Penso sia inutile che risponsa ad ogni pezzo del tuo discorso come ho quotato). Magari leggendo le varie discussioni capirai la mia idea e ciò che approvo e ciò che non approvo.
Cmq mi sembrava un discorso partendo con dei pregiudizie nettamente schierato. Un punto su tutto quello della PA....
Alcuni estratti da un articolo della rivista Nature (per chi non sa cos'è, da wikipedia: Nature è una delle più antiche ed importanti riviste scientifiche esistenti, forse in assoluto quella considerata di maggior prestigio nell'ambito della comunità scientifica internazionale (insieme a Science). Viene pubblicata fin dal 4 novembre 1869), tradotti a braccio dal sottoscrittoXD:
E' un tempo oscuro per gli scienziati in Italia, messi di fronte ad un governo che sta mettendo in atto una sua peculiare filosofia di taglio alle spese...
Il governo di centro destra di Silvio Berlusconi ha decretato che i budget dell'università e della ricerca possono essere usati come fondi per aiutare le banche e gli istituti di credito italiani. Non è la prima volta che Berlusconi ha messo nel mirino le università. In agosto, ha firmato un decreto che taglia del 10% il budget alle università.. Ha anche permesso alle università di trasformarsi in fondazioni private..
Intanto, il ministro dell'educazione, dell'università e della ricerca, Mariastella Gelmini, non è intervenuta riguardo le questioni correlate al suo ministero eccetto la scuola secondaria, ed ha permesso grandi e distruttive decisioni governative senza avanzare obiezioni. Ha rifiutato di incontrare scienziati ed accademici per ascoltare le loro preouccupazioni, o spiegare loro le politiche che sembrano richiedere il loro sacrificio...
In un'intervista ad un giornale, Brunetta ha paragonato i ricercatori ai capitani di ventura, dicendo che dare loro un lavoro permanente sarebbe "un po' come ucciderli"....
Se [il governo] vuole preparare un futuro realistico per l'Italia, come dovrebbe, non dovrebbe pigramente far riferimento ad un passato distante, ma capire come la ricerca funziona in Europa nel presente.
io nn sò come la pensi ti dico solo che personalmente ho perso ogni fiducia nelle istituzioni e non sono affatto schierato...e comunque non puoi negare che questo governo goda di grande consenso anche e soprattutto perchè ha saputo cavalcare l'onda dell'intolleranza, non solo nei confronti dello straniero che ormai è un "qualcosa da tollerare", ma anche nei confronti dei lavoratori statali "fannulloni" o dei professori assenteisti... non nego che ANCHE questi siano dei problemi di netta rilevanza per il popolo, ma mi sorprendo del fatto che nessuno si lamenti del fatto che l'Italia è il paese europeo che investe meno nella ricerca (l'1,1% del pil) o del fatto che tagliare i fondi alla pubblica amministrazione al grido di "fannulloni" sia un semplice sotterfugi per dare la possibilità a privati di entrare all'interno delle istituzioni pubbliche come le Università, se il problema delle Università italiane sono i professori assenteisti li prendi e li cacci non tagli i fondi e le assunzioni perchè l'Università non vive più..basti pensare che grazie a questa legge 133 in un ateneo storico come La Sapienza nel prossimo triennio saranno pensionati 435 professori ordinari che verranno sostituiti da 99 parigrado!! io voglio ammettere (standoci dentro) che nelle università ci sono professori solo di nome che non si vedono in ateneo fino al 27 del mese, ma ripeto la soluzione non è tagliare i fondi e le assunzioni ma mandare a casa chi ha abusato del proprio status e dei propri privilegi...
Apparte che forse non hanno mai visto come va la ricerca in Italia
E comunque TEORICAMENTE per far progredide le imprese la ricerca è fondamentale.
Dipende poi dove si attuano i tagli.
Noi non abbiamo problemi di soldi.
Forse ne spendiamo anche troppi.
Il problema è che vengono dispersi o indirizzati per cose inutili.
Allora io dico: se ora tagliano i fondi e fra degli anni i ricercatori avranno più fondi di quelli che hanno adesso ben venga.
L'imporante è che i tagli siano oculati.
non ci sono palle; noi italiani siamo tra i migliori ricercatori al mondo, solo che ce ne andiamo dall'italia perchè non ci sono i mezzi per poter svolgere le ricerche in santa pace.
la ricerca è fondamentale, ma non deve essere data in mano alle imprese e basta. le imprese non porteranno mai avanti ricerche che per loro sono scomode, o ricerche che magari richiedono anche più di 20 anni di investimento.
e per di più le grosse imprese italiane che possono finanziare ricerche, sono tutte imprese tradizionali, non abbiamo imprese in settori all'avanguardia; quindi la ricerca se verrà finanziata sarà per meri scopi di mercato e non certo per far progredire la scienza e le conoscenze.
i tagli, ultimamente, non sono oculati; o meglio si taglia al pubblico e non si taglia al privato, anzi si dona.
io laureato in Chimica m son fatto 5 anni in un ateneo che faceva e fa ancora oggi schifo! niente soldi per costruire laboratori di chimica, tante ore in meno di laboratorio, un ateneo da 6 anni incompiuto... assegni di ricerca sempre più rari... progetti di ricerca ce ne sono pochi e molti spariranno... l'unica è andare dai 6 mesi ad un anno all'estero ma costa... e in questi tempi non c'è che da piangere... la ricerca italiana è ferma, langue... non possiamo molto competere in Europa e fuori... chi ci riesce è da ammirare...
e se Nature scrive articoli così, vuol dire che siamo alla frutta...
bravo Berlusca continua a tagliare fondi alle università... bravo...
non è lui a dover faticare per arrivare alla fine del mese
berlusconi vai nel cesso che è meglio..(per non dire un'altra cosa!!!!)