La Lega attraverso la bocca di Luca Zaia, Ministro per l’Agricoltura, (lui si definisce il ministro con le scarpe sporche di terra) fa sapere che la nuova missione consiste nel rendere regionalizzata RaiTre. Dopo l’inivito del
Vice Ministro Castelli a produrre fiction nei dialetti regionali, ora anche il Ministro Zaia ribadisce che i vernacoli devono essere parlati in tv. La notizia arriva come una bomba dopo l’intervista concessa ieri a
Klaus Davi per Klauscondicio, dove il Ministro Zaia spiega che proprio RaiTre, in quanto rete del servizio pubblico destinata anche all’informazione regionale dovrebbe essere in prima linea in questa riscoperta dei dialetti.
Scrive il Ministro Zaia, dopo l’intevista a Davi, sul suo blog:
Rai Tre dovrebbe innanzitutto ritornare alla missione per la quale era stata concepita, ovvero parlare in maniera seria e concreta delle realtà regionali e non limitarsi ad alimentare la cultura ideologica, tra l’altro molto minoritaria. Il palinsesto è tutto nazionale, alle singole reti locali vengono dedicati solo pochi minuti dei tg. Abbiamo la necessità di dare una risposta a tutti quei cittadini che comunque si aspetterebbero dalla terza rete molti più risultati sul fronte delle realtà locali. Anche perchè con una Rai Tre regionale gli ascolti potrebbero schizzare a livelli molto significativi.
Rincara la dose il Ministro Zaia e specifica:
Abbiamo tanti canali Radio Rai, direi che in generale ci vorrebbe proprio un piano strategico per la valorizzazione delle lingue. Sarebbe bello se uno dei canali radiofonici fosse interamente dedicato a tutti i dialetti d’Italia con rigorosa par condicio regionale la radio è uno strumento sottovalutato dalla comunicazione televisivo-dipendente, in realtà può essere un formidabile strumento culturale per valorizzare la cultura italiana e regionale in tutte le sue articolazioni.
Klaus Davi, in fine d’intervista, sollecita il Ministro rispetto alla qestione famiglia e gay. Zaia da questo punto di vista è lapidario:
La Rai deve essere un canale per promuovere i valori della famiglia, non per veicolare la cultura gay o le unioni gay. Anzi sarebbe bene che le associazioni gay invece di mandare talvolta in televisione personaggi macchiette, si decidessero a rendere visibili personaggi meno appariscenti. In ogni caso la Rai non deve dare priorità al mondo omosessuale e alle sue istanze, bensì seguire le indicazioni del governo e promuovere la famiglia e i valori familiari attraverso i suoi programmi. Questo senza discriminazioni perchè la tv deve dare spazio a tutti ma la priorità della Rai deve essere promuovere la famiglia.
Da
Luca Zaia: "Su RaiTre solo trasmissioni in dialetto. E fuori i gay dalla tv"
Sembrava una persona sensata, ed invece, da bravo leghista, se ne esce con queste sparate
Primo, incentivare il dialetto? Che si pensi ad insegnare l'italiano, dato che molti non sanno nemmeno quello...
E per la dichiarazione sui gay, mah, si dovrebbero censurare programmi con omosessuali? Alla faccia del "senza discriminazioni"