Si chiama diplomazia... Frattini ha fatto un intervento intelligente.
Ciò dimostra anche che l'"amicizia" che Berlusconi può avere con Gheddafi non influisce necessariamente sul pensiero del singolo componente di partito.
In altre parole, non c'è necessariamente un dictat di pensiero da parte del premier nel suo partito.
Forse sono pronti per fare una rivoluzione, ma ho forti dubbi che lo siano anche a gestirne gli esiti..
Penso anch'io che ci sia il forte rischio di veder solo sostituito il monarca con un diverso generale/presidente autoritario.
Che c'entra frattini!? Tranquilli che dei ministri degli esteri della ue o di qualunque altro paese non frega niente a nessuno, specialmente laggiù..
E' semplicemente una dichiarazione diplomatica, dello stesso genere di quelle fatte dagli altri, nè più nè meno.
Si stanno tutti limitando a "condannare le violenze", a "condannare le repressioni", ad "auspicare una soluzione democratica".
Tutti dicono da giorni le stesse cose in salse diverse, e tutti stanno aspettando di vedere gli sviluppi.
Bruxelles, 21 feb. - I ventisette Paesi membri dell'Unione Europea hanno condannato in una dichiarazione congiunta la repressione delle manifestazioni anti-governative in Libia, chiedendo che si metta fine "immediatamente" alle violenze: è quanto si legge in un comunicato diffuso a Bruxelles.
I Ministri degli Esteri dell'Ue "condannano la repressione in corso in Libia, deplorano la violenza e la morte di civili" e chiedono che "il ricorso alla violenza contro i manifestanti cessi immediatamente" ed esortano "tutte le parti in causa a dar prova di moderazione", ribadendo che il governo libico deve rispondere alle "legittime richieste" della popolazione.
"L'Italia condanna la repressione in corso contro i dimostranti in Libia e la morte di civili, deplora la morte di civili e chiede che cessi immediatamente il ricorso alla violenza contro i manifestanti". Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini, nella sua conferenza stampa alla fine del Consiglio Esteri dell'Ue, oggi a Bruxelles.
Al bar o sul forum puoi anche dire "speriamo che prendano gheddafi e lo mettano al muro", se sei un ministro degli esteri no, soprattutto se parli di paesi sovrani e con i quali ci sono in ballo tante questioni di enorme importanza.
comunque se volete info più o meno "sicure" in tempo reale guardate qui (ovviamente non aspettatevi di trovarle in italiano)
Io non capisco perchè accadano tutte ste schifezze..
L'aviazione sta bombardando i manifestanti... Cristo o_o
La Libia è ormai in preda al caos: numerose città sarebbero in mano ai manifestanti, dopo la decisione dei militari di scappare o schierarsi con loro, Muammar Gheddafi sarebbe in volo verso il Venezuela e il caos si sta diffondendo in tutto il Paese: di contro, il governo di Caracas ha smentito qualsiasi notizia di fuga del rais, la televisione di Stato libica ha annunciato un'operazione contro "sabotatori e terroristi" nella quale vi sarebbero numerosi morti. L'Unione europea, da parte sua, ha condannato fermamente la repressione, chiedendo la fine immediata delle violenze e sta preparando il rimpatrio dei propri cittadini. Almeno stando alle cifre diffuse dalla Federazione internazionale delle leghe dei diritti dell'uomo (Fidh), nel Paese ci sarebbe un autentico bagno di sangue, con un numero di morti stimato fra i 300 e i 400: la Tv satellitare Al Arabya parla di 160 morti soltanto nella giornata di oggi.
Ban Ki-moon chiama Gheddafi: "Stop immediato a tutte le violenze" - Le violenze contro i manifestanti devono cessare immediatamente. Lo ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, a Muammar Gheddafi, in un colloquio telefonico. Lo riferisce il suo portavoce, Martin Nesirky. Ban ha reso partecipe il Colonnello della sua grande inquietudine di fronte "all'escalation di violenza, che deve cessare immediatamente". Il segretario generale dell'Onu "ha ribadito il suo appello al rispetto delle libertà fondamentali e dei diritti dell'uomo, compreso il diritto a manifestare e all'informazione". "Ha esortato tutte le parti a dare prova di moderazione e ha chiesto alle autorità (libiche) di impegnarsi in un ampio dialogo per rispondere alle legittime preoccupazioni della popolazione" ha aggiunto il portavoce.
