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Scontri in Libia

  1. #51
    Dio Il Lupo
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    Quote Originariamente inviata da Wittmann Visualizza il messaggio
    Ok ma co-carnefici in questa!?
    A parte che non capisco bene cosa voglia dire...ma spero non si riferisca alle cose demenziali dette dal contadino analfabeta, secondo cui l'italia è responsabile perchè in passato ha firmato trattati e/o venduto armamenti.
    Sarebbe come ritenere resposabile la francia perchè l'aviazione libica ha usato per i bombardamenti dei mirage, o i russi perchè i carri armati e i kalashnikov sono di loro fabbricazione.
    No pensavo solo all'Italia nei conflitti passati, c'era anche una puntina di satira.
    In questa carneficina no, non me la sento di dire una cosa così dura.
    Non sono nè tanto informato nè tanto malfidato.


  2. #52
    Moderatore 2.0 Canalfeder
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    " Chi non mi ama, non merita di vivere " [cit.]
    Questo dice tutto sul soggetto in questione.

  3. #53
    Killing loneliness... learch
    Uomo 36 anni da Venezia
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    Gheddafi annuncia mare di snague

  4. #54
    Moderatore 2.0 Canalfeder
    Uomo 28 anni da Barletta-Andria-Trani
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    (ASCA-AFP) - Londra, 1 mar, - Il figlio del leader
    rivoluzionario Muammar Gheddafi, Seif al-Islam, ha negato che
    il regime libico abbia attaccato la popolazione civile nel
    corso delle rivolte antigovernative in atto nel Pese. ''Sfido
    chiunque a provarlo'', ha detto Seif al-Islam in
    un'intervista all'emittente britannica Sky News TV,
    registrata a Tripoli.

    Seif ha pero' ammesso di non avere piu' un esercito
    organizzato nella parte orientale della Libia, anche se, ha
    ribadito, ''cio' non significa che il governo ha perso il
    controllo della zona''.
    Con quale coraggio possono affermare queste cazzate?

  5. #55
    Zeitgeist
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    Si parla di un possibile esilio di Gheddafi da uno dei presidenti suoi sostenitori come Chavez o Mugabe...

  6. #56
    Se muoio rinasco P S Y C H O
    da Estero
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    Ho sentito che Gheddafi gestisca un capitale personale di 270 miliardi di dollari sparso per il mondo.
    Una somma spaventosa!

  7. #57
    Zeitgeist
    Utente cancellato

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    Conferenza stampa di Gheddafi, stamattina.

    Pubblico qui l'articolo del Corriere in merito.

    ADJABIYA (LIBIA) - Muammar Gheddafi è tornato in tv in occasione del 34mo anniversario della fondazione della Jamahiria. «Dal 1977 ho dato il potere al popolo e da allora non ho più poteri nel paese né di tipo politico né di tipo amministrativo», afferma Gheddafi parlando ai suoi sostenitori a Tripoli. «Saluto e faccio gli auguri al popolo libico per questa ricorrenza - ha affermato - dal 3 marzo del 1977 abbiamo passato il potere al popolo e voglio ricordare al mondo che da allora ho dato il potere al popolo. Abbiamo vinto l'occupazione italiana e americana e il popolo gestisce il petrolio e i suoi proventi». Questa volta l'incontro tra Gheddafi ed i suoi sostenitori si tiene al chiuso. Il colonnello è seduto dietro ad una scrivania, circondato da guardie del corpo, e tiene un discorso per il 34esimo anniversario della nascita dei Comitati popolari. Si tratta del suo terzo discorso da quando è iniziata la rivoluzione in Libia. «Non ho un incarico dal quale dimettermi, come negli altri paesi - aggiunge -. Sono rimasto stupito quando ho visto le manifestazioni in mio sostegno in diverse zone del paese - ha aggiunto - perché il mio non è un posto di potere dal quale dimettersi». «Quello che sta succedendo è solo una provocazione da fuori, dall'estero, e che non ha nulla a che fare con i libici. Ci sono dei circoli esterni che stanno provocando tutto quello che sta succedendo, l'opposizione viene da fuori la Libia e se hanno deciso di attaccare il nostro simbolo siamo pronti a morire uno a uno per difendere il nostro Paese». Seduto e con voce tuonante il rais ha lanciato il suo ricato al mondo: «Vogliono farci tornare schiavi come eravamo sotto gli italiani?», ha detto Gheddafi: «Non lo accetteremo mai, entreremo in una sanguinosa guerra e migliaia e migliaia di libici moriranno se Usa o Nato entreranno nel Paese».
    L'ITALIA - Rivendicando il ruolo della sua «guida» politica e esaltando la «rivoluzione» libica Gheddafi parlando alla cerimonia a Tripoli ha aggiunto: «abbiamo costretto l'Italia a inchinarsi». L'Italia, ha detto Gheddafi, «è stata costretta a chiedere scusa per la sua occupazione militare» e a pagare per questo. Abbiamo costretto l'Italia ad ammettere i suoi errori ottenendo uno storico successo... E tutte le ex potenze coloniali sono rimaste scioccate». Precedentemente Gheddafi aveva ribadito che il popolo libico è «sfidato in tutto il mondo». Lo era prima, sottoposto alla minaccia coloniale, e lo è adesso, ma da quando è stata insediata la Jamaihiria, ha proseguito, il «popolo è libero».

