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Resoconto 8 per mille - Chiesa cattolica

  1. #21
    FdT-dipendente
    Uomo 36 anni da Bergamo
    Iscrizione: 14/7/2008
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    Quote Originariamente inviata da Coso Visualizza il messaggio
    Vabbè ma qui si parla di soldi, mica di bruscolini; il parlamento viene eletto dai voti di tutti, mica dai sondaggi (altrimenti ora saremmo ancora al governo Prodi 2, con tutta probabilità).
    A me questo sistema non piace, troverei giusto rendere obbligatoria la preferenza, o assegnare le quote non espresse allo Stato.

    Abbiamo due modi di vedere diversi.

    Tu pensi che in quel 60% rimanente ci siano solo laici o atei? E che quindi vada tutto nelle casse dello stato?(che poi li usa per farsi un prestito per l'iraq, tanto per dire )

    Io penso che in quella quota ci sia una rappresentanza abbastanza fedele di quello che esce dalle preferenze.
    Se uno adesso non mette la preferenza, vuol dire che gli sta bene così e che, in fin dei conti, accetta che la sua parte vada, per un 90%, alla Chiesa Cattolica. Renderla obbligatoria, si può fare, ma a mio parere non porterebbe a risultati molto diversi, anzi, magari toglierebbe anche quel restante 10% alle altre religioni


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  3. #22
    FdT-dipendente
    Uomo 36 anni da Bergamo
    Iscrizione: 14/7/2008
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    Quote Originariamente inviata da twix ™ Visualizza il messaggio
    Si ma allora la chiesa cattolica si fa pubblicità falsa non è reato?

    Certo che è uno stato, ma il PIL è il Prodotto Interno Lordo, non so cosa possa produrre neanche mezzo km quadrato di superficie per la metà occupato da una chiesa e una piazza
    Poi oh, bisogna vedere cosa intendeva quel professore, non penso ci siano dati sul PIL del vaticano comunque


    Perchè si fa pubblicità falsa?

  4. #23
    Overdose da FdT
    Uomo 35 anni
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    Quote Originariamente inviata da TheLord Visualizza il messaggio
    Abbiamo due modi di vedere diversi.

    Tu pensi che in quel 60% rimanente ci siano solo laici o atei? E che quindi vada tutto nelle casse dello stato?(che poi li usa per farsi un prestito per l'iraq, tanto per dire )

    Io penso che in quella quota ci sia una rappresentanza abbastanza fedele di quello che esce dalle preferenze.
    Se uno adesso non mette la preferenza, vuol dire che gli sta bene così e che, in fin dei conti, accetta che la sua parte vada, per un 90%, alla Chiesa Cattolica. Renderla obbligatoria, si può fare, ma a mio parere non porterebbe a risultati molto diversi, anzi, magari toglierebbe anche quel restante 10% alle altre religioni
    Considerando che in Italia solo l'87% dei cittadini nati nel territorio (escludendo quindi immigrati e quant'altro) è battezzato (cifra che costituisce quindi presumbilmente il bacino massimo alla quale la Chiesa potrebbe attingere) e che solo il 20% è praticante, non direi (la fonte a cui faccio riferimento è un rapporto sul nostro Paese da parte del governo statunitense, non ho trovato niente di più "vicino", e forse è meglio cosìXD).
    Ma ciò che mi dispiace è che non potremmo mai verificarlo, visto che il sistema rimarrà tale e quale.

  5. #24
    SS-Hauptsturmführer Wittmann
    Uomo 41 anni da Reggio Emilia
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    Quote Originariamente inviata da twix ™ Visualizza il messaggio
    Intanto il 5 per mille non si dà alla chiesa e comunque anche se non fai la richiesta esplicita i soldi finiscono alla chiesa (vengono ripartiti secondo le percentuali ottenuet)
    Intanto nessuno ha detto che il 5x1000 si da alla chiesa; l'ho preso come esempio perchè il meccanismo è simile a quello dell'8x1000 (ossia una persona, volendo, può destinare una quota delle proprie tasse in un caso a questa o a quella confessione religiosa, o allo Stato, nell'altro a onlus, enti di ricerca, ecc.).
    Per il resto, e allora?? Come dicevo, se uno NON vuole dare i soldi alla chiesa cattolica, PUO' non darglieli. Quindi una persona può decidere come meglio crede. Non fare nessuna scelta implica accettare i meccanismi di ripartizione; in ogni caso, uno sa come regolarsi.
    Se non gli va bene che per il meccanismo della ripartizione finiscano in buona parte alla chiesa cattolica, deve solo compiere il grande sforzo di mettere una crocetta su "Stato".

