Il che non sarebbe nemmeno così clamoroso...è che appena 2 anni fa era al 36..ohi se vanno a puttàne grecia e spagna mi sa che l'italia avrà un periodo mooolto duro.
Il che non sarebbe nemmeno così clamoroso...è che appena 2 anni fa era al 36..ohi se vanno a puttàne grecia e spagna mi sa che l'italia avrà un periodo mooolto duro.
non sono un esperto di economie nè di azioni in borsa...ma qui col ***** che sta cosa si risolve ^^"
Tuttavia secondo me la Grecia è decisamente messa peggio...
sistema capitalistico in cui nulla è reale e si guadagna speculando, anche sulle persone. è male.
ma fanculo,se tutti quanti vanno a ******* facciamo pari e patta e riniziamo tutti da capo,no?
Spagna messa decisamente male...ma è da un paio d'anni che è così, e sempre peggio...ma non è questo che spiega il tonfo di borsa. Quella è tutta speculazione.
pure lui comunista filo-marxista?Oggi la gente comune perde, mentre la grande finanza guadagna ancora di più. Bisogna imporre tasse molto alte sui guadagni di capitale. Oggi è più vantaggioso speculare che lavorare per vivere. Deve tornare ad essere il contrario.
Joseph Stiglitz, premio Nobel per l’Economia, 5 febbraio
Atene nel caos, guerriglia nelle strade
Tre morti nell'incendio di una banca
ATENE/BERLINO (Reuters) - Tre persone sono morte oggi nell'incendio appiccato ad una banca in centro ad Atene da alcuni dei manifestanti in marcia contro le misure di austerity varate dal governo greco, mentre l'Europa ammonisce sui rischi di "contagio" della crisi del debito -- che potrebbe diffondersi ad altri paesi -- e gli investitori fuggono con i loro capitali verso il paradiso sicuro del dollaro.
Lo sciopero dei settori pubblico e privato ha paralizzato la Grecia ed ha portato alla chiusura di aeroporti, siti turistici e servizi pubblici. Circa 50mila persone hanno marciato contro i tagli programmati a stipendi e pensioni e contro l'aumento delle tasse.
Una gigantesca nube di denso fumo nero si è alzata dalla centrale via Stadiou, dove un edificio di due piani, che ospita una filiale della banca Marfin, è stato dato alle fiamme. Tre persone, tra cui una donna incinta, sono morte.
Centinaia di manifestanti hanno lanciato sassi e bottiglie contro la polizia, che ha risposto con i lacrimogeni.
"Chi sarà il prossimo?" è la domanda che pesa sui mercati, non convinti che il prestito record da 110 miliardi di euro da parte di Ue e Fmi fermerà il rischio che la crisi si diffonda ad altri paesi della zona euro vulnerabili, come Spagna e Portogallo, dove le azioni scendono per il secondo giorno consecutivo.
Secondo il premier finlandese Matti Vanhanen, il pacchetto di aiuti alla Grecia potrebbe non essere sufficiente, e l'instabilità potrebbe estendersi ad altri Paesi. "Per me la più grande preoccupazione... è se (il pacchetto) non funzionerà", ha detto Vanhanen alla tv Yle.
La contrazione del Pil greco quest'anno supererà il previsto 2% (negli ambienti internazionali si parla esplicitamente di oltre il 3%). Il governatore ha inoltre indicato che il debito eccederà il 120% del Pil e continuerà a crescere sino a raggiungere il 130% nel 2014.
Papacostantinou da parte sua ha indicato che il deficit del 2009, già rivisto al rialzo al 13,6% del Pil da Eurostat nei giorni scorsi, toccherà probabilmente il 14%.
Nei giorni scorsi i titoli di stato erano stati declassati a "junk" (spazzatura), con pesantissime perdite a catena su tutti i mercati europei.
Portogallo verso il declassamento L’agenzia di rating Moody’s minaccia un nuovo declassamento del Portogallo. La stessa agenzia ha avvertito che il declassamento potrebbe essere di uno o anche due livelli, dall’attuale Aa2 di cui gode Lisbona. L’outlook per il debito portoghese rimane negativo, una decisione definitiva sul rating sarà presa entro i prossimi 3 mesi. Lo scorso 27 aprile un’altra agenzia di rating, la Standard & Poor’s, aveva declassato il Portogallo facendolo scendere da A+ a A-.
Contagiata anche la Spagna Il rendimento dei titoli di stato spagnoli a dieci anni sale al 4,15% e lo spread, il differenziale con i bund, i corrispondenti titoli di stato tedeschi, tocca il record storico dall’introduzione dell’euro a 130 punti base.
A fine aprile il rating della Spagna ha già subito un primo declassamento
Non bastano quindi le rassicurazioni di Olli Rehn, il commissario europeo agli Affari economici, che ha duramente respinto le voci di mercato sulla necessità di aiuti finanziari alla Spagna, definendole "false". Ieri queste ipotesi, già categoricamente smentite dal premier Jose Luis Zapatero, combinate ai timori sulle ristrutturazioni delle casse di risparmio regionali - su cui oggi maggioranza e opposizione si sono affrettate a siglare una intesa - avevano accentuato i ribassi della Borsa di Madrid, che aveva chiuso con un crollo del 5,41 per cento.
Il primo ministro spagnolo, Jose Luis Rodriguez Zapatero, è stato costretto a smentire voci di mercato secondo cui il suo paese avrebbe presto chiesto 280 miliardi di euro di aiuti.
Ma ormai è da tempo che in Spagna non arrivano le buone notizie. L’inflazione a marzo è cresciuta dell'1,4% su base annua, il livello più alto dal dicembre 2008; il rapporto tra il debito pubblico e il Pil è passato dal 34% del 2007 al 67% del 2009, anno in cui il deficit è stato dell'11,2% secondo Eurostat; appena qualche giorno fa l’esercito dei disoccupati ha superato i 5 milioni, pari al 20% della popolazione attiva e, per di più, i debiti delle famiglie e delle imprese sono schizzati al 177% del Pil.
Tale situazione, secondo il Fondo monetario internazionale, farà retrocedere la Spagna fra i paesi più ricchi del mondo dalla nona posizione del 2008 alla dodicesima nel 2014. Il Fmi ha anche indicato che la Spagna (il cui peso nell'Eurozona è quasi del 20%) è l'unico Paese sviluppato dove nel 2010 non ci sarà una crescita ma un ulteriore calo dello 0,6% prevedendo che dal 2008 al 2014 il Pil si contrarrà del 2,1% e la Spagna sarà superata da Brasile, India e Canada.
“La crisi sta rovinando la credibilità spagnola” ha ammesso Manuel Chaves, ministro della Politica Territoriale, mentre il ministro dell’Economia Elena Salgado continua a diffondere messaggi di positività e minimizza il declassamento di Sandard & Poor’s.