da non considerare, ma un’isola degna del suo nome, della sua storia del suo popolo della sua liberta e della sua bellezza perché sono proprio le persone come te che criticano tanto o che la trattano da discarica a venire a farsi le ferie e ad ammirare le bellezze della NOSTRA TERRA.
    Esattamente come ho scritto sopra. Il tuo ragionamento è di un infantilismo assurdo, indice di quanto siano profondi e intelligenti i tuoi pensieri
    Non ho mai considerato la Sardegna una discarica, anzi, penso che sia una delle terre più belle del nostro paese. Quindi prima di dire che la critico e la considero una discarica faresti meglio a tacere e a informarti sulle cose, prima di sparare sentenze sbagliate!
    Inoltre non credo che la costruzione di una centrale in una zona molto isolata possa minare la bellezza di questa terra.

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