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L'angolo del chimico

  1. #1061
    Sedobren Gocce
    Ospite

    Predefinito

    erano secoli che non scrivevo qui quindi devo riuppare il tutto
    che scrivere? beh... ci sono tante cose di cui parlare... ovviamente a livello divulgativo... a meno che non ci siano richieste particolari...
    mmh ci sono!
    tempo fa avevo parlato altrove di un libro di John Emsley (ha insegnato chimica per 25 anni alla Università di Londra; attualmente lavora al Dipartimento di Chimica dell'Università di Cambridge... dal 1990 al 1996 ha curato la rubrica La molecola del mese sul quotidiano britannico The Indipendent, facendo conoscere a un vasto pubblico i mille modi in cui la chimica interviene in ogni aspetto della nostra vita) dal titolo Molecole in mostra (La chimica nascosta nella vita quotidiana)
    bene, volevo raccontarvi qualcosa, se permettete

    Sulle ali dell'estasi - l'ecstasy

    Nel romanzo Il mondo nuovo Aldous Huxley ironizza con grazia su un mondo futuro governato secondo i dettami della scienza, della genetica e del determinismo. E' un mondo privo di tensioni grazie soprattutto all'impiego da parte dei suoi abitanti del <<soma>>, la perfetta pillola antidepressiva che tutti possono usare liberamente.
    Nel mondo reale, odierno, a chi soffre di depressione i medici possono prescrivere varie pillole, come il Valium o il Prozac, mentre per tutti noi, quando abbiamo bisogno di un po' di sollievo dalle fatiche della vita, sono legalmente disponibili l'alcole o la nicotina.
    Esistono anche diverse sostanze illegali che offrono una temporanea via di fuga ma, per la maggior parte, sono ritenute pericolose.
    Le anfetamine sembrano tra le più sicure e c'è chi vede con favore il loro uso a scopo ricreativo. Già nel 1932, quando Huxley scriveva Il mondo nuovo, un'anfetamina era utilizzata dai medici, come decongestionante nasale. Ne esisteva inoltre una variante ancor più sicura, che però non era in uso. Oggi la conosciamo col nome di ecstasy. Ma anche l'ecstasy può uccidere.
    L'ecstasy era stata concepita come ausilio per le diete. Fu brevettata in Germania nel 1914 dalla casa farmaceutica E. Merck come farmaco contro l'obesità, ma non fu mai messa in commercio. Oggi rappresenta un affare di grandi proporzioni e si stima che nel solo Regno Unito se ne vendano, illegalmente, 100 milioni di pastiglie l'anno (1999).
    Il suo nome chimico è 3,4-metilendiossimetanfetamina (abbreviata MDMA), ma è meglio nota come ecstasy o E. E' inclusa nella lista delle sostanze proibite nel Regno Unito.
    L'ecstasy agisce modificando le quantità di diverse sostanze chimiche presenti nel cervello. Stimola la secrezione di dopamina, che dà una sensazione di benessere, e di noradrenalina, che rende più energici e contrasta l'azione della serotonina, che induce il sonno, dando dunque un senso di forte lucidità. Questo spiega la sua popolarità tra coloro che trascorrono tutta la notte in discoteca, che non soffrono di alcuna conseguenza se non un po' di mal di testa il giorno dopo. L'ecstasy non dà nemmeno dipendenza, anche se può avere un leggero effetto allucinogeno.
    Questa molecola esercita la sua azione sulle cellule nervose situate alla base del cervello, dando un piacevole senso di euforia.
    Se viene assunta per lungo tempo, può però danneggiare gli assoni che collegano queste cellule alle altre aree del cervello; gli assoni possono comunque ricrescere. Secondo chi la usa il suo effetto dura circa due ore, ma si può prolungare se si prende contemporaneamente una pastiglia di Prozac; in questo modo la cessazione dell'effetto è meno brusca e non si hanno effetti residui come il mal di testa.
    L'origine dell'attuale smania per l'ecstasy si può far risalire agli psicoterapeuti californiani che, negli anni Sessanta, iniziarono a usarla per curare i loro clienti, presumendo che li avrebbe aiutati a sentirsi più sicuri di sé nei rapporti con gli altri. La legge californiana ne consentiva un uso sotto controllo medico, ma la droga comparve presto per le strade e nacquero laboratori clandestini che la producevano e la smerciavano.