L'Ue e l'Onu condannano la repressione: "Fermare subito le violenze" - I ventisette Paesi membri dell'Unione Europea hanno condannato in una dichiarazione congiunta la repressione delle manifestazioni anti-governative in Libia, chiedendo che si metta fine "immediatamente" alle violenze: è quanto si legge in un comunicato diffuso a Bruxelles.
Giallo su fuga Gheddafi - Il governo venezuelano ha smentito che Gheddafi si trovi nel Paese o sia in viaggio verso Caracas: fonti vicine all'esecutivo del presidente Hugo Chavez affermano che al momento non vi è "alcun contatto" con il rais. La notizia di una possibile fuga di Gheddafi era stata avanzata dal ministro degli Esteri britannico William Hague, a margine del vertice Ue in corso a Bruxelles: "Ho visto informazioni che farebbero supporre che si trovi in viaggio", ha spiegato Hague senza fornire ulteriori dettagli. Ma fonti attendibili citate dalla Bbc indicano che fuori da una delle sue residenze vi sarebbero soltanto poche guardie: Gheddafi comunque è noto per i suoi frequenti spostamenti.
Città in mano ai manifestanti - Bengasi, Sirte e al Baida, tra le altre, sarebbero in mano ai manifestanti. Lo affermano la (Fidh) e la tv al Jazeera, citando diverse fonti. "Molte città sono cadute, soprattutto nell'Est del Paese. Parte dei militari ha aderito" alla rivolta contro Muammar Gheddafi, ha dichiarato la presidente della Fidh, Souhayr Belhassen, che ha citato Bengasi, cuore dell'opposizione, e Sirte, città natale di Gheddafi, tra le città sotto il controllo dei manifestanti. Alcuni testimoni hanno però smentito la caduta di Sirte. Alle voci secondo cui almeno parte dell'esercito sarebbe ormai contro il rais, si è sommata la notizia di due jet militari libici atterrati a Malta i cui piloti avrebbero detto di essere i fuggiti da Bengasi per non voler bombardare la folla.
Ez Zauia nel caos - La polizia libica ha lasciato la città di Ez Zauia, 60 chilometri a ovest di Tripoli, sprofondata ora nel caos. Lo riportano decine di tunisini tornati in patria, provenienti dalla città della Tripolitania. "Sono in corso degli scontri tra gruppi pro e contro Gheddafi da due giorni; la città è nel caos, dopo che la polizia, ieri, ha lasciato la città".
L’aviazione militare bombarda i manifestanti - L'aviazione militare libica avrebbe bombardato un gruppo di manifestanti anti-governativi che si dirigevano verso una base dell'esercito nei pressi di Tripoli : Secondo le testimonianze riportate da Al Jazeera i manifestanti intendevano procurarsi delle munizioni, ma sarebbero stati attaccati dall'aviazione prima di poter raggiungere la base militare. Le forze di sicurezza libiche sono impegnate in un'operazione diretta contro i "covi dei sabotatori e dei terroristi". Nell'operazione, secondo la televisione di Stato libica, vi sarebbero stati "numerosi morti": subito dopo l'emittente ha mostrato le immagini "in diretta" di una manifestazione pro-Gheddafi nella principale piazza di Tripoli.
Intanto La Russa annuncia: "Innalzata l'attenzione nelle basi italiane" - E' stato innalzato "il livello di attenzione negli aeroporti e nelle basi aeree militari italiane" dopo l'arrivo a Malta di elicotteri e aerei libici. Lo ha confermato il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, spiegando che "tale modifica è nelle facoltà del capo di Stato maggiore dell'aeronautica, generale Bernardis". "Non si tratta di nulla di più di quanto avviene per casi meno eclatanti", ha sottolineato La Russa da Abu Dhabi, dove si trova in visita ufficiale.
