«Ci avevo provato già un anno fa». Questa la terribile ammissione di Luigi Faccetti, l’ex fidanzato accusato dell’omicidio della giovane napoletana. La coppia era rimasta insieme un anno e mezzo circa, mentre da quasi due anni lei lo aveva lasciato perché le sembrava un ragazzo violento. Nel dicembre 2009, poi, la triste «conferma» che l’aveva condotta direttamente in sala operatoria per un intervento d’urgenza a causa di quattro coltellate al collo che solo per poco non le avevano tranciato la carotide. Il 20 dicembre 2009, era una domenica sera anche quel caso, lui la aspettò sotto casa, nascondendosi nell’androne del palazzo in cui le risiedeva con la famiglia, in via Enrico Cosenz, a Napoli. Aveva aspettato che uscisse di casa e, appena fuori, la aggredì con un coltello. Solo per miracolo lei riuscì a divincolarsi dalla presa e a fermare, in strada, una guardia giurata che in auto la accompagnò in ospedale. Prima di entrare in sala operatoria lei indicò come responsabile del ferimento il suo ex fidanzato, lasciato otto mesi prima, che poi non la aveva lasciata più in pace. Messaggi, pedinamenti, telefonate. Più volte la ragazza gli aveva detto di tenersi alla larga, ma lui non ne voleva sapere e, accecato dalla gelosia dopo aver letto su Facebook che Emiliana aveva cambiato il suo stato sentimentale in «single», aveva deciso di appostarsi sotto casa sua. Per le forze dell’ordine e per la magistratura, quell’atto fu espressione della volontà di uccidere e Faccetti venne accusato di tentato omicidio. Gli vennero concessi gli arresti domiciliari (a Terracina) perché il giovane napoletano era incensurato, aveva confessato agli inquirenti l’aggressione alla ex fidanzata e sulla base del fatto che, inoltre, si era costituito. Faccetti, infatti, dopo due giorni di latitanza in seguito all’accoltellamento della ex, si presentò insieme al suo legale di fiducia presso il carcere di Secondigliano per confessare.
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TERRACINA – Due cugini sono stati fermati con l’accusa di favoreggiamento nell’omicidio di Emiliana Femiano, la ragazza uccisa a coltellate a Terracina, dal suo ex.
Ieri intanto il medico legale Silvestro Mauriello ha eseguito l’esame disposto dalla Procura di Latina confermando che la 25enne napoletana è morta dissanguata per le gravi ferite prodotte in rapida successione dal coltello usato dall’assassino: una lama da 24 centimetri affondata più di venti volte che ha fatto scempio del corpo di Emiliana lasciata sul pavimento probabilmente ancora agonizzante.
Poi Luigi Faccetti è fuggito aiutato da Giuseppe e Marco Prisco, 21 e 19 anni, che lo hanno accompagnato al pronto soccorso a farsi medicare una ferita che si era prodotto uccidendo la sua ex ragazza al culmine di una discussione accesa durata quasi due ore. Secondo i carabinieri che indagano Emiliana si era riavvicinata a Luigi attraverso Facebook ma secondo i familiari non è possibile, la ragazza era terrorizzata dopo che lui a dicembre scorso aveva cercato di ucciderla colpendola alla gola, prima di costituirsi ed essere condanmnato a 8 anni da scontare detenuto in casa.
“Mai sarebbe tornata da lui -dice Luigi Femiano, il papà – mia figlia è stata sequestrata. Era disperato ieri al cimitero di Terracina e ha gridato: l’hanno uccisa in due, il macellaio e il magistrato che lo ha messo ai domiciliari”. Intanto i due cugini bloccati uno a Villaricca e l’altro a Napoli sono rinchiusi nel carcere di Poggioreale dove saranno ascoltati dal Gip.
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5 mesi e dopo ai domiciliari...che schifo, che legge di merda.