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Morire di calcio: ucciso tifoso laziale

  1. #341
    Vivo su FdT monty
    Uomo 40 anni da Verbano-Cusio-Ossola
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    ROMA - Sostiene il Dipartimento della Pubblica sicurezza che, alle 9.15 di domenica mattina, alla stazione di servizio Badia al Pino est, l'agente Luigi Spaccarotella ha volontariamente indirizzato il tiro della sua pistola di ordinanza sulla Renault Scenic su cui viaggiava Gabriele Sandri. Sostiene il Dipartimento della Pubblica sicurezza che i tifosi della Lazio che con Sandri viaggiavano hanno raccontato una storia monca, almeno ad uso pubblico. Erano in nove - otto uomini e una donna - su due macchine. Non in cinque, su una sola auto. E quando il colpo assassino è partito, "Gabbo" non stava dormendo. Perché dai suoi indumenti, nell'obitorio di Arezzo, sarebbero saltati fuori due sassi "verosimilmente" caricati alla partenza da Roma. Con i suoi compagni - sostiene ancora il Dipartimento - aveva appena perso la "preda" di quegli istanti. Cinque romani, tifosi della Juventus diretti a Parma, circondati e aggrediti con coltelli, fibbie, biglie, sassi, ombrelli. Inseguiti fin nell'abitacolo della Mercedes nera classe A con cui erano arrivati all'autogrill seguendo lo stesso tratto di autostrada delle due macchine di laziali. Una Renault Scenic (su cui viaggiava Sandri) e una Renault Clio. Ieri, al capo della Polizia Antonio Manganelli è stata dunque consegnata da chi, tra i suoi funzionari, ha lavorato all'indagine, quella che viene proposta come "la ricostruzione definitiva" dei fatti che sono costati la vita a Gabriele Sandri. E se è una ricostruzione corretta, l'intera sequenza di quel mattino va riscritta. Per l'omicidio, resta ferma la sola e inescusabile responsabilità di chi ha cancellato una vita, sparando ad altezza d'uomo. L'agente Spaccarotella. Al contrario, vanno raccontate da capo le mosse di tutti gli altri protagonisti di quel mattino. Otto uomini e una donna, si diceva, gli identificati dalla polizia. Gabriele Sandri, la vittima. E, con lui, Marco Turchetti, Francesco Giacca, Francesco Negri, Simone Putzulu, Valentino Ciccarelli, Carlo Maria Bravo, Marco Timperi, Francesca Montesanti. Partono da Roma alle 6.30 del mattino di domenica, con appuntamento in piazza Vescovio, dove, non più tardi del 22 settembre, un'altra trasferta è stata interrotta dalla polizia. Quella di 60 laziali verso Bergamo, con un borsone carico di coltelli, accette, machete. Non è la prima trasferta che i nove fanno. Con la storia di Bergamo non hanno nulla a che vedere. Le loro identità nulla dicono agli archivi della polizia. Con due sole eccezioni. Quella di Gabriele Sandri (identificato nel 2002 a Milano insieme a una ventina di tifosi armati di cacciavite) e di Marco Turchetti, denunciato il 9 aprile dello scorso anno quando viene pizzicato in un Siena-Lazio armato di coltello. Anche quella domenica mattina, alcuni dei nove viaggiano con "lame", sassi, biglie, fibbie. Armi buone per il corpo a corpo, che verranno ritrovate in terra, dopo le 9.15, sull'asfalto dell'autogrill Badia al Pino est e che a loro vengono attribuite dalla polizia sulla base delle impronte digitali. Le macchine sono