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Referendum: Si o No?

  1. #31
    Rum e Cocaina Sally
    Donna 39 anni da Carbonia-Iglesias
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    Quote Originariamente inviata da s@ve

    Neanch'io sono ferratissimo, però dico che a me 'ste 5 regioni a statuto autonomo non sono mai andate giù e che mi sembrerebbe più ragionevole ridiscutere la loro autonomia piuttosto che esportarla altrove.
    Per esempio credo che tali regioni autonome siano quelle di confine e che i problemi che hanno portato a tale autonomia siano legati proprio a cio'... io dico che oggi, piuttosto che cercare provvedimenti locali per attenuare le differenze che ci sono di qua e di là del confine nazionale, sarebbe il caso di cominciare a uniformare leggi, tariffe e quant'altro dell'europa intera.
    Faccio un esempio, i carburanti. In Friuli costano di meno perché se no i friulani vanno oltre confine a fare il pieno che lì risparmierebbero. Io dico: non sarebbe il caso di domandarci perché i carburanti in italia in slovenia e in austria debbano avere costi diversi?
    il fatto di uniformare TUTTO è una cosa quasi impossibile secondo me..



    boh, non so. Per me se ogni regione pagasse le tasse alla regione, e non allo stato, sarebbe meglio.. poi ogni regione decide come amministrarli, ma almeno so che pago per qualcosa che, si spera, mi aiuterà. hai letto la storia delle poste sopra? xè pago un casino di tasse e invece ke migliorare i servizi li peggiorano? anzi li dimezzano

    La scuola per me è giusto che sia gestita dalla regione, esempio stupido: in sicilia a maggio fa già molto caldo, potrebbero iniziare prima e finire prima. E' una cazzata, ma per dire ke ognuno si gestisce come vuole, lasciando sempre dei "limiti", quello si.. nel senso che non puoi mettere 2 ore di lezioni al giorno, per esempio

  2. # ADS
     

  3. #32
    Se muoio rinasco P S Y C H O
    da Estero
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    Quote Originariamente inviata da Sally

    il fatto di uniformare TUTTO è una cosa quasi impossibile secondo me..

    boh, non so. Per me se ogni regione pagasse le tasse alla regione, e non allo stato, sarebbe meglio.. poi ogni regione decide come amministrarli, ma almeno so che pago per qualcosa che, si spera, mi aiuterà. hai letto la storia delle poste sopra? xè pago un casino di tasse e invece ke migliorare i servizi li peggiorano? anzi li dimezzano

    La scuola per me è giusto che sia gestita dalla regione, esempio stupido: in sicilia a maggio fa già molto caldo, potrebbero iniziare prima e finire prima. E' una cazzata, ma per dire ke ognuno si gestisce come vuole, lasciando sempre dei "limiti", quello si.. nel senso che non puoi mettere 2 ore di lezioni al giorno, per esempio
    Ormai si è giunti al punto che è stata scimmiottata una devolution in nome della quale lo stato non dà più alcun fondo agli enti locali, per questo i servizi (postali e altri) stanno peggiorando ovunque in italia. Quindi gli enti locali si stanno arrampicando sugli specchi per ottenere altri fondi e da qui l'aumento esponenziale di tasse come l'ici, la tarsu, l'acqua... Io vedrei la devolution come la causa piuttosto che la soluzione a tali problemi. Ci vuole uno stato ben gestito che garantisca i fondi dovuti agli enti locali.

    Riguardo alle scuole, guarda che certe piccole questioni, come data inizio e fine della scuola, sono già gestiti localmente, a livello ancora piu' capillare che le regioni, addirittura dai singoli provveditorati.

