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Il governo Berlusconi

  1. #4541
    Can che dorme Wolverine
    Uomo 38 anni
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    Scuola, per diventare insegnanti lauree ad hoc anti-precariato | Prima Pagina | Reuters

    Ogni tanto qualche buona notizia


  2. # ADS
     

  3. #4542
    obo
    .
    35 anni
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    per ora solo parole, i fatti dicono il contrario.
    stiamo a vedere...

  4. #4543
    Can che dorme Wolverine
    Uomo 38 anni
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    per ora solo parole, i fatti dicono il contrario.
    stiamo a vedere...
    Devono pur farle conoscere le riforme, no?

    Quanto ai 220.000 precari....non è che si possono riassorbire con un colpo di bacchetta magica....il fatto che ci sia questo nuovo metodo di selezione dovrebbe oltretutto garantire un' "affluenza" molto minore di nuovi aspiranti insegnanti e questo, unito al pensionamento dei più anziani, garantirà un progressivo assorbimento del precariato. Persino il più antiberlusconiano non dovrebbe trovare niente da ridire in questo meccanismo

  5. #4544
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    Sembra che eliminino le Ssis e questa è sicuramente una buona notizia

  6. #4545
    obo
    .
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    vorrei ricordare che siamo senza un ministro dello sviluppo economico da 140 giorni

  7. #4546
    Nemico delle bufale OrsettoGommoso2
    Uomo 33 anni
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    vorrei ricordare che siamo senza un ministro dello sviluppo economico da 140 giorni
    nn mi ricordo dove l'ho letta: vabbè 1 ministro si trova, il problema è ke siamo senza sviluppo economico

  8. #4547
    ... SteekHutzee
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    vorrei ricordare che siamo senza un ministro dello sviluppo economico da 140 giorni
    ma non fa niente ! abbiamo il partito dell ammmore al governo

  9. #4548
    ... SteekHutzee
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    Si sono concluse nell'Aula della Camera le comunicazioni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sulla situazione politica. Berlusconi ha parlato per circa 44 minuti, ed è stato interrotto da 46 applausi, compreso quello finale. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, subito dopo l'intervento in Aula alla Camera, ha lasciato l'emiciclo e si è recato nella saletta del governo dove ha avuto un colloquio con il sottosegretario Gianni Letta.
    I parlamentari del Pdl, non appena il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, finisce il suo intervento nell'Aula di Montecitorio, si alzano tutti in piedi tributando al proprio leader una standig ovation. I deputati finiani, stretti attorno al capogruppo Italo Bocchino, non applaudono e parlano tra di loro. Subito dopo l'intervento di Berlusconi il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, riunisce i suoi ai banchi centristi per un improvvisato colloquio. Anche loro non hanno mai battuto le mani. In tutto, i deputati di Lega e Pdl hanno tributato al Cavaliere una cinquantina di applausi. Finito di parlare Berlusconi è stato circondato da tutti gli esponenti di governo che gli hanno stretto la mano facendogli i complimenti per il discorso e anche gli auguri di compleanno. Con Bossi il saluto del pugno contro pugno ormai caratteristico del leader del Carroccio.

    LEGITTIMO DIBATTITO NELLA MAGGIORANZA «Su problemi nuovi o sulla realizzazione del programma è necessario e legittimo il dibattito tra partiti della maggioranza per individuare la strategia più efficace alla risposta dei bisogni e per raccogliere maggiore consenso. La mia indiole personale è da sempre incline alla ricerca soluzioni nel confronto». Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi parlando alla Camera.
    «Ho sempre sostenuto che ferma restando l'intangibilità del programma di governo tutto si può dibattere e migliorare». È un passaggio dell'intervento del premier Silvio Berlusconi a Montecitorio a proposito della nascita del gruppo di Fli.
    «Siamo convinti che il nostro governo in questi 3 anni ha lavorato sodo e con risultati positivi ecco perchè, visti i risultati, viene da chiedersi perchè sono sorte dentro la maggioranza distinzioni e divergenze che hanno portato deputati della maggioranza a staccarsi e fare un nuovo gruppo». Lo afferma il premier Silvio Berlusconi, nel corso del suo intervento in aula alla Camera. «Sono convinto - prosegue Berlusconi - che in entrambi gli schieramenti si debba proseguire pur nel riconoscimento delle differenze con alleanze di governo e non cartelli elettorali».
    «È assoluto interesse del nostro paese non rischiare in un periodo di instabilità una crisi. Occorre fare uno sforzo perchè ciò non accada e moltiplicare l'impegno comune per portare a termine legislatura». Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi, parlando alla Camera.

