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Scontri a Rosarno

  1. #121
    Bushi yasha
    Uomo 43 anni da L'Aquila
    Iscrizione: 8/9/2006
    Messaggi: 7,068
    Piaciuto: 165 volte

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    Llonina,al di là delle tue "certezze",sei pregata di non scrivere in rosso,grazie.


  2. #122


    SalentinaNelCuore
    Donna 37 anni da Lecce
    Iscrizione: 15/6/2009
    Messaggi: 3,035
    Piaciuto: 160 volte

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    Quote Originariamente inviata da dada Visualizza il messaggio
    llonina se dieci persone ti dicono la stessa cosa...perlomeno concedi il beneficio del dubbio...e prendi le informazioni da più parti...ti accorgerai ke ci sono parecchie discordanze.
    poi liberi tutti di andare in giro coi paraocchi...ma vi prego nn votate coi paraocchi
    ma guarda ti dirò una cosa, mio suocero e il mio ragazzo sono di sinistra estrema specie mio suocero.
    ecco, lui mi dice quotidianamente un sacco di cose sulla politica e sul governo, parliamo, discutiamo sempre, quindi nn potete certo dire che mi rifiuto di ascoltare pareri diversi.
    solo che a me sembra tutt'altra cosa, tutt'altra realtà.
    se ci sarà un qualcosa di tangibile che mi farà cambiare idea ben venga.
    scusate se mi sono infervorata un po'

  3. #123
    Dovahkiin
    Utente cancellato

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    Quote Originariamente inviata da °Llonina° Visualizza il messaggio
    ma guarda ti dirò una cosa, mio suocero e il mio ragazzo sono di sinistra estrema specie mio suocero.
    ecco, lui mi dice quotidianamente un sacco di cose sulla politica e sul governo, parliamo, discutiamo sempre, quindi nn potete certo dire che mi rifiuto di ascoltare pareri diversi.
    solo che a me sembra tutt'altra cosa, tutt'altra realtà.
    se ci sarà un qualcosa di tangibile che mi farà cambiare idea ben venga.
    scusate se mi sono infervorata un po'
    -.-'

    Pareri diversi non significa sentire il comunistone e il berlusconiano.

    Significa girare un attimo per il web e stare a sentire. Da fonti possibilmente uber partis.
    Sai com'è, se ci pensi un po' ti accorgi che i tg che tu senti sono tutti partitici...
    Tg1, Tg2, tg4, tg5, studio aperto...

    Se ne capisci un MINIMO ti accorgerai che sono tutti a conduzione partitica... Dello stesso partito, tranne forse il tg3, guarda i casi della vita...

    Se vuoi rimanere nell'ignoranza restaci e sguazzaci, io non posso farci niente se purtroppo te resti convinta che gli immigrati hanno rovinato l'Italia (LOL)

  4. #124
    Falco67
    Ospite

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    Mi sento vicino a Llonina perchè a differenza Vostra ha gli occhi per vedere e le orecchie per sentire .
    Non ci vuole come dice DRK la tv o il Web per rendersi conto della realtà .
    Semplicemente staccare il sedere dalla sedia e farsi un giro per rendersi conto di quello che succede.
    Mah....ancora c'è gente che crede che Emilio Fede con meno di 800 mila telespettatori al giorno possa fare il lavaggio del cervello.
    Questi pensieri vengono a chi crede solo a chi li propina ogni tipo di cacca come buona.
    Tanto tempo fa si diceva ....."E' vero perchè l'hanno detto in tv !"
    Quindi devo pensare che l'ignoranza è una brutta bestia da sconfiggere...e purtroppo ne è pervasa una minoranza di giovani ,che non riusciranno mai a realizzarsi nella vita .
    A meno che nel tempo (e può succedere )non si cambi idea solo per il fatto che si è presa coscienza della realtà .
    Lavorare è la parola d'ordine !
    Lavorare Noi per lavorare Tutti !