    A metà degli anni Settanta l'ecstasy era ormai ampiamente diffusa in tutti gli Stati Uniti. I primi allarmi si sono avuti agli inizi degli anni Ottanta, in seguito agli esperimenti che dimostravano come alterasse le cellule cerebrali dei ratti. Nel 1996 un équipe di medici ha pubblicato sul British Medical Journal un articolo secondo cui anche una sola dose di ecstasy provoca lesioni permanenti alle cellule cerebrali nelle scimmie. La Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti lo ha classificato tra le sostanze proibite in base al Controlled Substances Act del 1985, nonostante l'opposizione degli psichiatri che ne facevano uso. C'era chi giudicava sproporzionata la reazione della FDA, perché questa droga appariva relativamente priva di effetti collaterali nocivi rispetto ad altre sostanze illegali allora in uso.
    John Davies, docente di psicologia alla Strathclyde University in Scozia, autore di The Mith of Addiction, trova che la campagna in corso contro l'ectasy prenda di mira un falso obiettivo: Davies sottolinea che, anche a voler dar credito alle stime più allarmistiche, l'ecstasy non ha grosso peso come causa di morte tra i giovani e presumibilmente non causa più di un decesso ogni due milioni di pastiglie. Come termine di paragone, sostiene lo studioso, le morti dovute agli effetti avversi della penicillina, presa su prescrizione medica, sono circa sette volte più frequenti. Davies ritiene che il controllo e la regolamentazione siano strategie più proficue e che si debba imparare a convivere con sostanze come l'ecstasy, e concentrare gli sforzi su come ridurre al minimo i loro danni. A suo avviso una battaglia contro le droghe che abbia come velleitario obiettivo quello di stroncarle del tutto è male impostata.
    L'anfetamina è la molecola di base da cui si sono derivate le altre sostanze. E' un semplice derivato del benzene, al quale è legata una corta catena a tre atomi di carbonio con un azoto sul carbonio centrale.
    Per trasformarla in metanfetamina basta aggiungere un altro atomo di carbonio su quello di azoto. L'anfetamina è stata preparata per la prima volta nel 1897, ma il suo effetto stimolante è stato scoperto solo nel 1928.
    All'epoca era in vendita sotto il nome di Benzidrina, prescritta come decongestionante nasale perché riduceva il gonfiore delle mucose.
    La sua caratteristica più straordinaria erano però gli effetti stimolanti, per i quali tanto l'anfetamina quanto la metanfetamina sono state ampiamente utilizzate dalle forze armate durante la Seconda Guerra Mondiale. Gli equipaggi dei bombardieri la prendevano per tenersi svegli nei lunghi voli e ai soldati veniva data per contrastare la fatica dei combattimenti.
    Dopo la guerra gli approvvigionamenti residui sono stati messi in libera vendita, soprattutto in Giappone, e a metà degli anni Cinquanta ben due milioni di persone ne facevano uso quotidiano come stimolante. In Gran Bretagna nelle discoteche degli anni Sessanta si vendevano i purple hearts, un miscuglio di anfetamine e barbiturici. I medici prescrivono tuttora le anfetamine per la narcolessia, una rara malattia caratterizzata da irresistibili accessi di sonno durante il giorno.
    Sia l'anfetamina che la metanfetamina stimolano il sistema nervoso centrale, aumentano la pressione arteriosa e accelerano il battito cardiaco. Per gli usi terapeutici si preferisce la seconda perché è più attiva come stimolante e fa aumentare meno la pressione arteriosa. L'ecstasy si comporta in modo analogo alla anfetamine, ma i suoi effetti risultano più piacevoli perché stimola anche i recettori cerebrali che controllano la serotonina e provocano la secrezione di dopamina. La molecola di MDMA è simile alla metanfetamina, ma ha un anello a cinque atomi legato all'anello benzenico, con cui condivide due atomi. Questo anello in più è formato da due atomi di ossigeno legati attraverso un carbonio. La MDMA è oleosa, ma diventa facilmente solida reagendo con l'acido cloridrico per formare un sale, cioè la polvere bianca nota come ecstasy.
    L'ecstasy ha fatto la sua comparsa nei night club britannici nel 1989 e, secondo le stime della National Poisons Unit, provocherebbe circa 20 morti all'anno. I decessi sono dovuti a infarto, perché la droga fa aumentare la temperatura corporea di circa 4 °C, che nell'aria calda dei locali in cui si consuma possono salire fino alla soglia critica di 5 °C, alla quale si rischiano danni irreversibili agli organi vitali.