    A GOVERNO CRITICHE APRIORISTICHE In questi mesi «si è assistito a critiche aprioristiche al governo e a chi è stato chiamato a guidarlo dalla volontà popolare». Lo afferma il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, a Montecitorio. «Uno degli obiettivi più importanti che mi sono posto - aggiunge il premier - è stato quello di riunire i moderati italiani in una unica grande forza politica nel nascente bipolarismo».
    «Questo governo ha operato bene e non ci sono le condizioni - prosegue Berlusconi nel suo interevento in Aula - per un' alternativa adesso nell'interesse dei cittadini e di quello che è stato il loro mandato elettorale».

    APPELLO AI MODERATI «Oggi è un passaggio delicato per la vita politica italiana» che è affidato «alla responsabilità di tutti. Per questo mi rivolgo all'intero Parlamento al di là degli schieramenti». Silvio Berlusconi conclude così, con «appello a tutti moderati e riformatori e a chi condivide una visione di libertà della persona, dell'economia, della famiglia e del lavoro», il suo intervento in Aula alla Camera, durato un'ora. il premier si è rivolto in particolare a «tutte le forze più responsabili dell'opposizione» chiedendo che «valutino il programma senza pregiudizi».

    RIAFFERMARE SUPERIORITA' POLITICA SU GIUSTIZIA «La giustizia è un pilastro fondamentale dello Stato di diritto. L'uso politico è un elemento di squilibrio». Lo afferma Silvio Berlusconi intervenendo alla Camera. Il presidente del Consiglio ha quindi sottolineato che il tema della giustizia «è una priorità del paese» ed è «uno dei pilastri dello stato di diritto». Per questo, ha aggiunto, «intendiamo completare tutti i punti di una riforma complessiva della giustizia sia civile che penale per dare efficienza al servizio ai cittadini affinchè sia assicurata parità tra accusa e difesa e affichè in un processo ci sia la tutela per le vittime che la garanzia per gli indagati».
    «Occorrerà intervenire con la riforma costituzionale del Csm, con due organi giudicanti: uno per i magistrati inquirenti e uno per quelli giudicanti, con conseguente rafforzamento della separazione delle carriere». Lo afferma il premier Silvio Berlusconi parlando alla Camera.

    NEL 2013 COMPLETEREMO SALERNO-REGGIO «Saranno triplicati gli interventi sul Mezzogiorno nei prossimi anni con investimenti per 21 miliardi di euro pari al 40% di quelli tutali, raggiungendo nel 2013 alcuni risultati importanti come il completamento del Salerno-Reggio Calabria». Lo afferma il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, a Montecitorio. Quando il presidente del Consiglio ha annunciato «il completamento dell' autostrada Salerno-Reggio Calabria entro il 2013», l'aula ha reagito rumoreggiando e con risate. Stessa reazione quando, poco dopo, ha assicurato che entro dicembre sarà pronto il progetto esecutivo per il ponte sullo Stretto «che il governo di sinistra aveva liquidato in 5 minuti».

    SBARCHI -88% «Abbiamo ottenuto un grande risultato sull'immigrazione clandestina, con sbarchi ridotti dell'88 per cento. Intendiamo proseguire nell'azione già intrapresa ed intesificarla, favorendo nel contempo l'integrazione degli immigrati regolari». Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi, parlando in Aula alla Camera.