  5. #125
    Dovahkiin
    Utente cancellato

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    Aggiornamento, con dichiarazione da Confagricola...

    Rosarno, raccolta delle arance:
    ora a finirla arriveranno i romeni



    ROSARNO (Reggio Calabria) - Il caso-Rosarno? La rivolta degli immigrati africani e gli scontri con la popolazione residente sembra rappresentare solo un effetto dell’impatto dei fenomeni globali sulla realtà locale. Un altro contraccolpo dirompente lo segnala Ilaria Campisi, giovane imprenditrice agricola alla guida dell’Unione provinciale agricoltori (Confagricoltura) di Reggio Calabria: «Ma si sa in giro - dice - che proprio a due passi da Rosarno sbarcano ogni giorno il succo concentrato d’arance brasiliane, il nostro maggior concorrente, che al porto di Gioia Tauro arriva a 1,20 euro al chilo, cioè 50 centesimi in meno rispetto al costo di produzione locale?».

    L’esponente del mondo agricolo calabrese non cerca di sviare il problema dei neri disperati, schiavizzati per 25 euro al giorno negli agrumeti di Rosarno e dintorni. «Non mi sognerei neppure - afferma con nettezza - di glissare su una questione così grave e seria e perciò dico subito che per me le leggi dello Stato così come i diritti umani, sono da rispettare fino in fondo e senza tentennamenti».

    «Certo - aggiunge - i casi di sfruttamento illegale ci sono, eccome. Ed evidentemente esistono imprenditori che non si fanno tanti scrupoli nel reclutare e retribuire la manodopera. Ma, mi chiedo, come mai qui va in tilt sistematicamente il sistema dei controlli? Chi è chiamato a vigilare dov’era? Che ha fatto finora?». «L’impressione - prosegue Ilaria Campisi- e che Rosarno sia una di quelle, come dire?, “sacche di tolleranza” che ritroviamo in altre aree simili dello stesso Mezzogiorno, penso al Foggiano, al Salernitano, allo stesso Crotonese».
    Ma che succederà adesso, negli agrumeti della Piana rosarnese, con la cacciata dalla zona dei braccianti africani a buon mercato? «La raccolta degli agrumi ormai è agli sgoccioli - risponde la rappresentante degli imprenditori agricoli - e, secondo le necessità, verrà sicuramente reclutata altra manodopera, qualcuno già parla di romeni in arrivo».

    C’è anche chi ipotizza soluzioni “ad hoc”, come i contratti territoriali di solidarietà, magari con ammortizzatori sociali per riportare ordine e legalità al settore... «Guardi, io personalmente penso che certe ipotesi valgono solo se non fanno perdere tempo. Noi imprenditori abbiamo bisogno di soluzioni rapide, snelle ed efficaci. Meglio adeguare i controlli e gli uffici del lavoro, siamo già sommersi dalle carte e dagli impegni e gli adempimenti burocratici...». E cosa pensa della proposta di Luca Zaia, il Ministro delle Politiche agricole, che propone un’etichetta etica sui prodotti agroalimentari, per certificare che non provengano da situazioni di sfruttamento? «Potrebbe essere utile soprattutto per combattere la concorrenza sleale delle produzioni di alcuni Paesi del Terzo mondo. Ma siamo sicuri che oggi, con la crisi economica, molti consumatori cerchino i prodotti eticamente più corretti? In ogni caso sono certa che anche il made in Italy agroalimentare è vincente sul terreno della qualità. Pensi che il nostro succo d’arance calabresi viene usato come additivo “miglioratore” di quello che arriva dal Brasile»

    Rosarno, raccolta delle arance: ora a finirla arriveranno i romeni*-*Il Messaggero

  6. #126


    SalentinaNelCuore
    Donna 37 anni da Lecce
    Iscrizione: 15/6/2009
    Messaggi: 3,035
    Piaciuto: 160 volte