due. Una Renault Scenic guidata da Marco Turchetti su cui viaggiano in cinque (e a bordo della quale è Sandri). Una Renault Clio, su cui prendono posto in quattro. Alle 9, le due macchine entrano nell'area di servizio Badia Al Pino est e si parcheggiano in un punto riparato, vicino alle pompe di benzina. In sosta è anche una Mercedes nera classe A su cui viaggiano cinque ragazzi romani, dello "Juventus club Roma". Vanno a Parma, probabilmente non da soli, dal momento che la polizia sta cercando una seconda macchina (che comunque non si fermerà all'autogrill di Badia Al Pino). I laziali sostengono a verbale di riconoscerli come tali perché uno di loro ha una felpa con su scritto Juventus. Un altro perché li sente parlare tra loro di calcio ("Speriamo che oggi la Lazio ci faccia un favore battendo l'Inter"). Sono ora all'incirca le 9 e, sempre a stare alla ricostruzione della polizia, i 5 juventini (identificati e ascoltati in questi giorni), entrano nell'autogrill per un caffè. Fuori, i nove laziali si travisano, si armano e si preparano a quello che il Viminale definisce un "agguato". Che scatta quando dal bar escono i primi tre dei cinque juventini. Nove contro tre. Nove armati, contro tre disarmati. La colluttazione dura pochi istanti. I tre fuggono verso la Mercedes, raggiunti dagli altri due che abbandonano precipitosamente il bar. La furia dei laziali si abbatte sulla Mercedes. Quando la polizia fermerà la macchina (circostanza volutamente taciuta in questi giorni di indagine), ne trova i segni. Il lunotto anteriore è sfondato, come quello posteriore destro. La carrozzeria rientrata in più punti. Sull'altra corsia, nella stazione di servizio che fa specchio a Badia al Pino, l'agente Spaccarotella, richiamato dal rumore e dalle grida, intercetta la sequenza mentre sta controllando i documenti di tre ragazzi sorpresi in possesso di coltelli. Non sono tifosi, ma frequentatori di centri sociali (che, come gli altri presenti, testimonieranno su quegli istanti). La sirena azionata da uno dei colleghi di Spaccarotella, interrompe la furia dei laziali. Dice di "essersi messo a correre" per avere una visuale migliore sulla rampa di uscita dall'autogrill sul lato opposto. Vede allontanarsi prima la Mercedes, quindi la Renault Clio. Forse spara allora il primo colpo in aria. Quindi, decide di puntare l'arma verso l'ultima macchina che si sta allontanando, la Scenic con a bordo Sandri. Spaccarotella sostiene di aver "brandeggiato" l'arma in direzione dell'auto intimando l'alt e, in quel momento, di aver sentito partire il colpo ("Avevo il braccio destro teso e la mimica di chi vuole fermare qualcuno in fuga"). Il Dipartimento non gli crede. Non crede al "brandeggiamento" dell'arma. Crede al cortocircuito di chi vede sfuggire l'ultimo dei bersagli e tenta di arrestarne la corsa con un colpo impossibile. Che diventa volontario e omicida.
    partendo dal presupposto che il poliziotto è colpevole dalla testa ai piedi, che ha sbagliato e che è ingiustificabile...mi chiedo: e se le cose stanno realmente così???
    è proprio vero che l'unica cosa che rende tutti "+ buoni" o "+ bravi" è la morte..."son sempre i migliori ad andarsene..." oppure " è 1 bravo ragazzo, una persona perbene" tutte frasi da funerali!



