ti posso assicurare che in una fabbrica si rischia e tanto......l'ho provato sulla mia pelle..........cmq non devo capire niente qui ci scambiamo delle opinioni, si possono confrontare, ma non c'è niente da capire......ho capito cosa dici, ma non lo appoggio semplice, se non sei capace a renderti conto che c'è gente che la pensa in un' altra maniera, giusta o sbagliata che sia, questo non è il posto che fa per te.....
ma di base nn penso si riesca a trovare un accordo tra le due opinioni..
semplicemente perchè chi parte con idee comuniste la pensa in un modo e chi invece ha idee capitalistiche pensa in un altro
ma sarà sempre così
Minchia oh...ma qui tutti Filosofi siete?!?Eh pigliatevi meno Trip al sabato sera *****!!!
Ma qui ragioniamo e facciamo una discussione seria o stiamo qui tutto il giorno a sparar *****te??
Il Risarcimento è ECONOMICO...va in Base allo STIPENDIO della PERSONA!!! Non in base al Patrimonio, ai Figli, alla Moglie o a quante Lacrime hanno versato quand'è Morto.
Non c'è nessun discorso da fare...è così ed è GIUSTO che sia Così.
Non è che con la Morte di un Parente ci si Debba arricchire o Impoverire.
La legge cerca di TUTELARE e RISARCIRE ECONOMICAMENTE e in PARTE la Famiglia LESA, COMPENSANDOLA della PERDITA ECONOMICA RICEVUTA.
Basta.
eticamente no, legalmente si
Marg non è questione di Idee capitaliste o idee Comuniste. Vedi questo che ti ho Citato:
Lui dopo 50 messaggi in cui gli si spiega che il Risarcimento è ECONOMICO e non MORALE non l'ha ancora capito. E si ostina sulle sue idee.
E parla di MORALE non sapendo nemmeno che ***** è....
Paky...tu dimmi, metti che io ho una Stima infinita di mio padre ed è un Tossicodipendente disoccupato che vive di piccoli furti o altre cose.
Ora uno me lo Uccide....Tu come mi Risarcisci???
Oh, con calma, eh. Non ti devi agitare se altre persone la pensano diversamente da te.
Io ho parlato del lato morale e filosofico, perché senza quei basamenti tutti i ragionamenti vanno a farsi fottere, sinceramente.
Ok, adesso, partendo dal presupposto che tutti gli uomini hanno i stessi diritti e che sono uguali, cosa di cui ho parlato fin adesso, non vedo perché non debbano essere uguali anche davanti alla legge, cosa che, per quanto ne so, apparentemente c'è nella nostra società. Qui si torna, però, ad Orwell e la sua "tutti sono uguali, alcuni però sono più uguali degli altri".
Prendiamo un avvocato che prende 2.500€ al mese.
Prendiamo un operaio che ne prende 900€.
Entrambi hanno una moglie e due figli (favola della natalità, ai giorni d'oggi).
I due muoiono.
La moglie a, del avvocato, prende più, l'altra, del operaio, meno.
Prima di tutto partiamo dalla formazione dei due soggetti in questione.
Uno ha avuto una buona predisposizione per diventare avvoccato e guadagnare molto perché coloro che lo sostenevano sono stati in grado di pagargli l'educazione ed hanno avuto qualche conoscenza nel mestiere (amici, parenti) che hanno fatto sì che questo avvocato iniziasse a lavorare come tale.
L'operaio non ha avuto la possibilità di seguire i studi, forse ha anche un diploma, ma non trova lavoro perché la sua famiglia non conosce la gente, non sa dove andare a sostenere il proprio figlio.
Adesso... visto che è la predisposizione finanziaria che un giovane ha dietro le spalle che maggiormente definisce il futuro della stessa persona, non vedo perché i figli del operaio non dovrebbero favorire della stessa opportuntà per studiare come quelli dell'avvocato. Non vedo perché le famiglie dei deceduti dovrebero per forza continuare a fare la vita con il tenore della stessa com'era prima che c'erano entrate. La vita è crudele, la gente si dovrebbe arrangiare. Si dovrebbe effettivamente applicare i principio dell'uguaglianza, perché - economica o meno, è di una persona umana.
anomalia, secondo me tu non accetti questo fatto, ma lo capisci benissimo, xkè sei abbastanza intelligente x capire che è proprio perchè "la legge è uguale per tutti" i risarcimenti sono di entità diverse.
il principio di egualianza non significa "dobbiamo essere tutti uguali e avere tutti gli stessi soldi", significa dobbiamo trattare situazioni uguali in modo uguale e situazioni diverse in modo diverso.
se io uccido un avvocato e uccido un operaio, la famiglia mi chiederà gli stessi soldi x il danno morale che ho causato loro.
ma il danno economico è diverso, dal punto di vista patrimoniale i due uomini erano semplicemente una fonte di reddito, e la fonte-operaio era diversa dalla fonte-avvocato, e non li si può trattare allo stesso modo, xkè dare lo stesso risarcimento x due cose diverse, significa andare contro il principio di ugualianza, non a favore.
tutto quello che sta intorno di cui tu parli (l'operaio non ha potuto studiare, l'avvocato sì, c'è chi guadagna di più xkè è più fortunato, chi meno xkè è più sfortunato anche se sarebbe più meritevole ecc.ecc.) non c'entra nulla, quello è un problema della società (per te è un problema, x me è semplicemente la società) che non è di competenza del giudice, che deve semplicemente disporre un risarcimento proporzionato al bene distrutto. Se il bene distrutto è la vita umana il risarcimento dev'essere uguale xkè le vite umane in quanto tali sono uguali (danno morale), se il bene distrutto è una fonte di reddito il risarcimento dev'essere proporzionale alla fonte stessa, lo stipendio del tizio che viene meno è una fonte di reddito.
poi vabè, se ancora non capisci, è semplicemente xkè non ti va bene questa società e vorresti cambiarla, xò non venire a contestare il risarcimento sul piano logico o peggio ancora giuridico, xkè quadra tutto perfettamente.
non è la legge che è sbagliata, è la società (per te) che lo è.
parlo cn te perchè mi sembri una persona intelligente che capisce, altri non li considero neanche xkè è come parlare con un pomodoro.