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Il governo Berlusconi

  1. #3141
    FdT-dipendente
    Uomo 39 anni
    Iscrizione: 1/1/2009
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    "Deve lavorare di più chi ha la possibilità di farlo"

    ..si,il problema è che avere un lavoro(indipendentemente dal fatto che sia decente o meno)è ormai un lusso...magari si possono anche trovare gli stagionali e qualcosina,ma bisognerebbe pensare al futuro.
    Io sono sulla soglia dei 26 e solo grazie ad 1 amico(che è la quarta estate di seguito che ci va),ho trovato in un magazzino della frutta(oltretutto lavoro di fatica,mi è stato detto);ora che sono giovane,ci può stare....il problema è per chi non lo è più e deve ricominciare soprattutto!
    Sono d'accordo solo sulla prima parte della frase:
    "La situazione è difficile".


  2. #3142
    Mai più senza FdT lakeofire
    Uomo 39 anni
    Iscrizione: 11/9/2007
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    se Obama dice che ci vuole ottimismo è uno statista... se lo dice Berlusconi è un irresponsabile...

  3. #3143
    Tyler Durden
    Uomo 37 anni
    Iscrizione: 6/10/2007
    Messaggi: 16,094
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    se intendi lo stesso berlusconi di "sposi mio figlio" si.. lo è

  4. #3144
    FdT-dipendente
    Uomo 40 anni
    Iscrizione: 10/3/2009
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    se Obama dice che ci vuole ottimismo è uno statista... se lo dice Berlusconi è un irresponsabile...
    Si ma ancora per poco Dagli tempo un anno e sara' un fascista guerrafondai anche lui.

    Ti ricordi la storia di Blair no?
    Ultima modifica di Alex D; 29/3/2009 alle 14:11

  5. #3145
    Overdose da FdT *AllStar*
    Donna 30 anni
    Iscrizione: 30/8/2008
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    Predefinito Berlusconi, gaffe «americana» sbaglia nome e dimentica gli schiavi

    Berlusconi, gaffe «americana» sbaglia nome e dimentica gli schiavi
    di Tullia Fabiani
    Richiami nobili, citazioni dotte. Guardando al passato per "fare futuro"; pescando con opportunismo nel repertorio della storia. Perché la storia, già la storia "siamo noi". Il premier Silvio Berlusconi, fondatore, promotore, capo indiscusso del neonato Popolo della Libertà, ieri nel suo discorso al Congresso, battezza così la sua creatura, motivando la scelta del nome: con riferimenti decisi alle origini delle democrazie occidentali; ai loro valori; alle loro prospettive culturali e politiche. A tutto ciò che ha portato a chiamare il neonato, "Popolo". E non "partito".

    Il popolo è quello a cui la Costituzione italiana attribuisce la sovranità, ricorda il premier. E lui, da leader, ha saputo nel tempo ben tradurre tale attribuzione in una sovranità mediatica assoluta e speculare, fatta di televoti e televendite. Il popolo è il primo soggetto della Costituzione degli Stati Uniti d'America (1787). Dice Berlusconi: «Benjamin Franklin, Thomas Jefferson, George Washington e gli altri padri fondatori degli Stati Uniti d’America vollero iniziare con queste parole la loro Costituzione, che era al tempo stesso una dichiarazione d’indipendenza e di libertà: “Noi, il popolo degli Stati Uniti”».

    Qualcuno, come fa qualche lettore attento alla storia da manuale, potrebbe additare un'imprecisione, un errore: il fatto, ad esempio, che Thomas Jefferson, estensore della Dichiarazione d'Indipendenza, non partecipò ai lavori della Costituzione, non era tra i 55 delegati, provenienti dai 13 stati americani, «perché in quel periodo, dal 1785 fino al 1789, si trovava in Francia inviato come diplomatico a Parigi e non partecipò in modo diretto alle discussioni». Ma non è tanto questione di fare i nomi giusti, pure se può avere una sua importanza nelle citazioni. È piuttosto, come nota Alessandro Portelli, americanista e docente all'Università La Sapienza di Roma, una questione di valutazione nel fare i riferimenti. E nel farli senza ambiguità e confusione.

    In altre parole: «Nella Costituzione americana, al di là dell'incipit che vede i fondatori chiamati in causa in quanto 'popolo' - osserva Portelli - veniva accettata la schiavitù, e pure se chiaramente va considerato il contesto, resta il fatto che mancava un'idea di diritto universale. Un nero, in quanto schiavo, valeva 3/5 di un essere umano - continua l'americanista - e il popolo cui ci si riferiva era di fatto un'elite colta, abbiente e maschile». Quindi l'obiezione: «Non ci si può richiamare a quella Costituzione e al popolo cui si rifaceva nel 1787. Considerata allora era un testo d'avanguardia, ma oggi è un altro mondo».