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    Quote Originariamente inviata da Falco67 Visualizza il messaggio
    Mi sento vicino a Llonina perchè a differenza Vostra ha gli occhi per vedere e le orecchie per sentire .
    Non ci vuole come dice DRK la tv o il Web per rendersi conto della realtà .
    Semplicemente staccare il sedere dalla sedia e farsi un giro per rendersi conto di quello che succede.
    Mah....ancora c'è gente che crede che Emilio Fede con meno di 800 mila telespettatori al giorno possa fare il lavaggio del cervello.
    Questi pensieri vengono a chi crede solo a chi li propina ogni tipo di cacca come buona.
    Tanto tempo fa si diceva ....."E' vero perchè l'hanno detto in tv !"
    Quindi devo pensare che l'ignoranza è una brutta bestia da sconfiggere...e purtroppo ne è pervasa una minoranza di giovani ,che non riusciranno mai a realizzarsi nella vita .
    A meno che nel tempo (e può succedere )non si cambi idea solo per il fatto che si è presa coscienza della realtà .
    Lavorare è la parola d'ordine !
    Lavorare Noi per lavorare Tutti !
    grazie falco almeno tu mi comprendi

  7. #127
    SS-Hauptsturmführer Wittmann
    Uomo 42 anni da Reggio Emilia
    Iscrizione: 21/12/2007
    Messaggi: 5,371
    Piaciuto: 799 volte

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    Quote Originariamente inviata da drkheart Visualizza il messaggio
    In Italia non c'è lavoro = i clandestini non ci devono stare?

    Ma CHE stai a dire?
    Ma lo sai che nella teoria economica di BASE un maggior numero di persone equivale a un maggior numero di consumi e di conseguenza a un aumento del reddito nazionale?

    Se poi non la sai usare, questa risorsa (perchè nel mondo l'immigrazione è una risorsa) è un problema tuo.

    Ah, io aspetto sempre 'sti famosi dati e 'ste famose fonti...
    Non è da mettere in questi termini direi; qui non si parlava di teoria economica, ma si facevano considerazioni economiche pratiche (cioè poi voi lo facevate, io non ho detto niente..)
    Quelle teorie sono senz'altro vere, non lo metto in dubbio, sicuramente sono riportate correttamente nel libro di economica politica che hai studiato e funzionano in determinati sistemi e condizioni (ideali); invece, in un sistema economico concreto già in sofferenza, preso in un periodo economico di recessione o comunque crisi mondiale in cui i consumi e la produzione di beni tendono a diminuire e in cui c'è già un eccesso di manodopera (eccesso a sua volta in tendenziale aumento), di sicuro immettere semplicemente un gran numero di nuovi soggetti, spesso senza mezzi, risorse, beni e istruzione, non apporta questi bellissimi effetti positivi e non innesca spirali virtuose nei consumi/produzione, bensì rischia di andare semplicemente ad ingrossare la massa di disoccupati, rischia di obbligarli o portarli ad accettare lavori sottopagati pur di campare (cose queste che certo non permettono loro di rappresentare un gran stimolo per i consumi), aggrava gli oneri per servizi (sociali, sanitari, ecc.) per non parlare di quella quota di persone che -disoccupata e irregolare- finisce volente o nolente nella zona d'ombra o di criminalità della società.
    Oddio, in parte potrebbero anche contribuire ad aumentare il prodotto complessivo, ma se l'aumento non è proporzionale al maggior numero di soggetti, la ricchezza prodotta pro-capite invece diminuisce.
    Quindi, in questo come in tutti i campi, ci vogliono misure e regolamentazione (e ovviamente rispetto per le regole). Non farlo non è solidarietà, perchè spesso questi soggetti sono costretti a condizioni di vita orrende..e non non si può nemmeno dire che sia solo colpa nostra che non usiamo questa risorsa, come ogni "risorsa" si riesce a utilizzare nei limiti del bisogno, un eccesso di tale risorsa comporta che il prezzo diminuisca e che parte rimanga inutilizzata.
    Per concludere con un esempio concreto: la mia zona. PEr decenni paradiso del lavoro (con una occupazione virtualmente totale) e conseguentemente attrattiva dell'immigrazione (estera e dal sud).
    Ora che si costruisce meno e che un sacco di ceramiche e imprese edili sono andate a remengo, e che l'indotto soffre allo stesso modo, tanta gente è rimasta senza lavoro/in cassa integrazione; ovviamente, i primi a saltare sono stati i precari, spesso lavoratori stranieri occupati in queste grandi imprese, ma non solo. I colleghi forumisti della zona potranno senz'altro confermare.
    Ecco, sicuramente la soluzione non è quella di scaricare qua altre vagonate di persone sperando che per magia inneschino una spirale virtuosa nei consumi..
    Ultima modifica di Wittmann; 12/1/2010 alle 17:25

