Nel processo sui presunti fondi neri di Mediaset, in cui è imputato anche il premier Silvio Berlusconi, il Tribunale di Milano ha accolto l'eccezione di legittimità costituzionale presentata dalla pubblica accusa sul lodo Alfano, la legge che sancisce l'immunità delle quattro più alte cariche dello Stato.
Lo ha annunciato in aula il presidente del collegio, Edoardo D'Avossa, al termine della camera di consiglio.
"Il tribunale dichiara rilevante e non manifestamente infondata la questione di illegittimità costituzionale del lodo Alfano e sospende il dibattimento nei confronti di Silvio Berlusconi, disponendo l'invio degli atti alla Corte costituzionale", ha detto il presidente.
La Corte costituzionale dovrà ora esprimersi al riguardo e fino a quel momento il processo a Berlusconi resterà sospeso.
Secondo il pubblico ministero Fabio De Pasquale, il Lodo -- che porta il nome del ministro della Giustizia Angelino Alfano e che è stato approvato a luglio con la forte opposizione del centrosinistra -- non ha sanato i rilievi di incostituzionalità che la Corte Costituzionale aveva espresso sul precedente lodo Schifani sull'immunità per le più alte cariche dello stato e viola inoltre l'articolo 3 della Costituzione sull'uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge.
Per i difensori del presidente del Consiglio la posizione del pm è "infondata e non rilevante", e la dimostrazione della costituzionalità della legge, come ha sottolineato l'avvocato Niccolò Ghedini, "sta nelle dichiarazioni che fa (Giorgio) Napolitano il 28 luglio", quando il capo dello Stato disse di aver promulgato il lodo con spirito "indipendente" dalla politica e con "unico punto di riferimento" la sentenza emanata nel 2004 dalla Corte Costituzionale.
PER TRIBUNALE LODO NECESSITA DI LEGGE COSTITUZIONALE
Una ricostruzione questa su cui non ha concordato il presidente del tribunale D'Avossa che nell'ordinanza con la quale invia gli atti alla Consulta afferma che la promulgazione del capo dello Stato è un "controllo diverso" da quello demandato al giudice ordinario e alla Corte costituzionale.
Tra i profili di presunta incostituzionalità individuati dal tribunale c'è quello che il Lodo Alfano doveva essere introdotto nell'ordinamento con legge costituzionale e non ordinaria, riguardando materia e organi schiettamente costituzionali.
"La decisione del tribunale è completamente sbagliata", tuona Ghedini al termine dell'udienza davanti ai giornalisti. "E' chiaro fin d'ora che il lodo Alfano non necessita di una legge costituzionale. A Milano la situazione resta sempre uguale e non c'è nulla di cui stupirsi".
Il lodo Alfano prevede che dalla sua entrata in vigore si sospendano tutti i processi penali in corso, in ogni fase o grado, per capo dello Stato, presidenti di Camera e Senato e presidente del Consiglio. La sospensione non si applica nel caso di reati "funzionali", ossia commessi dalle quattro cariche nel corso dell'esercizio delle loro funzioni.
A differenza del lodo Schifani -- varato nel 2004 durante il precedente governo Berlusconi e bocciato dalla Consulta perché incostituzionale -- il nuovo Lodo stabilisce una durata limitata dello scudo e consente alle parti civili di esser risarcite. La sospensione riguarda anche la prescrizione e non preclude al giudice l'acquisizione di prove non rinviabili.
Nel processo sui presunti fondi neri di Mediaset, la procura ipotizza che alcune major americane abbiano venduto diritti televisivi per 470 milioni di euro a due società offshore collegate a Fininvest -- la holding che controlla il 35,5% di Mediaset -- le quali li avrebbero poi rivenduti con una forte maggiorazione di prezzo a Mediaset per aggirare il fisco italiano e creare fondi neri a disposizione di Berlusconi.
I capi di accusa, a vario titolo e per i diversi imputati nel processo vanno dall'appropriazione indebita, alla frode fiscale, al falso in bilancio, alla ricettazione e al riciclaggio.
Gli imputati e Mediaset hanno sempre respinto le accuse, sostenendo di non avere mai avuto fondi neri e di aver agito rispettando sempre le regole di trasparenza a tutela degli investitori.