    Proprio un altro mondo, a cominciare dal presidente Barack Obama. «Non c'è nulla in comune tra Berlusconi e Obama - afferma Portelli - tanto per la loro storia culturale, che per il modo di fare politica sono molto, molto lontani. Il fatto di voler mostrare somiglianze da parte di Berlusconi, battute a parte, è solo l'ennesimo atto con cui fagocitare modelli. L'intero universo per Berlusconi confluisce in lui». E se così è figuriamoci la storia.

    con la parte in grassetto sono pienamente d'accordo

  6. #3146
    Bushi yasha
    Uomo 43 anni da L'Aquila
    Iscrizione: 8/9/2006
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    Beh,la differenza tra Obama è Berlusconi è che del primo non si sa ancora molto e quindi (forse a torto) si ripone tanta speranza...del secondo purtroppo si sa tutto

  7. #3147
    Bushi yasha
    Uomo 43 anni da L'Aquila
    Iscrizione: 8/9/2006
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    In questo caso non facciamone una colpa a Berlusconi,è ignorante come Flavia Vento con un calo improvviso di fosforo nel cervello..

  8. #3148
    FdT quasi assuefatto
    Uomo da Palermo
    Iscrizione: 24/8/2007
    Messaggi: 472
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    non riesco a essere stupito,la fama degli italiani cresce ogni giorno,w il made in italy,già sapevano che abbiamo un presidente del consiglio(quanto mi suona male dirlo)con il record del mondo di prescrizioni,plurindagato etc,ora sanno che è pure ignorante,che posso dire come si dice a palermo chista cu l'avutri

  9. #3149
    SS-Hauptsturmführer Wittmann
    Uomo 42 anni da Reggio Emilia
    Iscrizione: 21/12/2007
    Messaggi: 5,371
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    Quote Originariamente inviata da Slammy Visualizza il messaggio

    E lui, da leader, ha saputo nel tempo ben tradurre tale attribuzione in una sovranità mediatica assoluta e speculare, fatta di televoti e televendite.
    Trattasi di un articolo assolutamente imparziale..

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    Il popolo è il primo soggetto della Costituzione degli Stati Uniti d'America (1787). Dice Berlusconi: «Benjamin Franklin, Thomas Jefferson, George Washington e gli altri padri fondatori degli Stati Uniti d’America vollero iniziare con queste parole la loro Costituzione, che era al tempo stesso una dichiarazione d’indipendenza e di libertà: “Noi, il popolo degli Stati Uniti”».


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    Qualcuno, come fa qualche lettore attento alla storia da manuale, potrebbe additare un'imprecisione, un errore: il fatto, ad esempio, che Thomas Jefferson, estensore della Dichiarazione d'Indipendenza, non partecipò ai lavori della Costituzione, non era tra i 55 delegati, provenienti dai 13 stati americani, «perché in quel periodo, dal 1785 fino al 1789, si trovava in Francia inviato come diplomatico a Parigi e non partecipò in modo diretto alle discussioni».
    "Thomas Jefferson è stato un politico e scienziato È stato il terzo presidente degli Stati Uniti d'America ed è inoltre considerato uno dei padri fondatori della nazione.
    Il suo volto è ritratto Monte Rushmore accanto a quelli di George Washington, Abrham Lincoln eTheodore Rooslvelt. Fu il principale autore della Dichiarazione d'Indipendenza.
    Jefferson venne nominato deputato presso il congresso continentale. Assegnato alla commissione per la Dichiarazione di Indipendenza, Jefferson fu incaricato di elaborare la prima bozza del documento. "

    Proprio una gaffe gigantesca citarlo come uno dei padri fondatori degli Usa.
    Un errore degno di flavia vento così grossolano che voi tutti attenti lettori avrete senz'altro riconosciuto subito.
    Grottesco.

  10. #3150
    Dovahkiin
    Utente cancellato

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    Quote Originariamente inviata da Wittmann Visualizza il messaggio
    Un articolo assolutamente imparziale..



    "Thomas Jefferson è stato un politico e scienziato È stato il terzo presidente degli Stati Uniti d'America ed è inoltre considerato uno dei padri fondatori della nazione.
    Il suo volto è ritratto Monte Rushmore accanto a quelli di George Washington, Abrham Lincoln eTheodore Rooslvelt. Fu il principale autore della Dichiarazione d'Indipendenza.

    Proprio una gaffe gigantesca citarlo come uno dei padri fondatori degli Usa.
    Grottesco.
    La Dichiarazione d'Indipendenza e la Costituzione americana son due cose differenti.

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