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Licenziata dalla Cgil mentre si cura da cancro

  1. #1
    Mai più senza FdT lakeofire
    Uomo 39 anni
    Iscrizione: 11/9/2007
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    Predefinito Licenziata dalla Cgil mentre si cura da cancro

    Licenziata mentre si cura da cancro
    Cgil di Bari: "Assente ingiustificata"


    Anna Dalò, impiegata alla Cgil di Andria, è stata licenziata perché considerata "assente ingiustificata" mentre stava curandosi da una grave malattia. La donna ha denunciato il suo datore di lavoro per stalking, mobbing e diffamazione, chiedendo il risarcimento dei danni e del Tfr. Il regolamento della Cgil prevede in questi casi, secondo quanto racconta Anna Dalò, sanzioni disciplinari e non il licenziamento in tronco.


    Anna Dalò ha raccontato di come, al suo rientro in ufficio, quando ancora doveva ricevere la raccomandata di licenziamento, fosse "invisibile" nessuno le parlava, "se prendevano il caffè chiedevano a chi era nella mia stessa stanza ma non a me eppure, abitando vicino all'ufficio, quelle persone spesso le incontravo per strada, ci salutavamo".

    "Quello Inca - prosegue - è un servizio pubblico della Cgil finanziato dallo Stato per assistere i lavoratori più deboli, io l'ho sempre fatto, e non ho mai pensato che sarebbe accaduto questo a me". Le cause di licenziamento in tronco, secondo il regolamento della Cgil, sono il furto, il trafugamento di documenti, e i reati compiuti in attività sindacale.

    Anna Dalò si chiede come mai, essendo assente ingiustificata dal 1 marzo, sia stata retribuita fino al 30 aprile. "Ho chiamato il segretario regionale della Cgil - prosegue Dalò - il quale si è mostrato sbalordito e ha detto che mi avrebbe fatto sapere: non vi è stato alcun seguito, altri invece, come la Filcams regionale e provinciale, mi sono stati vicini".

    "Oltre ad affrontare la malattia - continua la donna - devo incassare la delusione di vedere sgretolarsi il mondo secolare del sindacato e burocrati che ti rispondono: stiamo applicando il regolamento. Mi hanno colpito - sottolinea la donna - quando già ero al suolo e non capisco perché, visto che un collega di Canosa di Puglia, assente per due anni per malattia, non ha mai presentato alcun certificato medico". "Certo è - conclude - che qualcun altro alla mia scrivania sta già svolgendo il delicato lavoro che io svolgevo prima di ammalarmi".

    Licenziata mentre si cura da cancro. Cgil di Bari: "Assente ingiustificata" - cronaca -Tgcom - pagina 1


  2. #2
    Spotless Echoes
    Donna 32 anni da Roma
    Iscrizione: 21/6/2009
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    Una delle tante cose che funzionano male.

  3. #3
    colibrì
    Utente cancellato

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    Sconvolgente! mi auguro vengano presi provvedimenti molto seri su chi ha deciso il licenziamento

  4. #4
    Sedobren Gocce
    Ospite

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    assurdo. come se già lottare contro un male come il cancro non fosse abbastanza...
    ma io prenderei a randellate sui denti o nei coglioni chi se ne è uscito con questa cazzata dell'assenza ingiustificata... augurerei un bel cancro al buco del culo a questi individui.

  5. #5
    Nuvolablu
    Donna 43 anni
    Iscrizione: 14/7/2007
    Messaggi: 27,503
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    Quote Originariamente inviata da anjaswe Visualizza il messaggio
    Sconvolgente! mi auguro vengano presi provvedimenti molto seri su chi ha deciso il licenziamento

    Esatto...povera donna...

