Ti dirò cimice'...Io di arte non so una mazza, faccio solo fumetti e illustrazioni, però quello che dice Lucien per me è vitale.
Io che faccio un'opera, io che mi ritengo artista, dovrei essere in grado di far capire quello che voglio trasmettere con la mia opera; ma devo farla capire direttamente a chi guarda, deve essere comprensibile alla vista di chi la vede, non che ci sia bisogno di un interprete che smercia una sua supposizione come verità certa.
Io penso che l'arte vada osservata in chiave del periodo storico in cui è realizzata.
Un po' come la musica.
Se uno ascolta il clavicembalo ben temperato di bach OGGI pensa che è un enorme cagata, poco diretta e complicata.
Ma se lo si analizza in chiave barocca, diventa uno dei capolavori più completi della musica classica per pianoforte.
Stessa cosa, suppongo, per l'erte visiva.
Non sono un'appassionata di arte visiva, ma so qualche nozione scolastica diciamo.
L'impressionimo nasce sulla fine del 800 e inquadrato in quel periodo storico ha un suo perchè ed una sua bellezza.
Sempre paragonando alla musica, campo di cui ho piu conoscenze, cito Debussy, pianista impressionista a cui non si puo negare il titolo di artista in tutti i sensi
mi sembra che Echoes abbia fatto un ottimo esempio. rifiutare la contemporaneità può essere solo causato da ignoranza, inteso non come insulto, ma come "se non conosci questa cosa, ovviamente ti sta antipatica". è il ragionamento tipico della pigrizia mentale di chi deve capire subito senza pensare, di chi non si domanda i motivi di certe espressioni.
quanto alla capacità, un Fontana o un Pollock sono ineccepibili. soprattutto mi stupisce che venga chiamato in causa, come "non-artista", addirittura Picasso. mi si può spiegare il perchè?
si però se l'artista è libero di fare quello che vuole allora può anche fare qualcosa che capisce solo lui.
che poi se certe opere non le capiamo è più colpa nostra che colpa degli artisti. l'interprete poi lo trovo essere una figura "deleteria"..nel senso che l'arte dovrebbe far pensare e se c'è uno che pensa al posto tuo e tutto un ca??o insomma
Beh diciamo...
Sì l'artista può fare quello che gli pare però diciamo pure che è anche facile così
Io rimango convinto che sei tu artista che devi farti capire o portare chi ti guarda a un processo di pensiero giusto, non che gli altri ti devono capire.
Esempio banale: É come se un giapponese pretendesse di farsi capire parlando in giapponese a un gruppo di italiani zotici. Cioè è assurdo, e a mio dire controproducente, e da il via a tante stronzate.
A mio dire, e non deve essere un discorso per forza giusto e sacrosanto eh, ma è come vedo io l'arte nel rapporto tra artista e spettatore...comunque, a mio dire un buon artista è colui che, nell'assurdità più assurda e astratta della sua opera, è colui che ti da la chiave di visione o di lettura giusta per poterla comprendere. Il resto secondo me sono solo teorie...
dipende anche dal modo in cui si fa questa nuova arte! non trovo niente di sconvolgente ed innovativo nei tagli in pancia della Abramovic, e ti assicuro che le scatenerei addosso molto più dell'insofferenza che qua avete mostrato voi. però non si può dire che un artista non si sforza di esprimere ciò che vuole se non se ne vuole capire il linguaggio: cioè, Jo, perchè devi fare l'italiano zotico che ascolta il giapponese quando potresti fare lo studente di lingue che ne ascolta le idee?
l'Arte deve cambiare, perchè altrimenti non servirebbero nuovi artisti, ella morirebbe e l'umanità perderebbe gran parte di sé. il fatto che fra mille cretini che rovinano tele, colori e non solo quello è una violenza a sé stessi ed alle nostre cornee, ma in mezzo a quelli ce ne possono essere cinque, sei che sono veramente dei geni, anche se non usano colori ad olio van dyck e pennelli di coniglio. ognuno parla una lingua diversa, la mia idea è che dobbiamo prima capirla per capire se sta dicendo cazzate.
Secondo me ci deve essere un giusto compromesso tra artista e spettatore.
Meno egocentrismo "volgare" da una parte, perchè è facile dire "se mi capisci bene se non mi capisci sei un rozzo ignorante", e più voglia di capire dall'altra.
Prendiamo un esempio a càzzo, per assurdo proprio.
La venere di Botticelli.
Non è arte moderna però comunque se non hai un minimo di cultura non potrai mai interpretarla, o capirla, anche se Botticelli ti ha dato le chiavi di visione per poterlo capire.
Senza cultura vedresti solamente un grande prato verde dove nasce della roba con al centro una nudista che si stuzzica i capezzoli su una cozza mentre la sorella gemella,appena tornata dal set delle cronache di narnia interpretando la strega bianca, accorre a coprirla perchè dei fiori potrebbero appiccicarsi al suo corpo per colpa del lubrificante alla fragola tamarinda messa per spagnole ai due avvenenti ricchioni alati.
Toh! Sgarbi mi fa una pippa!
sì, ma quella è cultura assodata. intendo, non siamo ai tempi della Venere o della Primavera, in cui magari qualcuno diceva "eh no, non mi piace", come i folgorati davanti al giudizio universale di michelangelo che se ne lamentavano esplicitamente, credendo di essere nel giusto. al giorno d'oggi tutti "sanno" che botticelli, michelangelo, caravaggio sono universalmente considerati bravi, e che se parlano male delle loro opere saranno considerati ignoranti. nessuno si sogna di dire "ma che schifo! poteva essere un po' meno esplicito!" di fronte alla Giuditta di Caravaggio, e non certo perchè sia un'immagine facile da accettare, come non lo è il Giardino delle Delizie di Bosch o il Buffone di Fouquet. il problema è che ci siamo adattati al linguaggio moderno [fino al '700] ed ancora si stenta a tentare di capire quello contemporaneo. e di certo un poeta non si può mettere a sillabare "ma-ma pa-pa" solo perchè gli altri non capiscono ancora le sue parole, sarebbe un castrarsi, no?