Purtroppo Vauro fa ridere...
Purtroppo Vauro fa ridere...
ahhahahahh non l'avevo letta grande...ahah
Retromarcia del Cavaliere sul ruolo del Parlamento. Fini: "Anche ridurre il numero
è compito dell'Assemblea". E Casini rilancia: "Presenti un ddl, noi lo voteremo"
Berlusconi: "Mai detto Camere inutili
dal Pd comportamento indegno"
Gianfranco Fini
ROMA - "La Finocchiaro e D'Alema si sono comportati in modo indegno, ignobile e spudorato attribuendomi parole che non ho mai pronunciato e cioè che il Parlamento sarebbe inutile e dannoso". A fine giornata Silvio Berlusconi torna con foga sulla polemica che ieri lo aveva contrapposto al presidente della Camera Gianfranco Fini.
"Questo - ha continuato il presidente del Consiglio - è lo stenografico del passaggio del mio intervento a braccio alla Confindustria per l'accenno fatto al Parlamento: 'Il Presidente del Consiglio non ha praticamente nessun potere perché, come sapete, la Costituzione è stata scritta dopo il ventennio fascista. Non è stato dato nessun potere al governo e tutti i poteri sono stati dati al Parlamento. Il Parlamento è pletorico: ci sono infatti 630 deputati, quando ne basterebbero 100. Chiaro che per arrivare a questo dovremmo arrivare ad un disegno di legge di iniziativa popolare perché non si può chiedere ai capponi o ai tacchini di anticipare il Natale! Credo che questo sia e debba essere chiaro a tutti."
"Evidentemente - conclude - l'antico vizio stalinista di capovolgere la realtà non è mai venuto meno".
Berlusconi parla alla fine di una giornata in cui il presidente della Camera aveva ribadito ancora una volta, e con chiarezza, il suo punto di vista: "E' una questione che non si pone", dice, a proposito della possibilità di fare proposte di legge di iniziativa popolare, come annunciato dal premier.
Fini risponde ai cronisti al termine delle "lezioni sulla Costituzione" tenute agli studenti. Sostenendo che la strada indicata da Berlusconi, anche nel caso di argomenti da lui citati (come la riduzione del numero dei parlamentari) non produce da sè il risultato auspicato. "Una proposta di legge di iniziativa popolare - spiega infatti il numero uno di Montecitorio - non sostituisce il Parlamento. E' una delle modalità previste dai costituenti per l'avvio dell'iter legislativo. Chi può dare il via a una legge? I cittadini, i parlamentari o il governo. Ma è sempre il Parlamento che decide".
E anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti, era intervenuto sulla questione: "Ci sono sono tante altre riforme da fare, con un Parlamento più snello si potrebbe procedere a passo più veloce. Il governo in un anno ha già riformato la scuola, ha tagliato migliaia di leggi inutili, ridotto sprechi e lentezze burocratiche, ha avviato un'autentica rivoluzione nella pubblica amministrazione".
Molto diverso il punto di vista del leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, che sfida il premier: "Berlusconi ieri ha spiegato che 100 parlamentari bastano, noi lo invitiamo a passare dalle parole ai fatti: presenti un disegno di legge. Noi lo voteremo. Riduca a 100 i parlamentari, ma ho i miei dubbi che lo faccia, perché è la Lega che determina gli orientamenti del governo".
Berlusconi: "Mai detto Camere inutili dal Pd comportamento indegno" - Politica - Repubblica.it
ohhh....vedete che siete solo dei comunisti faziosi del *****.....lui non ha mai detto ciò che la stampa di sinistra ha scritto, e per smentire ci ha messo 2 giorni, piu del previsto, inoltre è colpa della sinistra...vergonatevi!!
Ma lol che Paese di merda
oddio l'ho appena lettoooooo ma come cacchio fa? ma non si vergogna di nulla? ci sono i video porca eva evidentemente ha dei seri problemi con l'italiano altro che di pietro
l'Unità
al 55° secondo lo dice espressamente......
poverino aveva ragione la signora Lario: è malato!!
Il presidente del consiglio non ha nessun potere?????
Ma è deficiente??? Vuole diventare come Silla?
Ma per favore, che se ne stia zitto. Fa pena.
Berlusconi-Letizia, nessuna verità ma tanti passi falsi
di Enrico Fierro Bugie. Verità inconfessabili. E l’affannoso lavorìo di tanti (troppi) soggetti che «maneggiano» la notizia, la plasmano fino a farle prendere la forma desiderata. Così il caso Noemi-Berlusconi si è già trasformato nel mistero italiano degli anni Duemila. La tonalità dominante del colore è il torbido. Alimentato dalle troppe bugie del premier e dalle interessate reticenze della famiglia Letizia.
