Prima di tutto una cosa, non credo in alcun Dio. Non voglio essere frainteso. Sto solo cercando di far riflettere alcuni sulle loro convinzioni, perchè penso che in alcuni punti siano deboli.
Non me la prendo, ci mancherebbe
Era esattamente a questo che volevo arrivare. Si attaccano i credenti perchè hanno fede in qualcosa che nessuno ha mai visto. Gli atei però, almeno secondo me, dovrebbero andare oltre il semplice "non credo perchè non vedo".
Spero di essere stato chiaro. Un conto è dire non credo perchè sento dentro di me che non c'è altro al di fuori del reale (non ci sono prove, è una specie di fede anche questa), un conto è dire che non credo perchè non ne ho bisogno.
@Ares_
Lo hai detto tu:
"Non direi che religione e filosofia sono la stessa cosa...dio ce ne scampi!
La filosofia è voglia di conoscenza e di ragionare e di aprire la mente, è amore per il sapere, mentre la religione ti imprigiona tra i suoi dogmi e pensa al posto tuo." E per essere precisi parli di religione, non di istituzione chiesa.
Dici ancora:
"Dal momento che dio non si rivela un essere univoco e immutevole (e questo l'ho già detto), come dovrebbe essere allora giungo alla conclusione che si tratta semplicemente di un riflesso evolutivo, e che cambia al passo dell'uomo, suo creatore."
Ti rispondo con un paragone. L'uomo ha dato centinaia di perchè e di descrizioni al fulmine, una diversa dall'altra. Eppure il fulmine esiste, e non l'ha creato l'uomo. L'uomo cerca una definizione, ed è quella che cambia nel tempo.
Per essere più chiaro: La variazione della definizione di Dio non implica la sua non esistenza. Implica che la definizione non è corretta o è soggettiva.
Piuttosto implica che dentro molti uomini c'è il sentimento di un qualcosa di divino.
Ciò che sin da prima volevo farti notare è solo che la tua certezza non è oggettiva, e che l'ateismo, come ogni religione, è una convinzione, un credo.
Oh mamma che faticaccia...
Con questo io avrei detto che mi sento superiore? O avrei mancato di rispetto? Allora bisogna che iniziamo a parlare la stessa lingua, altrimenti non si arriva da nessuna parte...
Rispondo felicemente al tuo paragone e definisco meglio il concetto di variazione della definizione di Dio:
I greci erano convinti che i fulmini fossero lanciati da Zeus, poi abbiamo capito che esistono dei precisi meccanismi elettrici.
Credevamo che il Sole fosse portato in cielo su un carretto ogni mattina, poi abbiamo scoperto che la Terra orbita intorno al Sole e incredibile ma vero che la Terra non è nemmeno piatta!
Credevamo in un mucchio di cose che riconducevamo a dio e poco a poco ci siamo resi conto che dio non c'entra nulla. Dato che io ho fiducia nell'intelligenza umana e nel progresso che ne deriva sono convinto che di questo passo dio si troverà presto senza un lavoro, se capisci quello che intendo.
Dio è la facile risposta alle domande più difficili.
Forse non riusciremo mai a dare una risposta a tutte le nostre domande e dio potrà continuare a portarsi a casa lo "stipendio" o forse si e si ritroverà "sotto un ponte", non più "su una nuvola".
A me sembra una spiegazione tutt'altro che debole.
Il "non credo perchè non vedo" ti sembra una cosa semplice? Nonostante anche per me non sia sufficiente, dico che le cose semplici sono le migliori e le più durature...
[Una delle leggi degli scienziati è proprio questa: tra tutte le possibili soluzioni scelgo quella più semplice in grado di risolvere il mio problema; è il principio della massima parsimonia.]
In ultima analisi: il mio dire non credo perchè non ne ho bisogno è un punto di arrivo, non di partenza. A questo ci sono arrivato qualche mese fa, mentre il mio ragionamento sull'esistenza di Dio è iniziato circa 4 anni fa.
@Ares_
Capisco il tuo modo di pensare.
Ora dico unca cosa che non ha bisogno di risposta.
L'ateismo dovrebbe basarsi non sulla negazione di un dio ma sulla riflessione sull'esistenza.
Sei una persona informata e riflessiva e lo apprezzo, davvero. Però pensaci. Trai le tue conclusioni, fai tua questa frase e fa un passo avanti. Il semplice considerare quella cosa renderà il tuo ateismo ancora più consapevole.
Quello che dici non è da poco, ma questo avevo tentato di esprimerlo già qualche post fa: leggi la mia risposta a Rudemood (primo post di questa pagina).
Comunque sarete tutti d'accordo con me quando dico che stiamo portando questo forum a livelli stratosferici! Se c'è qualcuno bravo a scrivere dovrebbe farci un bel saggio!
Lo hai accennato, ma è una cosa che poi non ho ritrovato in alcuni tuoi pensieri e per questo l'ho messa in risalto. Comunque ci siamo capiti
@Abel Balbo
Dico una cosa simile alla tua. Credo che il bene ed il male siano innati, che le istituzioni possano influire, però non arrivare a ribaltarli. Insomma al di là delle opinioni credo che si possa cercare un bene ed un male assoluto, per quanto astratti o difficili da applicare in una realtà così varia.
Io credo che la scienza non arriverà mai a dare una risposta a tutto. A me piace dire che, cominciando il gioco dei perché successivi che fanno i bambini, si arriva sempre ad un punto in cui la scienza non è ancora arrivata, ed a quel punto ci sarà sempre un posto per il divino. Fra l'altro, accumulare tutto lo scibile necessario a comprendere il cosmo è umanamente impossibile, ed è qui che risiede la divisione fra l'umano ed il divino.
Detto questo, ancora non capisco il bisogno di eliminare del tutto dio. Mi pare una reazione provocatoria che ha più che altro lo scopo di rompere radicalmente con le religioni ma che pone l'ateismo su una posizione intransigente, dogmatica e quindi discutibile come le religioni, come si è già detto.
Non capisco, una volta stabilito che dio può non esistere e che di certo non ha influenza sulle vicissitudini umane, che bisogno c'è di accanirsi in questa negazione.
So che è difficile affrontare il fatto che la domanda "Qual'è il senso della vita" è una domanda stupida, ma lo è. La vita è solo un processo chimico. L'unica domanda legittima che ti puoi porre è, "Qual'è il senso della mia vita", e nessun amico immaginario te lo può dire.