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Crisi: Irlanda e Portogallo in bilico

  1. #31
    SS-Hauptsturmführer Wittmann
    Uomo 42 anni da Reggio Emilia
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    Stangata di Moody's sulla Grecia

    Moody's ha tagliato, a sorpresa, il rating greco di tre livelli, sollevando di nuovo lo spettro della ristrutturazione del debito anche prima del 2013, data in cui verrà meno lo "scudo" dei prestiti da 110 miliardi di aiuti concessi ad Atene da Ue e Fmi.
    La mossa dell'agenzia che ha portato il rating greco al livello di quello di Bolivia, Angola, Albania, Bielorussia, Mongolia e Papua Nuova Guinea, aumenta la pressione sul vertice del 24-25 marzo dei leader europei per cercare di ammorbidire i termini (tempi e interessi) di rimborso dei prestiti di salvataggio per la Grecia, dopo che la Germania e i suoi alleati sembravano aver voltato le spalle a misure radicali per contribuire a ridurre il debito di Atene attraverso buy-back di obbligazioni.
    Moody's – dopo l'annuncio della Bce di un possibile rialzo dei tassi ad aprile e l'aumento del prezzo del petrolio sopra i 100 dollari – ha declassato il debito greco a B1 da Ba1 e ha annunciato che potrebbe tagliarlo ancora, giustificando la decisione con l'aumento dei rischi sul programma di consolidamento fiscale, carenze di gettito, difficoltà di riformare l'assistenza sanitaria e il sistema delle imprese a partecipazione statale. In un comunicato Moody's motiva le sue scelte con le persistenti difficoltà che gravano sull'economia e con i rischi di una insolvenza sui pagamenti dopo il 2013.
    Intanto i Cds per assicurare il debito sovrano greco sono saliti di 50 punti a quota 1.036.
    Declassate anche le maggiori banche greche
    In mattinata Moody's ha annunciato di aver abbassato il rating alle cinque principali banche della Grecia, come conseguenza al taglio di tre gradini deciso lunedì dall'agenzia per la nota di merito sul debito sovrano ellenico. Gli istituti bocciati sono: la Banca nazionale della Grecia (Bng), Efg Eurobank, Alpha Bank, la Banca del Pireo e la Banca agricola della Grecia. Moody's ha ridotto il rating anche a un istituto minore, Attica Bank.

    Dopo la Grecia Moody's declassa anche la Spagna - A dodici banche iberiche servono 15 miliardi
    Dopo la Grecia e le sue maggiori banche, Moody's annuncia un nuovo downgrade. Questa volta si tratta della Spagna. L'agenzia di rating ha deciso oggi di abbassare di un gradino il rating del debito della Spagna, da Aa1 ad Aa2. L'outlook del giudizio di Moody's sul Paese iberico è negativo, ha comunicato l'agenzia, scettica sulle capacità del governo di Madrid di risanare le finanze del Paese. Immediata la ripercussione sul mercato dei cambi.

    Bce: disavanzo Italia al 4,6% nel 2010, inferiore a target



    Francoforte, 10 mar - In Italia "stime recenti dell'istituto nazionale di statistica pongono il disavanzo pubblico al 4,6% del Pil nel 2010, un livello inferiore all'obiettivo del 5% fissato nell'aggiornamento del programma di stabilita' del 2010 e concordato nell'ambito della procedura per deficit eccessivo".
    Moody’s e Standard&Poor’s: rating Italia stabile

    Le agenzie Moody’s e S&P hanno ribadito che il rating dell’Italia è stabile, come indicato dall’outlook.
    In un rapporto della Fitch Ratings della scorsa settimana è stata prevista una sostanziale riduzione del debito di Roma dall’anno a venire dopo un picco del 120% del PIL nel 2011, a fronte della discesa del deficit, attesa sotto il 3% del PIL nel 2012 e al 2,2% nel 2013.
    Per l’agenzia Fitch le vicende giudiziarie che si sono mosse attorno al premier Silvio Berlusconi hanno eliminato prospettive di avvio e messa in opera di riforme “importanti” che possano dare aspettative di crescita. Ma sostiene altresì che il rischio politico per gli obiettivi di bilancio per il 2011 resta moderato anche se vi fossero elezioni anticipate.
    Per Standard & Poor’s la situazione è pressoché invariata rispetto allo scorso 2 novembre: viene confermato rating A+/A-1+ da parte dell’agenzia.
    Moody’s ha confermato rating Aa2 con prospettive stabili sul lungo termine.