    ENTRO DICEMBRE PROGETTO PONTE SULLO STRETTO «Entro dicembre sarà pronto il progetto esecutivo del ponte sullo stretto su Messina», progetto che «i governi della sinistra avevano liquidato in cinque minuti». Lo ha assicurato il premier Silvio Berlusconi nel corso del suo intervento a Montecitorio.

    DEFICIT CREA DISUGUAGLIANZE «Dobbiamo essere chiari con i nostri cittadini: non esiste una scelta tra rigore e crescita», l'una garantisce l'altra, poichè «il deficit pubblico non crea crescita», ma solo «disuguaglianza e povertà» fra le generazioni future. È un passaggio dell'intervento del premier Silvio Berlusconi a Montecitorio. «Non può esserci crescita duratura ed equa senza stabilità dei conti pubblici», ha aggiunto.

    RIDURRE DURATA PROCESSI A proposito del «tema della ragionevole durata dei processi», che rappresenta una «piaga» per troppi cittadini in attesa di un giudizio definitivo, «il governo presenterà a breve un piano straordinario per lo smaltimento dei processi» e la «delega» per la riforma della magistratura ordinaria. In questo contesto «riteniamo indifferibile un ulteriore aumento delle risorse della giustizia». È un passaggio dell'intervento del premier Silvio Berlusconi nel corso del suo intervento a Montecitorio.

    LOTTA SENZA TREGUA A CRIMINALITA' Silvio Berlusconi ribadisce che la lotta alla criminalità è una priorità assoluta del governo. E al riguardo ha più volte elogiato, nel suo intervento alla Camera, il lavoro svolto da tutte le forze dell'ordine. 'C'è una grande squadra che si chiama finalmente Stato«.
    «Mai nella storia della Repubblica sono stati inferti tanti colpi alla mafia e alla criminalità organizzata». Lo afferma il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, a Montecitorio. «Abbiamo approvato - aggiunge - la normativa antimafia più efficace al mondo per contrastare la criminalità organizzata».

    FEDERALISMO CERNIERA PER IL PAESE «Il federalismo fiscale è stato votato nel suo percorso non solo dalla maggioranza ma da quasi tutte le forze di opposizione e non prevede la benchè minima ipotesi di divaricazione tra Sud e Nord: è vero il contrario. Il federalismo sarà la cerniera unificante del Paese e a vantaggio di tutte le aree e soprattutto del Sud», ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi parlando ala Camera.
    «Con il federalismo fiscale gli italiani dovranno poter usufruire di servizi pubblici di uguali livelli e qualità su tutto il territorio nazionale». È un passaggio dell'intervento del premier Silvio Berlusconi a Montecitorio.
    «Il federalismo fiscale non comporta altri costi per lo Stato e sarà attuato senza nessun aggravio. L'attuazione del federalismo porterà ad una nuova Italia, quella delle autonomie e più vicina ai cittadini e al fondamento di un nuovo patto nazionale. È il compimento di una missione, è uno dei pilastri della coalizione alla quale gli italiani hanno dato la responsabilità di guidare il Paese».Lo afferma il premier Silvio Berlusconi, nel corso del suo intervento in aula alla Camera.
    «È dimostrato in ogni nazione moderna come l'attuazione di un moderno federalismo rafforzi le ragioni dello stare insieme nella collettività nazionale». Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi, parlando alla Camera. «Attuare il federalismo significa crescere tutti insieme - aggiunge - Ovunque sia stato attuato a beneficiarne sono state le aree meno sviluppate e lo stesso avverrà in Italia».

    QUOZIENTE FAMILIARE E TAGLIO DELLE TASSE «Resta fondamentale l'obiettivo del quoziente familiare, che si sta parzialmente sperimentando in una rete di comuni tra cui la Capitale». È un passaggio dell'intervento del premier Silvio Berlusconi a Montecitorio.
    «L'obiettivo del governo è ridurre la pressione fiscale e disboscare la grande giungla di un sistema fiscale rimasto invariato nelle sue parte fondamentali, fin dalla riforma dei primi anni 70, tenendo conto delle esigenze del bilancio pubblico e sulla base della lotta evasione: senza creare deficit il governo intende intervenire entro la legislatura al varo di norme con revisione su famiglie lavoro, ricerca». Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi nel suo intervento in Parlamento.

