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Adro, simboli leghisti a scuola

  1. #1
    ... SteekHutzee
    Uomo 35 anni
    Iscrizione: 19/7/2008
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    Predefinito Adro, simboli leghisti a scuola

    L'intolleranza leghista

    A proposito di violenza politica. Una scuola pubblica italiana (Adro, provincia di Brescia) è stata di fatto privatizzata dalla locale giunta e trasformata in scuola leghista, intitolata al professor Gianfranco Miglio. Sole delle Alpi impresso sui banchi, sui cestini dei rifiuti, sugli zerbini, sui tavoli, sui cartelli, sulle finestre, sul tetto, ovunque. Unico altro simbolo ammesso e anzi imposto è il crocifisso, che a scanso di equivoci è stato imbullonato ai muri: una specie di doppia crocifissione, povero Cristo.

    L'episodio, quasi incredibile nei suoi termini di cronaca, e decisamente spaventoso in termini di democrazia, è inedito nella storia della Repubblica. Scuole di Stato con lo scudo crociato, o la falce e martello, o altri simboli di partito, ovviamente non se ne erano mai viste, per il semplice fatto che nessuno aveva mai osato concepire una così inconcepibile violazione di uno spazio pubblico: nemmeno nelle fasi più convulse e faziose della nostra tormentata vita politica. A Adro invece è accaduto, anche grazie alla partecipe collaborazione di una comunità fortemente coinvolta nella costruzione del nuovo plesso scolastico, fino a finanziarne gli arredi. La stessa comunità, con in testa il sindaco Oscar Lancini, non era intervenuta con altrettanta sollecitudine quando si trattò di far quadrare i conti della mensa scolastica, messi in crisi da una mora di poche migliaia di euro. Fu un imprenditore locale, allora, ad accollarsi generosamente quella spesa, guadagnandosi lo spregio e l'ira di molti suoi concittadini, sindaco in testa.

    Alla maggioranza leghista di Adro (non solo alla Giunta) dev'essere sembrato ovvio considerare ininfluenti eventuali obiezioni, disagi, proteste da parte di chi leghista non è, e ritenendo di iscrivere i figli alla locale scuola pubblica (che vuol dire: la scuola di tutti) li ritrova iscritti d'ufficio a una scuola "verde", involontaria parodia delle scuole coraniche. L'omissione di questo scrupolo basilare (esistono minoranze, a Adro? vanno rispettate? tenute in considerazione?) è l'aspetto più sconvolgente della vicenda. Perché illustra una sorta di intolleranza "naturale" tipicissima dei regimi e delle masse plaudenti che li sostengono, alla quale non siamo più avvezzi da sessantacinque anni. Le macroscopiche violazioni di legge, e perfino gli aspetti anticostituzionali, passano quasi in second'ordine rispetto all'impressionante spettacolo di una comunità così autocompiaciuta della propria coesione politica da stabilire l'inesistenza degli "altri", e non solo gli stranieri: ora anche i non leghisti. Gli italiani.

    Ce ne sarà pure qualcuno, a Adro, di non leghista. Che deve fare? Subire e tacere? Emigrare, perché italiano e non "padano", inaugurando così l'incredibile paradosso di italiani che si sentono extraterritoriali in Italia (non più "padroni a casa loro", per dirla con la Lega)? Sarà molto istruttivo vedere, al di là delle dichiarazioni di circostanza, quali provvedimenti concreti vorranno prendere autorità varie e istituzioni di ogni ordine e grado, tutte direttamente coinvolte da un simile affronto alla democrazia: a partire, ovviamente, dal ministro della scuola Gelmini e dal ministro dell'Interno Maroni.



    Si pensa, in genere, che ad ogni azione corrisponda una reazione uguale e contraria. Nel caso del progressivo manifestarsi, in alcune zone del Nord, di una secessione di fatto, la reazione fin qui non ha certo corrisposto all'azione. Si spera che l'esproprio leghista di una scuola pubblica sia la goccia che fa traboccare il vaso. O gli italiani non leghisti, al Nord, devono sentirsi cittadini di grado inferiore?
    L'intolleranza leghista - Repubblica.it
    GELMINI: NON CAPISCO QUESTO ESTREMISMO «Francamente il sindaco di Adro ci ha abituato ad un centro folklore, ad un certo estremismo, che ovviamente io come Ministro dell'Istruzione non condivido»: così il ministro dell'istruzione, Mariastella Gelmini, commenta in un'intervista a Rtl la decisione di apporre il "Sole delle Alpi", marchio della Lega, su vetrate e banchi di una scuola di Adro, nel bresciano. Secondo il ministro, comunque, «forse nemmeno tutto il partito della Lega può condividere queste esasperazioni che non fanno bene neanche a quel movimento».