  2. #32
    SS-Hauptsturmführer Wittmann
    Uomo 42 anni da Reggio Emilia
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    PORTOGALLO
    BOCCIATO PIANO DI AUSTERITA' - CRISI DI GOVERNO, SI DIMETTE IL PRIMO MINISTRO SOCRATES
    Respinta dai partiti di opposizione la manovra antideficit concordata con Bruxelles dal governo minoritario

    Il Parlamento portoghese ha bocciato mercoledì sera, con il voto convergente di tutti i partiti di opposizione, la manovra antideficit concordata con Bruxelles dal governo minoritario del premier socialista José Socrates, che si è dimesso. La crisi di governo portoghese arriva proprio alla vigilia di un importante vertice per la stabilizzazione della zona euro.
    «CONSEGUENZE GRAVISSIME» - La crisi potrà avere «conseguenze gravissime» per il Paese. In una dichiarazione alla stampa dopo il colloquio con il presidente della Repubblica Cavaco Silva, Socrates ha accusato i partiti di opposizione, che hanno votato insieme contro il Piano di crescita e stabilità (Pec) di avere provocato «una crisi evitabile, non necessaria e non opportuna» per il Portogallo e di averlo fatto per ansia di potere.

    Portogallo: S&P taglia rating a BBB da precedente A- dopo caduta governo Socrates

    Dopo Fitch, oggi anche la scure di S&P si è abbattuta sul Portogallo. L'agenzia di rating statunitense ha tagliato il giudizio sul Paese lusitano di due gradini portandolo a BBB dal precedente A-. La mossa è legata alla caduta del governo di Socrates che ha aumentato l'incertezza politica ed eroso la fiducia del mercato.
    Ultima modifica di Wittmann; 25/3/2011 alle 9:49

  3. #33
    Perennemente incazzato!!! Earl88
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    La Germania deciderà presto di uscire dall'euro epr non dover sobbarcarsi ulteriormente i debiti altrui, cmq c'è un bell'articolo su un forum finanziario che frequento che vorrei postare se possibile..

  4. #34
    Sempre più FdT
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    mi sa che siamo alle battute finali dell'unione europeanon dico che finirà domani mattina, ma comunque, questo declino inesorabile porterà alla disgregazione politica del continente

  5. #35
    SS-Hauptsturmführer Wittmann
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    Grecia/ S&P taglia il rating a BB-, outlook negativo
    Martedi, 29 Marzo 2011

    Standard & Poor's ha tagliato il rating della Grecia da BB+ a BB-. L'outlook e' negativo. L'agenzia spiega che il rating greco potrebbe essere declassato ulteriormente. Il rating della Grecia si trova ora a livello 'junk'.

    Crisi/ Portogallo, S&P taglia rating a 'BBB-'

    Martedi, 29 Marzo 2011 - 15:49


    Standard & Poor's taglia il rating del Portogallo a 'BBB-' da BBB. E' il livello piu' basso di investment grade. L'outlook e' negativo.


    Incredibile che ci stiamo schivando tutti sti proiettili vaganti, ormai non c'è settimana senza notizie così (infatti ora smetto di metterle, tanto..)..
    Ho paura che i guai finanziari di questo tipo non siano affatto finiti..
    A Earl88 piace questo intervento

  6. #36
    Blupencil
    Utente bannato

    Predefinito PIIGS: rating Portogallo e' ormai quasi spazzatura. Prove di default

    Standard&Poor's di nuovo contro i Piigs (ormai con cadenza quotidiana). L'agenzia di rating ha tagliato questa volta il rating sul debito della Grecia da "BB+" a "BB-". S&P ha anche abbassato, come aveva minacciato di fare ieri, il rating sul Portogallo a "BBB-/A-3" tenendo conto delle condizioni di prestito fissate con la creazione da parte del fondo di salvataggio ESM. I tassi sul bond di Lisbona a 10 anni sono schizzati subito dopo il downngrade al massimo assoluto nella storia dell'euro, all' 8.18%, stesso record storico anche per il bond portoghese a 2 anni, salito in pochi secondi al 7.699% dopo che S&P ha annunciato il downgrade.