    RIPARTIRE CON LEGISLATURA COSTITUENTE «Si deve ripartire per dare un senso a questa legislatura che negli auspici di molti era considerata costituente». Lo dice Silvio Berlusconi parlando in Aula a Montecitorio. «L'allora leader del Pd Veltroni citò una riflessione di Piero Calamandrei, che condivido in tutte le sue parti e non solo in una parte. Il padre costituente diceva - dice ancora il premier - 'Il regime parlamentare non è quello dove la maggioranza ha sempre ragione, ma quello dove sempre hanno diritto di essere discusse le ragioni della minoranza che deve avere rispetto per la legittimità della maggioranza e del governò. Da qui si deve ripartire per dare un senso a questa legislatura che negli auspici di molti era considerata costituente».

    NEL 2008 PREMIATA CHIAREZZA «Con il voto del 2008 ci fu la prima grande riforma voluta e certificata dal popolo nel segno di un bipolarismo maturo, mettendo in archivio le pratiche della vecchia politica» e «gli elettori hanno raccolto e premiato il nostro appello a rendere chiaro il panorama politico». Lo ha detto nel suo intervento alla Camera il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi sottolineando come fu positiva «la riduzione drastica della frammentazione politica» che ha segnato «un grande cambiamento».

    CRISI AFFRONTATA CON RIGORE «È necessario guardare avanti con saggezza e con realismo». Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi nel suo discorso a Montecitorio. «Abbiamo evitato i licenziamenti di massa, tutelato i lavoratori maggiormente colpiti rendendo più flessibile lo strumento della cassa-integrazione, esteso gli ammortizzatori ai lavoratori precari e a tanti altri come gli apprendisti, gli interinali». Lo afferma il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, a Montecitorio. «Il governo ha merito di non aver compiuto l'errore di aumentare il deficit con la spesa pubblica nell'illusione che questo avrebbe fatto ripartire la spesa pubblica - spiega il premier -. L'Italia aveva bisogno di rigore e lo abbiamo fatto tenendo in regola i conti pubblici». Per affrontare la crisi economica internazionale «l'Italia aveva bisogno di rigore e credibilità e lo ha fatto mantenendo in ordine i conti pubblici e salvaguardando i redditi delle famiglie: abbiamo fatto la scelta giusta». Lo ha detto nel suo intervento alla Camera il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Il premier ha ricordato come già «durante la campagna elettorale avevamo avvertito che si annunciavano tempi difficili per l'economia e ci siamo preparati al precipitare della crisi. Nessuno, certo, poteva pensare che fosse così grave e così profonda, ma pur partendo da enormi difficoltà - ha sottolineato - l'Italia ha affrontato la crisi con interventi giudicati positivamente da tutti gli organismi internazionali e ha fatto meglio di altri paesi. Questo - ha rivendicato il premier - è stato possibile anche grazie al modello economico italiano fondato sul tessuto delle piccole e medie imprese, al ruolo sociale delle famiglie e di oltre 8 mila comuni, da un sistema bancario solido grazie alla propensione al risparmio e assistito da garanzie e ammortizzatori sociali. Il Governo - ha concluso il ragionamento - ha merito di aver sostenuto questa realtà positiva e di non aver commesso l'errore di aumentare il deficit e la spesa pubblica».

    NORME A TUTELA DELLA VITA Silvio Berlusconi parla nel suo intervento anche di «norme a tutela della vita, che hanno in questo parlamento sostegno nelle forze non solo di governo». «La centralità della persona e la difesa dei valori della vita rappresentano un fondamentale asse di orientamento dell'azione di governo e crediamo che sia arrivato momento» per lavorare alla «attuazione dell'agenda bioetica e della vita, perchè non c'è mai un vero sviluppo economico senza sviluppo demografico». È un passaggio dell'intervento del premier Silvio Berlusconi nel corso del suo intervento a Montecitorio.