    AL QAEDA - «Al Qaeda è entrata nelle prigioni, ha reclutato criminali condannati all'ergastolo e li ha armati - ha detto Gheddafi -. In Libia, non c'è un singolo prigioniero politico, per la semplice ragione che il potere è nella mani del popolo». Secondo il leader libico, cellule dormienti di Al Qaeda sono entrate in azione a Bedia quando è iniziata la rivolta «attaccando il locale battaglione e le stazioni di polizia». Cellule di Al Qaeda sono presenti, sempre secondo Gheddafi, anche a Zawia, Bengasi e Misurata.

    L'INCHIESTA - «Nel primo scontro (dall'esplodere della rivolta in Libia, ndr) ci sono stati dai 100 ai 150 morti e sono rimasto sorpreso perché siamo passati dopo poco tempo a mille morti. Ho chiesto infatti di aprire un'inchiesta per capire cosa sia successo» ha detto il colonnello. «Hanno attaccato le stazioni di polizia e hanno preso il controllo della zona con le armi», ha aggiunto. Gheddafi ha poi detto di aver chiesto «alla brigata presente ad al-Baydha di non attaccare i manifestanti».

    PETROLIO - Gheddafi ha detto anche che i giacimenti petroliferi in libia sono sicuri, ma che le compagnie straniere sono state spaventate dai banditi. «I giacimenti petroliferi sono al sicuro... ma le compagnie hanno paura», ha detto in un discorso, aggiungendo che quel che temono sono «i fuorilegge armati». Poi ha aggiunto: «Sostituiremo in Libia le compagnie petrolifere occidentali con quelle cinesi e indiane».

    BREGA - In precedenza il regime del Colonnello ha inviato più di 500 veicoli blindati a Brega per la riconquista della città. Lo riferisce un giornalista libico contattato dalla tv satellitare al-Jazeera. Un testimone oculare residente nella zona sostiene che l'aviazione libica sta bombardando la città, anche se le forze fedeli al regime sembra abbiano avuto la meglio sui rivoltosi che avevano solo delle armi leggere. Nell'aeroporto di Brega sono atterrati tre aerei militari libici carichi di soldati e veicoli blindati che si stanno dispiegando nei quartieri della città: secondo quanto riporta la rete satellitare Al Arabiya il bilancio delle vittime sarebbe di almeno 14 morti. Brega si trova a una sessantina di chilometri da Adjabiya, il cui arsenale militare è stato attaccato di nuovo mercoledì mattina dall'aviazione militare di Gheddafi, senza conseguenze; proprio Adjabiya dovrebbe essere la prossima tappa della controffensiva delle forze del raìs, e l'opposizione sta preparandosi a difendere la città.

    BARROSO - «È tempo che Gheddafi se ne vada» ha detto oggi il presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso osservando che «le azioni assolutamente inaccettabili compiute dal regime libico nelle ultime settimane hanno ormai fatto capire che Gheddafi è parte del problema, non della soluzione». Ed è quindi «tempo che se ne vada». La situazione in Libia, soprattutto per la forte pressione di profughi alle frontiere è «una tragedia umanitaria»: per questo la Commissione ha deciso di aumentare il contributo per gli aiuti umanitari dai 3 milioni stanziati nei giorni scorsi a 10 milioni.

    IL PAPA - Il Papa «ha espresso la sua preoccupazione per la gente innocente intrappolata in questa terribile tragedia» in Libia. Lo ha riferito Josette Fheeran, direttore esecutivo del programma alimentate mondiale delle Nazioni Unite, ricevuta in udienza privata oggi da Benedetto XVI.