    Da segnalare che a questo punto il rating del Portogallo è di un gradino superiore a quello "junk", ovvero spazzatura.

    Se il rapporto eur/usd non ha dato segni di grande reazione, i futures sul cambio euro/yen sono volati ai massimi dagli inizi di marzo.

    Insomma: detto, fatto. Ieri Standard&Poor's aveva avvertito che avrebbe potuto tagliare il rating sul debito del Portogallo. "Tenendo conto delle attuali informazioni e aspettative, potremmo procedere di nuovo a un downgrade, di un altro notch", aveva avvertito.

    E dopo 24 ore l'agenzia di rating ha agito prontamente. Ecco il testo: "Considerato l'indebolimento nell'accesso del mercato dei capitali e i bisogni di finanziamento considerevoli che si presenteranno nei prossimi anni, ritieniamo che il Portogallo farà ricorso probabilmente all'EFSF e successivamente all'Esm".

    Ora, S&P ammette di credere che "la traiettoria del debito del settore pubblico portoghese potrebbe iniziare a calare nel 2013, creando così la possibilità che il Portogallo possa ottenere i fondi dell'ESM (fondo di salvataggio permamente che sostituirà quello attuale) senza essere obbligato a ristrutturare il proprio debito". Tuttavia, i problemi rimangono ed è per questo "che abbassiamo il rating sul debito sovrano del Portogallo a "BBB-/A-3", con outlook negativo.

    Quest'ultimo "riflette le nostre aspettative, secondo cui il contesto macroeconomico potrebbe peggiorare anche al di là delle nostre stime attuali, e l'impasse politica potrebbe danneggiare l'esecuzione del programma di aggiustamento del Portogallo".

    Il 25 marzo scorso, appena tre giorni fa, Standard &Poor's aveva tagliato il rating sul debito portoghese da "A-" a "BBB", provocando il nuovo record dei rendimenti sui bond decennali, oltre l'8%. Nel giro di pochi giorni, dunque, l'agenzia di rating ha effettuato due downgrade sul paese.

    http://www.wallstreetitalia.com/arti...IdPage=1103073

  7. #37
    Sempre più FdT
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    tanto, l'europa(e quindi anche l'euro) è destinata comunque a sgretolarsil'unica incertezza è quando

  8. #38
    Perennemente incazzato!!! Earl88
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    O l'euro o il dollaro cadrà... l'euro è meglio messo per tante ragioni, ma il dollaro è il bene rifugio di troppi stati...soccomberà l'Euro!!!

  9. #39
    SS-Hauptsturmführer Wittmann
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    IL PORTOGALLO CHIEDE AIUTI ALL'UNIONE EUROPEA

    (AGI) - Budapest, 8 apr. - REHN: UE HA RICEVUTO RICHIESTA AIUTI DA LISBONA
    L'Unione europea ha ufficialmente ricevuto una richiesta di aiuti dal Portogallo. Lo rivela il commissario Ue agli affari economici e monetari, Olli Rehn, il quale si dice certo che la Spagna non avra' bisogno di una simile assistenza.
    Oggi i ministri delle Finanze dell'area euro discuteranno a Budapest degli aiuti da concedere al Portogallo. La trattativa riguardera' l'entita' della cifra (che si potrebbero attestare tra gli 80-85 miliardi di euro) e le riforme che saranno chieste in cambio degli aiuti a Lisbona, anche se non sono previste decisioni impegnative. Lo rivelano fonti europee. Il Portogallo e' diventato il terzo paese europeo, dopo Grecia e Irlanda, a chiedere aiuto all'Unione europea e al Fmi, dopo che la crisi politica e gli alti costi per procurarsi i finanziamenti sui mercati hanno reso la situazione insostenibile. "I ministri - spiegano le fonti - ascolteranno quanto ha da dirgli il ministro delle Finanze del Portogallo sulla situazione economica e politica.
    Probabilmente chiederanno alla commissione Ue, alla Bce e al Fmi di inviare una missione in Portogallo per trattare le modalita' degli aiuti".