    TROPPO ODIO, PERICOLO EVERSIONE «C'è ancora troppo odio, l'Italia è vittima di un passato che non passa». Lo ha affermato il premier Silvio Berlusconi nel suo intervento programmatico alla Camera. «Vedo troppo odio in giro, un odio che può armare la mano dell'eversione». Lo ha affermato il premier Silvio Berlusconi nel suo intervento programmatico alla Camera. Secondo il presidente del Consiglio, «i segnali si sono intensificati e tutti dobbiamo esserne preoccupati».

    RIPARTIRE SENZA COMPROMESSI «Dobbiamo ripartire senza compromessi al ribasso. Ciascuno deve fare la sua parte, con senso di responsabilità e praticando il rispetto avversario al posto della faziosità. Lo dissi anche ad Onna: dobbiamo lasciarci alla spalle i residui della guerra fredda e degli schieramenti ideologici». Lo afferma il premier Silvio Berlusconi, nel corso del suo intervento in aula alla Camera.

    TRA CAMERE E GOVERNO NO CONTRAPPOSIZIONI «Signor Presidente e Signori deputati oggi il governo che ho onore di presiedere si rivolge al Parlamento che è il luogo in cui la sovranità popolare trova la sua più alta espressione. I Governi democratici traggono il loro buon agire dal consenso, tra Parlamento e il governo non possono esserci contrapposizionì. Lo afferma il premier Silvio Berlusconi, nel corso del suo intervento in aula alla Camera. «C'è una simbiosi tra il governo e il parlamento sia pur nella distinzione dei ruoli», ha detto.

    MINORANZA RISPETTI LA MAGGIORANZA La minoranza «deve avere rispetto per la legittiità della maggioranza e del governo». È un passaggio dell'intervento del premier Silvio Berlusconi a Montecitorio.

    BERSANI: INCOMMENTABILE «È incommentabile, l'avete sentito anche voi. Non so in che Italia viva». È tranchant il commento del segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, all'intervento in aula del premier Silvio Berlusconi.

    IDV: MANCAVA SOLO URBI ET ORBI «Va tutto bene niente panico. Il discorso di Berlusconi sembrava il remake del film comico l'aereo pi— pazzo del mondo. L'aereo della maggioranza sta candendo in picchiata ma il premier vende fumo e fa finta di nulla. Mancava solo la benedizione finale Urbi et Orbi». Lo ha affermato in una nota il portavoce dell'Italia dei Valori, Leoluca Orlando, commentando l'intervento in Aula alla Camera del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. «Berlusconi fa un uso politico delle istituzioni - conclude Orlando - con il solo scopo di non essere processato e di salvaguardare i suoi interessi e quelli dei suoi amici della cricca piduista».

    CAPEZZONE: STOP A FIBRILLAZIONI «Il discorso di Silvio Berlusconi alla Camera propone un chiaro ventaglio di riforme liberali, a partire dal tema cruciale della riduzione delle tasse e della riforma fiscale, fino alla questione di una profonda riforma della giustizia in senso garantista». Lo afferma Daniele Capezzone, portavoce Pdl. «Ora i cittadini si attendono non solo un sì da parte di una vasta maggioranza di parlamentari, ma che da domani non riprenda lo stillicidio di fibrillazioni che ha avvelenato la vita italiana degli ultimi mesi. Oltre al sì di oggi, serve dunque la serietà e la serenità di domani. I cittadini, giustamente, non accetterebbero altre polemiche. Il Premier ha in questo senso dato un esempio chiaro e positivo, ora attendiamo alla prova dei fatti tutti gli altri», conclude.

