Con questa nuova discussione vorrei sapere cosa ne pensate dell'ateismo e vorrei conoscere le opinioni di tutti, cristiani, atei, musulmani, indù, indecisi, ecc...
Tempo fa ho letto un bellissimo libro, che vi consiglio a prescindere dalle vostre idee: "l'illusione di Dio" di Richard Dawkins. Questo biologo è particolarmente "preso" da quello che secondo lui è il problema delle religioni, che lui stesso considera "radice di tutti i mali", quindi non ci va per niente leggero.
Vi propongo qualche estratto, giusto per rompere il ghiaccio.
L’ateismo è un’aspirazione non soltanto realistica, ma anche nobile e coraggiosa.
Non bisogna scusarsi di essere atei. Bisogna, al contrario, andarne fieri, a testa alta, perché "ateismo" significa quasi sempre sana indipendenza di giudizio e, anzi, mente sana tout court. Molti in cuor loro sanno di essere atei, ma non osano ammetterlo con la famiglia e a volte nemmeno con se stessi, anche perché il termine "ateo" è stato sempre caricato di connotazioni negative e inquietanti.
Gli atei devono rendersi conto di questa anomalia: le opinioni religiose sono le uniche opinioni dei genitori che, per consenso pressoché universale, si possano automaticamente riversare sui bambini, i quali sono troppo piccoli per comprenderne il significato. Non esiste il bambino cristiano; esiste solo il figlio di genitori cristiani. Cercate di ficcarvelo in testa.
La puerilità che Isaac Asimov rilevava nelle pseudoscienze si può attribuire anche alla religione: "Se si analizza qualsiasi pseudoscienza, si trova sempre una coperta con cui scaldarsi, un pollice da succhiare, una gonna cui attaccarsi".
La sostanza della fede religiosa, nonché la sua forza e la sua principale gloria, è disdegnare le giustificazioni razionali. A noi non credenti si chiede di sostenere con buone argomentazioni i nostri pregiudizi, ma provate a chiedere a un credente di giustificare la sua fede e sarete subito accusati di violare la "libertà religiosa".
Il Dio dell'Antico Testamento è forse il personaggio più sgradevole di tutta la letteratura: geloso e fiero di esserlo, è un castigamatti, meschino, iniquo e spietato; sanguinario istigatore della pulizia etnica; un bullo misogino, omofobo, razzista, infanticida, genocida, figlicida, pestilenziale, megalomane,
sadomasochista e maligno secondo il suo capriccio. Quelli di noi che si sono familiarizzati con i suoi metodi fin dall'infanzia hanno finito per non accorgersi più di quanto siano orrendi.