  8. #128
    FdT-dipendente
    Uomo
    Iscrizione: 4/7/2007
    Messaggi: 1,581
    Piaciuto: 1 volte

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    Comunque è scandaloso che nessuno abbia fatto niente per prevenire tutta questa violenza.
    11 persone NON possono vivere in un garage.

  9. #129
    Dovahkiin
    Utente cancellato

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    Quote Originariamente inviata da Wittmann Visualizza il messaggio
    Non è da mettere in questi termini direi; qui non si parlava di teoria economica, ma si facevano considerazioni economiche pratiche (cioè poi voi lo facevate, io non ho detto niente..)
    Quelle teorie sono senz'altro vere, non lo metto in dubbio, sicuramente sono riportate correttamente nel libro di economica politica che hai studiato e funzionano in determinati sistemi e condizioni (ideali); invece, in un sistema economico concreto già in sofferenza, preso in un periodo economico di recessione o comunque crisi mondiale in cui i consumi e la produzione di beni tendono a diminuire e in cui c'è già un eccesso di manodopera (eccesso a sua volta in tendenziale aumento), di sicuro immettere semplicemente un gran numero di nuovi soggetti, spesso senza mezzi, risorse, beni e istruzione, non apporta questi bellissimi effetti positivi e non innesca spirali virtuose nei consumi/produzione, bensì rischia di andare semplicemente ad ingrossare la massa di disoccupati, rischia di obbligarli o portarli ad accettare lavori sottopagati pur di campare (cose queste che certo non permettono loro di rappresentare un gran stimolo per i consumi), aggrava gli oneri per servizi (sociali, sanitari, ecc.) per non parlare di quella quota di persone che -disoccupata e irregolare- finisce volente o nolente nella zona d'ombra o di criminalità della società.
    Oddio, in parte potrebbero anche contribuire ad aumentare il prodotto complessivo, ma se l'aumento non è proporzionale al maggior numero di soggetti, la ricchezza prodotta pro-capite invece diminuisce.
    Quindi, in questo come in tutti i campi, ci vogliono misure e regolamentazione (e ovviamente rispetto per le regole). Non farlo non è solidarietà, perchè spesso questi soggetti sono costretti a condizioni di vita orrende..e non non si può nemmeno dire che sia solo colpa nostra che non usiamo questa risorsa, come ogni "risorsa" si riesce a utilizzare nei limiti del bisogno, un eccesso di tale risorsa comporta che il prezzo diminuisca e che parte rimanga inutilizzata.
    Per concludere con un esempio concreto: la mia zona. PEr decenni paradiso del lavoro (con una occupazione virtualmente totale) e conseguentemente attrattiva dell'immigrazione (estera e dal sud).
    Ora che si costruisce meno e che un sacco di ceramiche e imprese edili sono andate a remengo, e che l'indotto soffre allo stesso modo, tanta gente è rimasta senza lavoro/in cassa integrazione; ovviamente, i primi a saltare sono stati i precari, spesso lavoratori stranieri occupati in queste grandi imprese, ma non solo. I colleghi forumisti della zona potranno senz'altro confermare.
    Ecco, sicuramente la soluzione non è quella di scaricare qua altre vagonate di persone sperando che per magia inneschino una spirale virtuosa nei consumi..
    Ma questo è ovvio e nessuno lo ha mai negato.
    Il nostro sistema non è in crisi economica a causa di un periodo di recessione: il nostro sistema è in crisi economica perenne, e questo soprattutto a causa della potente pressione fiscale che non consente agli imprenditori di investire in beni capitali e nella tecnologia e al contempo non consente lo sviluppo di quei servizi per i quali tale pressione fiscale è predisposta. E' a causa principalmente di questo costoso fattore "spreco" che le industrie non sono competitive e la massa di disoccupati non può essere immessa nel mercato del lavoro di base né tantomeno specializzata e integrata. Come sappiamo, ciò deriva in parte da manovre di politica fiscale a dir poco scandalose, nonchè da scarsa capacità di recupero di quelle enormi quantità di capitali che dal fisco son sottratte e che costringono appunto la pressione fiscale a essere tanto elevata.
    E' questo il problema maggiore della politica fiscale e del lavoro in Italia, nonchè della problematica immigrazione.
    La pressione fiscale è enorme e quindi le soluzioni sono due: o si vive nella disonestà, portando avanti un'impresa che sfrutta i lavoratori disoccupati e guadagna in nero aumentando la pressione fiscale ulteriormente, o si pagano le tasse e non è possibile andare avanti con l'impresa né tantomeno assumere lavoratori in maniera regolare, specializzarli e potenziare gli impianti.
    Quindi, innanzitutto bisognerebbe potenziare la lotta agli evasori (ed evitare ridicole manovre quali gli scudi fiscali), fare in modo che la tassazione si traduca in servizi reali, abbassare la pressione fiscale e assicurare che i fondi provenienti dall'Europa e dal governo centrale giungano a destinazione senza essere pappati per strada. Ciò porterà le imprese (debitamente controllate) a tornare a norma e gradualmente a ricominciate ad assumere e a investire.