    MARONI: DISCORSO PERFETTO «Un discorso perfetto». Così il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, commenta l'intervento del premier Silvio Berlusconi alla Camera. «Un discorso perfetto - ripete il ministro - soprattutto per quanto riguarda il programma per i prossimi due anni e mezzo di governo». Ci sara una fiducia ampia? «Spero di si - risponde Maroni - come si fa a votare contro?»BERLUSCONI ALLA CAMERA: OK DEI FINIANI ALLA FIDUCIA*-*Leggo
    solito discorsetto che mi aspettavo...

    tranquilli il governo non cadrà perchè oltre i parlamentari comprati daranno la fiducia anche i finiani

  10. #4549
    Sempre più FdT
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    Predefinito Fare futuro vota la maggioranza

    è proprio il caso di dire "tanto rumore per nulla"comunque, senza i finiani, berlusconi non ha la maggioranzase tengono duro, legittimo impedimento, decreto intercettazioni, e processo breve, avranno la vita difficilecomunque, maggiori dettagli sono qui

  11. #4550
    ... SteekHutzee
    Uomo 35 anni
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    Predefinito

    si poteva postare anche in "governo berlsuconi"...
    cmq
    il link non porta nessuna notizia, io posto questo :


    La Camera ha dato la fiducia al governo Berlusconi: su 620 presenti, i sì sono stati 342, i no 275. L'esito era scontato dopo l'annuncio dei finiani del proprio sostegno all'esecutivo. Ma il dato evidente è che tolta la pattuglia finiana e l'Mpa di Raffaele Lombardo l'esecutivo non raggiunge i 316 voti che garantiscono la maggioranza assoluta. Secondo i primi calcoli, alla luce del voto a Montecitorio la maggioranza senza i finiani e gli autonomisti siciliani non andrebbe oltre i 303 deputati. BOSSI E LE URNE - «I numeri sono limitati. La strada è stretta - ha commentato a caldo il leader della Lega, Umberto Bossi, che in più occasioni aveva fatto sapere di non essere contrario ad un ritorno alle urne -. Nella vita è meglio prendere la strada maestra e la strada maestra è il voto. Berlusconi non l'ha voluto e ora siamo a questo punto». Anche perché i finiani hanno subito rivendicato il proprio peso: «Il presidente del Consiglio ha dovuto prendere atto in aula che il gruppo di Futuro e Libertá c'è, si è conquistato il suo spazio e ha creato un'intesa politica e programmatica con l'Mpa di Raffaele Lombardo - ha sottolineato Carmelo Briguglio -, essenziale per l'esistenza stessa della maggioranza di governo. Il risultato del voto ha detto agli italiani che senza Futuro e Libertá non ci sarebbe più questo governo».
    L'AFFONDO DI DI PIETRO - Il voto è arrivato alla fine di una giornata concitata, iniziata con l'intervento del premier Berlusconi in aula per la presentazione dei cinque punti su cui si orienterà la nuova azione del governo e conclusa in un crescendo di tensione. I toni tranquilli del mattino, con un Cavaliere apparso a tratti acconsiscendente nei confronti della minoranza e per certi versi anche istituzionale, hanno lasciato il posto nel pomeriggio allo scontro duro tra maggioranza e opposizione. Le scintille sono scoppiate al momento delle dichiarazioni di voto. Quella di Antonio Di Pietro, in particolare, che ha preso di petto il capo del governo accusandolo di usare le istituzioni «per fasi gli affari suoi», di essere un piduista, di avere piegato la giustizia alle sue esigenze personali, di essere un «pregiudicato illusionista» e uno «stupratore della democrazia» che «dopo lo stupro si è fatto una ventina di leggi per restare impunito». Diversi deputati del Pdl sono usciti dall'aula all'intervento dell'ex pm. Lo stesso Berlusconi ha protestato e il presidente dell'assemblea, Gianfranco Fini, ha più volte richiamato il leader dell'Idv ad utilizzare toni più consoni al Parlamento. Anche il centrista Bruno Tabacci aveva attaccato la posizione di Berlusconi sulla giustizia, accusandolo di «galleggiare» su Tangentopoli. «Lei - ha detto - nel suo discorso ha criticato l'uso politico della giustizia da 16 anni. Ma perchè ha parlato di 16 anni? Perchè parte dal 1994? E Tangentopoli? Non la nomina perchè lei ha galleggiato su Tangentopoli. Lei è lì grazie a Tangentopoli. Per questo non è credibile neanche sulla questione dei rapporti tra giustizia e politica».