    PUGLISI: ATTO INQUALIFICABILE
    «Dopo l'assalto alle banche, ora la Lega cerca di impadronirsi pure di una istituzione pubblica autonoma e democratica come la scuola»: così Francesca Puglisi, responsabile scuola del Pd. «La vicenda di Adro - prosegue la Puglisi - è inqualificabile: in nessun paese civile e democratico del mondo le scuole recano simboli identificativi di qualsivoglia partito politico. Nel ventennio accadevano simili cose e oggi è gravissimo che si consenta a un partito simili atti. I simboli devono essere rimossi immediatamente e il ministro Gelmini deve farsi carico di far rispettare la legalità violata» conclude.
    "SIMBOLI LEGHISTI A SCUOLA": ADRO ANCORA NELLA BUFERA*-*Leggo
    ma che vogliono fare ? crescere i bambini inculcando la mentalità razzista nelle scuole ?

  2. # ADS
     

  3. #2
    British ninja Layne S.
    Donna 33 anni
    Iscrizione: 6/9/2010
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    Sì. E poi si stupivano che durante il fascismo c'era la foto del duce appesa alle pareti... Almeno lì la cosa era manifesta, però.
    Non c'è niente da dire, la scuola è continuamente maltrattata e trattata come uno strumeno di potere: da che mondo e mondo, meno funziona e più chi è al governo sta tranquillo.

  4. #3
    Assuefatto da FdT
    Donna 41 anni da Forlì-Cesena
    Iscrizione: 31/8/2009
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    Sopno indignata .. mi vergogno di essere italiana a volte ... è la prima cosa che ho pensato dopo aver letto l'articolo..

  5. #4
    Cal Lightman
    Ospite

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    Ma che lascino in pace le scuole porco cane...

  6. #5
    Scrivano Lucien
    Uomo 39 anni da Imperia
    Iscrizione: 10/10/2008
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    Quote Originariamente inviata da baffina Visualizza il messaggio
    Sopno indignata .. mi vergogno di essere italiana a volte ... è la prima cosa che ho pensato dopo aver letto l'articolo..
    Non hai motivo di vergognarti ad essere Italiana avresti motivo di vergognarti se fossi leghista

    Probabilmente i ragazzi saranno poi abbastanza intelligenti da capire che i leghisti li hanno cacciati in una sorta di pollaio sponsorizzato per istruirli alla fedeltà al partito, capendo dove stava la fregatura. Ma forse sopravvaluto i miei simili.

  7. #6
    ... SteekHutzee
    Uomo 35 anni
    Iscrizione: 19/7/2008
    Messaggi: 16,202
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    È un sabato pomeriggio qualunque, su Facebook. Anche sulla bacheca di Enrico Capoferri, un ragazzo ventiduenne di Adro. Il paese del bresciano famoso per le uscite del sindaco leghista Danilo Oscar Lancini. Lo "sceriffo" nel 2006 propose una "taglia" sui clandestini – lui preferiva chiamarlo "bonus di produttività" - che gli valse l'"Oscar padano". Poi ci riprovò con i bonus per i bliz della polizia che certificassero il sovraffollamento di un'abitazione. Quindi fu la volta del no al bonus bebè e al contributo per l'alloggio agli extracomunitari (entrambi bocciati il 22 luglio scorso da un'ordinanza del Tribunale di Brescia). Misure riassunte dagli amministratori della sua pagina Facebook, alla voce "interessi personali", con un lapidario "caccia agli extracomunitari". Uno slogan che al social network non piacque - la pagina venne presto rimossa - ma apprezzato dai cittadini di Adro, che lo hanno rieletto alle comunali del 6-7 giugno 2009 con ben il 61,1 per cento dei voti. E che lo hanno sostenuto anche nella battaglia, ampiamente discussa, per togliere il cibo dal piatto dei bambini le cui famiglie non fossero in regola coi pagamenti della mensa scolastica. Anche qui, guarda caso, in larga parte composte da extracomunitari.

