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Il governo Berlusconi

  1. #381
    Can che dorme Wolverine
    Uomo 38 anni
    Iscrizione: 3/4/2006
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    Quote Originariamente inviata da Technics Visualizza il messaggio
    la frase nasce dal fatto che la sensazione è nell'aria.. non siamo autolesionisti (checchè si dica di quelli di sinistra) se fa una cosa buona meglio x tutti!
    E va bè, stiamo a vedere


  2. #382
    Dio Il Lupo
    38 anni
    Iscrizione: 15/5/2006
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    Ah questo mi pare ovvio. Le cose buone vanno lodate, sempre. In primis c'è il benessere di tutti, poi la discussione politica

  3. #383
    Overdose da FdT
    Uomo
    Iscrizione: 29/9/2004
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    primo atto di governo:

    Il ministro: cortei inutili, non condivido il riconoscimento ufficiale delle coppie «Gay Pride, niente patrocinio» Carfagna: per il governo gli omosessuali non sono discriminati


    ROMA — Mara Carfagna, ministro per le Pari opportunità, non esita: «Il patrocinio al Gay Pride? Non sono orientata a darlo. Non servono, i Gay Pride». Ne sono stati organizzati ben cinque quest'anno di Gay Pride e per quello nazionale (ci sarà il 28 giugno a Bologna) la richiesta ufficiale di patrocinio approderà oggi sulla scrivania di Mara Carfagna. Inutilmente.
    Il nuovo ministro per le Pari opportunità non ne vuole sapere delle manifestazioni degli omosessuali: «Hanno obiettivi che non condivido. Io sono pronta ad occuparmi di contrasto alle forme di discriminazione e di violenza. Sono pronta a dare patrocini a seminari e convegni che si occupano di questi problemi». E invece, i Gay Pride, che obiettivo hanno? «Penso che l'unico obiettivo dei Gay Pride sia quello di arrivare al riconoscimento ufficiale delle coppie omosessuali, magari equiparate ai matrimoni. E su questo certo non posso esser d'accordo ».
    I primi due cortei del Gay Pride ci saranno a Roma e a Milano in contemporanea il 7 giugno e per questi gli organizzatori stanno cercando patrocini locali e non del ministero. Ma Mara Carfagna è stata invitata a partecipare un po' a tutti quanti i cortei. Ovviamente non andrà a nessuno.
    «Io credo che l'omosessualità non sia più un problema. Perlomeno così come ce lo vorrebbero far credere gli organizzatori di queste manifestazioni. Sono sepolti i tempi in cui gli omosessuali venivano dichiarati malati di mente. Oggi l'integrazione nella società esiste. Sono pronta a ricredermi. Ma qualcuno me lo deve dimostrare».
    È convinta il ministro Carfagna: «Sono pronta ad agire su casi concreti e reali. Qualcuno che mi venga a dire che un omosessuale non è stato assunto per via della sua tendenza. O che sempre per tendenze sessuali venga negato un affitto o qualsiasi altro diritto. Allora sì che intervengo».
    Parla anche dei suoi amici il ministro Carfagna: «Sì, i miei amici omosessuali non mi dipingono una realtà così tetra per gli omosessuali del nostro Paese. Per questo, invece, sono pronta a sollecitare il nostro ambasciatore italiano presso le Nazioni Unite perché si faccia portavoce della richiesta della depenalizzazione universale dell'omosessualità».
    Non è, dunque, orientata ad occuparsi dei gay nostrani Mara Carfagna. Nemmeno di quella commissione per i diritti dei gay, delle lesbiche e dei transgender che pure alberga proprio dentro il suo ministero.
    «Non ho ancora preso bene visione di cosa sia e a cosa possa servire», dice. E poi spiega: «La verità è che una volta verificato a cosa serve credo che la userò per occuparmi anche di altro. Ci sono molti problemi di Pari opportunità. Un esempio? Nei luoghi di lavoro ancora oggi le donne guadagnano il 30% in meno dei loro colleghi pari grado. E questo è o non è un problema serio?».