  4. #33
    Sempre più FdT
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    Quote Originariamente inviata da s@ve

    Neanch'io sono ferratissimo, però dico che a me 'ste 5 regioni a statuto autonomo non sono mai andate giù e che mi sembrerebbe più ragionevole ridiscutere la loro autonomia piuttosto che esportarla altrove.
    Per esempio credo che tali regioni autonome siano quelle di confine e che i problemi che hanno portato a tale autonomia siano legati proprio a cio'... io dico che oggi, piuttosto che cercare provvedimenti locali per attenuare le differenze che ci sono di qua e di là del confine nazionale, sarebbe il caso di cominciare a uniformare leggi, tariffe e quant'altro dell'europa intera.
    Faccio un esempio, i carburanti. In Friuli costano di meno perché se no i friulani vanno oltre confine a fare il pieno che lì risparmierebbero. Io dico: non sarebbe il caso di domandarci perché i carburanti in italia in slovenia e in austria debbano avere costi diversi?
    visto che si citano le regioni autonome, di cui io faccio parte, ecco una breve spiegazione:
    Regioni Autonome furono istituite dalla stessa Assemblea costituente nel 1948: Sicilia e Sardegna visiti i forti movimenti autonomistici, se non addirittura separatistici come in Sicilia, la Valle d'Aosta per proteggere la minoranza francofona, il Trentino-Alto Adige, per la tutela dei germanofoni ai sensi dell’Accordo di Parigi. Il friuli venezia giulia venne aggiunto più tardi nel 1963, non c'è scritto nulla, ma penso sia stata aggiunta per la situzione dei balcani.
    Sinceramente...visto come sono messe....io direi che dovrebberò essere d'esempio per le altre regioni, apparte la sicilia (dove si dovrebbe combattere la mafia) nelle altre 4 regioni autonome non si può certo dire che non si stia bene! e in più gli sprechi statali sono notevolmente abbattuti....cosa non da poco direi!

  5. #34
    Se muoio rinasco P S Y C H O
    da Estero
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    Quote Originariamente inviata da adfk

    visto che si citano le regioni autonome, di cui io faccio parte, ecco una breve spiegazione:
    Regioni Autonome furono istituite dalla stessa Assemblea costituente nel 1948: Sicilia e Sardegna visiti i forti movimenti autonomistici, se non addirittura separatistici come in Sicilia, la Valle d'Aosta per proteggere la minoranza francofona, il Trentino-Alto Adige, per la tutela dei germanofoni ai sensi dell’Accordo di Parigi. Il friuli venezia giulia venne aggiunto più tardi nel 1963, non c'è scritto nulla, ma penso sia stata aggiunta per la situzione dei balcani.
    Sinceramente...visto come sono messe....io direi che dovrebberò essere d'esempio per le altre regioni, apparte la sicilia (dove si dovrebbe combattere la mafia) nelle altre 4 regioni autonome non si può certo dire che non si stia bene! e in più gli sprechi statali sono notevolmente abbattuti....cosa non da poco direi!

    Non fare demagogia, il fatto che in tre di quelle cinque regioni si stia bene non può dipendere dal fatto che sono autonome, ne è la riprova che ce ne sono altre due dove così bene le cose non funzionano. Per contro posso elencarti altre regioni NON autonome dove le cose funzionano (toscana, Emilia) e altre NON autonome dove le cose non funzionano (calabria, campania?).
    Quindi se vogliamo discutere di autonomia o meno delle regioni facciamolo a pescindere da questo e quell'esempio...

  6. #35
    Sempre più FdT
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    voterò NO

  7. #36
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    Quote Originariamente inviata da s@ve


    Non fare demagogia, il fatto che in tre di quelle cinque regioni si stia bene non può dipendere dal fatto che sono autonome, ne è la riprova che ce ne sono altre due dove così bene le cose non funzionano. Per contro posso elencarti altre regioni NON autonome dove le cose funzionano (toscana, Emilia) e altre NON autonome dove le cose non funzionano (calabria, campania?).
    Quindi se vogliamo discutere di autonomia o meno delle regioni facciamolo a pescindere da questo e quell'esempio...
    La sicilia ha una storia a parte, la sardegna non si sta poi così male, le altre tre sono sempre tra le prime per condizioni di vita e benessere, scusami tanto ....ma significherà qualcosa no? è inutile negare....che certi settori potrebberò rendere al massimo se il sistema fosse decentralizzato, e nn puoi di certo negarlo!! dopo vieni qui con le solite storie ..e le altre regioni?? etc etc....se ognuno gestisse bene i proprio soldi vedresti che salto di qualità farebbe l'italia...

