Libia, avvio dell'offensiva Aerea Francese su Bengasi
Dopo più di un mese dall'inizio delle violenze in Libia è cominciata la guerra. Aerei francesi sono già in volo sopra il Paese, sui cieli di Bengasi. L'obiettivo è quello di ostacolare i movimenti delle truppe del Colonnello Muammar Gheddafi. Secondo quanto riferito da una fonte gli aerei
Rafale sono al momento impegnati in una missione di ricognizione "sull'intero territorio libico". Il tipo di missione non è vincolante. I
Rafale, della Dassault, sono caccia bombardieri armati di ultima generazione, ai quali basta il via libera del comando per passare all’azione e iniziare a sganciare le bombe. Inoltre sei F-16 danesi sono atterrati nella base siciliana di
Sigonella. Copenhagen ha offerto la sua disponibilità a partecipare agli interventi militari contro le truppe di Muammar Gheddafi insieme al resto della coalizione internazionale. Alla prima tranche di attacchi dovrebbero prendere parte anche Regno Unito, Turchia e Norvegia, mentre il Canada, dopo l'inizale disponibilità, ha chiesto una proroga di due giorni. Gli obiettivi individuati dalle forze Onu sarebbero 15. Le forzi federli a Gheddafi possono contare su circa 400 velivoli, prevalentemente Mig russi, ma solo 20-30 sono considerati operativi.
ESCALATION A BENGASI - Il giorno successivo al via libera dell'Onu alla
no-fly zone, Gheddafi ha subito infranto il "cessate il fuoco" al quale, da subito, né Francia né Stati Uniti avevano creduto. L'emittente
al Jazeera ha riferito che nella parte ovest della roccaforte dei ribelli si erano scatenati violenti scontri.
Gheddafi ha poi apertamente sfidato l'Occidente con una lettera in cui prometteva che "le conseguenze ricadranno sull'Europa". Le truppe lealiste sono penetrate a Bengasi anche dalla costa sud. In mattinata è stato abbattuto un aereo, che si è poi appreso fosse in forza ai ribelli. Nel video trasmesso dalla tv panaraba si vede il pilota lanciarsi all'esterno del velivolo prima dell'impatto. Nel corso della notte si erano udite forte esplosioni a Bengasi, ma Gheddafi aveva continuato a sostenere che il "cessate il fuoco" fosse stato rispettato; secondo il portavoce del governo a Bengasi "non c'è stato alcun bombardamento". La verità, però, è un'altra. Gli scontri, nel capoluogo della Cirenaica, proseguono senza sosta dalle due del mattino. Secondo
al Jazeera, i morti sono almeno 26 e i feriti 40. I bombardamenti si sono poi estesi anche alla zona orientale di Bengasi, e sul campo sarebbero impegnati carri armati, artiglieria pesante e lanciamissili.
MINISTRO INTERNO REINTEGRATO - Il regime libico ha annunciato nella tarda mattinata di sabato che il ministro dell'Interno libico, Abdel Fatah Yunes, che da inizio marzo era passato con le forze ribelli, è stato riassorbito nei ranghi ed ha ripreso il suo incarico. Ma sulla questione è giallo: dal Presidente del Consiglio nazionale di transizione di Bengasi è arrivata la smentita ("L'ex ministro è con noi").
Fonte: Libero-news.it