  6. #6
    Se muoio rinasco P S Y C H O
    da Estero
    Iscrizione: 6/12/2005
    Messaggi: 17,140
    Piaciuto: 1393 volte

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    Forse invece dovremmo scandalizzarci in termini più generali, laddove c'è una legge sindacale che prevede che una persona malata, possa venir legalmente licenziata.
    E' successo qualcosa di simile anche a me, che il 24 dicembre di due anni fa, dovendomi operare per un tumore, sono stato costretto a prendermi un giorno di ferie per non incorrere nel pericolo di superare una certa soglia delle malattie, essendo stato quello il quarto intervento subito in sei mesi.
    Quindi dico che il sistema di controllo delle malattie andrebbe rivisto.
    Per tutelare - giustamente - il datore di lavoro da falsi malati che potrebbero altrimenti assentarsi lungamente dal lavoro fingendosi tali, vengono calpestati i diritti di chi è già sfortunato nell'imbattersi in una malattia vera. Siccome non stiamo parlando di casi estremi, perché di persone che si ammalano gravemente ne esistono tante, dico che la gestione delle malattie sul lavoro andrebbe rivista.

    Se fossi io a decidere eliminerei lo strumento delle visite domiciliari e toglierei al datore di lavoro ogni possibilità di richiedere controlli. Dopodiché punterei tutto su un diverso sistema di "assegnazione" della certificazione di malattia. Toglierei l'incarico ai medici di famiglia e incaricherei per questo dei medici "del lavoro" controllati direttamente dalle asl i quali si rechino a casa dei lavoratori che si dichiarano ammalati per poi pensare loro a sbrigare tutto l'iter burocratico inerente l'assenza.
    Praticamente la visita domiciliare diventa non più il controllo, ma l'apertura della malattia e a gestire il tutto non è né il lavoratore che come adesso decide lui se è ammalato o meno; né il datore di lavoro che attualmente decide lui se far fare una visita di controllo; ma è uno sopra le parti, cioè l'asl, a gestire il tutto.
    Così cadrebbe l'assurdo "tetto" delle malattie, cioé che non ci si può ammalare più di tot giorni l'anno: questo è un vantaggio per i finti malati e un danno per i veri malati. Praticamente così si sancisce che "ci si può" ammalare, ma senza esagerare: assurdo!
    Altra assurdità di adesso: il malato deve uscire di casa e recarsi alle poste per spedire il certificato tramite raccomandata! Ma se è malato, come caxxo fa a uscire di casa? Se ammetti una cosa del genere, perché poi pretendi che il malato si faccia trovare in casa per la visita domiciliare di controllo eventuale? Non è un controsenso? Sembra tutto un disegno per favorire i falsi malati e danneggiare quelli veri...

  7. #7
    Nerd Master
    Uomo 48 anni
    Iscrizione: 22/12/2008
    Messaggi: 2,317
    Piaciuto: 5 volte

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    Dalla Cigl, poi, è il minimo dei minimi....dovrebbero essere quelli che tutelano i diritti del lavoratore! Bella roba!

  8. #8
    Sempre più FdT
    Uomo 32 anni da Vercelli
    Iscrizione: 5/10/2007
    Messaggi: 3,255
    Piaciuto: 1 volte

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    assolutamente sconcertaqnte.....sconcertante è poi anche il fatto che non ci sono leggi che difendono in questi casi.....

  9. #9
    Sempre più FdT
    Uomo 56 anni da Firenze
    Iscrizione: 20/6/2008
    Messaggi: 2,500
    Piaciuto: 5 volte

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    Quote Originariamente inviata da Ezio Auditore Visualizza il messaggio
    Dalla Cigl, poi, è il minimo dei minimi....dovrebbero essere quelli che tutelano i diritti del lavoratore! Bella roba!
    certo, hai ragioneinvece non è la prima volta che accadono cose del genere, proprio dentro la cgil

  10. #10
    Eurasia
    Ospite

    Predefinito

    Chissà perchè la filcams è stata solidale laddove non lo è stata la cgil
    Al di là di questa nota spiacevole, mi tocca andare oltre il contenuto indubbiamente infelice dell'articolo. Io non metterei la mano sul fuoco su quanto è stato raccontato, perchè la vicenda mi sembra colorta di una dose massiccia di inumanità a mio parere giustificabile soltanto se si conoscono le dinamiche interne di un posto di lavoro. Ad ogni modo facile esser solidali, dopo la sua terribile esperienza potrà sicuramente trovare le braccia aperte presso cisl o uil - loro si che sanno come si lavora.

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