Rido perchè hai messo in mezzo una cosa tua in un discorso generale.
Rido perchè sò cosa stai dicendo perchè l'ho vissuto anch'io, solo che era mio padre che dopo 4 anni di lavoro in nero per la stessa persona questa l'ha mandato via senza nessuna spiegazione.
Essendo però un discorso generale, se ci pensi, è oggettivamente giusto quello che si diceva prima.
E usa un tono più civile, io ti sto "parlando" tranquillamente e apprezzerei se lo facessi pure tu.
ma che colpa ha il figlio se suo padre fa solo l'operaio???....proprio per questo si deve sentire dire tuo padre era unpoveraccio e quindi devi essere risarcito da poveraccio???..........la vita ha lo stesso valore in tutte le persone....da un politico ad un bambino malato di aids in africa......difronte alla morte sono tutti uguali......
Assolutamente no perché un morto non porta a casa lo stipendio.
I risarcimenti dovrebbero essere dati in base all'essere umano non in base al salario.
Non me ne frega niente se un avvocato lascia un buco di 4000 euro mensili mentre un operaio solo 500. Peché anche la morte deve evidenziare le differenze fra poveri e ricchi?
io ho esposto la mia idea.per me è cosi come ha detto cimis tutto è proporzionato al guadagno e lo dico avendo in famiglia sia operai che imprenditori...nn sto da una parte..dico cosa per me è giusto.
poi ci sarà sempre un modo di pensarla diversamente...
Le differenze di classe sociale ci saranno sempre finchè esisterà la specie umana......e non riesco neanche a considerarla una cosa sbagliata, nonostante tutto......prima ci farete l'abitudine, meglio sarà per tutti
partendo dal fatto che secondo me lo stipendio che i lavoratori prendono è inversamente proporzionale alla fatica che fanno e all'utilità che hanno nella società, almeno per molti mestieri, credo che quando un lavoratore muore, qualsiasi mestiere facesse, la famiglia deve essere rimborsata in modo equo, sia che il defunto fosse un operaio o che fosse un avvocato