Io ho una domanda...
Quando la pressione aumenta si tappano le orecchie e fischiano, e questo credo succeda bene o male a tutti.
Ma fisicamente, cosa accade all'interno dell'orecchio da provocare ciò?
Io ho una domanda...
Quando la pressione aumenta si tappano le orecchie e fischiano, e questo credo succeda bene o male a tutti.
Ma fisicamente, cosa accade all'interno dell'orecchio da provocare ciò?
Sono una leilui ha kiesto: è possibile ke si sciolga in 1 settimana?
Altra domanda...come funziona una tv? Cioè, io sono ancora convinta che funzioni come c'è scritto nella fabbrica di cioccolata...un oggetto viene rimpicciolito, fatto a pezzetti e poi mandato fino alla mia tv tramite i cavi XD
come ben saprai all'interno dell'orecchio c'è il timpano che è una membrana
la differenza di pressione tra esterno e interno del tuo orecchio provoca quella fastidiosa sensazione ovviamente la differenza di pressione è molto piccola, ma tale da farti sentire tutto come ovattato
il tutto si spiega anche perché la pressione atmosferica non è uguale dappertutto: si sente bene la differenza quando si va in montagna o a volte anche al mare...
urca... è lungo da spiegare ma visto che ci tieni...
Tralasciando gli albori degli esperimenti effettuati con dischi forati rotanti dei primi illuminati (o di geni inseguenti sogni irrealizzabili, vuoi per la mancanza di risorse o semplicemente perchè l'idea concepita non era realizzabile per la tecnologia del tempo), direi che le basi per la televisione sono state poste con la scoperta (da parte dello svedese Jacob Berzelius ) della proprietà che certi materiali (metalloidi) hanno quando sono colpiti dalla luce. Questi materiali (fosforo, selenio, silicio) in pratica diminuiscono la loro resistenza elettrica quando sono illuminati, facendo circolare di conseguenza una maggiore quantità di corrente se essi sono sottoposti ad una differenza di potenziale (tensione, espressa in Volt). Questa è in sostanza la legge di Ohm di cui si riporta di seguito la formula matematica:
V = R * I
dove:
- V = tensione espressa in Volt (V)
- R = resistenza elettrica espressa in Ohm (Ω)
- I = intensità di corrente espressa in Ampere (A)
e quindi, inversamente;
I = V / R
Ovviamente se la luce che colpisce il sensore varia, varierà conseguentemente la corrente elettrica circolante. Abbiamo così ottenuto la conversione di un segnale luminoso variabile in un segnale elettrico che varia con la stessa legge. Parecchi ricercatori compresero che questa era la strada per la riproduzione delle immagini a distanza. Nell'impresa si cimentarono in molti, dal francese Selencq all'americano Carey e, un già famoso inventore, Thomas Alva Edison, ma senza ottenere grandi risultati.
E' al 1909 che si fa risalire la prima trasmissione televisiva ad opera del tedesco Ernst Rhumer, nel senso che riprodusse un'immagine ad una certa distanza rispetto al luogo dove si trovava l'originale. Si trattava semplicemente di alcune figure geometriche sfocate ed approssimative. Ma la cosa importante era la nascita della televisione.
Rhumer ottenne questo risultato per mezzo di una piastra verticale, costellata da molti buchi contenenti del selenio a cui era collegato un filo elettrico. L'immagine posta davanti alla piastra, illuminava più o meno intensamente i singoli buchi, ai cui capi dei vari fili si formava evidentemente una “matrice” elettrica che corrisponde (buco per buco) alla luce che cade sulla piastra. Senza alcun marchingegno, Rhumer ha semplicemente collegato ciascun elemento di selenio della piastra, diciamo telecamera, a ciascun elemento della piastra ricevente (schermo), quest'ultima composta in maniera speculare alla piastra telecamera, con lo stesso numero di elementi nella medesima posizione. In Italia è il 3 gennaio del 1954 la data ufficiale a cui si fa riferimento come inizio delle regolari trasmissioni televisive, ma la sperimentazione partì nel 1939, abbandonata nel periodo della seconda guerra mondiale.
La trasmissione televisiva si differenzia da quella radio dalle informazioni da trasmettere. Infatti, oltre al suono si deve trasferire anche l'immagine (successivamente anche il colore). Come è possibile immaginare, il segnale irradiato è molto più complesso di quello della radio, è la conferma ci viene dalla larghezza di banda di questo segnale, che risulta essere di 7 MHz. Ovviamente, maggiori sono le informazioni da trasferire maggiori sono le difficoltà che i tecnici e gli sviluppatori hanno dovuto superare, già solo nella trasmissione televisiva in bianco e nero. Anche illustrare il principio di funzionamento presenta le sue difficoltà, specialmente se ci si rivolge alla
più ampia platea possibile. Preferisco iniziare dalla descrizione dall'anello finale della catena di dispositivi che rendono possibile la televisione: il cinescopio conosciuto anche con il nome di tubo catodico, in sigla CRT. Il tubo catodico è l'elemento elettronico dell'apparecchio televisivo preposto alla visualizzazione delle immagini. Quindi, il tubo catodico ha, in altri termini, il compito di convertire il segnale elettrico contenenti le informazioni, trasferite per mezzo di radio frequenze, in immagini. Per la tv in bianco e nero il tubo catodico è composto da una ampolla di vetro sottovuoto, dove da un lato è posto lo schermo dove si formano le immagini, e dal lato opposto il cosidetto cannone elettronico. La grandezza fisica del tubo catodico dipende da due parametri: valore della diagonale, espresso in pollici (misura inglese), del rettangolo di visualizzazione, e dal valore dell'angolo di deflessione massima del fascio di elettroni emesso dal cannone elettronico, espresso in gradi. Questo secondo valore in pratica influisce sulla lunghezza, orizzontale, del tubo catodico e quindi sulla profondità dell'apparecchio televisivo. Valori tipici di deflessione sono 90° e 110°. In poche parole il cannone elettronico proietta un flusso di elettroni che colpendo i fosfori di cui è ricoperto il lato interno dello schermo, visualizza un punto luminoso di intensità variabile, in relazione al segnale applicato. Per mezzo di campi magnetici generati da avvolgimenti pilotati da tensioni oscillanti verticali e orizzontali, si deflette questo punto da sinistra a destra (riga), partendo dal vertice in alto a sinistra componendo una riga per volta fino a coprire tutto lo schermo (vedi figura). Nel mondo vi sono più standard televisivi, e fino all'avvento della tv a colori, in Italia lo standard in uso prevedeva 625 linee ripetute 50 volte al secondo. Di questo processo di composizione dell'immagine, il telespettatore non si accorge per il duplice fenomeno della alta velocità del pennello elettronico e della persistenza dell'immagine sulla retina dell'occhio umano (1/16 di secondo).
