Lo si evince da un'indagine di Ipsos per la Mondadori.
Per il 61% di italiani che non leggono nemmeno un libro l'anno, leggere è uno spreco di tempo: il 12% dice che è tempo sprecato, il 16% che è tempo sottratto a cose più divertenti, il 33% che è tempo in cui si può fare altro.
Si scopre poi come sia il ceto sociale meno abbiente ad abbandonare la lettura (-8% dal 2003) aumentano la forbice sociale.
Il numero di lettori è in diminuzione, ma in controtendenza, si rileva che aumentano gli acquirenti di libri, passando da 27 a 29 milioni di persone: l'Italia, resta il sesto mercato editoriale del mondo.
Aumento maggiore nel centro Italia, con capolista Roma, città dove si comprano più libri in assoluto, forse anche per merito della vivacità culturale che si è concretizzata negli ultimi anni.
Per chi legge, invece, si scopre come ad influenzare l'acquisto sia soprattutto il passaparola, mentre i lettori forti (fino ad oltre 20 libri l'anno) si dicono molto influenzati dalle visite in libreria e in minor parte dalle recensioni, mentre si scopre che pubblicità e apparizioni in tv hanno poca presa.
E chi legge, per il 79% risponde per rilassarsi, mentre una buona metà dice per pensare, crescere e informarsi. C'è poi un 19% che aggiunge di farlo per sognare, e un 13% per "vivere altre vite".
Voi, che ne pensate della situazione in Italia, e in Europa?
Da cosa vi lasciate influenzare nella scelta di un libro?
E perchè leggete?