credo sia giusto impedire ai giornali di pubblicare fatti privati (del fatto che alessandro moggi ci abbia provato con quella la di sky non frega un ***** a nessuno, fatti suoi, privati appunto), ma per come l'ha messa giu il nano c'è da schifarsi.
faccio i cazzi miei come sempre cosa credi.
Perchè ho fatto questa legge? Semplice per togliermi dagli impicci giudiziari, non faccio leggi tanto per farle ma per farle a mio favore per le vicende processuali che mi riguardano e che ora vanno a dibattimento processuale visto che tale normativa si estende anche per i processi in corso. ( ma non ditelo ad abel lui crede che io lavori per il bene comune, e l'apparenza lo inganna bene ma se ci riflete bene vedra che io non sbaglio un colpo)
Pazienza se tutt Italia ci va di mezzo ma che volete che io paghi per voi?
io mi chiedo cosa ci sia sotto il voler togliere di mezzo le interecettazioni...
Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.
Una dimostrazione di come il nostro premier sia amato e rispettato in tutto il mondoXD
Pizza alla renna, Berlusconi 'testimonial' Corriere della Sera
repubblica
Intercettazioni, tetto a 10 anni
carcere fino a 3 anni a chi pubblica
Nel ddl rientreranno i reati contro la pubblica amministrazione
ROMA - La fumata bianca è arrivata. La maggioranza ha trovato un accordo sul ddl sulle intercettazioni. Mentre slitta l'assegnazione delle deleghe ai ministri senza portafoglio. Via libera alle intercettazioni per i reati punibili con la detenzione da dieci anni in su, e, a quanto si apprende a fonti governative, anche per quelli contro la pubblica amministrazione. E fino a tre anni di carcere per chiunque pubblichi il testo di
intercettazioni o documenti di un procedimento penale di cui sia vietata la pubblicazione.
Intesa Pdl-Lega. La conferma arriva dal ministro dell'Interno, Roberto Maroni. "L'accordo c'è", ha detto l'esponente del Carroccio al termine dell'incontro dei ministri leghisti a Palazzo Grazioli con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta.
Maroni non ha voluto aggiungere altro sui contenuti dell'accordo. Lo ha fatto il ministro per le Riforme, Umberto Bossi, che ha lasciato per primo la riunione, dicendosi soddisfatto. L'incontro è andato "bene", è il commento di Bossi, che sui contenuti spiega: "'C'è il tetto a 10 anni, quindi rientra tutto". Il riferimento è ai reati contro la pubblica amministrazione, che saranno l'eccezione rispetto al tetto previsto. "Ma - specifica il leader del Carroccio - io sono andato via prima dei miei dalla riunione. Abbiamo parlato di tutto anche di giornalisti e di magistrati...".
Si allontana invece, la possibilità di assegnare già nel Cdm di domani, le deleghe ai viceministri. "Non penso", ha detto Bossi, "non credo si facciano domani". A confermare l'esito positivo del vertice, ci pensa Roberto Calderoli. "C'è accordo su tutto", dice il ministro per la Semplificazione.
Nell'incontro comunque si è discusso anche di altro. Come conferma Maroni, intervenendo alla Conferenza Stato-Città. "Abbiamo confermato", dice il ministro dell'Interno, "l'accordo con i comuni per la restituzione dell'Ici che non sarà versata: un acconto subito del 50% per venire incontro alle richieste di cassa". Mentre il 31 luglio partirà un tavolo tecnico che definirà i criteri per la ripartizione dell'ulteriore 50%.
Domani l'intesa dovrebbe essere ratificata nel consiglio dei Ministri che ha all'ordine del giorno proprio il disegno di legge sulle intercettazioni. Sui contenuti del ddl c'erano state le perplessità maggiori da parte degli esponenti del Carroccio, che chiedevano di inserire nella legge i reati contro la pubblica amministrazione.
Pubblicazione delle intercettazioni. Una delle norme inserite nel ddl prevederebbe fino a tre anni di detenzione per chi pubblica intercettazioni. Lo ha riferito il deputato del Pdl Niccolò Ghedini rispondendo ai cronisti a Montecitorio. Da uno a tre anni di carcere scatterebbero anche per "chiunque prenda illecitamente cognizione di atti del procedimento penale coperti da segreto". Nel ddl si pensa infatti di modificare l'articolo 617 del codice penale, così come era stato riformato dal ddl Mastella. Si tratta di una norma che riguarderebbe anche i funzionari di cancelleria o chiunque prenda visione di questi atti e li renda noti. Il governo, tuttavia, starebbe ancora limando la norma e non è detto che non venga ulteriormente rivista.
------------veltroni risponde-----------
Più tasse per banche, assicurazioni e compagnie petrolifere. Tremonti ha dovuto recuperare circa tre miliardi di euro per tagliare Ici e detassare gli straordinari. Veltroni e il suo governo-ombra cambiano il tipo di copertura finanziaria. Un miliardo e mezzo di euro, spiegano prima Bersani e poi l'economista Stefano Fassina (ex consigliere di Visco), "proponiamo che sia recuperato alzando le imposte di banche e assicurazioni. Sono circa 400 milioni che possono arrivare alzando l'Irap". Un altro miliardo, circa, secondo le proposta del Pd, "può arrivare alzando per il biennio 2008-2009 l'Ires (imposta reddito società ndr) delle società petrolifere". Si tratta, aggiungono, di "soggetti che negli ultimi anni hanno avuto ampi margini di profitto".
Alleggerire gli affitti. Tra gli emendamenti presentati dal Pd anche la proposta di "aumentare la detrazione degli affitti e portarla da 300 a circa 500 euro". In questo modo le famiglie "potrebbero risparmiare circa un miliardo di euro".