    e quindi "Gabbo"(che Dio lo abbia in gloria!) era 1bravo ragazzo(infatti andava allo stadio con i cacciavite!) e dormiva (probabilmente con 1 passamontagna in testa!)
    non sono d'accordo nel dire che se l'è cercata, però che considerazione si può avere di1 ragazzo che va in autogrill SOLO per fare 1 agguato a dei tifosi della Juve???
    non lo so...ma nn è problema di calcio, è 1 problema della società in cui viviamo, del fatto che non abbiamo 1 cazzo a cui pensare dalla mattina alla sera, tanto da progettare agguati a tifosi di calcio...è grave per me!

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  3. #342
    Mai più senza FdT lakeofire
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    Quoto monty.

    E cmq continuo a credere che gli ultras che spaccano tutto non sono solo di estrma dx!

  4. #343
    Killing loneliness... learch
    Uomo 36 anni da Venezia
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    funerali kommuoventi...

  5. #344
    Scottish
    Utente bannato

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    Quote Originariamente inviata da venom91 Visualizza il messaggio
    Como....verrò avedere contro il TRento quanto siete civili...
    complimenti oggi ai Trentini che oggi hanno fatto scattare tafferugli...

  6. #345
    Matricola FdT
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    Sbirri Infami...giustizia X Gabriele

  7. #346
    ... SteekHutzee
    Uomo 35 anni
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    Predefinito Scontri a Roma dopo morte Sandri: chiesti 20 rinvii a giudizio per neosquadrismo

    Neosquadrismo, 20 rinvii a giudizio Roma, accusati di violenza politica

    Chiesto il rinvio a giudizio per le venti persone, quasi tutte estremisti di destra, coinvolte in atti di violenza contro le forze dell'ordine, le tifoserie ostili e la sinistra antagonista. L'udienza si terrà a Roma il 20 ottobre. Quattordici dei venti indagati sono tuttora in carcere o agli arresti domiciliari. Tra le accuse anche quella di aver assalto le caserme di Roma dopo la morte del tifoso laziale Gabriele Sandri.

    Il rinvio a giudizio è stato chiesto per Fabrizio Ferrari, Fabrizio Frioni, Francesco Ceci, Fabio Pompili, Alessandro Petrella, Matteo Nozzetti, Alessio Abballe, Marco Turchetti, Pierluigi Mattei, Emanuele Conti, Andrea Attilia, Roberto Sabuzi, Daniele Pinti, Gianluca Colasanti, Francesco Massa, Giampiero Celani, Martin Avaro, Furio Natali, Matteo Costacurta e Michele Ussia. Degli imputati 14 sono detenuti, 5 sono a piede libero e uno è latitante.
    Diversi, come si è detto, gli episodi di violenza contestati. In particolare per l'aggressione avvenuta dopo il concerto di Villa Ada sono imputati Ferrari, Frioni, Ceci e Pompili. Poi è stato contestato un assalto ad un immobile dell'Atac, ma l'episodio più complesso l'assalto alle caserme dopo la morte di Gabriele Sandri. Ne devono rispondere Petrella, Ferrari, Nozzetti, Abballe, Ceci, Colasanti, Mattei, Attilia, Sabuzi, Pompili, Frioni, Massa, Natali e Conti. Gli assalti hanno riguardato a cominciare dalle 18.30 dell'11 novembre del 2007 la caserma Maurizio Giglio di via Guido Reni, la caserma dei carabinieri La Bulgarella nonché attacchi a strutture e veicoli della polizia ai quali fu dato fuoco. L'aggressione ha riguardato anche gli uffici del Coni nei pressi di Ponte Milvio.
    Tra gli episodi contestati, infine, anche il tentativo di incendio di una baracca Rom del campo nomadi di via Walter Procaccino. La circostanza viene contestata ad Alessando Petrella, Matteo Nozzetti e all'unico latitante del presunto gruppo neosquadrista, identificato come Emanuele. Il pm spiega che l'episodio della baracca è scaturito da "finalità di xenofobia nei confronti di cittadini romeni". I tre, secondo le accuse, lanciarono liquido infiammabile sulla struttura, ma le fiamme non furono appiccate poiché gli occupanti del campo rom costrinsero alla fuga gli aggressori.

  8. #347
    Bushi yasha
    Uomo 42 anni da L'Aquila
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    sono solo delle povere cacchette frustate...senza scopo ne ideali....
    il fatto che hanno assalito le forze dell ordine (da sempre associate alla destra,possiamo dire) e abbiamo tentato di bruciare una baracca di rom (e questo si che sarebbe "degno" di estremisti di destra) fa capire che sono veramente un branco di coglioni senza cervello...mah....

  9. #348
    Mai più senza FdT lakeofire
    Uomo 39 anni
    Iscrizione: 11/9/2007
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    Metti in galera, getti la chiave e saldi il bordo della porta per sicurezza. Facile.

  10. #349
    Tyler Durden
    Uomo 36 anni
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    che vomito

  11. #350
    Overdose da FdT Majiko
    Uomo 35 anni da Torino
    Iscrizione: 25/8/2006
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    bah che schifo

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