    Noi paghiamo lo scotto di anni di ladrocini e malcostume, è questa la verità, poco da fare.

  10. #130
    SS-Hauptsturmführer Wittmann
    Uomo 42 anni da Reggio Emilia
    Iscrizione: 21/12/2007
    Messaggi: 5,371
    Piaciuto: 799 volte

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    Sono tutti elementi che peggiorano la situazione, sicuramente..
    Però la crisi, la recessione, i relativi grossi cali di pil e aumento di disoccupati si sono verificati in misura in diversi casi anche peggiore in altri paesi..dagli usa, al regno unito, alla spagna, francia e germania, belgio, portogallo, grecia, ecc. quindi anche in paesi dal punto di vista fiscale e dell'efficienza (questa non gli ultimi però) ben più avanzati di noi.
    Cioè, tutte quelle cose sono vere, ma i fattori sono tantissimi..
    E diciamo che una immigrazione incontrollata o illimitata, in un momento come questo aggravato per di più da fattori economici esterni e peculiari interni (tipo quelli che hai detto) rischia di essere controproducente per tutti, per gli immigrati che in molti casi sono sfruttati e vivono come bestie, per quelli che non sono nelle condizioni di trovare alcun lavoro e che quindi per campare sono obbligati a "fare altro", per chi lavora onestamente che non regge la concorrenza di chi sfrutta manodopera a costo inferiore, per gli altri immigrati che -trovandosi con chi accetta condizioni di lavoro del genere-sono portati ad accettarle anche loro per non rimanere disoccupati, per i normali cittadini che si trovano a vivere vicino a questi "ghetti", ecc..

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