    @_Lix_ hai mai letto questo mio topic? magari ci potrai trovare qualcosa di interessante. o se hai bisogno chiedi pure... si sa mai che ti possa tornare utile

  2. #1062
    Sedobren Gocce
    Ospite

    Predefinito

    Sicurezza amara - il Bitrex

    Nonostante gli occhi attenti dei genitori e dei nonni, ogni anno migliaia di bambini devono ricorrere a cure mediche perché in casa hanno bevuto qualche prodotto chimico. Molti devono essere ricoverati ma, per fortuna, pochissimi muoiono. Ci sono due modi per proteggere i piccoli da questo genere di rischi: il primo è assicurarsi che tutti i recipienti che contengono sostanze pericolose dispongano di chiusure a prova di bambino; il secondo è di mettere nei prodotti di uso domestico qualcosa che li renda sgradevoli al gusto, talmente sgradevoli che qualsiasi bambino, non appena li mette in bocca, li sputi fuori disgustato.
    L'avvelenamento accidentale può aver luogo nel bagno, in cucina, in garage o nel ripostiglio, quando un bambino piccolo trova una bottiglia di liquido, spesso dai colori attraenti, e decide di berne un po'. Tra i liquidi comunemente ingeriti abbiamo lo shampoo, la candeggina, il balsamo per capelli, i solventi per vernici, i prodotti per la sverniciatura, i detergenti per il bagno, la paraffina, gli insetticidi, i disinfettanti, il veleno per i ratti e l'alcole denaturato. Secondo le statistiche ospedaliere, le sostanze più pericolose se ingerite da un bambino sono la trementina, la paraffina, la soda caustica, l'alcole (per esempio nei profumi e nei dopobarba) e gli sverniciatori.
    L'allarme che suscita nei genitori la scoperta di quel che ha fatto il figlio dipende da quanto conoscono il prodotto chimico.
    Per esempio è facile credere che la candeggina sia molto pericolosa e l'alcole denaturato sia relativamente innocuo, mentre in realtà è vero il contrario; o può darsi che un disinfettante susciti più allarme di uno shampoo. In ogni caso, bisogna rivolgersi a un medico e bisogna farlo quanto più in fretta possiibile. Per fortuna la maggior parte delle emergenze di questo tipo si risolve in falsi allarmi, e i bambini portati di corsa in ospedale o al pronto soccorso hanno più bisogni di rassicurazione che di cure. Oppure, a volte, il trattamento può limitarsi a poco più di un calmante per lo stomaco, per alleviare il fastidio dell'infiammazione, e ad acqua in abbondanza per aiutare l'organismo a smaltire quel che ha ingerito. Solo in rari casi si rende necessaria la tanto temuta lavanda gastica. Detto questo, resta il fatto che i prodotti chimici in casa sono una fonte di preoccupazione per tutti i genitori e che, se tutto fosse fatto in modo sicuro, i medici risparmierebbero molto tempo prezioso e i bambini correrebbero meno rischi di essere traumatizzati. Senza poi dimenticare i genitori, che spesso sono sconvolti più dei figli.