    Non soltanto gay. «Disabili. Anziani. Bambini: ce ne è di problemi di pari opportunità nel nostro Paese», rilancia il ministro Carfagna. E spiega: le associazioni nazionali dei gay dicono che in due anni ci sono stati 12 casi di vittime di violenza omosessuale? Ma hanno presente i dati della violenza e della molestia sessuale sulle donne? Almeno 6-7 milioni ogni anno».
    (corriere della sera)
    -----------------------------
    il lupo perde il pelo ma non il vizio

  4. #384
    thorpe
    Ospite

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    siamo nelle mani di gente becera.

  5. #385
    Dio Il Lupo
    38 anni
    Iscrizione: 15/5/2006
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    Il ministro delle pari opportunità per antonomasia dovrebbe occuparsi di garantire pari opportunità ad ogni cittadino.

    Il problema è che, oltre al ruolo istituzionale, c'è anche quello politico.
    E l'una cosa inguaia l'altra.

  6. #386
    Se muoio rinasco P S Y C H O
    da Estero
    Iscrizione: 6/12/2005
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    Quote Originariamente inviata da Usher Visualizza il messaggio
    primo atto di governo:

    Il ministro: cortei inutili, non condivido il riconoscimento ufficiale delle coppie «Gay Pride, niente patrocinio» Carfagna: per il governo gli omosessuali non sono discriminati


    ROMA — Mara Carfagna, ministro per le Pari opportunità, non esita: «Il patrocinio al Gay Pride? Non sono orientata a darlo. Non servono, i Gay Pride». Ne sono stati organizzati ben cinque quest'anno di Gay Pride e per quello nazionale (ci sarà il 28 giugno a Bologna) la richiesta ufficiale di patrocinio approderà oggi sulla scrivania di Mara Carfagna. Inutilmente.
    Il nuovo ministro per le Pari opportunità non ne vuole sapere delle manifestazioni degli omosessuali: «Hanno obiettivi che non condivido. Io sono pronta ad occuparmi di contrasto alle forme di discriminazione e di violenza. Sono pronta a dare patrocini a seminari e convegni che si occupano di questi problemi». E invece, i Gay Pride, che obiettivo hanno? «Penso che l'unico obiettivo dei Gay Pride sia quello di arrivare al riconoscimento ufficiale delle coppie omosessuali, magari equiparate ai matrimoni. E su questo certo non posso esser d'accordo ».
    I primi due cortei del Gay Pride ci saranno a Roma e a Milano in contemporanea il 7 giugno e per questi gli organizzatori stanno cercando patrocini locali e non del ministero. Ma Mara Carfagna è stata invitata a partecipare un po' a tutti quanti i cortei. Ovviamente non andrà a nessuno.
    «Io credo che l'omosessualità non sia più un problema. Perlomeno così come ce lo vorrebbero far credere gli organizzatori di queste manifestazioni. Sono sepolti i tempi in cui gli omosessuali venivano dichiarati malati di mente. Oggi l'integrazione nella società esiste. Sono pronta a ricredermi. Ma qualcuno me lo deve dimostrare».
    È convinta il ministro Carfagna: «Sono pronta ad agire su casi concreti e reali. Qualcuno che mi venga a dire che un omosessuale non è stato assunto per via della sua tendenza. O che sempre per tendenze sessuali venga negato un affitto o qualsiasi altro diritto. Allora sì che intervengo».
    Parla anche dei suoi amici il ministro Carfagna: «Sì, i miei amici omosessuali non mi dipingono una realtà così tetra per gli omosessuali del nostro Paese. Per questo, invece, sono pronta a sollecitare il nostro ambasciatore italiano presso le Nazioni Unite perché si faccia portavoce della richiesta della depenalizzazione universale dell'omosessualità».
    Non è, dunque, orientata ad occuparsi dei gay nostrani Mara Carfagna. Nemmeno di quella commissione per i diritti dei gay, delle lesbiche e dei transgender che pure alberga proprio dentro il suo ministero.
    «Non ho ancora preso bene visione di cosa sia e a cosa possa servire», dice. E poi spiega: «La verità è che una volta verificato a cosa serve credo che la userò per occuparmi anche di altro. Ci sono molti problemi di Pari opportunità. Un esempio? Nei luoghi di lavoro ancora oggi le donne guadagnano il 30% in meno dei loro colleghi pari grado. E questo è o non è un problema serio?».