    Tutto sommato ordinaria amministrazione, almeno per Adro. Fino a quando è Capoferri, proprio sulla sua bacheca Facebook, a diffondere una nota su un tema di cui fino a quel momento nessun quotidiano nazionale si è occupato: nel nuovo polo scolastico, inaugurato in mattinata, c'è dappertutto il "Sole delle alpi". Ossia il simbolo che, secondo l'art. 3 dello statuto del partito, identifica in modo inequivocabile la Lega Nord. Capoferri, pur ammettendo che la struttura sia dotata di ogni comfort, pone una questione spiazzante: è opportuno che in un edificio scolastico pubblico vengano posti i simboli di un partito politico?.

    Sì, perché il complesso intitolato a Gianfranco Miglio, l'ideologo della Lega scomparso nel 2001, a una breve ricognizione rivela l'impensabile: il simbolo padano è ovunque. Sulle vetrate con bambini stilizzati che si tengono per mano attraverso un piccolo Sole delle Alpi. Su posacenere e cestini dell'immondizia. Sui cartelli che chiedono di non calpestare il prato. E, soprattutto, su ciascuno dei 700 banchi. Capoferri documenta il tutto attraverso una serie di video che iniziano a fare il giro della Rete, rimbalzando su diverse testate di informazione online e blog. In poche ore sono oltre 8000 le visite al suo canale YouTube.

    Le reazioni sono incredule. E il giovane decide di uscire nuovamente di casa, coprire la breve distanza che lo separa dall'edificio scolastico e fotografare le due immense rose celtiche che ricoprono perfino il tetto.

    Decido di raggiungere Capoferri per avere lumi su una vicenda di cui in quel momento ancora nulla è chiaro. «Io sono andato all'inaugurazione perché era stato invitato anche Umberto Bossi, ma non immaginavo che ci sarebbe stato il simbolo della Lega dappertutto. Nessuno lo poteva sapere», rivela via Skype. Il segretario del Pd locale, Silvio Ferretti, il giorno seguente conferma: «Ai consiglieri dell'opposizione è stato impedito di visitare il nuovo polo scolastico prima che fosse inaugurato", denuncia, "Quelli di maggioranza potevano, gli altri no". E per quale ragione? "Semplicemente il sindaco non ha mai risposto alle richieste di ingresso. E in consiglio comunale ha detto chiaramente che non avremmo potuto metterci piede perché "non ce lo meritavamo". Per questo non c'è stata alcuna contestazione, sabato: non sapevamo nulla dei simboli leghisti».

    Ma non è l'unica stranezza. Durante l'inaugurazione, ad esempio, è assente il Tricolore. Inoltre l'opposizione solleva forti dubbi anche sul fatto che la realizzazione della struttura sia avvenuta a "costo zero" per il Comune, come sbandierato fieramente dal sindaco. È lo stesso Ferretti ad argomentare, infatti, che quest'ultimo starebbe per stipulare un mutuo di oltre un milione di euro per rientrare in possesso di parte del terreno ceduto ai costruttori che, tramite permuta, avrebbero ottenuto il via libero alla demolizione della vecchia area scolastica e delle aree verdi adiacenti – così da farne un'area edificabile – in cambio dell'impegno a sobbarcarsi gli oltre sei milioni richiesti per mettere in piedi la scuola "padana". «In sostanza il Comune sta chiedendo un prestito per riacquistare parte di ciò che era già suo», conclude Ferretti. Che annuncia battaglie legali a partire dalla prossima settimana, sia per la presenza del simbolo leghista «Neanche sotto il fascismo...»), sia perché la stessa intestazione a Miglio non sarebbe avvenuta nel rispetto della procedura: «Doveva essere sentito il consiglio di Istituto, che si era già espresso per la denominazione ai fratelli Enrico ed Emilio Dandolo». Ma se ne riparlerà nei prossimi giorni: domenica l'opposizione di Adro è tutta in corriera per andare alla "Festa Democratica" di Torino e sentire il discorso del proprio segretario Bersani.

    Nel frattempo arrivano dal ministro Gelmini prima le congratulazioni (un «progetto encomiabile che crea benessere ed entusiasmo», un vero e proprio "modello di riferimento") poi le smentite («Francamente il sindaco di Adro ci ha abituato ad un certo folklore, ad un certo estremismo, che ovviamente io come ministro dell'Istruzione non condivido»).

