SCONTRI ROMA
Scarcerati i 23 giovani fermati
Alemanno attacca, scontro con l'Anm
Il Tribunale ha convalidato gli arresti. Poi, valutando caso per caso, ha rilasciato 22 degli imputati e disposto per uno gli arresti domiciliari. Il sindaco: "Protesto a nome di Roma. I danni e la gravità degli scontri avrebbero richiesto ben altra fermezza". Il sindacato dei giudici: "Non insulti". Il questore apre un'inchiesta interna dopo la diffusione del video sul pestaggio di un manifestante a piazzale Flaminio
Lo striscione fuori dal Tribunale
ROMA - Sono tornati in libertà (anche se la legittimità dell'arresto è stata riconosciuta per tutti) 22 manifestanti su 23 fermati nel corso degli
scontri avvenuti martedì nel centro storico di Roma 1. Solo per uno, Mario Miliucci, 32 anni sono stati disposti gli arresti domiciliari. Una decisione che ha scatenato una polemica fra il sindaco di Roma Gianni Alemanno che si è scagliato contro i giudici: "Protesto a nome della città di Roma" e l'Associazione nazionale magistrati che ha chiesto al primo cittadino di "non insultare".
Per tornare alle decisioni del tribunale, sono tornati in libertà senza alcun obbligo i tre le cui posizioni sono state esaminate dalla X sezione del tribunale penale collegiale: Michele B., Martino R. D.V. e Anna Chiara M., cui è contestata la resistenza a pubblico ufficiale. Per loro il processo si celebrerà il 17 febbraio. Liberi anche gli otto arrestati le cui posizioni sono state esaminate dalla IV sezione del tribunale: Sacha M., Angelo D.M., Nicola C., Gerardo M., Federico S., Andrea D., Alice N., Riccardo L.C. A loro, a seconda delle singole posizioni, sono contestate le lesioni e la resistenza a pubblico ufficiale. Il processo è fissato al 15 febbraio. La direttissima è durata più a lungo delle altre in quanto è stato visionato il filmato, preso da YouTube e postato da un privato,
in cui si vede Riccardo L.C. prima picchiato da forze dell'ordine e poi arrestato. Ai domiciliari. Si tratta di Mario Miliucci, 32 anni. È accusato di resistenza aggravata e danneggiamento aggravato. A lui è attribuito l'uso tre pietre da 2,5 chili l'una. Lavoratore, nessun precedente, è il figlio dell'avvocato Simonetta Crisci, che lo ha anche difeso oggi, davanti ai giudici. Suo padre è Vincenzo Miliucci, uno dei nomi storici dell'autonomia operaia romana. In sostanza le scarcerazioni sono state disposte in quanto secondo i giudici "appare necessario approfondire il quadro delle accuse anche alla luce degli elementi emersi nel corso dell'udienza".