Squadra Unità di crisi pronta a partire per Tripoli - Una squadra dell'Unità di crisi della Farnesina di rinforzo dello staff consolare - guidata dal vicario dell'Unità di Crisi stessa - è pronta a partire per Tripoli per coadiuvare la nostra sede diplomatica nelle attività di facilitazione del rimpatrio attraverso voli di linea che restano operanti e per far fronte, come fu fatto in occasione della recente emergenza in Egitto, a specifiche criticità.
Italiani, ancora nessuna evacuazione - Gli italiani che vivono "stabilmente" in Libia sono 1.500, di cui circa 500 sono dipendenti di società italiane con progetti nel Paese. E' quanto si apprende da fonti della Farnesina. "Al momento l'Italia non prevede un piano di evacuazione", commenta la Farnesina mentre il ministro della Difesa Ignazio La Russa conferma come al momento non sia previsto alcun "rimpatrio coatto".
Scoppia la polemica, Idv: "Governo è complice di genocidio” - Italia dei valori contesta al governo italiano di essere "complice del genocidio che il colonnello Gheddafi sta compiendo nei confronti del suo popolo, bombardato come fosse una nazione nemica in guerra". "Chi tace acconsente e il governo tace ormai da troppo tempo perché la rivolta in Libia è cominciata già da qualche giorno", dice il presidente dei senatori dell'Italia dei Valori, Felice Belisario, secondo il quale "siamo l'unico paese civile a non aver ancora condannato quanto sta accadendo". "L'esecutivo - aggiunge l'esponente dipietrista - ha il dovere non solo di riferire immediatamente in Aula, ma anche di spiegare se sono vere le notizie che circolano in queste opere circa lo stato di allarme delle nostre basi aeree. Credo - conclude Belisario - ci siano le condizioni per la presentazione di una mozione di sfiducia al ministro Frattini".
Casini: "Non disturbare Gheddafi sarebbe complicità" - "Non disturbare il colonnello Gheddafi oggi sarebbe un atto di viltà e di sostanziale complicità", secondo Pier Ferdinando Casini, che, intervistato dal 'Tg3', saluta il "tardivo ma positivo allineamento alle posizioni europee" e sottolinea che "per fortuna" l'Italia ha cambiato idea sulla crisi libica, perché "non condannare le violenze contro i giovani sarebbe stata pura irresponsabilità". Il leader dell'Udc mette in evidenza il fatto che sia per l'approvigionamento energetico che per l'aumento di immigrati dal Nord Africa "rischiamo di importare un disastro nel nostro paese". Sul problema dell'afflusso di stranieri, in particolare, "l'Europa non può lasciarci sola. Se ci lascia sola - aggiunge - c'è una doppia dimostrazione: prima, che l'Italia ha potere di incidenza pari allo zero. Seconda, che l'Europa non esiste".
21 febbraio 2011
Redazione Tiscali
Scontri,ribellioni...il mondo va a catafascio,c'è poco da fare.
Ah quindi il consiglio sarebbe sparire, dimettersi, qualcosa del genere? Sì immagino che la situazione a tripoli ne trarrebbe sicuro giovamento.
Genuflesso che significa?
Ha fatto le stesse dichiarazioni degli altri ministri degli esteri UE, USA, ecc., e come queste istituzioni null'altro se non inutili e vuote dichiarazioni di simpatia, auspici, richiesta di cessazione delle violenze, ecc.
Nessuno ha FATTO ancora nulla, ONU e UE comprese, quindi chiedere le dimissioni di frattini perchè non ha risolto lui la faccenda far ridere.
Tra l'altro, considerando che come paese non possiamo fare nulla, e che in teoria in queste situazioni sarebbe forse l'Onu a dover intervenire in qualche modo, c'erano ben poche alternative. Forse avrebbe anche potuto ordinare all'aviazione di attaccare il palazzo del colonnello, oppure appoggiare da subito la ribellione (cosa che nessuno ha fatto): l'unico risultato, visto che nessuno avrebbe di certo cagato neanche di striscio gli ordini di frattini o del berlusca, sarebbe stato magari il taglio immediato delle forniture di gas o petrolio, o magari il blocco degli italiani in libia, o la cancellazione dei contratti delle imprese italiane.
Così ora magari sareste qui a lamentarvi della goffaggine della diplomazia italiana che senza ottenere niente avrebbe messo in pericolo vite e compromesso interessi economici miliardari.