Lecco, 24 novembre 2009 - Una discussione sul valore del crocifisso tra professore e alunni, tanta tensione e un gesto di rabbia: l’insegnante stacca il simbolo sacro dal muro e lo getta a terra. Un gesto non privo di conseguenze per il professor Gianfranco Redaelli, insegnante di elettrotecnica all’Istituto tecnico industriale ‘Badoni’ di Lecco.
«Ho fatto un gesto sbagliato e mi scuso, è stato un atto che non aveva nessuna ragione religiosa», spiega ora l’insegnante. E’ stata aperta un’indagine interna e il professore subirà delle sanzioni. Certa è una lettera di richiamo ufficiale, ma assai probabilmente il docente sarà sospeso senza stipendio dall’insegnamento fino a un massimo di dieci giorni. Gianfranco Redaelli sostiene di avere delle attenuanti per il suo gesto «che per primo offende proprio me» e aggiunge: «Non sono praticante, ma sono cattolico e quello che ho fatto è stato dettato da una condizione di stress e di malattia. Da una settimana sto in piedi a medicine perché ho una forte influenza, la discussione avuta con alcuni studenti mi ha innervosito a tal punto da prendere il crocifisso e gettarlo a terra, l’ho buttato sul pavimento non nel cestino».
Le molte medicine prese in questi giorni avrebbero fatto perdere il controllo al professore che spiega: «Sono esploso come una bomba atomica, ho un carattere sanguigno, questo è vero, ma una reazione del genere non aveva assolutamente senso, in condizioni normali non avrei mai fatto un gesto simile e sono profondamente dispiaciuto per quanto accaduto. La discussione in altre condizioni fisiche sarebbe finita senza strascichi invece ho fatto questa cosa di cui mi scuso con la scuola, i ragazzi e le famiglie, è un gesto che ha offeso anche me stesso e non me lo so spiegare. Ho scritto anche una lettera di scusa al preside».
Nulla di religioso, quindi, alla base della scelta di togliere il crocifisso dal muro e il professore, di cui anche il preside parla con stima e che è apprezzato dai ragazzi, afferma: «Non in tutte le classi della scuola c’è il crocifisso, nel mio laboratorio c’è sempre stato e non ho mai pensato di toglierlo, ripeto sono cattolico e me la sono presa con il crocifisso dopo la discussione con alcuni studenti, a quel punto ho preso una sedia, sono salito sulla parete e l’ho tolto. Ero solo nel laboratorio, non volevo dimostrare nulla, però alcuni studenti che passavano fuori hanno visto e così è successo tutto».
Ora la vicenda è nelle mani del preside e del dirigente scolastico provinciale, Fausto Gheller, che da parte sua dichiara: «E’ un fatto molto grave e spiacevole. Abbiamo aperto un provvedimento disciplinare. Stiamo raccogliendo le testimonianze per capire esattamente cosa è accaduto, dopo che avremo tutti gli elementi saranno erogate le sanzioni. Il decreto 150 prevede sanzioni più gravi e tempi brevi. Siamo rammaricati per quanto accaduto anche perché l’insegnante in questione è stimato, ma questo non significa che i provvedimenti non saranno duri».
E Roberto Calderoli, ministro per la Semplificazione normativa, si è rivolto al ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini per chiedere un suo intervento nei confronti del professore.
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