    Inviato da twix ™
    Si ma allora la chiesa cattolica si fa pubblicità falsa non è reato?

    Hai delle concezioni curiose di reato...pubblicità falsa?? Ma che stai a dì?? Mi sa che fai anche un po' di confusione tra chiesa cattolica e città del vaticano.NOn sono sinonimi..

  6. #25
    Overdose da FdT
    Uomo 35 anni
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    Quote Originariamente inviata da Wittman Visualizza il messaggio
    Non fare nessuna scelta implica accettare i meccanismi di ripartizione; in ogni caso, uno sa come regolarsi.
    Vorrei proprio sapere quanta gente è a conoscenza del meccanismo di ripartizione..
    (c'era uno speciale tempo fa su qualche canale, il giornalista chiedeva in giro a dei passanti a chi secondo loro andassero le preferenze non espresse.. Tutti rispondevano "allo Stato")
    Inoltre, il fatto che esistano delle regole non implica che tali regole siano giuste.

  7. #26
    SS-Hauptsturmführer Wittmann
    Uomo 41 anni da Reggio Emilia
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    E' vero, ma è altrettanto vero che chi ci tiene a sapere come vengono destinati quei soldi ci mette 5 minuti a capire il meccanismo.
    Se a uno non interessa e non si informa su dove finiscono i suoi soldi, probabilmente non ha nemmeno particolari esigenze e volontà (ossia, gliene sbatte altamente se tot % va alla tal chiesa, tot allo stato e tot a un'altra).
    Se il pensiero di dare soldi alla chiesa cattolica gli fa venire l'orticaria, ha solo l'imbarazzo della scelta; se non si informa, evidenteme, l'argomento non lo turba particolarmente..

  8. #27
    Overdose da FdT
    Uomo 35 anni
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    Quote Originariamente inviata da Wittman Visualizza il messaggio
    E' vero, ma è altrettanto vero che chi ci tiene a sapere come vengono destinati quei soldi ci mette 5 minuti a capire il meccanismo.
    Se a uno non interessa e non si informa su dove finiscono i suoi soldi, probabilmente non ha nemmeno particolari esigenze e volontà (ossia, gliene sbatte altamente se tot % va alla tal chiesa, tot allo stato e tot a un'altra).
    Se il pensiero di dare soldi alla chiesa cattolica gli fa venire l'orticaria, ha solo l'imbarazzo della scelta; se non si informa, evidenteme, l'argomento non lo turba particolarmente..
    Non vedo perché la Chiesa debba prendersi il frutto del menefreghismo delle persone.
    Li diano a me piuttosto (prometto che ne darei metà in beneficenza, più di quanto non faccia la Chiesa quindiXD)

  9. #28
    SS-Hauptsturmführer Wittmann
    Uomo 41 anni da Reggio Emilia
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    Bè puoi sempre fondare la "Coso Onlus" con qualche scopo benefico e beccarti il nostro 5x1000!

  10. #29
    FdT-dipendente
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    Quote Originariamente inviata da Coso Visualizza il messaggio
    Vorrei proprio sapere quanta gente è a conoscenza del meccanismo di ripartizione..
    (c'era uno speciale tempo fa su qualche canale, il giornalista chiedeva in giro a dei passanti a chi secondo loro andassero le preferenze non espresse.. Tutti rispondevano "allo Stato")
    Inoltre, il fatto che esistano delle regole non implica che tali regole siano giuste.

    Allora la gente non sa nemmeno leggere.

    Ho qua sotto mano il mio cud, cito testualmente, due righe sotto dove si mette la firma per l'8x1000, con scritto, in maiuscolo grassetto, AVVERTENZE:

    La mancanza della firma in uno dei sette riquadri previsti constituisce scelta non espressa da parte del contribuente. In tal caso, la ripartizione della quota d'imposta non attribuita è stabilita in proporzione alle scelte espresse. [...]

