credo sia impossibili essere atei perchè tutti, prima o poi, ci poniamo almeno la domanda sul senso della vita e dell'esistenza. la risposta non è obbligatoria, ma credo non sia umano non porsi neanche la domanda..
a stò mondo l'unico Dio è il denaro.
Non c'è bisogno di chieder scusa...ho chiesto il motivo solo perchè io sono abituato a motivare le mie opinioni e mi fa piacere conoscere i motivi degli altri.
Comunque a grandi linee il concetto dovrebbe essere quello. Si parla di bambini, quindi persone che non hanno ancora una personalità; a loro che caspita gliene importa di chi è dio, tutt'al piu possono provare curiosità su ciò che materialmente li circonda, ti pare? La cosa che appare sbagliata è che la religione possa essere imposta dai genitori senza alcun problema, senza tenere presente che il bambino non ha modo nè soprattutto voglia di opporsi.
Io la interpreto così e ti chiedo ancora: perchè ti sembra una fesseria?
Conosci il significato della parola ateo? Un ateo se ne fa un milione di domande e proprio perchè non trova degne risposte nella religione allora si rende conto di essere ateo!
Con posizione aprioristica intendo un ragionamento che non lascia spazio a dubbi, che approda ad una conclusione assolutista. Anche assumere che tutte le religioni sono errori è una forma di dogma, per questo mi sono inalberato. Di solito considero i ragionamenti a senso unico come inadatti alla realtà e quindi un autore che si pone su una posizione così aggressiva mi rende diffidente. Questo in linea di principio, poi magari negli effetti è più moderato e possibilista, ma dai dati che mi son stati forniti è questa l'idea che mi ha dato e non la condivido del tutto. Solo la scienza può permettersi di ragionare in codice binario, o tutto o niente. Quando si tratta di filosofia, bisogna sempre concedere un po' di spazio ai dubbi.
Per mettere fuori uso l'arma religione, bisogna che l'uomo evolva. Dove c'è ignoranza i potenti possono servirsi della religione per controllare i popoli; sconfiggiamo l'ignoranza ed il problema non sussisterà più. Forse la cosa non è poi tanto utopica, basti pensare a quanto potere ha perso il Papa in soli cent'anni.
Il grado d'evoluzione di un credo io non lo misuro in numero di divinità, ma in libertà d'azione e di pensiero concessa al fedele. Essa è pressoché nulla nelle tradizionali religioni monoteiste mentre per quel poco che conosco del buddismo mi sembra che in esso sia molto maggiore.
Rileggi la frase in grassetto e scusami se te lo dico, scusami tanto tanto, davvero non vorrei ma c'è una forza superiore che mi guida le dita...QUESTA E' UNA CAGATA SOLENNE!
Veniamo al resto...
anche io sono convinto che le religioni non siano al 100% negative, ho già detto che condivido molti degli aspetti positivi degli insegnamenti religiosi.
Il punto di vista dell'autore è che dal momento che non c'è alcun motivo di credere in dio (per approfondire dovresti leggere il libro) allora non c'è motivo di riconoscere alcuna religione e di conseguenza di porsi alcun dubbio sull'esistenza di dio, per cui sulla base di questo la sua posizione non è aprioristica. In pratica se io assumo che non ho evidenze che esista una strada che va da B a C (ovvero le religioni) non ho motivo di pormi il problema di percorrerla o meno. Questa è una cosa effettivamente molto soggettiva che non condivido del tutto nemmeno io e ti do ragione.
Sottigliezza: l'uomo evolve a prescindere, forse tu volevi dire che l'uomo dovrebbe evolvere verso un grado di maggior consapevolezza di se stesso? Quando l'uomo arriverà al punto di trovare tutte le risposte in se stesso e non aldifuori di sè, allora le religioni saranno viste da tutti al pari di una semplice superstizione. Tempo al tempo, abbi fede!!
AHAHAHAHA magari. Ci saranno atei buoni (ma anche tanti, eh!) ma ci sono anche atei per nulla riflessivi, non razionali, integralisti e intolleranti.
Semplicemente, gli stupidi sono in ogni gruppo.
No.
Avete la mente traviata secondo me dalle "sette" e dall'uso che si fa della religione: non è un arma, sono solo gli uomini che la usano così. Ma questo vale per qualsiasi cosa e qualsiasi filosofia: semplicemente, le religioni sono le filosofie (nel senso più ampio del termine) più diffuse e più "vendute" al mondo.
Vedi, questo mi fa capire quanto il tuo pensiero sia limitato (senza offesa, è un punto di vista e spero che tu segua il ragionamento): la religione E' filosofia. La cosa è più evidente in riferimento alle religioni orientali, ma senza andare troppo lontano, c'è stata una fiorentissima filosofia cristiana nel medioevo e subito dopo. Ovviamente questo c'è anche ai giorni nostri: alcuni religiosi sono anche teologi, e in generale chiunque affronti il tema della fede in modo consapevole non può fare a meno di produrre riflessioni filosofiche. Degli integralisti che prendono per oro colato ogni parola che esce dalla bocca di Don Camillo non mi interesso, per rispondere alla tua frase successiva.
Se hai l'idea che la religione sia solo indottrinamento e dogmi, mi spiace ma hai conosciuto i religiosi sbagliati.
Ribadisco che la religione non è il papa, o il patriarca di costantinopoli, o l'imam di non so dove; ma una serie di convinzioni e di interpretazioni morali e spirituali. Ognuno la vive come vuole, e ognuno sceglie autonomamente se riconoscersi in qualche credo.
Ah, se hai notato una contraddizione (le frasi che hai evidenziato nel mio post): quello che intendo dire è che la religione è pensiero, nessuna persona intelligente abbraccia la religione X senza aver convenuto che c'è in essa qualche principio che ritiene giusto, corretto o adeguato alla sua visione della vita.
Ma la dimensione spirituale trascende quella mentale, quindi chi segue una filosofia materialistica non potrà naturalmente abbracciare una filosofia spirituale.
Per dirla in maniera molto più terra terra: il concetto di fede implica che si creda in qualcosa senza averne le prove a livello percettivo.
Quando ci sono i vigili sotto casa mia, non butto l'immondizia fuori dagli orari preposti.
Se vedessi Allah sotto casa mia, ti giuro che correrei a mettermi il velo in testa.