Originariamente inviata da
Abel Balbo
Io sono d'accordo con questa affermazione. Soprattutto se per genitori intendiamo non specificatamente nostro padre e nostra madre, ma i nostri avi, le nostre radici.
Io per esempio sono cattolico.
Sono anticlericale, non credo nell'esistenza di un dio, né tantomeno di quel dio che descrivono le scritture sacre dei cristiani e più specificatamente dei cattolici, però sono e resto cattolico, dal momento che sono nato e cresciuto in un mondo dove tutto è invaso dal pensiero cattolico.
Io credo che dovremmo riuscire a tirarci fuori da qualsiasi coinvolgimento e guardare le cose dall'esterno.
Faccio un esempio: il bene e il male.
In sostanza credo che il bene e il male siano la questione basilare del pensiero cristiano. Ebbene, chiunque di noi dà per scontato che occorra perseguire il bene e prendere le distanze dal male.
Allora, se faccio l'agnostico, non mi pongo domande, tanto l'importante mi dico è che io sia a posto con la mia coscienza e viva facendo del bene... eccolo lì che di fatto sono cristiano! Così è per quell'ateo che non metta in discussione questa tesi.
Spesso me lo domando: E' il bene, da perseguire? Chi mi dice che il male non sia invece la strada?
Oppure: Il vero bene è quello che comunemente intendiamo? Oppure questo concetto andrebbe riformulato?
Che ateo sono e sarei, se quotidianamente faccio cose proprie del pensiero cristiano?
Perché dono il sangue? Perché mi occupo di un bambino non mio? Perché difendo i più deboli? Perché faccio volontariato?
Se invece la questione che ci vogliamo porre è, a prescindere da qualsiasi filosofia religiosa, l'esistenza o meno di un vecchio con la barba bianca seduto su una nuvola, neanche mi metto a discuterne, tanto trovo scontata la risposta. Quando poi @
Lucien afferma che non può dirsi che non esista un asino che vola finché non sia scientificamente provato, dimentica che anche la statistica è una scienza.
Io mi sento più pagano che cattolico, saranno i miei cromosomi greci e romani. Ares sostiene che così sono "meno evoluto", può darsi...
però mi viene naturale di dare un'anima alle cose materiali, venero il mare, il sole, col primo mi sono fidanzato quando ho trovato una fedina su uno scoglio, al secondo ho chiesto che cosa avessi fatto per meritarmi il tumore che mi aveva causato dopo tanti anni di passione per lui; ma venero anche la mia automobile, mio padre che è morto, il noce e la quercia in giardino, mio figlio: devo vedere, toccare, per credere.