    LEGA ARABA - La situazione in Libia è «tragica» ha detto il segretario generale della Lega araba Amr Mussa, davanti ai ministri degli Esteri arabi. «Non la dobbiamo accettare e dobbiamo sostenere il popolo libico che sta soffrendo molto nel suo cammino verso la libertà».

  8. #58
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    Quote Originariamente inviata da Zeitgeist Visualizza il messaggio
    Conferenza stampa di Gheddafi, stamattina.

    Pubblico qui l'articolo del Corriere in merito.

    ADJABIYA (LIBIA) - Muammar Gheddafi è tornato in tv in occasione del 34mo anniversario della fondazione della Jamahiria. «Dal 1977 ho dato il potere al popolo e da allora non ho più poteri nel paese né di tipo politico né di tipo amministrativo», afferma Gheddafi parlando ai suoi sostenitori a Tripoli. «Saluto e faccio gli auguri al popolo libico per questa ricorrenza - ha affermato - dal 3 marzo del 1977 abbiamo passato il potere al popolo e voglio ricordare al mondo che da allora ho dato il potere al popolo. Abbiamo vinto l'occupazione italiana e americana e il popolo gestisce il petrolio e i suoi proventi». Questa volta l'incontro tra Gheddafi ed i suoi sostenitori si tiene al chiuso. Il colonnello è seduto dietro ad una scrivania, circondato da guardie del corpo, e tiene un discorso per il 34esimo anniversario della nascita dei Comitati popolari. Si tratta del suo terzo discorso da quando è iniziata la rivoluzione in Libia. «Non ho un incarico dal quale dimettermi, come negli altri paesi - aggiunge -. Sono rimasto stupito quando ho visto le manifestazioni in mio sostegno in diverse zone del paese - ha aggiunto - perché il mio non è un posto di potere dal quale dimettersi». «Quello che sta succedendo è solo una provocazione da fuori, dall'estero, e che non ha nulla a che fare con i libici. Ci sono dei circoli esterni che stanno provocando tutto quello che sta succedendo, l'opposizione viene da fuori la Libia e se hanno deciso di attaccare il nostro simbolo siamo pronti a morire uno a uno per difendere il nostro Paese». Seduto e con voce tuonante il rais ha lanciato il suo ricato al mondo: «Vogliono farci tornare schiavi come eravamo sotto gli italiani?», ha detto Gheddafi: «Non lo accetteremo mai, entreremo in una sanguinosa guerra e migliaia e migliaia di libici moriranno se Usa o Nato entreranno nel Paese».
    L'ITALIA - Rivendicando il ruolo della sua «guida» politica e esaltando la «rivoluzione» libica Gheddafi parlando alla cerimonia a Tripoli ha aggiunto: «abbiamo costretto l'Italia a inchinarsi». L'Italia, ha detto Gheddafi, «è stata costretta a chiedere scusa per la sua occupazione militare» e a pagare per questo. Abbiamo costretto l'Italia ad ammettere i suoi errori ottenendo uno storico successo... E tutte le ex potenze coloniali sono rimaste scioccate». Precedentemente Gheddafi aveva ribadito che il popolo libico è «sfidato in tutto il mondo». Lo era prima, sottoposto alla minaccia coloniale, e lo è adesso, ma da quando è stata insediata la Jamaihiria, ha proseguito, il «popolo è libero».

    AL QAEDA - «Al Qaeda è entrata nelle prigioni, ha reclutato criminali condannati all'ergastolo e li ha armati - ha detto Gheddafi -. In Libia, non c'è un singolo prigioniero politico, per la semplice ragione che il potere è nella mani del popolo». Secondo il leader libico, cellule dormienti di Al Qaeda sono entrate in azione a Bedia quando è iniziata la rivolta «attaccando il locale battaglione e le stazioni di polizia». Cellule di Al Qaeda sono presenti, sempre secondo Gheddafi, anche a Zawia, Bengasi e Misurata.

    L'INCHIESTA - «Nel primo scontro (dall'esplodere della rivolta in Libia, ndr) ci sono stati dai 100 ai 150 morti e sono rimasto sorpreso perché siamo passati dopo poco tempo a mille morti. Ho chiesto infatti di aprire un'inchiesta per capire cosa sia successo» ha detto il colonnello. «Hanno attaccato le stazioni di polizia e hanno preso il controllo della zona con le armi», ha aggiunto. Gheddafi ha poi detto di aver chiesto «alla brigata presente ad al-Baydha di non attaccare i manifestanti».