    «NON PUNIRE LA MAGISTRATURA» - Italo Bocchino, a nome di Futuro e Libertà, ha ribadito il sostegno dei finiani al governo, ma ha sottolineato la nascita dell'asse con l'Mpa evidenziando la mancanza di autosufficienza di Pdl , Lega e cespugli vari. Ha poi richiamato la necessità di un ritorno alla «legalità» e ha detto che il suo gruppo è propenso «a una riforma della giustizia, ma non saremo mai favorevoli a una riforma punitiva nei confronti della magistratura, che per noi è il baluardo per garantire la giustizia».
    «BASTA TRACCHEGGIARE» - Estremamente critico il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, secondo cui «nelle parole di Berlusconi manca l'Italia, il paese vero». «Per la prima volta - ha sottolineato - ci stiamo staccando dal gruppo di testa dei paesi Ue». «Non potete più traccheggiare - ha detto il leader del centrosinistra -. Avete governato per 7 degli ultimi 10 anni, possibile che sia sempre colpa del nemico? Quanto volete stare al governo prima di ammettere i vostri errori?». E ancora: «Non venite a parlare di paura delle elezioni d parte nostra: siete voi che ve le siete rimesse in tasca. Qui si chiude una pagina vecchia di politica, quella nuova la iniziamo noi». «Le elezioni dopo quelle del 2006 sono state rifatte nel 2008 perchè voi del centrosinistra sieti implosi ed esplosi e ci avete lasciato in ereditá l'emergenza rifiuti a Napoli - ha replicato il capogruppo del Pdl, Fabrizio Cicchitto -. Non potete farci nessuna lezione. Il centrosinistra non è un'alternativa, ma spera solo di approfittare delle divisioni interne a noi. E questo serva a tutti da lezione». Marco Reguzzoni, capogruppo della Lega, ha invece ricordato che i bossiani non sono mai venuti meno all'impegno di fedeltà alla maggioranza. Ha ricordato l'importanza del federalismo e ha evidenziato il «problema dei problemi». Ovvero «il mancato sviluppo del Sud» in quanto «cento anni di politiche sbagliate gravano su noi, sulle nostre famiglie e aziende. La prima condizione per lo sviluppo del Sud è la lotta alla mafia e alla criminalità organizzata. E questo governo la fa».
    LE CRITICHE A PD E UDC - Il premier Silvio Berlusconi aveva criticato le opposizioni e si era rivolto esplicitamente al Pd e all'Udc. «Nessuno della nostra maggioranza verrà meno all'impegno d'onore assunto con gli elettori al momento del voto, mi aspettavo ancora qualcosa di più dall'opposizione», ha spiegato il premier. «Un grande partito di centro come l'Udc e un grande partito democratico come il Pd hanno il dovere politico-morale di dare una risposta all'altezza della gravità -ha aggiunto Berlusconi-. Se non lo faranno si limiteranno agli slogan, ai sarcasmi, ai tatticismi. Se faranno prevalere la tattica sulla responsabilità nazionale, verranno meno al grande grande compito di una opposizione democratica». Aveva poi respinto le accuse di avere fatto compravendita di deputati e spiegato che se altri deputati - e un riferimento diretto lo ha fatto agli ex Udc - decideranno di aggiungersi alla maggioranza lo faranno senza avere in cambio nulla, né sottosegretariati né altro. Il leader centrista Pier Ferdinando Casini ha commentato con ironia il riferimento ai fuoriusciti dell'udc: «Lei ci ha parlato di una scissione dell'Udc. E io che pensavo che fossimo qui a discutere di una scissione nel Pdl certificata dalla fuoriuscita di 35 deputati e 10 senatori che hanno dato vita ad un nuovo gruppo. In ogni caso, ha fatto notare Casini, c'è un fallimento dovuto al «bipolarismo malato» e non è un caso che «siete lontani dalla maggioranza di 316 deputati».Il governo incassa la fiducia: 342 sì Ma i finiani risultano determinanti - Corriere della Sera
    secondo me fini ha fatto votare si per fare vedere il suo peso. ora lo terra in scacco a ogni votazione...

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