CASALESI
Cognome poco diffuso a Napoli. In Campania concentrato nel Casertano. Zona dominata dal clan dei «casalesi». Un dato di fatto normalissimo che martedì scorso ha generato un singolare cortocircuito mediatico. Nella notte tra lunedì e martedì viene arrestato un pericoloso latitante di camorra. Franco Letizia. Dalle 7,22 di martedì (ora del primo «lancio» di agenzia) fino alle 12,18 nessun sito internet, nessuna radio locale stabilisce un qualsiasi collegamento, e meno che mai l’esistenza di rapporti di parentela, tra l’arrestato e il papà della Noemi. Eppure alle 12,18 i terminali battono una agenzia Ansa che «chiarisce» che il Letizia boss «non ha alcun legame di parentela con Benedetto Letizia». Si tratta di semplice omonimia. Che però nessuno aveva sollevato. Smentita di una notizia che nessuno aveva pubblicato.
La camorra, soggetto da maneggiare con cura in questa storia. Anche se i tanti set di questo reality non aiutano a tenerla a debita distanza. Secondigliano (il quartiere monstre dove i Letizia hanno alcune loro attività); Portici, la città-quartiere dove vivono Noemi e sua madre, e Casoria, il paesone della festa. In ognuno di questi luoghi i clan hanno un controllo ferreo del territorio. Sanno tutto. Di tutti. Chiarire fino in fondo i misteri di questa vicenda e non aggiungerne altri può aiutare. Ma l’epicentro dei misteri è nei rapporti tra Silvio Berlusconi e i Letizia. Quando si sono conosciuti, perché, qual è il legame che tiene avvinghiato Silvio Berlusconi a questa famiglia colta da improvvisa notorietà?
LE DOMANDE SENZA RISPOSTA
Domande ancora orfane di risposte credibili. Elio Letizia non è mai stato autista di Craxi. La madre di tutte le «balle» che avrebbe dovuto supportare il rapporto tra il Cavaliere e il messo comunale è stata sgonfiata da poderose smentite. Berlusconi il 7 maggio alla tv France2: «Il papà di Noemi fa parte del mio partito». Falso: tutti i maggiorenti di Forza Italia a Napoli hanno pubblicamente detto di non ricordare alcuna militanza, neppure ai livelli più bassi, di Elio. «L’amicizia di Silvio riguarda me. Tutto si poggia su quello», dice il 5 maggio a «La Repubblica» il signor Letizia. Noemi nella varie interviste che rilascia «non ricorda» i particolari dell’amicizia tra la sua famiglia e il Cavaliere. Mamma Anna Palumbo, invece, invoca la privacy: «Non chiedetemi più come ho conosciuto il Presidente».
Perché la loro è una amicizia di vecchia, anzi vecchissima data. Un legame stretto del quale però non vi è traccia negli anni passati, quando Noemi era poco più che una bambina. Nel 2001 la famiglia viene funestata da un lutto gravissimo, la morte del figlio Yuri, 20 anni. All’epoca l’amico di vecchia data Silvio non si fa vivo. Neppure un telegramma. Infine, il rapporto con Noemi prima della festa dei 18 anni. Berlusconi ne parla a France2. «La ragazza non ha mai avuto modo di frequentarmi da solo. È venuta a trovarmi sempre con sua madre, o suo padre...». L’articolo firmato ieri da Massimo Giannini su «La Repubblica» si incarica di ricordare almeno una circostanza nella quale Noemi era col Cavaliere da sola e senza mammà. 19 novembre 2008, Villa Madama, cena con vip e imprenditori. Noemi c’è. Per lei viene addirittura rivoluzionata la disposizione dei posti a tavola. «Alla fine della cena, secondo il ricordo dei presenti, Noemi sarebbe stata vista allontanarsi su un’auto blu, al seguito dell’Audi nera del premier», si legge. All’epoca Noemi non aveva ancora compiuto 18 anni. Era minorenne. Brutti tempi per il Cavaliere. Che spera nella «verità». «Quando tutti conosceranno la realtà - dice a Porta a Porta il 5 maggio - non potranno che prendere atto che c’è stato un gesto di amicizia che non aveva nulla di scandaloso». La realtà tante «mani» la stanno plasmando ad uso e consumo del premier. E dei suoi voti.
unitá.it
La Rai e il canone. Una stoccata, infine, alla Rai e alle trasmissioni più invise al premier. "La televisione pubblica che abbiamo oggi è l'unica televisione pubblica che attacca il governo, con una pluralità di trasmissioni infinita, tant'è vero che sono sempre di più gli italiani che non pagano il canone, perchè non sono d'accordo che con i loro soldi si paghino Annozero, Ballarò, Report e tutte queste trasmissioni di contrasto con la politica del governo e con il leader del governo": quest'ultima dichiarazione è stata fatta da Berlusconi ai microfoni di Canale Italia.
oooh finalmente.. bravissimo! ora parliamo di rete 4 e europa 7.. -.- io spero davvero che quest'uomo un giorno rinsavisca e si renda conto delle troi.ate che dice