Un bambino down merita tutto il rispetto e l'affetto di un bambino che non è affetto dalla sindrome di down, quindi se anche la famiglia non lo volesse invece di abortire potrebbe darlo in affidamento. Anche vivesse in un istituto sarebbe sempre meglio che vivere con genitori che lo maltrattano o cose del genere, e sarebbe comunque meglio dell'ucciderlo.
Se poi non fosse possibile (non vedo per quale motivo non possa esserlo) e dovesse vivere per forza con quei genitori che non lo accettano e lo maltrattano fino alla fine dei suoi giorni, lui avrebbe comunque secondo la concezione cristiana diritto alla pace eterna nell'al di là, appunto per la sua condizione di sofferenza in questa vita; al contrario della sorte dei genitori, che si macchierebbero di una colpa molto grave. Quest'ultima comunque è un'ipotesi irrealistica, non penso vi siano persone così spregevoli da maltrattare un figlio down quando hanno la possibilità di lasciarlo in affidamento ad altre famiglie o istituti appositi.
Sul resto sono d'accordo, ma su questo avrei un appunto da fare:
dubito che ad uno che soffrà come un cane così tanto, dal punto di vista fisico e morale, freghi qualcosa che poi forse in un MOLTO ipotetico al di là lo aspetta il paradiso eterno. Ritengo preferisca barattare un qualcosa che probabilmente manco esiste con una vita nettamente migliore qua sulla Terra, dato che questa qui è CERTISSIMA e non aleatoria come il vostro Paradiso.
Non mi riferisco ai down specificatamente, parlo in genere di handicappati, maltrattati, abbandonati et similia.
Cioè gente che ha pure il diritto di chiedersi "Ma perchè dovrei credere in questo Dio che per tutta la vita permette che io soffra tremendamente e poi un giorno dice che forse mi darà il Paradiso?".......
e sinceramente lo capisco
Ma infatti è così secondo una visione religiosa, se tu sei ateo sicuramente non puoi ritenere questo modo di vedere le cose accettabile; e di conseguenza dovresti (forse) preferire l'aborto per quel bimbo invece di una vita di sofferenza.
Anche in una visione atea dell'esistenza umana comunque, potresti tuttavia considerare qualsiasi vita umana come inviolabile, e quindi preferire l'affidamento ad un'altra famiglia o ad un istituto piuttosto che l'aborto.
Non sono contrario all'aborto, nel senso che se la donna vuole farlo non sono certo io ad oppormi.......sarebbe però meno cruento il parto anonimo, questo sì
Tornando in topic (prima che sia troppo tardi, dato che so come vanno a finire poi ste discussioni ), sinceramente non so che pensare esattamente di questa cosa.....potrebbe realmente essere un atto d'amore dei genitori per rendere e far sentire il figlio meno diverso da chi ha la fortuna di essere normale....o può essere un atto puramente egoistico.
Dubito sapremo mai la verità.
Innanzitutto non mi hai risposto.
Ti ho chiesto che cosa avresti preferito fra le due soluzioni che ti ho proposto, dicendoti di NON proporne una terza che so anche io che esiste. E tu invece mi hai proposto la terza soluzione!!!
Godel, hai il limite di credere che la tua logica debba essere la logica di tutti: se alcuni altri si comportano in modo diverso da te, segno che hanno logiche differenti dalla tua. Chi ti dice che sia così scontato che una tizia che abbia concepito un feto down debba ritenere che la soluzione di abbandonarlo per destinarlo a u'adozione sia la scelta preferibile? Ti dico - tanto per fare un esempio - che è la soluzione che io non adotterei mai: o lo tengo o lo ammazzo, perché il figlio l'ho fatto (o non fatto) io e io ne decido le sorti finché è nella trippa mia!!
Quindi ti rinnovo la domanda: meglio abortirlo o abusarlo costringendolo a vivere nel rifiuto familiare?
Per completezza ti dico che i casi in cui i figli sono rifiutati dai genitori sono molto più di quello che pensi. Te lo dico con cognizione di causa, essendomi dedicato a questo aspetto della vita sociale, investendoci parte del mio tempo libero...
Inoltre c'è un difetto di fondo nel tuo affermare che un bambino down lo si potrebbe dare in affidamento o adozione: c'è la realtà che un bambino down non lo vuole praticamente nessuno. Fin'ora ho conosciuto solo una coppia che ne ha preso uno in adozione. Quindi il destino molto probabile è quello di un istituto: lo scarti a priori se lo ipotizzo come soluzione per tutti i bambini, lo accetti poi in questo caso...
L'ultimo punto: la vita eterna per quel bambino down costretto alla vita di emarginazione che abbiamo descritto. Perché, uccidendolo da feto, non avrebbe egli diritto alla stessa vita eterna? Non ha Giovanni Paolo II, tra le tante cose fatte, sancito la non esistenza del limbo? E' o NON E' tale feto una vita umana con tanto di anima? Se lo è, l'aborto è una soluzione migliore e di grande amore per lui, sacrificandoci noi che la decidiamo al fuoco eterno dell'inferno per donare a lui quella di una vita eterna in paradiso!
