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Anoressia e MOda.

  1. #61
    FdT svezzato
    Donna 34 anni da Verona
    Iscrizione: 18/8/2007
    Messaggi: 151
    Piaciuto: 0 volte

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    Quote Originariamente inviata da aNeMy
    scusa ma se pensi che l'anoressia sia dovuta a molti, moltissimi fattori psicologici, come così è, perchè hai scritto le prime tre falsissime righe?
    le prime tre righe erano un appunto personale..
    solo un parere mio..


  2. #62
    Eurasia
    Ospite

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    Quote Originariamente inviata da aNeMy
    Beh se è per questo in vari negozi io non ho trovato la 36/38 perchè quelle taglie non le avevano..(e vi assicuro è successo per moltissimi anni, quando ero più piccola) non è la stessa cosa?
    Difendete tanto la 44, ma chi porta la 36 e non può fare altrimenti?
    E poi basta con questa storia 'una è costretta a diventare anoressica per mettersi dei jeans': in giro ci sono miriadi di ragazze magre e minute, e non sono anoressiche.
    E, detto sinceramente, io ho due jeans taglia 34 che mi stanno perfettamente aderenti, quindi è umanamente possibile portare una certa taglia, anche non essendo anoressiche.
    Credevo fosse implicito che la mia critica non fosse rivolta a chi è costretta per costituzione a portare una taglia 36.
    Ho solo cercato di indagare sul motivo che porta le ragazze a "diventare" una taglia 36 e molto anche a causa di quei negozi conosciuti che non considerano minimamente taglie oltre la 42,e sono molti.
    Spero di essere stata più chiara adesso.

  3. #63
    eleonoraeffe
    Ospite

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    Beh io porto la taglia 38 e a volte, anzi, difficilmente riesco a trovarla!...Io sono magra di natura ma diciamo ke sono proporzionata visto ke sono alta solo 1,50 ...xò io me ne faccio un problema xkè non riesco mai a trovare quello ke mi piace xkè nn mi sta bene niente...E poi non c' è ki dimagrisce solo x una tendenza, qualkuno, km me, dimagrisce per altri problemi. Ora sto bene...cioè...diciamo ke mi sto riprendendo...ma ero arrivata a pesare 34 kg e non vedevo l' ora ke quel periodo buio finisse!

  4. #64
    FdT svezzato
    Uomo 48 anni da Roma
    Iscrizione: 22/10/2005
    Messaggi: 202
    Piaciuto: 0 volte

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    Basta col problema delle anoressie. Questa malattia può portare anche alla morte. Finche potete evitare fatelo!