  11. #30
    Overdose da FdT
    Uomo 35 anni
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    Ma io voglio l'8, cosa me ne faccio del 5?

    Comunque mi informai, l'otto per mille è la solita mostruosa eccezione italiana.
    Consiglio il seguente articolo (certo di parte, ma sono dati e fatti).

    Chiesa, c'è un 8 per mille segreto Ecco dove finisce un miliardo di euro - cronaca - Repubblica.it

    edit: anzi mi permetto di riportare alcune parti salienti^^

    In Spagna per esempio le quote non espresse nel "cinque per mille" restano allo Stato. In Germania lo Stato si limita a organizzare la raccolta dei cittadini che possono scegliere di versare l' 8 o 9 per cento del reddito alla Chiesa cattolica o luterana o ad altri culti. Il principio dell' assoluta volontarietà è la regola nel resto d' Europa. Lo Stato italiano lo adotta infatti per il "cinque per mille". Anzi, fa di peggio. Il "cinque per mille" è nato nel 2006 per destinare appunto lo 0,5 dell' Irpef (660 milioni di euro, stima ufficiale delle Entrate) a ricerca e volontariato. Nel primo (e unico) anno hanno aderito il 61 per cento dei contribuenti, contro il 40 dell' "otto per mille": un successo enorme.
    Le sole quote volontarie ammontano a oltre 400 milioni. Ma con la Finanziaria del 2007 il governo ha deciso di porre un tetto di 250 milioni al fondo, che si chiama sempre "cinque per mille" ma è ridotto nei fatti a meno del due. Le quote eccedenti verranno prelevate dall' erario. Con una mano lo Stato dunque regala 600 milioni di quote non espresse alla Cei e con l' altra sottrae 150 milioni di quote espresse a favore di onlus e ricerca.


    L' unica voce a rompere il silenzio dello Stato fu nel 1996 quella di una cattolica, come spesso accade, la diessina Livia Turco, allora ministro per la Solidarietà. Turco propose di destinare la quota statale di otto per mille a progetti per l' infanzia povera. Il "cassiere" pontificio, monsignor Attilio Nicora, rispose che "lo Stato non doveva fare concorrenza scorretta alla Chiesa".

    Nel 2004 i media hanno dato grande risalto alla trovata del governo Berlusconi di utilizzare 80 dei 100 milioni ricevuti dall' otto per mille per finanziare le missioni militari, in particolare in Iraq. Degli altri venti milioni, quasi la metà (44,5 per cento) sono finiti nel restauro di edifici di culto, quindi ancora alla Chiesa.

    Nel 2001 è Cardia a invocare una riduzione dell' otto per mille, in un saggio pubblicato dalla presidenza del consiglio: "Dall' otto per mille derivano ormai alla Chiesa cattolica, meglio: alla Cei, delle somme veramente ingenti, che hanno superato ogni previsione. Si parla ormai di 900-1000 miliardi l' anno di lire. Il livello è tanto più alto in quanto il fabbisogno per il sostentamento del clero non supera i 400-500 miliardi. Ciò vuol dire che la Cei ha la disponibilità annua di diverse centinaia per finalità chiaramente "secondarie" rispetto a quella primaria del sostentamento del clero; e che lievitando così il livello del flusso finanziario si potrebbe presto raggiungere il paradosso per il quale è proprio il sostentamento del clero ad assumere il ruolo di finalità secondaria". Previsione perfetta. "Tutto ciò - concludeva Cardia - porterebbe a vere e proprie distorsioni nell' uso del danaro da parte della Chiesa cattolica; e, più in generale, riaprirebbe il capitolo di un finanziamento pubblico irragionevole che potrebbe raggiungere la soglia dell' incostituzionalità se riferito al valore della laicità quale principio supremo dell' ordinamento". Nel tempo il professor Cardia è diventato illustre collaboratore di Avvenire, il giornale dei vescovi. I suoi temi sono cambiati: l' apologia del rapporto fra i giovani e Benedetto XVI, la lotta ai Dico, l' esaltazione del Family Day.
    Ultima modifica di Coso; 29/8/2008 alle 0:08

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