    Un'ovvia precauzione da prendere è dare ai prodotti domestici un sapore repellente; quello che ci vuole è dunque una sostanza indicibilmente amara, dato che è questo il meno sgradevole dei sapori (nell'età vittoriana, quando la maggior parte degli avvelenamenti domestici erano dovuti alle medicine, queste venivano fabbricate con un sapore estremamente amaro appunto per evitare che i bambini le ingerissero).
    L'additivo non deve però interferire con la funzione del prodotto, e dev'essere sufficiente in quantità minime, in modo che i fabbricanti non siano dissuasi dall'aggiungerlo per ragioni economiche.
    La natura produce diverse sostanze dal sapore estremamente amaro, come l'Aloe amara, l'assenzio dalle foglie di Artemisia absinthium, la genziana dalle radici di Gentiana lutea e la quassia dal fusto di Jamaica quassia. Queste sostanze sono state usate talvolta per scoraggiare i bevitori, ma spesso sono state impiegate con lo scopo opposto: aggiunte agli aperitivi, si ritiene stimolino l'appetito. Ma la molecola che oltrepassa ogni altra con il suo sapore amaro è il Bitrex. Il Bitrex è stato scoperto nel 1958 dalla casa farmaceutica scozzese T. & H. Smith Ltd. di Edimburgo, nel corso di una ricerca su nuovi antidolorifici del tipo della lignocaina, che intorpidisce la pelle quando vi viene applicata. Il Bitrex è una polvere bianca non tossica, solubile in ogni genere di solvente, ed è citato dal Guinness dei primati come la più amara sostanza conosciuta. Siamo in grado di percepirne il sapore ad una concentrazione di sole 10 ppb, e di sentirlo come amaro a 50 ppb*. In genere di usa a livelli di qualche parte per milione; l'alcole industriale, per esempio, viene denatura con 10 ppm** di Bitrex.
    Il Bitrex si adatta perfettamente ai recettori dell'amaro presenti sulla lingua, e questo spiega come mai, una volta messo in bocca, provochi una risposta immediata che si protrae però a lungo.
    Il suo nome chimico è denatonio benzoato, di cui il denatonio costituisce il componente attivo. Il denatonio è formato da gruppi etilici e un gruppo benzilico legati a un atomo di azoto. Se questi gruppi sono sostituiti da metili, chimicamente molto simili ma più piccoli, l'amarezza si riduce di 100000 volte; in effetti qualche modificazione della molecola, per quanto lieve, la rende molto meno potente.
    Oltre ad essere aggiunto ai prodotti chimici domestici, il Bitrex ha trovato numerose applicazioni. Tra i prodotti in cui può essere presente a scopo protettivo si annoverano: smalti, rinfrescanti per l'aria, coloranti per capelli, prodotti per le pulizie mediche, prodotti per la pulizia dell'auto e accendini. Si possono usare vernici al Bitrex per ricoprire veccie verniciature contenenti piombo, e dissuadere i bambini dallo staccare le scaglie e mangiarle, come alcuni sono portati a fare. Alcuni fabbricanti sono ancora restii a introdurlo, ma i modesti costi aggiuntivi iniziali non possono essere una ragione valida. E' stato aggiunto in palline, sui giovani alberi per evitare che gli animali si cibassero delle loro foglie e della corteccia, e in speciali smalti per unghie per impedire di morsicarsele.
    La maggior parte del Bitrex comunque viene usata per denaturare l'alcole industriale.