  5. #65
    Sirenen
    Ospite

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    chi vi parla è un ex anoressica,...che sta rischiando il problema opposto: la bulimia.
    non si può sminuire una malattia così grave riducendola al fatto di essere alla moda. l'anoressia è rifiuto di se stessa..un rigetto. i miei problemi sono la conseguenza di un post trauma e di tanti problemi familiari che tutt'oggi mi pereguitano.
    tra l'altro non è un problema di oggi quello di essere perfette...
    ma ve li ricordate i greci? avevano un culto smisurato per la perfezione del corpo e male sopportavano ogni sua anomalia, e stabilirono un canone estetico, ancora oggi apprezzato (denominato canone di Policleto), fatto di proporzioni matematiche tra le diverse parti del corpo, come testimoniato dalle numerose statue giunte fino a noi, in particolare quelle raffiguranti gli atleti delle olimpiadi, incarnazioni del loro ideale. Naturalmente l'alimentazione era quindi pensata come un mezzo per raggiungere e mantenere tali proporzioni del corpo.
    Gli antichi romani, almeno quelli benestanti, si abbandonavano a lunghissimi pasti che duravano anche intere settimane, sdraiati sul famoso triclinio (una specie di divano su cui si alimentavano stando orizzontali), ed è storicamente descritto come facessero ricorso al vomito tra una parte e l'altra di tali banchetti per poter continuare a mangiare, il che era simbolo di ricchezza e benessere. È facile notare la somiglianza di queste condotte con i fenomeni odierni della bulimia.
    Poi è la volta dei popoli Barbari, gli invasori che valorizzano il corpo grasso, obeso, come una manifestazione di potere, di opulenza, di ricchezza, e perfino di benessere sanitario perché allontana lo spettro della fame e della sottonutrizione dei popoli poveri e sottomessi.
    Nel Medioevo, fortemente influenzato dal cristianesimo e dalla sua morale, corpo e cibo vengono rubricati come strumenti del peccato, e quindi vengono valorizzati dalla morale dell'epoca i corpi anoressici delle sante ascetiche, magri fino allo scheletro, quindi esenti e distanti dalle tentazioni della carne, anestetizzati verso il piacere, e per questo venerati. Il fatto che molte sante ascetiche fossero di fatto anoressiche morte di stenti e mortificazioni, passava in secondo piano.
    Dopo l'oscurantismo medioevale, secondo cui il corpo corrispondeva al male in quanto luogo del piacere diabolico, nel rinascimento si assiste ad una reazione forse anche eccessiva e di segno opposto, secondo cui invece il corpo, proprio perché luogo del piacere, è strumento e simbolo della rinascita culturale in atto, che allontana lo spettro della colpa morale, come testimoniato dai quadri di Tiziano, abitati da corpi floridi, sensuali, giovani, in piena salute, e dai banchetti delle corti. Salute e piacere tornano quindi a convivere.
    L'illuminismo valorizza l'efficienza e la produttività delle nascenti fabbriche, ed ha bisogno quindi di copri magli ed in piena salute, veloci, agili, inarrestabili come le macchine, perché la malattia non produce, non rende, e non può quindi integrarsi nella nuova società dei consumi, e deve quindi essere rinchiuso nelle nascenti cliniche e catalogato secondo delle patologie. Il corpo malato è dunque oggetto di diagnosi e terapie, perché deve guarire a tutti i costi, pena la condanna ad una nuova forma di condanna, non più morale ma scientifica.
    Per non parlare del rapporto con il corpo femminile, che da sempre ed in pressoché tutte le culture è oggetto di fobie e timori, come dimostrato dalla tendenza a coprirlo in medio oriente con il burka o il ciador, o a modificarlo artificialmente in occidente con la chirurgia estetica, due modalità opposte ma che perseguono lo stesso fine ed affermare la stessa cosa: che la natura del corpo è inaccettabile, che bisogna intervenire per cambiarla o nasconderla, perché il corpo così come è disegnato da madre natura ha qualcosa di angosciante, di incompleto o di imprevisto, e per questo da sempre gli esseri umani si affannano a proporre ed imporre modelli estetici e canoni di bellezza in linea con la cultura e con i timori della loro epoca storica.

  6. #66
    FdT svezzato
    Donna
    Iscrizione: 8/7/2007
    Messaggi: 155
    Piaciuto: 0 volte

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    concordo con quanto detto da dark e margot...

    e comunque kate moss, seppur non raggiungendo nemmeno il metro e 70, rimane (anche per me) un teschio semovente!

  7. #67
    Vivo su FdT
    Donna 34 anni da Trento
    Iscrizione: 29/8/2005
    Messaggi: 4,954
    Piaciuto: 3 volte