  10. #40
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    Grecia: Record spread,sfonda 1.000 punti

    15 APR - Impennata dello spread dei titoli di Stato ellenici rispetto al bund tedesco che ha raggiunto il nuovo record a 1.038 punti, il livello piu' alto dall'introduzione dell'euro. Contemporaneamente tocca un nuovo massimo storico il rischio default della Grecia percepito dagli investitori. I credit default swaps (cds) sono schizzati a 1.147 punti, indicando che c'e' un 63% di probabilita' che il Paese fallisca entro i prossimi cinque anni.

    Irlanda: Moody's abbassa rating di due gradini a "Baa3"

    Dublino, 15 apr. - L'agenzia Moody's ha abbassato di due gradi il rating sul debito dell'Irlanda, portandolo da 'Baa1' a 'Baa3', un gradino sopra il livello considerato 'spazzatura'. L'outlook resta negativo, il che lascia la strada aperta ad altri downgrade. Il taglio del rating, ha spiegato Moody's, riflette "il previsto declino della forza finanziaria del governo, l'indebolimento delle prospettive di crescita del paese e l'incertezza intorno ai test di solvibilita' previsti dal Fondo europeo salva-stati (Esm)" nonche' il possibile impatto negativo dell'aumento del costo del denaro nell'eurozona.

    Fmi, allarme deficit e debito USA

    Il “Fiscal Monitor” del Fondo Monetario Internazionale si è concentrato sulla grave situazione dei conti pubblici americani, che saranno gli unici, tra le economie avanzate, insieme al Giappone, a subire un ulteriore disavanzo nel 2011.
    Quest’anno, infatti, avverte il Fmi, il rapporto deficit/pil negli USA dovrebbe crescere fino al 10,8%, un livello altissimo, deficit che nel 2011 supererà i 1.500 miliardi di dollari.
    Il Fmi scorge una situazione di esplosione di debito, con un rapporto medio tra debito e pil, già quest’anno al 100%, che dovrebbe salire al 107% nel 2012, ossia ben il 34% in più dai livelli pre-crisi, ossia ben oltre i 14.000 miliardi di dollari.
    Tagli per 4 mila miliardi di dollari per ridurre l'ingente debito pubblico. Questa la misura annunciata ieri dal presidente Barack Obama, mentre il Beige Book rilevava una crescita ancora "moderata" ma più solida nei vari distretti del Paese. Ora l'appuntamento cruciale è a fine aprile, con la riunione della Federal Reserve, mentre a metà maggio c'è la scadenza per innalzare il tetto per l'indebitamento. E il dibattito nelle prossime settimane è assicurato.

    Obama ha proposto di ridurre 4mila miliardi di dollari del disavanzo pubblico in 12 anni. Un taglio che verrà attuato a tappe intermedie con l'obiettivo di abbassare il rapporto deficit/Pil del 2,5% entro il 2015 e del 2% entro il 2020. Un target fin troppo ambizioso, visto che il rapporto si aggira intorno al 10% e, secondo le previsioni del Fondo Monetario Internazionale, raggiungerà quest'anno il 10,8%.

    Questo a pochi giorni dallo sfiorato blocco dei servizi federali, scongiurato grazie a un accordo raggiunto a una sola ora dalla scadenza del budget corrente. Il mancato accordo avrebbe provocato il cosiddetto "shutdown" di tutti i servizi federali non essenziali ed è stato evitato con la promessa di tagli per 39 miliardi di dollari dal bilancio federale.

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