non li reputo tali perchè non sono minoranze linguistiche come potrebbero esserci in altri stati......i dialetti variano molto, addirittura da paese a paese, lo stesso vocabolo a biella si dice in un modo a vercelli in un altro.
I dialetti sono parlati da poche persone ma pochissime, quindi non possono considerarsi una minoranza linguistica che invece è parlata in altri stati e da molte piu persone.
Il dialetto non sarebbe generico, ma riguarderebbe la zona, ma dimenticate che parliamo di scuola pubblica, indi per cui o si insegnano tutti i dialetti o è assolutamente inutile, perchè se ci pensiamo uno non starà mai tutta la vita in quel posto dove ha imparato il dialetto ma si sposterà per fare le medie o le superiori o l'università o semplicemente si sposta sempre come i figli dei carabinieri o dei giostrai, che ne so.......inoltre a chi lo facciamo insegnare???......non possiamo prendere un professore qualunque che sa il dialetto e lo facciamo insegnare, perche magari questo insegnerà varie interpretazioni del dialetto che variano da paese a paese.......inoltre non concepisco i dialetti p erchè abbiamo una lingua: l'italiano, già lo si parla male, gia lo si abbrevia nelle chat o in sms ecc.....perchè non insegnarlo meglio??
Torno a ripetere se si vuole insegnare il dialetto lo si fa nel pomeriggio come attività extra scolastica in modo che partecipino solo gli interessati oppure come gia si fa ora si lascia i corsi nelle mani della pro loco o della comunità montana ecc....
li reputano tali i sociolinguisti ^^
il discorso delle minoranze linguistiche non c'entra nulla. i dialetti hanno le stesse caratteristiche delle lingue, solo che non sono standardizzati. ma sono delle lingue a tutti gli effetti, semplicemente meno prestigiose.
ripeto, la dialettologia è una disciplina molto importante, ma solo in un ambito universitario, anche perché alle superiori sarebbe in parte fuorviante, in parte impossibile da spiegare senza nozioni linguistiche che si apprendono all'università.
l'ignoranza enorme dei leghisti sta nel fatto che non si può insegnare il dialetto, perché se il dialetto avesse delle regole standard, delle grammatiche, e roba simile, non sarebbe dialetto, sarebbe una lingua, perché avrebbe più prestigio. il dialetto si studia ad un livello più complesso infatti.
io non ho studiato dialettologia, ho studiato linguistica romanza (e penso anche gian), e non ti fanno studiare come nelle lingue normali le regole grammaticali, sintattiche e logiche che regolano la struttura della parola e della frase, ma ti fanno studiare l'evoluzione della lingua lettera per lettera, le eccezioni, le evoluzioni dal latino, le influenze che hanno avuto altre lingue...
Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.
Ma anche no.
L'esempio di Pavone fa capire che un uomo una volta dichiarato gay, per poter rimanere in Tv per ciarlare (perche' questo fa, ciarla), deve per qualche motivo divenare un totale volgarotto rincoglionito pari a una gregoraci o a un rocco casalino (per chi giustamente dovesse ignorare l'identita' di quest'ultimo, rocco casalino era un concorrente del primo GF che per qualche arcano motivo riesce ancora a parlare in tv e in radio).
Casso ma personaggi come Signorini o Malgioglio li reggi?!? Come diavolo fai scusa?
George Micheal, o Elton John sono gay, ma non mi sembra che vanno in giro a fare i pagliacci...perche' e' di questo che stiamo parlando di gay che per rimanere in tv a civettare fanno i pagliacci.
Se è solo per questo, i libri di grammatica dei dialetti esistono già, è solo che sono sconosciuti ai più ^^ poi non sono molto più difficili dell'italiano, e così come si insegnano l'inglese, il latino ed il greco alle superiori senza bisogno di picchiare sulla fonetica spinta, si può anche insegnare un dialetto.
Ovvio non lo imporrei come materia obbligatoria, lo lascerei come corso facoltativo.
Uff, come sei pignola, siamo sempre in un forum eh
Non mi sono spiegato bene io. Volevo circoscrivere la questione ad alcuni dialetti ( pensa per esempio alla Sardegna: rimasta isolata ora ha un dialetto che morfologicamente ha molto del latino: la forme uniche in issu, la conservazione di t, il piuccheperfetto etc..)
Confermo.
Però forse stiamo mettendo confusione in testa a chi del settore non lo è..ahi lasso, noi puristi della lingua XD
Libri di grammatica dei dialetti? Nulla di più controproducente.
Ma hai presente quante varietà di dialetto esistano in zone molto circoscritte?
Per esempio: una grammatica del veneto, del lombardo non è pensabile e NON esiste. Così come del veneziano, del padovano, del bresciano..non essenso standardizzate sono influenzate e si influenzano a vicenda.
Se conosci grammatiche dei dialetti (italiani) stracciale. Non valgono una cippa.
Se si parla, chessò, di francese allora si, esistono le grammatiche dei dialetti..ma perchè sono stati limitati in passato e quindi cercando "autonomia linguistica" si sono conformati attorno una forma "comune" (che presente comunque varianti) o perchè hanno avuto prestigio nel medioevo, vedi il provenzale ( che presenta pure varianti).
...quoto Gian...non ci sto capendo un emerito niente...Non ho studiato,ma posso dire per certo, ad esempio che il napoletano non ha niente a che vedere con il latino...anzi e' molto piu' vicino al cinese o al giapponese per quanto riguarda la proprieta' di sintesi di cui dispone questo dialetto...ordunque che voglio dire? boh...mi sono perso...