Se invece non lo fosse, allora di che stiamo a parlare? L'aborto dovrebbe essere considerato una soluzione ottima!
per chi vuole partecipare al sondaggio di tg 5 sul tema E' giusto intervenire chirurgicamente per modificare i tratti somatici di un bimbo down? si colleghi al link
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La terza soluzione era l'affidamento, io ti ho dato una risposta; in una visione cristiana non puoi giustificare l'uccisione di una vita umana col fatto che altrimenti questa non sarebbe accettata, o perchè è malata, o perchè è malformata o down eccetera.
Quindi non c'è scelta tra l'aborto o la vita in una famiglia che non desidera un figlio down, perchè l'aborto non rientra nell'ottica cristiana.
E non ritengo, come già detto, che sia un ipotesi realistica quella della famiglia che maltratta suo figlio perchè è down, invece di liberarsene con metodi meno negativi per la vita del bimbo come l'affidamento o l'abbandono in un istituto.
Sicuramente i bambini sani saranno preferiti rispetto a quelli affetti da sindrome di down, ma ciò non significa che non possa esserci - come anche dici te - una famiglia desiderosa di adottare un bimbo down, come non è detto che la vita in istituto sia questa mostruosità, dato che credo sia un'opportunità di molto migliore rispetto ad una vita con una famiglia che non lo vuole e lo maltratta.
Il limbo non è (era..) un luogo di privazione eterna, era un luogo di attesa prima del giudizio finale di Dio. Quindi non è che cambi di molto la cosa ora che è stata sancita la non esistenza del limbo (non ricordo però se fosse stato proprio Giovanni Paolo II ).
Quanto al discorso secondo cui l'aborto sarebbe un gesto d'amore, si tratta di vedere la cosa con occhi differenti. Se la vita è sacra, non può esserci un gesto d'amore che sia il toglierla; perchè il primo gesto d'amore dovrebbe essere il donarla semmai. Puoi sopprimere un cane per non vederlo soffrire, ma non un uomo; l'uomo è figlio di Dio, non puoi trattarlo come una bestia, e non puoi ergerti a Dio per decidere se è giusto o meno togliergli la vita. Il sacrificio del genitore che abortisce quindi è semplicemente un atto riprovevole secondo le religione cattolica, si può vederlo come atto d'amore solo in una concezione atea anche piuttosto incoerente, dato che se ami tuo figlio o lo ami crescendolo nel modo migliore possibile o gli dai l'opportunità di crescere nell'amore di un'altra famiglia o di un istituto, invece di ammazzarlo decidendo prima del tempo ciò che sarà del suo futuro senza avere la palla di cristallo.
Se una donna decide di abortire lo fa per motivi differenti S@ve, non per amore; lo fa perchè non si sente pronta, perchè non desidera i sacrifici che comporta l'avere un figlio, perchè vuole fare carriera, studiare, o perchè è un bimbo malato e ne vuole uno sano e così via. Non si toglie la vita ad un figlio per amore, se lo ami lo ami e basta.
Mi sembra che con tutte le tue risposte tu sgusci via dalle domande che ti ho posto. Se mi riferisco al cattolicesimo mi dici che la tua religione non è detto che sia propriamente quella cattolica, se ti chiedo secondo la tua religione mi ritiri fuori il cristianesimo e così via... La domanda mi sembra chiara: non sei tu che devi o non devi abortire, che devi o non devi accettare tuo figlio. Ti pongo un'ipotesi che riguarda un'altra persona e ti chiedo quale dei due mali sarebbe secondo TE quello minore: un aborto o un abuso per non accettazione. Non puoi rispondermi l'affidamento, non è una risposta contemplata, abbiamo ipotizzato che quella donna non ha nessuna intenzione di cedere suo figlio a venire a terzi.
Il limbo mi sembra di ricordare che fu GPII a decretarne la non esistenza. Comunque qualche Papa l'ha fatto. Comunque non puoi anche qui sgusciare via... d'accordo io sono un peccatore se abortisco mio figlio, ma a lui gli garantisco la vita eterna! E' innegabile Godel! E' una contraddizione della religione cattolica, ma è così!! E ti sfido a trovare un atto d'amore che sia superiore a rinunciare alla propria anima per un altra persona.
Qui ci sarebbe poi, in un'ottica per la quale Dio supervede su tutto e dove tutto non accade per caso, ma per sua volontà, se un peccatore sia poi così peccatore... se non ci fosse stato Giuda, Gesù non avrebbe potuto immolarsi per tutti gli uomini, ergo Giuda era indispensabile per quel disegno divino, Giuda quindi ha fatto la volontà di Dio, per giunta si è sacrificato a un ruolo pesantissimo e per questo andrebbe premiato.
Io posso capire il tuo discorso...
Però voglio dire... la non accettazione non dovrebbe esistere. E come non accettare un nero e qui tutti d'accordo a dire che è razzismo. Non accettare che so uno zingaro...e anche qui razzismo.
Non vengono accettati --> non devono nascere --> bisogna far sparire tutti coloro che sono nati meno fortunati di noi
Cioè io me la prenderei con chi non li accetta
Alla tua ultima frase è quasi impossibile dare una risposta secca... è come dire preferisci morire impiccato o preferisci che ti fuciliamo?
Ricordo sempre che qualcuno che non ti accetta ci sarà sempre, ma c'è anche chi non ti accetta se sei senza nessun problema. Come facciamo?