    * ppb significa una parte per 1000000000 di parti, una parte in 10^9, e un valore di 1×10^–9; questo è equivalente ad una goccia di acqua diluita in 50 m3, o circa tre secondi di un secolo

    ** ppm significa una parte per 1000000 di parti, una parte in 10^6, e un valore di 1×10^–6; questo è equivalente ad una goccia di acqua diluita in 50 litri, o circa trenta secondi di un anno

  3. #1063
    Bleach
    Ospite

    Predefinito Ghiaccio caldo

    Salve a tutti, oggi ho provato a fare l'esperimento del ghiaccio caldo ma ho avuto dei problemi e volevo sapere se qualcuno mi poteva aiutare...

    Ho comprato 1 kg di acetato di sodio triidrato e, vedendo su wikipedia che la sua solubilità in acqua a 100 gradi è di 170 g in 100 ml, ho usato circa 600ml di acqua. Devo precisare che non ho usato strumenti tarati, ma per misurare la quantità di acqua ho usato un frullatore che era tarato (quindi non è il massimo della precisione xD)..dopo aver scaldato ho iniziato ad aggiungere l'acetato un po alla volta facendo attenzione che non rimanesse indisciolto..alla fine ho usato tutto l'acetato in quanto non osservavo precipitato (e qui sorge una domanda riguardo al precipitato, nel senso che io ad occhio non ho visto nulla di residuo e penso che per residuo si intenda qlc visibile ad occhio nudo)..dopo di che ho versato la soluzione in 2 contenitori precedentemente lavati e ho messo il tutto a freddare..in un contenitore la soluzione ha iniziato a cristallizzare (ovviamente non immediatamente) mentre nell'altro no...in seguito ho messo il contenitore "buono" in frigo per ulteriore raffreddamento e dopo circa 1 ora e mezza l'ho ripreso e purtroppo ho visto che anche quella soluzione aveva cristallizzato...io ho pensato a diverse cause e vorrei esporle e cercare con voi la risposta:

    1)il primo contenitore (quello dove ha cristallizzato subito) aveva delle impurezze e quindi ha iniziato a cristallizzare (tesi che in teoria spiegherebbe perchè l'altro contenitore non ha cristallizzato nello stesso momento del primo; però cmq poi il secondo ha cristallizzato ugualmente e quindi penso che questa tesi sia sbagliata)

    2)quando aggiungevo acetato di sodio non mi sono accorto che in realtà la soluzione era già satura (però io non ho osservato precipitato visibile a occhio nudo)

    3) forse non usando strumenti tarati in maniera precisa ho messo meno acqua di quella che serviva e inoltre parte dell'acqua potrebbe essere evaporata troppo riducendo ulteriolmente la quantità di acqua (questo l'avevo considerato e quindi avevo messo sempre ad occhio un po + di 600 ml)

    io sono + propenso per la 3) ipotesi. Se così fosse in teoria mi basterebbe rimettere il tutto in pentola e aggiungere acqua per solubilizzare tutto (anche se qui rischierei di aggiungerne troppa dato che non so l'effettiva quantità da mettere)..

    Spero di essere stato chiaro (altrimenti chiedete pure) e che qualcuno mi possa aiutare

    p.s. vorrei evitare di comprare altro acetato di sodio, quindi spero che si possa torvare una soluzione evitando ciò ^^

    p.p.s : sto pensando ora che non ho utilizzato acqua distillata ma quella di rubinetto...però vedendo su internet non mi pare che fosse tassativamente specificato acqua distillata e io non ci ho pensato...spero che non sia per questo altrimenti rosicherei troppo xD

    p.p.s2: una curiosità: ma se io mettessi tutto in pentola e portassi a 100 gradi, dato che l'acetato di sodio triidrato bolle a 122, alla fine dovrei ottenere solo acetato di sodio giusto? ma in questo caso sarebbe sempre triiidrato oppure l'acqua rilasciata quando i cristalli fondono se ne andrebbe via durante l'evaporazione e quello che otterrei sarebbe acetato monoidrato?
    Ultima modifica di Bleach; 10/2/2011 alle 23:14

  4. #1064
    Sedobren Gocce
    Ospite

    Predefinito

    non ho capito cosa vuoi sapere.
    hai sprecato un kg di NaOAc per fare un esperimento del genere?
    si vede che non avete il senso del risparmio ma sono affari tuoi alla fine.

    basta che la soluzione aq di NaOAc sia sovrassatura e un germe qualsiasi affinché la cristallizzazione si attivi all'istante. basta saperci fare...
    se il contenitore è nuovo o pulitissimo serve sempre un germe... se ci sono impurezze, anche solo un granello di polvere, la cristallizzazione dovrebbe essere instantanea
    alla fine penso cambi molto tra distillata o di rubinetto. ovviamente quella distillata contiene meno ioni e/o impurezze... ma non so, mai provato

    metti acqua, molta e dovresti riavere in soluzione l'acetato... se invece rivuoi il sale basta evaporare tutta l'acqua usata e basta... ci vuol tempo. ovviamente devi lasciar evaporare in luogo caldo e asciutto... a meno tu non disponga di una piastra riscaldante regolabile...

