Nuvola, io non so in che mondo tu viva, ma se togli le famiglie "vecchie", pur non volendosi affidare alle statistiche (che poi, perché no?) è tangibile di quante siano le coppie (con prole) che si sfaldano.
Pur ammettendo che una percentuale (non ipotizzo numeri così le statistiche le lasciamo da parte) di tali coppie con prole restino unite, di fatto i bambini sono divisibili in due insiemi: i bambini con genitori uniti e quelli con genitori separati; i quali vivono due mondi completamente diversi. Mentre invece saprai meglio di me di quanto i bambini abbiano bisogno di consuetudine e omogeneità.
Ripeto che secondo me voi cattolici chiudete gli occhi di fronte alla realtà per voler appoggiare una tesi che non sta in piedi e che non è (che mi sembra inverosimile che lo sia) la vostra, ma dei vostri capi spirituali; ai quali in definitiva mi sa che della famiglia e dei bambini importi molto meno di quanto vogliono far credere e agiscono invece per difendere il loro motivo di esistere, per timore che questi venga meno. Cosa quest'ultima che per altro nemmeno sarebbe vera, ma c'è anche da far conto col fatto che la classe dirigente della chiesa cattolica è composta da ottuagenari.
Ultima modifica di P S Y C H O ; 7/1/2008 alle 14:28
I matrimoni si presuppone che durino fino alla morte, le intenzioni sono quelle. Uno che si sposa DEVE partire con questo presupposto.
Ovvio che può accadere che le cose non vadano più bene e quindi è giustissimo poter divorziare, ci mancherebbe altro
Però l'intenzione deve essere quella di farlo durare fino alla morte, salvo crisi insanabili
Fatto salvo ciò, valuteremo l'ipotesi di spezzare il topic in maniera da poter continuare questa discussione. Fino ad allora vi chiederei di tornare in topic
Io sono sicura di vivere nel mondo reale, appunto per questo non mi sogno di inventare nuovi nuclei familiari, altrimenti tutto in questo mondo diventerebbe relativo...e se domani tizio si convince che alcuni ragazzini sono piu' maturi dei genitori e propone leggi che permettono a 14enni di sposarsi e procreare??
Ora, puo' anche accadere che un 14 enne abbia piu' sale in zucca di un 40enne, ma converrai cn me, che da qui a farne una legge naturale ( e giuridica) ne passa ancora di quella famosa acqua sotto i ponti!
Tu continui a sostenere che oggi i bambini siano divisi in: quelli i cui genitori sono uniti e quelli i cui genitori sono separati, è verissimo, ma chi ti da la certezza che la prole di una coppia omosessuale godrà a vita dell'unione genitoriale??
Non si tratta di ragionare cn la testa dei propri capi spirituali; ti assicuro che io ragiono cn la mia di testa, e la mia idea non cambierebbe di una virgola anche se fossi atea.
In realtà condivido che il problema è laico. Diventa clericale nel momento in cui il clero tenta di farlo proprio; ma è laico.
Ti sei persa un passaggio nei miei precedenti interventi, quando affermo di non credere nella famiglia come oggi è strutturata, a prescindere dal sesso dei due componenti la coppia. Una famiglia omosessuale, per come la famiglia è concepita oggi, avrebbe tutti i punti deboli di quella eterosessuale. Ma di essa s'è parlato perché è a essa che il papa si rivolgeva nel suo discorso, non per altro. E non è la familia omosessuale "il modello" da prendere, ci mancherebbe: è del tutto uguale all'altra, finché non si interviene in qualche modo!
Sinceramente non ho ben capito con l'esempio del 14enne che mette su famiglia, dove volevi andare a parare...
Secondo me l'unica cosa importante nell'analisi della famiglia e della sua ragione di essere sono i bambini, che restano una ricchezza certa.
Se non ci fossero i bambini, il problema della famiglia sarebbe un falso problema, nessuno se lo porrebbe e se il clero ci provasse riceverebbe soltanto marameo.
Però i bambini esistono.
Io non ho soluzioni certe, e nemmeno le pretendo dagli altri, te compresa; quello che vorrei è che il problema fosse sentito e che si cooperasse per trovare una soluzione, che questa è urgente proprio per il bene dei bambini.
Certo che finché si resta abbarbicati su un modello di famiglia ormai privo di qualsiasi fondazione per reggere in piedi, significa un non voler ammettere l'esistenza e consguentemente la volontà di risoluzione del problema.
Concordiamo quindi sulla necessità di tentare di fare il bene dei bambini, l'unica ricchezza della nostra società
L'esempio che ti ho fatto del 14enne era per dire che, nonostante vi possa essere uno o alcuni casi di "realtà diverse", non possiamo prenderle come esempio per creare nuove leggi o sistemi di vita; quindi per ricollegarci al nostro discorso: 2 omosessuali possono dar ad un bimbo serenità e affetto, ma nn sono "programmati" per far loro da genitori.
E' come se una ragazza che adora la musica vorrebbe far la ballerina: puo' impegnarsi quanto vuole, ma se pesa 80 kg ed è alta 1,40m non riuscirà a realizzare il suo sogno.
E' un esempio banale per dire che alla base di un progetto di vita importantissimo come quello di far da genitori, è NECESSARIA una struttura psichica e perchè no, anche fisica ( pensa all'allattamento..), nn basta l'amore e la buona volontà.