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    Quote Originariamente inviata da Sirenen Visualizza il messaggio
    chi vi parla è un ex anoressica,...che sta rischiando il problema opposto: la bulimia.
    non si può sminuire una malattia così grave riducendola al fatto di essere alla moda. l'anoressia è rifiuto di se stessa..un rigetto. i miei problemi sono la conseguenza di un post trauma e di tanti problemi familiari che tutt'oggi mi pereguitano.
    tra l'altro non è un problema di oggi quello di essere perfette...
    ma ve li ricordate i greci? avevano un culto smisurato per la perfezione del corpo e male sopportavano ogni sua anomalia, e stabilirono un canone estetico, ancora oggi apprezzato (denominato canone di Policleto), fatto di proporzioni matematiche tra le diverse parti del corpo, come testimoniato dalle numerose statue giunte fino a noi, in particolare quelle raffiguranti gli atleti delle olimpiadi, incarnazioni del loro ideale. Naturalmente l'alimentazione era quindi pensata come un mezzo per raggiungere e mantenere tali proporzioni del corpo.
    Gli antichi romani, almeno quelli benestanti, si abbandonavano a lunghissimi pasti che duravano anche intere settimane, sdraiati sul famoso triclinio (una specie di divano su cui si alimentavano stando orizzontali), ed è storicamente descritto come facessero ricorso al vomito tra una parte e l'altra di tali banchetti per poter continuare a mangiare, il che era simbolo di ricchezza e benessere. È facile notare la somiglianza di queste condotte con i fenomeni odierni della bulimia.
    Poi è la volta dei popoli Barbari, gli invasori che valorizzano il corpo grasso, obeso, come una manifestazione di potere, di opulenza, di ricchezza, e perfino di benessere sanitario perché allontana lo spettro della fame e della sottonutrizione dei popoli poveri e sottomessi.
    Nel Medioevo, fortemente influenzato dal cristianesimo e dalla sua morale, corpo e cibo vengono rubricati come strumenti del peccato, e quindi vengono valorizzati dalla morale dell'epoca i corpi anoressici delle sante ascetiche, magri fino allo scheletro, quindi esenti e distanti dalle tentazioni della carne, anestetizzati verso il piacere, e per questo venerati. Il fatto che molte sante ascetiche fossero di fatto anoressiche morte di stenti e mortificazioni, passava in secondo piano.
    Dopo l'oscurantismo medioevale, secondo cui il corpo corrispondeva al male in quanto luogo del piacere diabolico, nel rinascimento si assiste ad una reazione forse anche eccessiva e di segno opposto, secondo cui invece il corpo, proprio perché luogo del piacere, è strumento e simbolo della rinascita culturale in atto, che allontana lo spettro della colpa morale, come testimoniato dai quadri di Tiziano, abitati da corpi floridi, sensuali, giovani, in piena salute, e dai banchetti delle corti. Salute e piacere tornano quindi a convivere.
    L'illuminismo valorizza l'efficienza e la produttività delle nascenti fabbriche, ed ha bisogno quindi di copri magli ed in piena salute, veloci, agili, inarrestabili come le macchine, perché la malattia non produce, non rende, e non può quindi integrarsi nella nuova società dei consumi, e deve quindi essere rinchiuso nelle nascenti cliniche e catalogato secondo delle patologie. Il corpo malato è dunque oggetto di diagnosi e terapie, perché deve guarire a tutti i costi, pena la condanna ad una nuova forma di condanna, non più morale ma scientifica.
    Per non parlare del rapporto con il corpo femminile, che da sempre ed in pressoché tutte le culture è oggetto di fobie e timori, come dimostrato dalla tendenza a coprirlo in medio oriente con il burka o il ciador, o a modificarlo artificialmente in occidente con la chirurgia estetica, due modalità opposte ma che perseguono lo stesso fine ed affermare la stessa cosa: che la natura del corpo è inaccettabile, che bisogna intervenire per cambiarla o nasconderla, perché il corpo così come è disegnato da madre natura ha qualcosa di angosciante, di incompleto o di imprevisto, e per questo da sempre gli esseri umani si affannano a proporre ed imporre modelli estetici e canoni di bellezza in linea con la cultura e con i timori della loro epoca storica.

    Questo post è illuminante... dove hai saputo tutte queste cose?

  8. #68
    Sempre più FdT
    Uomo 32 anni da Estero
    Iscrizione: 19/3/2006
    Messaggi: 3,072
    Piaciuto: 0 volte

    Predefinito

    Quote Originariamente inviata da Patu Visualizza il messaggio

    Questo post è illuminante... dove hai saputo tutte queste cose?
    veramente!!

  9. #69
    Sedobren Gocce
    Ospite

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    Quote Originariamente inviata da Patu Visualizza il messaggio

    Questo post è illuminante... dove hai saputo tutte queste cose?
    wow

  10. #70
    pietra miliare FDT.. maya
    Donna 40 anni da Piacenza
    Iscrizione: 29/9/2004
    Messaggi: 14,707
    Piaciuto: 420 volte

    Predefinito

    Quote Originariamente inviata da grimmy Visualizza il messaggio
    E' un problemaccio, e l'ho conosciuto appena adolescente, per fortuna non sulla mia pelle.. di sicuro non si risolve con l'eliminazione della 42, come dicevano tempo fa.
    Sono convinta che una buona metà delle ragazze che si vedono in passerella siano pericolosamente anoressiche ( ovviamente non le "grandi", loro hanno già un nome, possono permettersi anche la pancetta), ma sono anche convinta che le passerelle non abbiano poi questa grande influenza sull'opinione pubblica. E' piuttosto il "modello" di donna che si è venuto a creare, ed è normale che ogni epoca ne abbia uno. Nel rinascimento erano pienotte e rotonde, ad esmpio, negli anni sessanta avevano vita stretta e fianchi larghissimi, il modello di donna, l'ideale di donna, oggi, non è nemmeno quello che si vede sulle passerelle, ma quello della popstar-velina supersexy, e di conseguenza i capi d'abbigliamento sono preformati su quel tipo di donna.
    Sono convinta che l'anoressia non nasca dall'imitazione, quanto piuttosto da un comunissimo senso di sfiducia nei propri confronti, accentuato dal sentirsi cinrcondate da culi perfetti e pantaloni che non entrano... poi non so, è una cosa terribile, più che parlare a vanvera non so che fare..
    concordo!!! e cmq preferisco le donnine rinascimentali

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