    Ma i cittadini che pensano di una scuola pubblica di stampo leghista? I più sembrano approvare, a giudicare dalla facilità con cui sono stati raccolti tra famiglie e imprenditori i 240 mila euro necessari ad arredare le aule – alle donazioni, si dice di 15.000 euro l'una, corrisponde una dedica sul libro e sulla targa in memoria di Miglio – e dagli applausi durante l'inaugurazione. Che si trasformano in ovazioni quando il sindaco fa riferimento ai crocefissi saldati alle pareti con le viti, così da non poter essere rimossi o nascosti. Anche su Facebook la denuncia di Capoferri raccoglie più consensi a livello nazionale che locale. «Io ho una sorella di tredici anni, che frequenterà quella scuola. Anche lei ha condiviso sulla sua bacheca la mia nota. Ma la maggior parte degli amici si è detta favorevole all'iniziativa del sindaco». In che termini? È "giusto", anzi "giustissimo"; "odio gli extracomunitari". Capoferri è "uno sfigato", e poi "che stress" quando arrivano i "marocchini" ("ahahaha"): devono andare "via, fuori dai coglioni", altrimenti "tra dieci anni comanderanno loro".

    Per questo non sarà prevista nessuna differenziazione nel menù per chi, ad esempio, non può mangiare maiale per motivi religiosi: "inconcepibile", tuona il portavoce Idv Leoluca Orlando. E il clima si fa incandescente: c'è già chi si dice disposto allo sciopero della fame sul tetto della scuola e chi progetta insieme alla Cgil locale una manifestazione di protesta. Ad aggiungere un ulteriore tassello è poi una insegnante in pensione, Romana Vittoria Gandossi, oggi impegnata nel supporto di bambini extracomunitari in difficoltà, che dovrà fare spola tutti i giorni tra casa e la scuola "padana" per accompagnare i due nipotini, la più grande in prima media e il secondo al suo primo giorno di asilo. «Nelle classi c'è del razzismo esplicito, chiaro. Specie alle medie. È un clima che rende quasi impossibile la vita sociale se non si aderisce alla visione del gruppo "maggioritario". E poi», prosegue non senza rabbia, «tutte le mamme dovranno firmare un documento che dice che se il bambino rovina il banco lo dovranno pagare i genitori. Mia figlia non firmerà, perché non c'è nessun dovere di farlo. Lo testimonierà anche il documento di un avvocato, che sconsiglierà di assumersi indebitamente questa responsabilità». In un paese dove per pochi euro viene negato un pasto ai figli delle famiglie disagiate, un dettaglio non secondario.
    Adro, altro che folklore - L'espresso

  8. #7
    Scrivano Lucien
    Uomo 39 anni da Imperia
    Iscrizione: 10/10/2008
    Messaggi: 2,441
    Piaciuto: 655 volte

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    Però la croce uncin... pardon, il sole padano, la stella alpina, l'edelweiss, come belin se ciama, quel robo lì insomma... sul bidone della spazzatura non ci sta mica malaccio

  9. #8
    SS-Hauptsturmführer Wittmann
    Uomo 41 anni da Reggio Emilia
    Iscrizione: 21/12/2007
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    HAha son proprio dei somari!!
    Il lato positivo è che -etichette a parte- hanno arredato tutta la scuola con cose nuove di pacca senza spendere soldi pubblici.

  10. #9
    Sempre più FdT
    Uomo 55 anni da Firenze
    Iscrizione: 20/6/2008
    Messaggi: 2,500
    Piaciuto: 5 volte

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    il sindaco di adro era quello che aveva messo alcuni bambini a pane e acquada un tipino del genere ci si può aspettare soltanto simili buffonate

  11. #10
    Overdose da FdT Yoda
    Uomo 30 anni da Trento
    Iscrizione: 13/9/2007
    Messaggi: 5,654
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    Quote Originariamente inviata da Wittmann Visualizza il messaggio
    HAha son proprio dei somari!!
    Il lato positivo è che -etichette a parte- hanno arredato tutta la scuola con cose nuove di pacca senza spendere soldi pubblici.
    Grazie al cavolo, è privata la scuola.

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