    Non soltanto gay. «Disabili. Anziani. Bambini: ce ne è di problemi di pari opportunità nel nostro Paese», rilancia il ministro Carfagna. E spiega: le associazioni nazionali dei gay dicono che in due anni ci sono stati 12 casi di vittime di violenza omosessuale? Ma hanno presente i dati della violenza e della molestia sessuale sulle donne? Almeno 6-7 milioni ogni anno».
    (corriere della sera)
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    il lupo perde il pelo ma non il vizio
    Avrà paura che gli "fregano" tutti i maschi!

  7. #387
    FdT-dipendente
    Uomo
    Iscrizione: 4/7/2007
    Messaggi: 1,581
    Piaciuto: 1 volte

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    Quote Originariamente inviata da Il lupo Visualizza il messaggio
    Il ministro delle pari opportunità per antonomasia dovrebbe occuparsi di garantire pari opportunità ad ogni cittadino.

    Il problema è che, oltre al ruolo istituzionale, c'è anche quello politico.
    E l'una cosa inguaia l'altra.
    Però mica fanno sempre manifestazioni contro la violenza sulle donne e soprattutto, non sono una spettacolarizzazione come lo è il Gay Pride <.<
    Comunque sia ne hanno già fatte quest'anno

  8. #388
    Tyler Durden
    Uomo 36 anni
    Iscrizione: 6/10/2007
    Messaggi: 16,094
    Piaciuto: 523 volte

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    ma ognuno avrà il diritto di manifestare (pacificamente) come vuole?
    si preoccupa del pubblico pudore? doveva pensarci prima


  9. #389
    Omino con la barba
    Uomo 40 anni
    Iscrizione: 26/5/2007
    Messaggi: 626
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    Quote Originariamente inviata da Holly. Visualizza il messaggio
    se finanziamo gli inceneritori, dovremmo anche finanziare la sanità, dal momento che ci sarà una crescita esponenziale dei tumori.
    Ecco perchè a Napoli c'è ancora la spazzatura per le strade perchè c'è gente male informata o che si basa su stupidi moralismi che non accetta il fatto le nuove tecnologie vanno avanti... per citarne qualcuno ne abbiamo 13 in Lombardia di vecchia generazione che non producono fumi dannosi ma producono ENERGIA... svegliamoci!

  10. #390
    FdT-dipendente
    Uomo
    Iscrizione: 4/7/2007
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    Piaciuto: 1 volte

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    Quote Originariamente inviata da Technics Visualizza il messaggio
    ma ognuno avrà il diritto di manifestare (pacificamente) come vuole?
    si preoccupa del pubblico pudore? doveva pensarci prima
    Io invece penso che la manifestazione si fanno per uno scopo: lanciare un messaggio forte alle persone, per far valere i propri diritti e le proprie idee.
    Come succedeva alle prime manifestazioni femministe bisognava dare un messaggio forte: per questo erano così "trasgressive", appunto per lanciare il messaggio che la donna valeva qualcosa.
    Così dò ragione ai gay se ai primi tempi si facevano queste manifestazioni, appunto per dare un messaggio forte e dire "noi ci siamo, rispettateci".
    Ora però credo che questo bisogno stia venendo sempre meno.
    Ormai nella società vengono sempre più accettati dala stragrande maggioranza dei cittadini (ovviamente c'è sempre qualcuno che non è d'accordo).
    Per cui credo che queste manifestazioni lentamente possano ridursi fino a una o due l'anno.

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