Scendendo nei dettagli, il catodo, rappresentato da un filamento incandescente, emette un fascio di elettroni che vengono accelerati da una alta tensione applicata al cinescopio (decine di KV). Aperta parentesi, questo è il motivo per cui vedete il simbolo dell'alta tensione sul coperchio con l'avvertimento di non aprire il televisore, ricordando che è possibile ricevere una forte scossa anche con l'apparecchio spento e con la spina staccata, per via dei condensatori che, per chi non lo sapesse, sono degli accumulatori di energia, chiusa parentesi. Se non ci fosse alcun gioco di deflessione, vedremmo solamente un punto al centro dello schermo, ma con campi magnetici generati da avvolgimenti pilotati da opportuni segnali (orizzontale e verticale) riusciamo a riprodurre sullo schermo l'immagine catturata dalla telecamera. La frequenza orizzontale, che è quella che fa spostare il pennello elettronico in senso orizzontale, ed è di valore risultante dal prodotto delle linee da comporre per il numero di quadri da produrre in un secondo. La frequenza verticale o frequenza di quadro, è il numero di quadri che il pennello elettronico riproduce in un secondo: di solito corrisponde alla frequenza di rete (energia elettrica). Abbiamo visto come viene pilotato il pennello elettronico per coprire tutto lo schermo, non ci rimane che descrivere come otteniamo l'immagine. Il flusso di elettroni emesso dal filamento è sempre uguale perciò se non variassimo la sua intensità in base al segnale trasmesso avremmo lo schermo sempre completamente bianco. Il flusso elettronico, invece, viene attenuato con delle placche poste davanti al filamento a cui viene applicato il segnale ricevuto. Come vedete nella figura che riproduce un segnale televisivo di una riga completa, questo segnale è di segno negativo. Proseguendo nella descrizione, si nota che il segnale contenente l'informazione dell'immagine è compreso tra il 10% e il 75% della modulazione, mentre il resto è utilizzato per il segnale di sincronismo. Per finire, la linea tratteggiata del 10% rappresenta il livello del bianco, mentre quella del 75% rappresenta il livello del nero, il blanking è il periodo durante il quale il pennello elettronico ritorna ad inizio riga e non può essere che a livello del nero.
Il suono, trasmesso in modulazione di frequenza, è aggiunto al segnale composito (immagine + sincronismi) spostato di 5,5 MHz dalla portante, quindi oltre la larghezza di banda del predetto segnale in modo da non interferire con questo. Potete constatare lo scostamento del suono dal video quando provate a sintonizzare manualmente una trasmissione che arriva con segnale debole. Anche se vedete le immagini non riuscite a sentire il relativo suono finchè non centrate esattamente il canale. Da qualche tempo è stata introdotta la stereofonia, che significa avere due canali, destro e sinistro, in modo da avere un suono spaziale.
chi sa quando fu fatto, e da chi, il primo intervento di mastoplastica additiva (o volgarmente ingrandimento del seno)?
Il primo tentativo di aumentare il volume mammario fu sperimentato nel 1895 dal tedesco Vincenz Czerny, che trapiantò un lipoma del dorso sotto la ghiandola mammaria.
Altri tentativi furono compiuti con materiale inorganico come paraffina, olio di silicone e sferule di vetro o mediante innesti di tessuto adiposo ridotto in piccoli frammenti.
È il 1961 quando i chirurghi Thomas Cronin and Frank Gerow sviluppano, in collaborazione con la Dow Corning Corp., il progetto di una nuova protesi al seno di silicone.
Le sacche in gomma di silicone contengono un gel di consistenza simile alla gelatina e il primo impianto viene eseguito l’ anno successivo.
perchè l'occhio non è abbastanza sensibile per percepire nitidamente l'immagine ad una certa velocità...essendo una stecchetta viene deformata dal cervello, a mo di oscillazione (che schifo di descrizione...però mi hanno detto così)
è la luce a dare i colori, a seconda dei Pigmenti del materiale dell'oggetto investito dal raggio... l'acqua del mare sì...riflette il cielo...di notte è nero, col maltempo è grigio
non è detto, si può anche giungere alla morte termica quando non ci sarà più energia e l'entropia non potrà più aumentare...altrimenti si ipotizza un universo in continua espansione...la tua teoria è quella dell'universo oscillante giusto?
scusate i flood ma questo topic è troppo bello
eheh più o meno è così...centra il tubo catodico XD i "pezzetti" sono i pixel
vedi spiegazioni di Nitro (NITRO....DAMMI RIPETIZIONI DI FISICAAAA XD)
Ultima modifica di Tyler Durden; 19/4/2009 alle 12:11 Motivo: 4 è un record.. usa il multiquote