  8. #37
    Se muoio rinasco P S Y C H O
    da Estero
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    Quote Originariamente inviata da adfk

    visto che si citano le regioni autonome, di cui io faccio parte, ecco una breve spiegazione:
    Regioni Autonome furono istituite dalla stessa Assemblea costituente nel 1948: Sicilia e Sardegna visiti i forti movimenti autonomistici, se non addirittura separatistici come in Sicilia, la Valle d'Aosta per proteggere la minoranza francofona, il Trentino-Alto Adige, per la tutela dei germanofoni ai sensi dell’Accordo di Parigi. Il friuli venezia giulia venne aggiunto più tardi nel 1963, non c'è scritto nulla, ma penso sia stata aggiunta per la situzione dei balcani.
    Sinceramente...visto come sono messe....io direi che dovrebberò essere d'esempio per le altre regioni, apparte la sicilia (dove si dovrebbe combattere la mafia) nelle altre 4 regioni autonome non si può certo dire che non si stia bene! e in più gli sprechi statali sono notevolmente abbattuti....cosa non da poco direi!

    Non fare demagogia, il fatto che in tre di quelle cinque regioni si stia bene non può dipendere dal fatto che sono autonome, ne è la riprova che ce ne sono altre due dove così bene le cose non funzionano. Per contro posso elencarti altre regioni NON autonome dove le cose funzionano (toscana, Emilia) e altre NON autonome dove le cose non funzionano (calabria, campania?).
    Quindi se vogliamo discutere di autonomia o meno delle regioni facciamolo a pescindere da questo e quell'esempio...

  9. #38
    Assuefatto da FdT
    Uomo da Pistoia
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    salve mi sono già presentato ma lo rifarò...sono daniele nella mia città gestisco un gruppo politico di estrema sinistra(sia kiaro nn siamo dei fanatici del soviet!!!) cmq di politica me ne intendo abbastanza, so di non essere proprio una voce candida e super partes ma dirò la mia..

    alla base di tutte le democrazie c è l unità nazionale (garibaldi unificò l italia ed è divenuta una presunta democrazia) votando si e quindi dando un autonomia a 20 regioni avremmo:
    20 diversi sistemi sanitari
    20 diversi sistemi autostradali
    20 diversi sistemi scolastici
    20 diversi sistemi aereoportuali
    ecc ecc

    in pratica se un cittadini puta caso romano decide di andare a fare il bagno a rimini e malauguratamente si rompe un polso va all ospedale e senza saperne nulla si ritrova a pagare 100€ perchè il sistema sanitario li funziona cosi...(naturalmente è un esempio)
    votando si arriveremmo a conflitti tra regioni estremi poichè tutte le regioni diverrebbero dei fortini (comunisti fascisti e democristiani) votando si il sud e le isole verrebbero esclusi dall italia e la loro situazione già poco agevole diverrebbe drammatica...

    ma sopratutto votando si la costituzione di De Gasperi si trasformerebbe nella costituzione di BORGHEZIO E CALDEROLI!!!!
    l italia è già disunita...nn portiamola proprio al baratro...
    al referendum vota NO!

    (scusate se ho trasformato una semplice discussione in un comizio!!)

  10. #39
    ti confondo e ti piace Ligaro
    Uomo 38 anni da Torino
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    Io voterò NO.


    Svolgo una breve disamina, a cominciare dalla SEZIONE I (Le Camere) del TITOLO I – (Il Parlamento)

    ART.55
    In base alla modifica di questo articolo il Parlamento si compone della Camera dei deputati e del Senato federale della Repubblica, che andrebbe a sostituire l’attuale Senato della Repubblica, provocando il venir meno del “bicameralismo perfetto”, come avrò modo di chiarire meglio nel prosieguo di questa analisi.