    PETROLIO - Gheddafi ha detto anche che i giacimenti petroliferi in libia sono sicuri, ma che le compagnie straniere sono state spaventate dai banditi. «I giacimenti petroliferi sono al sicuro... ma le compagnie hanno paura», ha detto in un discorso, aggiungendo che quel che temono sono «i fuorilegge armati». Poi ha aggiunto: «Sostituiremo in Libia le compagnie petrolifere occidentali con quelle cinesi e indiane».

    BREGA - In precedenza il regime del Colonnello ha inviato più di 500 veicoli blindati a Brega per la riconquista della città. Lo riferisce un giornalista libico contattato dalla tv satellitare al-Jazeera. Un testimone oculare residente nella zona sostiene che l'aviazione libica sta bombardando la città, anche se le forze fedeli al regime sembra abbiano avuto la meglio sui rivoltosi che avevano solo delle armi leggere. Nell'aeroporto di Brega sono atterrati tre aerei militari libici carichi di soldati e veicoli blindati che si stanno dispiegando nei quartieri della città: secondo quanto riporta la rete satellitare Al Arabiya il bilancio delle vittime sarebbe di almeno 14 morti. Brega si trova a una sessantina di chilometri da Adjabiya, il cui arsenale militare è stato attaccato di nuovo mercoledì mattina dall'aviazione militare di Gheddafi, senza conseguenze; proprio Adjabiya dovrebbe essere la prossima tappa della controffensiva delle forze del raìs, e l'opposizione sta preparandosi a difendere la città.

    BARROSO - «È tempo che Gheddafi se ne vada» ha detto oggi il presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso osservando che «le azioni assolutamente inaccettabili compiute dal regime libico nelle ultime settimane hanno ormai fatto capire che Gheddafi è parte del problema, non della soluzione». Ed è quindi «tempo che se ne vada». La situazione in Libia, soprattutto per la forte pressione di profughi alle frontiere è «una tragedia umanitaria»: per questo la Commissione ha deciso di aumentare il contributo per gli aiuti umanitari dai 3 milioni stanziati nei giorni scorsi a 10 milioni.

    IL PAPA - Il Papa «ha espresso la sua preoccupazione per la gente innocente intrappolata in questa terribile tragedia» in Libia. Lo ha riferito Josette Fheeran, direttore esecutivo del programma alimentate mondiale delle Nazioni Unite, ricevuta in udienza privata oggi da Benedetto XVI.


    LEGA ARABA - La situazione in Libia è «tragica» ha detto il segretario generale della Lega araba Amr Mussa, davanti ai ministri degli Esteri arabi. «Non la dobbiamo accettare e dobbiamo sostenere il popolo libico che sta soffrendo molto nel suo cammino verso la libertà».
    Opportunista e criminale del *****. Si permette addirittura di fare il finto tonto aprendo "un'inchiesta" sui morti tra i manifestanti. T_T
    Noi italiani siamo stati troppo stupidi e lecchini ( o meglio, un italiano Lo è stato) e ci becchiamo anche accuse assurde sul fornimento di armi ai rivoltosi da 'sto cretino.
    Tanto ha i giorni contati.....

    Quote Originariamente inviata da Abel Balbo Visualizza il messaggio
    Ho sentito che Gheddafi gestisca un capitale personale di 270 miliardi di dollari sparso per il mondo.
    Una somma spaventosa!
    Se non sbaglio detiene il 30% della Unicredit, ed è azionario della juventus e anche della Fiat (non vorrei dire cavolate...). Poi con tutti i tesori che si tiene ben nascosto.....

  9. #59
    Se muoio rinasco P S Y C H O
    da Estero
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    Quote Originariamente inviata da Canalfeder Visualizza il messaggio

    Se non sbaglio detiene il 30% della Unicredit, ed è azionario della juventus e anche della Fiat (non vorrei dire cavolate...). Poi con tutti i tesori che si tiene ben nascosto.....

    Confermo. C'è da dire che dopo 40 anni di governo del suo paese, il confine tra i suoi beni personali e quelli di stato è molto sottile. Per questo mi chiedevo se fossero proprio suoi o della Libia e che fine potrebbero fare nel caso che venga detronizzato.

  10. #60
    Moderatore 2.0 Canalfeder
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    Iscrizione: 27/2/2008
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    Quote Originariamente inviata da Abel Balbo Visualizza il messaggio
    Confermo. C'è da dire che dopo 40 anni di governo del suo paese, il confine tra i suoi beni personali e quelli di stato è molto sottile. Per questo mi chiedevo se fossero proprio suoi o della Libia e che fine potrebbero fare nel caso che venga detronizzato.
    Di sicuro c'è che il suo patrimonio "virtuale" presente all'estero, è già stato bloccato.

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