"E adesso misuriamo la febbre a Robin Hood". Con queste proposte, sorride Bersani, "misuriamo la temperatura" a Robin Hood-Tremonti. Il Pd cioè cerca di mettere il re nudo. "I tagli alle infrastrutture - dice Veltroni - sono gravissimi, l'intervento sui mutui (rinegoziabili a tasso fisso con l'importo del 2006 ndr) mi sembra una presa in giro, più tecnici stanno spiegando che non avrà alcun effetto reale". E queste sono solo le ultime "contraddizioni" di un governo che "ne ha già collezionate parecchie in due mesi di vita: dal reato di immigrazione clandestina a Alitalia, dai rifiuti ai refusi sulle intercettazioni".
Poi Veltroni rivendica metodo e merito al Pd e al suo modo di fare opposizione: un'opposizione "seria", "non basata sulle urla" e che così facendo ha già ottenuto "risultati importanti come per Rete 4 e Alitalia". Un po' di fiducia, di ottimismo e di riconoscimento di ruolo , non guastano in un partito che sta attraversando una fase molto critica e delicata.
Come tutelare i consumatori. Il punto è anche come evitare che le maggiori tasse su banche, assicurazioni e società petrolifere possano ricadere, per qualche magia, sui consumatori. Contro questo rischio Bersani tira fuori la sua cosiddetta "terza lenzuolata", la terza puntata delle privatizzazioni rimasta lettera morta nella XV legislatura. Era il provvedimento che conteneva, tra le altre, l'abolizione del massimo dello scoperto in banca e la liberalizzazione dei carburanti e dei punti vendita. "E' tutto lì - suggerisce Bersani - già pronto nella terza lenzuolata. Basta prenderla e approvarla". Intanto diventa una parte degli emendamenti alla prima manovra firmata Tremonti.
un mastella bis anche per il pdl?
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Chiesto l'arresto per senatore del Pdl
Il gip di Roma ha chiesto gli arresti domiciliari per Nicola Di Girolamo: i capi d'accusa variano dal falso all'abuso d'ufficio
ROMA - E' il primo caso grave portato davanti alla nuova giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato. Sono infatti stati chiesti gli arresti domiciliari per il senatore del Pdl eletto all'estero, Nicola Di Girolamo. Il provvedimento è stato disposto dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma, Luisanna Figliolia.
Di Girolamo, eletto nella circoscrizione Europa, a metà maggio è stato iscritto nel registro degli indagati nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Roma su presunte irregolarità nel voto all'estero. Al senatore, si legge nell'ordinanza emessa il 7 giugno su richiesta del pubblico ministero e per competenza trasmessa alla Giunta delle elezioni del Senato, il giudice per le indagini preliminare attribuisce a Di Girolamo «un ruolo criminale» e per questo chiede alla Giunta l'autorizzazione a procedere con la misura cautelare degli arresti domiciliari.
GRAVE QUADRO INDIZIARIO - Le ipotesi di reato con cui si era avviata l'indagine su De Girolamo erano violazione della legge elettorale e falso in atto pubblico perchè «sprovvisto» dei requisiti della residenza all'estero al momento della candidatura. Ora, nella richiesta di autorizzazione alla giunta, il gip spiega che «gli esiti delle complesse indagini coordinate dalla Procura hanno consentito di raccogliere un compendio indiziario di particolare gravità a conferma delle ipotesi accusatorie formulate nei confronti degli indagati e con specifico riferimento al ruolo criminale svolto da Di Girolamo». L'ordinanza è stata inviata alla Giunta di Palazzo Madama lunedì scorso (il 9 giugno) ed è già stata messa all'ordine del giorno di martedì 17. Essendo infatti Di Girolamo un membro del parlamento, spetta alla Camera di appartenenza dare l'autorizzazione a procedere. Quindi la misura per ora rimane sospesa in attesa di quello che deciderà il Senato.
IMPUTAZIONI - Questi i capi d'imputazione verso il senatore Nicola Di Girolamo elencati nell'ordinanza di custodia cautelare del gip: aver attentato ai diritti politici dei cittadini; falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla sua identità; falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici determinata dall'altrui inganno; concorso in falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici; concorso in falsità in atti destinati alle operazioni elettorali determinata dall'altrui inganno; concorso in abuso di ufficio; falsità in atti destinati alle operazioni elettorali; false dichiarazioni sulle sue generalità (rese in corso di interrogatori davanti al pm davanti al quale, è scritto nell'ordinanza, avrebbe ribadito la «falsa» residenza). Nella richiesta di autorizzazione a procedere il gip Figliolia osserva che «le condotte ascrivibili a Di Girolamo appaiono di allarmante gravità» e che «il predetto, in spregio alle istituzioni e senza alcun rispetto per il corpo elettorale e per i diritti politici del cittadino, con una serie incredibile di inganni, ha impedito di fatto che gli elettori potessero manifestare le proprie scelte essendo stati indotti in errore» circa «la legittimità della candidatura» di Di Girolamo. «Al fine di potere eseguire la misura cautelare- scrive il magistrato- si chiede quindi al Parlamento l'autorizzazione all'arresto dell'indagato». Anche perchè, si legge ancora nel documento, «esiste il pericolo di reiterazione dei reati» per i quali è stato disposto l'arresto per Di Girolamo.
Articolo - TgCom
Non ho capito se doveevo metterlo qui o in un post nuovo
Il ministro Brunetta (uno dei più amati dagli italiani in questo momento chissà perchè...) ha messo online, sul sito del ministero, i dati delle consulenze pubbliche (dati del 2006).
Avete guardato?