    ART.56
    La Camera dei Deputati è composta da 518 deputati (ora 630), 18 dei quali eletti nella circoscrizione Estero, e dai deputati a vita, di cui all’art. 59, che illustrerò.
    Sono eleggibili a deputati gli elettori che nel giorno delle elezioni hanno compiuto il 21esimo (ora 25esimo) anno di età.

    Suona allettante, in realtà profuma di demagogia.
    La riduzione dei deputati (e, come vedremo, anche dei senatori) entrerà in vigore a partire dal 2016, e ci sarà tutto il tempo per ripristinare la cifra a 630.
    Riguardo alla riduzione dell’età per potersi candidare alle elezioni la demagogia si fa sempre più marcata: 21 anni sono pochi per sedere al Parlamento e partecipare attivamente alle operazioni che si svolgono al suo interno.
    Inoltre sfido qualsivoglia partito a candidare un 21enne!
    È mera demagogia per cercare il voto dei giovani!

    ART.57
    Il Senato federale della Repubblica è composto da 252 (ora 315) senatori eletti in ciascuna Regione contestualmente all’elezione del rispettivo Consiglio regionale o Assemblea regionale e, per la Regione Trentino Alto Adige/Südtirol, dei Consigli delle Province autonome.
    Nessuna Regione può avere un numero di senatori inferiore a 6; il Molise ne ha 2 e la Valle d’Aosta/Vallèe d’Aoste 1.

    Vi sono alcuni aspetti positivi e altri no.
    Talune previsioni contenute nel progetto di riforma appaiono opportune e condivisibili, sia in relazione all’esigenza di superamento dei problemi di inefficienza del Parlamento, sia in relazione ai più recenti obiettivi di adeguamento del nostro ordinamento in senso federale: la riduzione dei membri (rinviata però al 2016), l’eliminazione dei senatori a vita (sostituiti dai deputati a vita, secondo il già citato art. 59) e di quelli eletti nelle circoscrizioni Estero vanno in queste direzione.
    Sono limature che tradiscono il ventilato progetto di una Camera delle Regioni: la realizzazione di un’autentica Camera federale in un sistema bicamerale deve basarsi su una composizione legata al territorio prima ancora che su una differenziazione delle funzioni.
    Come insegna l’esperienza di tutti gli ordinamenti europei a precendente struttura unitaria e centralizzata (come il nostro), tale Camera non può risultare da un’elezione a suffragio universale e diretto e avere pertanto solo una legittimazione democratica generale, ma deve costituire la sede unitaria di rappresentanza delle istituzioni territoriali.
    In questo senso, la soluzione della mera contestualità delle elezioni di senatori e consiglieri regionali appare insufficiente all’interno di una logica autenticamente federalista.
    Il testo proposto mantiene l’elezione a suffragio universale e diretto e lega la scelta dei senatori a requisiti che non paiono sufficienti a garantire una rappresentantività effettiva ed efficace degli enti regionali e locali.

    Non è finita qua purtroppo.
    La contestualità infatti contrasta con la regola per cui dev’essere chiaramente identificabile l’istituzione per la quale si è chiamati a votare. Sono in gioco istituzioni di livello eterogeneo quali il Senato federale e i Consigli Regionali.
    La volontà dei legislatori è quella di rendere omogenei i consensi a entrambi i livelli, laddove a volte si verifica invece una divergenza tra il voto politico e quello amministrativo.
    Più in concreto, il centro-destra raccoglie maggiori consensi alle elezioni politiche, il centro-sinistra a quelle amministrative. I legislatori, di centro-destra, intendono sfruttare l’onda del voto politico per acquistare terreno anche a livello amministrativo, facendo leva sull’esigenza di stabilità a livello istituzionale.