    ok ma far bollire tale sale vuol dire metterlo in una capsula di porcellana e portare il sale a 122 °C, l'acqua non c'entra una pippa.
    se scaldi tale sale a mio avviso perderà acqua... anche a T < 122 °C... perdendo acqua l'acetato diventa anidro
    a quel punto il bp sale a quasi 900 °C

    tu vorresti scioglierlo in acqua bollente... per rifare il tutto...
    comunque a meno tu non disponga di una bomba col càzzo che arrivi a 122 °C con acqua
    se evapori bene il sale diventa anidro... ovviamente

    se non ho capito il tuo favellare, spiegati meglio

  5. #1065
    Bleach
    Ospite

    Predefinito

    1 kg l'ho pagato 12 euro, non mi pare una cifra astronomica...tra l'altro la scienza ha bisogno di investimenti ahahaha (pessima battuta lo so xD)

    comunque per quanto riguarda il funzionamento dell'esperimento l'ho capito, volevo solo un aiuto per capire in cosa ho sbagliato e delle possibili soluzioni..

    per quanto riguarda il sale mi sono spiegato male, nel senso che non voglio farlo bollire, ma mi chiedevo se una volta fatta evaporare l'acqua quello che ottenevo era acetato di sodio mono o triidrato (comunque hai capito dato che mi hai risposto ^^)..Tra l'altro per far evaporare tutta l'acqua credo che sprecherei un bel po in gas xD

    il problema mio è che non sapendo il motivo per cui l'esperimento non è venuto, non so come operare...se aggiungessi acqua pensando di aver messo troppo acetato e invece non era quello il problema mi ritroverei con una soluzione non sovrasatura e quindi dovrei eliminare acqua, cosa un po tediosa...quindi volevo avere qualche idea prima di fare qualcosa...

    comunque penso che il problema sia relativo all'acqua di rubinetto e purtroppo a quello non ci avevo proprio pensato

    farò ulteriori prove sperando di risolvere...ti ringrazio comunque della risposta

  6. #1066
    obo
    .
    35 anni
    Iscrizione: 23/9/2005
    Messaggi: 35,505
    Piaciuto: 122 volte

    Predefinito

    devo postare questa cazzata



    suggerimento: va "letta" in inglese altrimenti non si capisce

  7. #1067
    digital music maker X-MIND
    Uomo 44 anni da Reggio Emilia
    Iscrizione: 26/10/2008
    Messaggi: 1,538
    Piaciuto: 101 volte

    Predefinito

    H2O...TOO (2) AHAHAHAHAHA
    la usavo per disinfettarmi le mani prima delle inseminazioni in vitro! quella roba stacca la pelle !

  8. #1068
    Sedobren Gocce
    Ospite

    Predefinito

    non conosco tale cosa ergo mi sa che mi devo informare

  9. #1069
    Matricola FdT
    Uomo 58 anni da Bari
    Iscrizione: 4/4/2011
    Messaggi: 5
    Piaciuto: 0 volte

    Predefinito

    Buonasera, ed un saluto a tutto il forum,sono nuovo in questo forum! Vorrei chiedere a Sedobren o chi vorrebbe aiutarmi se è possibile convertire x via chimica delle barre di semplice Nylon6 / Nylon6.6 in PTFE ( PoliTetraFluoretano ) o Teflon in che modo e con che dosi e % oltre che composti chimici da usare, perchè di per sè il PTFE è difficile da convertire in forma liquida,oltre che costosa . A me serve per creare degli stampi a basso costo per uso domestico in ambiete elettrico . Premetto che ho poca pratica in chimica,ma tanta teoria di base. Grazie!

  10. #1070
    Overdose da FdT
    Uomo 34 anni da Roma
    Iscrizione: 19/8/2005
    Messaggi: 7,253
    Piaciuto: 35 volte

    Predefinito

    saaalve! se hai 2 secondi potresti spiegarmi perchè gli orbitali sono 1s 2s 2p e poi 3s ? dopo gli orbitali di tipo p non vengono i d ?

    (si, sono una pippa in chimica )

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