Ecco, la discussione potrebbe terminare qui perchè la questione, e conseguentemente la sentenza, ha detto proprio questo.
La signora lutsi ha lamentato la violazione di alcuni diritti; è stato molto semplicemente risposto che nessun diritto è stato violato, anche perchè (altra cosa che dicevo) è stato riconosciuto che sul piano pratico, anzi oggettivo, il crocefisso ha effetti pari a zero..fine trasmissione.
Che poi appenderlo o meno non serva a niente, che tutti potrebbero lavorare e studiare senza, che è una tradizione e non ha alcuna motivazione scientifica o tecnica, ecc., benissimo, stiamo d'accordo.
Bè non proprio. Quando è uscita la decisione di 1° grado, io l'ho criticata aspramente ma ho cercato di motivare oggettivamente, per quanto possibile, quel che dicevo.
Ora che la decisione definitiva dell'organo superiore invece è sfavorevole, saltano fuori queste obiezioni sulla "soggettività" della materia e sulla "autorevolezza" della corte..Bè, intanto la soggettività della questione era la stessa anche in 1° grado (e sarebbe stata la stessa in caso di decisione diversa); l'autorevolezza è solo aumentata trattandosi dell'organo superiore..Se non sbaglio queste considerazioni non sono saltate fuori nel 2009, il che vuol dire che oggi per sminuire/contestare questa sentenza usi argomentazioni che sarebbero state altrettanto/più valide con la decisione precedente.
Uhm, generalizzerei il concetto principale che hanno espresso: poichè un baracchino attaccato a un muro non serve, non conta niente, non impedisce a nessuno di fare niente e nessuno dei tuoi diritti viene violato, vivi serena e non rompere le palle con cause inutili.
Come dire: se venissimo da millenni di buddismo, un simbolo buddista attacacto a un muro non dovrebbe offendere nè pregiudicare i diritti di nessuno, quindi potrebbe rimanerci; se adorassimo da secoli krom, il dio della montagna, una raffigurazione di krom potrebbe restare tranquillamente appesa a un muro senza che x questo chi non ci crede avesse il diritto di levarla, ecc.
Il fatto che non abbia senso, o l'opportunità di lasciarli o toglierli, sono questioni diverse, che magari lo stato prima o poi affronterà, ma comunque non c'è la lesione di nessun diritto, libertà o altro.
Il che tra l'altro è quel che dicevo con parole povere già 2 anni fa..tra le tante, scrivevo: "Appendere un crocifisso non fa diventare cristiani, non appenderlo non fa diventare atei, un ateo se fa matematica in un'aula con un crocifisso non impara di meno, come non impara di meno un cristiano in un'aula senza, e certo la laicità della scuola non dipende da quello.
Poi, in realtà, chi si interessa dei crocifissi, anche tra i cristiani? Poco e a pochi. Immagino che a scuola fossero appesi, ma garantisco che in 18 anni non ci ho mai fatto caso e che di certo la mia educazione non sarebbe cambiata di un punto se non ci fossero stati, come non sarebbe stata diversa per un ateo, e come sicuramente non cambierebbe per nessuno se li toglieranno o li manterranno."
Certo che è uno stato laico.
E infatti tutti hanno la libertà di professare quello che vogliono, e le rispettive confessioni sono ugualmente libere.
Domani potrei diventare buddista, o seguire scientology, o satana, e nessuno mi direbbe niente, nè mi impedirebbe di farlo, non mi succederebbe niente.
Un crocifisso attaccato in un edificio impedisce forse la libertà di chiunque di professare (o non professare) quello che vuole? no.
L'istruzione scolastica diventa catechismo a causa del crocifisso? Ha un influsso magico che converte tutti in cristiani? A parità di professore e spiegazione, in un'aula con e in una senza crocifisso, gli studenti avranno differenti orientamenti culturali e ideologici!?
a chi frega qualcosa se in un tribunale o in un ospedale è appeso un crocifisso? Forse che se si è di altre religioni non si viene curati o si perdono le cause? No, in concreto non cambia un cazxo a nessuno se ci sono o no."