    La tanto auspicata (dalla Lega Nord) Camera delle Regioni non è altro che il prodotto di un’avventata operazione di ingegneria costituzionale, in cui l’appellativo “federale” funge da specchietto per le allodole, o meglio da “contentino” che i dirigenti leghisti possono scodellare per tenere a bada la militanza.
    In realtà infatti perdura la concezione del Senato come camera politica a vocazione sostanzialmente (o prevalentemente) nazionale.

    I federalisti non hanno di che gioire.

    ART.58
    Sono eleggibili a senatori di una Regione gli elettori che hanno compiuto i 25 (ora 40) anni di età e hanno ricoperto o ricoprono cariche pubbliche elettive in enti territoriali o regionali, all’interno della Regione, o sono stati eletti senatori o deputati nella Regione o risiedono nella Regione alla data di indizione delle elezioni.

    Come citavo poc’anzi, i requisiti sono piuttosto blandi.
    Ipotizziamo che io diventi consigliere comunale in un paesino vicino a Torino e ipotizziamo invece che io sia Assessore alla Sanità della Regione Piemonte.
    La mia conoscenza dei problemi della Regione subirebbe evidenti variazioni a seconda dell’una o dell’altra opzione.
    Eppure per assurdo potrebbero essere eletti anche esclusivamente consiglieri comunali.
    L’ultimo requisito, quello della residenza nella Regione alla data di indizione delle elezioni (che sarebbe sufficiente per se stesso), è ridicolo!

    La riduzione dell’età per l’eleggibilità, venendo meno il bicameralismo perfetto, mi trova concorde.

    ART.59
    È deputato di diritto e a vita, salvo rinunzia, chi è stato Presidente della Repubblica.
    Il Presidente della Repubblica può nominare deputati a vita cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario. Il numero non può essere superiore a 3 (attualmente ve ne sono 5)

    Viene proposta una traslazione dal Senato alla Camera a cui si accompagna una riduzione numerica.
    Non ho obiezioni da sollevare, questo punto mi va bene così com’è.

    Seguono le modifiche degli art. 60, 61, 62, 63, 64, 65, 66, 67, 69, che non introducono sostanziali modifiche.

  11. #40
    Matricola FdT
    Uomo 37 anni da Bologna
    Iscrizione: 18/5/2005
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    Quote Originariamente inviata da darkness_creature

    Non è del tutto vero, io sono contro una dittatura, ma sono anche contro un'eccessiva divisione del potere, che per me è altrettanto dannosa. Io sono del parere che chiunque sia eletto, deve cmq avere il potere, senza doverlo dividere con troppi altri. Ripeto, io nn voglio una dittatura, voglio quella che io chiamo "democrazia forte". Un potere troppo diviso nn fa bene a nessuno, secondo me.
    quoto, in linea generale il tuo ragionamento non fa una piega e mi associo..
    il problema che vorrei porti è: credi ancora nella politica?
    Ancora non ho vent'anni e ti dirò, personalmente, sono schifato dalla politica..
    Come si può dare a cuor leggero tanto potere nelle mani di un solo uomo in un paese dove la vera mafia sta in parlamento?
    Lo sò, il paragone forse è troppo forte ma adatto, non c'è più distinzione.. destra,sinistra, moderati.. fanno parte tutti di un sistema che, ormai collassato su se stesso, sta inglobando tutto e tutti..
    Non è possibile fare politica con tutti questi legami con l'economia e queste influenze su una giustiza già lentissima di per sè, non è possibile parlare di politica quando quelle facce da c**o che vedi da vespa in tv pensano prima a riempirsi le tasche e poi a non far morire definitivamente il paese (e questo mica perchè gliene freghi qualcosa ma solo perchè è li che prendono i soldi)..
    Per questo io voterò NO.. perchè se già conviviamo con una grave situazione di questo tipo, aumentare la concentrazione di potere nelle mani di una sola persona potrebbe portarci alla rovina..
    Tu dirai, giustamente, sei un pessimista.. è vero, ma nonostante la mia età ho già visto troppe volte che le facce sorridenti e le mano tese amichevolmente nascondono solo l'ennesima inc****a..

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