Beh, parlando di futurismo si deve distinguere l'intento di fondo dagli strumenti coi quali i futuristi si proponevano di realizzarlo. Normalmente la critica si concentra sugli strumenti di rottura, che sono anche i punti più grotteschi e discutibili, facendone dei fini: il superomismo, la città, la guerra, le cazzate dette da Marinetti, tutto ciò non erano che attrezzi. Anche le opere stesse lo erano. Detto molto sommariamente, il fine dell'opera nel suo insieme era l'Arte-vita, non tanto il far entrare l'arte in tutti gli aspetti della vita quanto l'inverso.
Per questo credo che il futurismo sia stato una delle utopie più grandiose che siano mai state pensate e, nel suo fallimento inevitabile, racchiude tutta l'inutile lotta dell'uomo contro le limitazioni della propria esistenza.